La salute degli axolotl dipende da come vengono trattati dal loro proprietario: se si rispettano le loro esigenze è molto improbabile che vadano incontro a malattie. E' importante però che gli acquariofili siano attrezzati in caso si presentino, ricordando che se si cura un axolotl ma poi si rimette in una situazione stressante, la malattia si ripresenterà tale e quale a prima.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Health & Diseases"
di John P. Clare
sul sito Axolotl.org
Axolotl, Ambystoma mexicanum, nel mio acquario (aprile 2020)
Gli axolotl sono generalmente animali sani. Nell'articolo "Health & Diseases" sul suo sito dedicato agli axolotl, John P. Clare racconta che la ricerca scientifica ha riscontrato alcune differenze significative tra il sistema immunitario degli Ambystoma mexicanum e quello di molti altri animali. Ad esempio, un trapianto di un arto o di altre parti del corpo da un axolotl embrionale a un altro viene solitamente accettato e l'arto diventa completamente funzionale. Nei mammiferi invece prima o poi avviene il rigetto, perché l'organismo non riconosce la parte trapiantata come organismo compatibile. Il loro sistema immunitario attaccherà tutto ciò che differisce geneticamente dall'organismo principale (la cosiddetta risposta autoimmune).
A parte questa sorta di immunità, il sistema immunitario degli axolotl affronta gli attacchi batterici e virali in modo simile a quello della maggior parte dei vertebrati.
Detto questo, la salute di un axolotl dipende da come viene trattato dal suo proprietario. Nella pagina sull'allevamento degli axolotl, sono indicate quali sono le buone condizioni per allevarli in cattività, se vengono rispettate è molto improbabile che vadano incontro a malattie. I problemi di salute possono però verificarsi, e per John Clare è importante che l'acquariofilo sia attrezzato per affrontarli, se e quando si presentano.
- Stress
- Disordini dei liquidi, problemi genetici e nutrizionali
- Ferite e danni fisici
- Problemi batterici e fungini
- Parassiti
- Elenco di rimedi/trattamenti ritenuti sicuri e non sicuri
Stress
Gli animali stressati, siano essi axolotl, cani, gatti o anche persone, hanno maggiori probabilità di ammalarsi rispetto agli animali a proprio agio.
Gli stress più comuni che portano alla malattia negli axolotl sono la corrente d'acqua (un filtro troppo potente nell'acquario) e le temperature superiori a 24°C. Altri stress includono acqua sporca (il risultato di cambi d'acqua inadeguati), sbalzi di temperatura, acqua di rubinetto non trattata, parassiti e altri compagni di vasca (come i pesci). La qualità dell'acqua è probabilmente la considerazione più importante quando si tratta della salute degli anfibi. L'accumulo di ammoniaca o nitriti dovuto a una filtrazione biologica inadeguata (o, in un acquario non filtrato, alla mancanza di cambi d'acqua regolari), può essere fatale nel giro di pochi giorni se lasciato senza controllo.
Le branchie rivolte in avanti di questo Axolotl albino dorato sono tipiche di un axolotl stressato dall'acqua corrente - Foto © John P. Clare (Axolotl.org)
La coda arricciata di questo Axolotl, Ambystoma mexicanum, è un segno sicuro di un axolotl stressato - Foto © John P. Clare (Axolotl.org)
Attenzione: i medicinali per pesci d'acquario possono essere tossici per gli axolotl ed è sconsigliabile utilizzarli senza prima consultare un esperto.
John Clare ricorda che gli anfibi assorbono le sostanze chimiche attraverso la pelle molto facilmente ed è abbastanza facile avvelenarli accidentalmente con i medicinali. Ad esempio, Sterazin e Protozin di Aqualife sono tossici per gli axolotl. Bisognerebbe evitare anche tutto ciò che contiene metalli come rame o manganese. Due dei composti più comuni utilizzati nei farmaci per acquari sono il verde malachite e il blu di metilene. Il verde malachite è molto tossico per gli anfibi, quindi evitate tutto ciò che lo contiene. Il blu di metilene è sicuro da usare con gli axolotl, ma come sempre, utilizzate la dose minima. Alla fine di questa pagina è presente un elenco di trattamenti ritenuti sicuri o non sicuri.
Disordini dei liquidi, problemi genetici e nutrizionali
Gli acquariofili talvolta si imbattono in problemi fisici degli axolotl, come l'accumulo di liquidi (edema e ascite) o una crescita anormale delle cellule (tumori). Alcuni di questi problemi fisici sono il risultato di anomalie genetiche e di solito c’è poco da fare se non lasciare che la natura faccia il suo corso. Alcuni libri consigliano di drenare il liquido con un ago ipodermico, ma questa operazione dovrebbe essere eseguita solo da un veterinario. L’accumulo di liquidi può essere causato da danni cardiaci, problemi renali, carenze nutrizionali e persino dall’età avanzata. Non c'è molto che si possa fare in questi casi e il liquido drenato di solito si accumula di nuovo.
Alcuni problemi fisici sono legati all’alimentazione. I caudati, ossia tritoni e salamandre, tendono ad avere difficoltà a gestire grandi quantità di grassi e oli nella loro dieta. I vermi bianchi e i tubifex sono gli alimenti ricchi di grassi più comunemente usati. Quando si offrono agli axolotl esclusivamente questi alimenti, aumentano i casi di sclerosi epatica. Altri alimenti, come le camole della farina, hanno un contenuto piuttosto basso di calcio, il che può portare a una serie di problemi. Hanno anche molta chitina (una proteina strutturale negli insetti e in alcuni crostacei) che gli axolotl non possono digerire, e che passa intatta attraverso il loro intestino. Anche questi non dovrebbero essere somministrati come unico alimento, ma piuttosto come uno spuntino occasionale, per evitare problemi di salute. Le camole della farina presentano un ulteriore pericolo: hanno mascelle potenti che possono danneggiare internamente un axolotl. Se li volete offrire agli anfibi, è consigliabile schiacciarle con una pinza prima di darli da mangiare.
Se i vostri axolotl sviluppassero un problema nutrizionale, cambiate immediatamente la loro dieta e provate a dargli da mangiare una varietà di cibi più ampia. Le carenze nutrizionali spesso portano ad una maggiore probabilità che soccombano a malattie batteriche o fungine.
Ferite e danni fisici
La seconda categoria di problemi riguarda i danni fisici, come la perdita di una branchia o di un arto, o danni alle pinne. Problemi come questi di solito guariscono bene, purché la ferita non si infetti. Se un axolotl viene ferito in questo modo, dovrebbe essere tenuto da solo in acqua pulita e fresca. Per ridurre il rischio di infezione si può usare un cucchiaino di sale in 2 litri di acqua.
Una cosa insolita che caratterizza questi anfibi riferita da John Clare è che la guarigione delle ferite sembra avvenire più rapidamente a temperature più basse del normale. In genere si potrebbe pensare che il tasso metabolico relativamente più elevato causato da una temperatura più elevata comporti una guarigione più rapida, ma non sembra essere il caso degli axolotl. Temperature più basse (5-15 °C) sembrano essere una panacea generale per gli axolotl.
A volte gli axolotl e le salamandre tigre allo stadio larvale diventano vittime di bullismo da parte dei compagni di vasca nei negozi di animali e possono perdere la maggior parte delle branchie e alcuni arti. Non è decisamente una cosa bella, ma di solito si riprendono abbastanza bene se tenuti in acqua fresca, ben nutriti e in buone condizioni.
Problemi batterici e fungini
Alla fine di questa pagina è presente un elenco di trattamenti ritenuti sicuri o non sicuri per gli axolotl redatto da John Clare. I problemi batterici costituiscono la maggior parte delle malattie di cui soffrono gli axolotl in cattività. Si tratta principalmente di organismi opportunisti e la vera causa del problema è solitamente la cattiva gestione o altri stress.
Un sintomo comune dello stress è che gli animali rinunciano al cibo o mangiano molto poco. Possono anche soffrire di deterioramento delle branchie. Se lasciato incontrollato, questo stress porta inevitabilmente alla malattia. Purtroppo le malattie degli axolotl, in particolare quelle causate da virus, sono poco studiate.
L'Aeromonas hydrophila, uno dei batteri che provoca la mattia delle "gambe rosse", è una delle malattie più comuni di cui possono soffrire gli axolotl ed è setticemica, cioè si può diffondere nell'intero organismo perché i batteri vengono trasportati dal sangue. I sintomi più comuni sono macchie rosse sugli arti e su parti del corpo. È stato scoperto che altri batteri come Proteus, Pseudomonas, Acinetobacter, Mima e Alcaligenes influenzano gli axolotl, che possono essere colpiti anche dalla salmonella, che è quasi impossibile eliminare poiché diventa residente nel tratto digestivo.
Per il trattamento della maggior parte dei problemi batterici è meglio affidarsi ad un esperto, ma ci sono alcuni mezzi a disposizione anche degli acquariofili. Ovviamente cambiare l'acqua è una buona idea, ma anche la soluzione Holtfreter al 100% può aiutare a ridurre il numero di batteri nell'acqua e aiutare l'osmoregolazione negli animali colpiti. Si possono utilizzare degli antibiotici, la forma più affidabile di somministrazione è tramite iniezione, cosa che ovviamente deve essere lasciata agli esperti.
Una forma di batterio potenzialmente mortale che può essere trattata abbastanza facilmente nelle fasi iniziali è il Chondrococcus columnaris (comunemente chiamato Columnaris o malattia colonnare). Si tratta di una malattia simile a un fungo bianco, spesso confusa con la Saprolegnia, un comune fungo trasportato dall'acqua. Gli animali tendono a perdere l'appetito e diventano pigri, per poi ricoprirsi di macchie bianche/grigie. Nelle fasi iniziali la malattia è più semplice da trattare. Sul newsgroup Urodeles si raccomanda un trattamento che consiste nell'immergere l'animale colpito in acqua di mare per 10 minuti al giorno per tre giorni consecutivi. Anche la soluzione Holtfreter in concentrazioni superiori al normale è efficace contro la Columnaris, così come l'uso di un bagno salino: mettete l'animale in un bagno di sale per circa 10 minuti una o due volte al giorno. Un bagno salino va preparato utilizzando 2-3 cucchiaini di sale (sale da cucina o sale iodato, ma non sale "a basso contenuto di sodio") per litro. Non lasciare l'axolotl nel bagno di sale per più di 15 minuti alla volta, perché il sale inizierà a danneggiarne la pelle e in particolare le branchie. Naturalmente tutto questo è inutile se l'animale torna in una situazione di stress quando viene rimesso nell'acquario (acqua con forte corrente, temperatura dell'acqua elevata, cattiva qualità dell'acqua, ecc...).
Saprolegnia, il tipo più comune di fungo in acqua dolce, può essere trattato con misure simili alla Columnaris. Raramente la Saprolegnia è fatale, se trattata precocemente. Se l'acqua del rubinetto contiene clorammine, può essere utilizzata come trattamento per i problemi fungini, basta immergere l'animale nell'acqua di rubinetto non trattata per qualche minuto ogni giorno, come si farebbe con un bagno salino. I funghi possono colpire anche le uova, in questo caso se possibile le uova colpite andrebbero rimosse, perché il fungo può diffondersi ad altre uova abbastanza rapidamente.
In tutti i casi di malattia o stress, si raccomanda di isolare l'animale colpito per alcune settimane in acqua fresca, utile per accelerare il recupero durante e dopo il trattamento.
Nota bene: le soluzioni saline possono causare gravi danni alle branchie degli axolotl, causando sanguinamento e perdita delle piume branchiali, quindi non vanno sottoposti ad alte concentrazioni di sale per periodi molto lunghi alla volta.
Il mercurocromo è un antisettico/disinfettante disponibile in farmacia che può essere molto efficace nel trattamento di problemi batterici e fungini. L'ex colonia di Axolotl dell'Università dell'Indiana consigliava di aggiungere solo poche gocce per colorare l'acqua di arancione e di cambiare l'acqua frequentemente. 2-4 ppm (parti per milione, ovvero da 2 a 4 grammi per 1000 litri di acqua) è il dosaggio consigliato da Peter W. Scott nel suo libro "Axolotls", 1981, T.F.H. Publications.
L'Università di Mantioba ha utilizzato Nitrofura-G, un composto di Furazolidina, blu di metilene e dicromato di potassio, per trattare infezioni della pelle, problemi fungini minori, peluria branchiale, piaghe rosse, e irritazioni della pelle. Dicono che sia disponibile nei negozi di acquari, è stato usato nel dosaggio raccomandato dal produttore e gli animali erano migliorati notevolmente dopo tre dosi. La furazolidina è un antimicrosporidale (abbastanza efficace contro protozoi e funghi).
Nel suo articolo sulla salute degli axolotl John P. Clare riferisce di aver incontrato il suo primo axolotl con problemi di salute alla fine degli anni '90. L'anfibio soffriva di un'infezione batterica setticemica non ben identificata. Susan Duhon e Sandi Borland dell'ex colonia di Axolotl dell'Università dell'Indiana raccomandarono il trattamento mediante iniezione di antibiotici (in particolare gentamicina o amikacina, entrambi aminoglicosidi), che sono state fatte con una dose di 5 mg per kg di peso corporeo (un tipico axolotl adulto pesa tra 150 e 300 grammi). L'antibiotico è stato diluito con soluzione fisiologica a circa 5 mg per ml e circa 0,1 ml è stato iniettato "interaddominalmente" (vedere le foto sotto).
È stata utilizzata una siringa da 1 ml con un ago da "25". L'animale è stato trattato in questo modo quattro volte, una volta ogni 48 ore. I seguenti diagrammi fotografici mostrano dove fare l'iniezione all'animale.
Guida all'iniezione per la somministrazione dell'antibiotico ad un Axolotl, Ambystoma mexicanum - Foto © John P. Clare (Axolotl.org)
Guida all'iniezione per la somministrazione dell'antibiotico ad un Axolotl, Ambystoma mexicanum - Foto © John P. Clare (Axolotl.org)
John P. Clare riferisce di aver anche sentito parlare di almeno un caso di bagno di tritoni che mostravano primi segni di problemi batterici, per 10 minuti in gentamicina (0,2 ml di soluzione veterinaria di gentamicina per litro di acqua) con conseguente recupero degli animali. Quest'ultima procedura potrebbe essere più sicura dell'iniezione per gli axolotl molto piccoli, anche se è sicuramente molto meno efficace dell'iniezione, poiché si basa esclusivamente sull'assorbimento dell'antibiotico attraverso la pelle. Non dimenticare di consultare l'elenco dei trattamenti ritenuti sicuri o non sicuri in fondo a questa pagina.
Parassiti
Chi usa pesciolini vivi da dare in pasto agli axolotl, può spesso incappare in problematiche come infestazioni di parassiti, in quanto i pesciolini da esca e i pesci rossi da esca sono spesso pieni di protozoi parassiti come Hexamita, Opalina e ciliati (da Developmental Biology of the Axolotl e altre fonti). I parassiti interni possono essere trattati con flagyl (metronidazolo), il testo citato consiglia 500 mg per 100 g di cibo per tre o quattro pasti. I parassiti protozoari come Trichodina e Costia possono far sì che gli axolotl secernano muco cutaneo in eccesso. Gli axolotl colpiti possono essere trattati con mercurocromo, come descritto sopra per il trattamento delle infezioni batteriche. Possono essere utilizzati anche bagni salini (vedi sopra). Peter W. Scott indica che Vorticella, un altro protozoo, può essere trattato con una soluzione di acido acetico glaciale 1:1500. L'aceto contiene acido acetico diluito e, se diluito di circa un fattore 100, può essere utilizzato con un certo successo. E' stato usato dall'autore dell'articolo anche sulle tartarughe acquatiche per trattare le infezioni fungine ed ha funzionato molto bene.
Per le infestazioni di nematodi parassiti negli axolotl. Peter W. Scott consiglia di consultare un veterinario in merito al possibile utilizzo di iniezioni di levamisolo. Può essere somministrato il Panacur a basso dosaggio, che è piuttosto efficace contro i vermi interni.
I platelminti (Platyhelminthes) possono attaccarsi alla pelle dell'axolotl e sembrano apprezzare le loro secrezioni di muco. Il solfato di magnesio sembra essere molto efficace nel ridurne il numero: in combinazione con il sifonamento di routine dei singoli vermi fuori dall'acquario, dosi doppie di solfato di magnesio (il doppio della sua concentrazione nella soluzione modificata di Holtfreter al 100%) dovrebbero eliminare il problema in meno di una settimana, e a questa concentrazione è sicuro per gli axolotl.
Non è chiaro se questo trattamento sia efficace anche contro i trematodi delle branchie e del corpo (Dactylogyrus e Gyrodactylus).
Elenco di rimedi/trattamenti ritenuti sicuri e non sicuri
Non sembra che sia disponibile nel mercato acquariofilo alcun farmaco progettato specificamente per gli anfibi. Molti farmaci, trattamenti, rimedi, ecc. venduti per il trattamento dei pesci d’acquario sono tossici per gli anfibi, per non parlare di alcune specie di pesci d’acquario stesse. Molti prodotti non elencano i loro sostituenti primari per paura della concorrenza di aziende rivali, e spesso sono anche restii a stampare le indicazioni, perché non possono esagerare sull'efficacia dei loro prodotti, in quanto la maggior parte delle sostanze chimiche utilizzate sono ben note, così come le loro attività.
Quelli qui sotto sono due elenchi redatti da John Clare comprendenti alcuni prodotti comunemente disponibili per il trattamento di malattie e problemi acquatici. Il primo è un elenco di quei prodotti (o ingredienti di prodotti comuni) noti per essere eccessivamente tossici per gli anfibi. Il secondo è un elenco di prodotti che sono noti per essere sicuri da usare o che sono "relativamente" sicuri da usare. Come sicuramente capirete, nè l'autore dell'articolo nè io che lo traduco possiamo assumerci la responsabilità per l'uso proprio o improprio di uno di questi prodotti e per la conseguente perdita di animali. Gli elenchi sottostanti sono pubblicati al solo scopo di evitare molte ricerche a chi sta cercando rimedi per i propri anfibi.
Ovviamente non può essere comprensivo di tutti i farmaci che possono esistere; se avete dei dubbi su un farmaco/trattamento che non è presente negli elenchi, prima di usarlo è meglio chiedere prima nella sezione Axolotl del forum su Caudata.org.
Nota: il nome tra parentesi è l'azienda che produce il prodotto, se conosciuta.
Elenco 1: Prodotti non sicuri e "tossici"
- Sterazin (Waterlife) - contiene verde malachite e forse altri composti tossici.
- Cuprazin (Waterlife) - probabilmente contiene solfato di rame e altri composti rameosi tossici.
- Protozin (Waterlife) - Ci sono persone che lo usano senza uccidere animali, ma nemmeno il produttore pensa che sia sicuro da usare con gli anfibi. Probabilmente contiene composti rameosi anche se il produttore non lo indica.
- Clout (produttore sconosciuto) - contiene verde malachite.
- Rid-rot (Tetra) - L'azienda afferma che non è sicuro per gli anfibi, anche se alcune persone lo hanno usato senza effetti dannosi apparenti.
- Tutto ciò che contiene verde malachite.
Elenco 2: Prodotti sicuri o relativamente sicuri
- Myxazin (Waterlife) - John P. Clare e altri lo hanno usato senza problemi e Waterlife riferisce che non pensa che dia problemi agli anfibi, ma consigliano metà dosaggio.
- The Complete Remedy (produttore sconosciuto) - sembra contenere solo clorito di sodio.
- Mercurocromo (vedi sezione sulle ferite).
- Nitrofura-G (Aquatronics).
- Maracyn (Mardel Labs) - contiene l'antibiotico eritromicina.
- Sulfa-bath (Tetra).
- Blu di metilene - non tossico a bassi dosaggi.
- Furan-2 (Aquarium Pharmaceuticals) - buon farmaco antibatterico a tutto tondo - fortemente raccomandato.
- Melafix (Aquarium Pharmaceuticals) - efficace contro le ferite esterne.
- Panacur - a bassi dosaggi - efficace contro i parassiti interni, in particolare i nematodi.
- Flagyl, noto anche come metronidazolo - Usato a un dosaggio inferiore rispetto a quello usato per i rettili, sembra essere sicuro come trattamento antiparassitario negli alimenti (iniettarlo in un verme o in un altro alimento conveniente). Stimola anche l'appetito.
testo originale in inglese © John P. Clare
Taxa principali
Gli axolotl sono splendide e mitiche creature, che sembrano vivere la loro intera vita da giovani, in quanto è molto difficile che raggiungano lo stadio di vita adulto, dopo la metamorfosi.
Parenti stretti degli Axolotl, se ne differenziano soprattutto perché raggiungono facilmente la metamorfosi, si trasformano cioè in individui adulti, polmonati, e quindi una volta adulti non va più bene l'acquario ma ci vuole un terrario.
Riferimenti & Link
sito inglese dedicato agli Axolotl, Ambystoma mexicanum
Guida agli Axolotl: Tutto quello che devi sapere per allevare axolotl
di Edoardo Fivizzoli - Una guida creata appositamente per aiutare i neofiti a prendere confidenza con l'axolotl e per imparare l'abc dell'acquariologia per riuscire a tenerlo al meglio, tutto quello che devi sapere per tenere una salamandra messicana al meglio!
Edizione Inglese - Peter W. Scott - Questo libro inizia con il significato del nome Axolotl e prosegue trattando la sua alimentazione, alloggio, riproduzione, genetica e malattie. Se possiedi un Axolotl come animale domestico, questo è il libro che fa per te.
Edizione Inglese - John B. Armstrong, George M. Malacinski - Il libro definitivo sugli Axolotl, scritto dai direttori delle colonie di Axolotl rispettivamente delle Università di Ottawa e dell'Indiana. Fu lì, alla fine degli anni '60, che venne "creata" la forma albina dell'Axolotl.
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Per approfondire:
Piccola guida per imparare a riconoscere quali sono i segni fisici di malattie e distubi negli anfibi, in modo che possano essere curati prima che sia troppo tardi - tratto e tradotto da un articolo di Jessica Miller
I vari tipi di substrato che si possono utilizzare nelle vasche dedicate agli anfibi, con tutti i pro e i contro di ogni materiale - tratto e tradotto da un articolo di Johnny O. Farnen
Il cibo con cui alimentiamo i nostri axolotl ha un impatto significativo sul loro benessere, è importante capire le loro esigenze alimentari - tratto e tradotto da un articolo di John P. Clare
Informazioni e consigli per allevare gli Axolotl, Ambystoma mexicanum, nella maniera più adatta
Per mantenere gli axolotl in salute e in condizioni confortevoli hanno una grande importanza i valori dell'acqua, in primis la temperatura, e l'allestimento dell'acquario - tratto e tradotto da un articolo di John P. Clare
Consigli e spiegazioni su svariati metodi per raffreddare 'acqua dell'acquario o del terrario, per anfibi o pesci d'acqua temperata/fredda - tratto e tradotto da un articolo di Jennifer Macke
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