Piccola guida per imparare a riconoscere quali sono i segni fisici di malattie e distubi negli anfibi, in modo che possano essere curati prima che sia troppo tardi. Sono riportate le istruzioni per effettuare trattamenti di base e generali per i disturbi più comuni, che sono comunque da utilizzare a proprio rischio e pericolo, è sempre consigliabile interpellare un veterinario esperto in erpetologia.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Common Caudate Ailments and Treatments"
di Jessica Miller
sul sito Livingunderworld.org
Trio di Pleurodeles waltl - Foto © Céline Guillemin (Wikimedia)
I caudati sono molto sensibili al loro ambiente e spesso si ammalano a causa delle condizioni ambientali, ad esempio temperature intollerabili, scarsa qualità dell'acqua, cattiva alimentazione, compagni di vasca incompatibili, scarsa manipolazione, ambienti sovraffollati, allestimenti impropri dell'acquario, esposizione ad agenti patogeni, malattie e parassiti, e molti altri motivi.
I caudati acquistati nei negozi di animali sono molto suscettibili alle infezioni batteriche, ai parassiti e ad altri disturbi. Spesso sono malati al momento dell'acquisto, ma non mostrano alcun segno fisico di malattia. Mostrando evidenti segni di malattia solo quando la malattia è avanzata, i caudati gravemente malati possono apparire perfettamente sani ad un occhio inesperto.
Gli esemplari catturati in natura sono particolarmente suscettibili alle malattie, per lo stress della cattura e del trasporto, spesso disumano, ai negozi di animali. Per garantire la salute dei vostri anfibi, oltre a garantire l'esistenza di specie caudate in diminuzione in natura, è buona pratica acquistare solo esemplari allevati in cattività.
Con questo articolo Jessica Miller di Livingunderworld.org tenta di avvisare i proprietari di caudati, o potenziali acquirenti, di quali sono i segni fisici di malattie e distubi, in modo che gli anfibi possano essere curati prima che sia troppo tardi. E' una piccola guida che, anche se include istruzioni per trattamenti di base e generali, non garantisce il successo del recupero di alcun esemplare.
E' difficile diagnosticare una malattia semplicemente leggendo un articolo, per cui è sempre consigliabile recarsi da un veterinario specializzato in erpetologia prima di intraprendere qualsiasi autotrattamento. E' da tener presente inoltre che può essere dannoso per la salute di un esemplare indebolito trattare eccessivamente una malattia. È una buona idea scegliere un trattamento e attenersi a quello, in modo da non stressare eccessivamente l'esemplare somministrando farmaci eccessivi.
I seguenti passaggi descrivono trattamenti di base e generali per i disturbi comuni dei caudat, che sono stati utilizzati per trattare con successo specie semi-acquatiche, acquatiche e terrestri delle famiglie caudate Salamandridae e Ambystomatidae.
*NOTA* Siccome i caudati sono così sensibili al loro ambiente, è fondamentale ospitarli in ambienti adeguati e corretti. Se ciò non è possibile, siate responsabili e non acquistate esemplari che non potete ospitare adeguatamente. La prevenzione delle malattie è la chiave per avere caudati sani e la prevenzione si ottiene attraverso una solida conoscenza dei bisogni della propria specie.
Vasca di quarantena
Ogni volta che un esemplare viene colpito da una malattia, in particolare quelle che coinvolgono batteri, funghi e parassiti, è fondamentale mettere in quarantena l'esemplare e disinfettare accuratamente la sua dimora prima di reintrodurlo.
Per esemplari semi-acquatici e terrestri
La vasca di quarantena non è solo un'abitazione temporanea che consente di disinfettare la propria dimora permanente, ma fa anche parte del trattamento necessario per curare malattie contagiose. La vasca di quarantena dovrebbe essere più asciutta e meno umida rispetto alla normale dimora dell'esemplare, ma non così drastica da scioccare o essiccare l'esemplare.
Per i semi-acquatici, l'area d'acqua dovrebbe essere molto più piccola, appena sufficiente a coprire completamente il tritone (circa 2-5 cm di profondità, a seconda delle dimensioni dell'esemplare), o anche assente. I tritoni semiacquatici possono trascorrere una notevole quantità di tempo sulla terra se mantenuti umidi. 2-3 cm di terreno umido dovrebbe essere sufficiente sia per le specie semiacquatiche che per quelle terrestri. I tovaglioli di carta non sono consigliati per diversi motivi, i più importanti dei quali sono:
- i tovaglioli di carta sono lavorati e contengono sostanze chimiche, come coloranti o candeggina
- i tovaglioli di carta sono in grado di assorbire l'umidità da un anfibio, provocando l'essiccazione dell'animale, il che rende dannosi anche i tovaglioli di carta privi di sostanze chimiche
- i tovaglioli di carta creano un ambiente sterile che consente ai microbi potenzialmente dannosi su un anfibio di moltiplicarsi a un ritmo esponenziale (come in una piastra di Petri).
I batteri vivono e si moltiplicano in condizioni umide e bagnate, come quella di una vasca di salamandre. Lo spostamento di un esemplare infetto in un'atmosfera più secca fornirà un terreno fertile inadeguato per i batteri, che essenzialmente ne soffocherà la crescita e la diffusione e alla fine li ucciderà (nella maggior parte dei casi).
L'idea è quella di creare una vasca di quarantena che sia troppo secca perché i batteri possano prosperare, ma comunque adeguata affinché un esemplare semi-acquatico o terrestre possa vivere temporaneamente. La vasca di quarantena può comprendere terreno umido, non fangoso o fradicio, privo di sostanze chimiche. Il terreno dovrebbe inclinarsi su un lato, con la parte superiore del pendio più asciutta rispetto alla parte inferiore. È difficile determinare l'esatta secchezza necessaria per un particolare esemplare, quindi avere un lato più asciutto dell'altro gli darà la possibilità di scegliere dove risiedere. Strutture come i nascondigli possono essere omesse in modo da limitare il numero di posti in cui possono risiedere batteri, funghi e parassiti. Anche l'illuminazione dovrebbe essere omessa, e l'acquario tenuto in un luogo buio e fresco.
Per esemplari acquatici
La quarantena dovrebbe imitare la loro dimora permanente, ma dovrebbe essere composta da acqua pulita e condizionata, molti nascondigli, temperature più fresche del normale (un calo di 4.10°Ca seconda delle temperature preferite dalla specifica specie). Come per gli esemplari semiacquatici e terrestri, la dimora permanente deve essere accuratamente pulita e disinfettata mentre gli abitanti sono in quarantena. Se è necessario un trattamento medico per un esemplare acquatico, l'esemplare dovrà essere rimosso e trattato, quindi riportato nella vasca di quarantena; non introdurre mai farmaci nella vasca principale nè nella vasca di quarantena.
Tenete presente che trattare un esemplare che non è infetto o malato può causargli stress inutili e in alcuni casi può essere più dannoso che lasciarlo così com'è. Se non riuscite a determinare se il vostro tritone è malato o non siete sicuri se sia necessario un trattamento, consultate un veterinario specializzato in erpetologia per una risposta definitiva.
Come per tutti i disturbi, la prevenzione o il trattamento precoce potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte. Si consigliano pulizie regolari delle vasche ed un'osservazione attenta di tutti gli esemplari in cattività. Inoltre, ogni volta che è presente una malattia, un fungo, un parassita o un batterio, la casa dell'esemplare deve essere accuratamente pulita e disinfettata. Gli agenti patogeni possono vivere e moltiplicarsi sia nell'acquario che sull'esemplare, quindi rimettere una salamandra trattata in un acquario non trattato comporterà la reinfezione dell'intero acquario. La causa più comune di infezioni batteriche sono le alte temperature, che consentono ai batteri di fiorire.
Sintomi e cause di alcuni disturbi comuni
I disturbi più comuni che colpiscono gli esemplari in cattività sono il gonfiore delle dita dei piedi e delle mani (bumble foot), eccessivo accumulo di tessuto necrotico, gonfiore (un'infezione interna), infezioni fungine, gambe rosse, parassiti e ferite da combattimento. I sintomi di queste infezioni si vedono esternamente e fisicamente. Purtroppo i farmaci e i trattamenti disponibili per gli anfibi sono limitati, ma possono essere applicati a diversi disturbi comuni. Di seguito vengono descritti alcuni trattamenti generali e comuni per disturbi comuni.
Gonfiore delle zampe (Bumble-Foot)
Gonfiore delle dita dei piedi e delle mani, e talvolta nella zona della caviglia, senza ferite aperte. Si ritiene che sia il risultato di un'infezione batterica esterna. Nei casi più gravi, le dita dei piedi possono diventare così gonfie da sembrare come se mancassero. L'area infetta finirà per cadere se non trattata adeguatamente. I caudati hanno capacità rigenerative negli arti e nella coda, ma il gonfiore potrebbe diffondersi ad altre parti del corpo, quindi è necessario un trattamento medico per prevenirlo.
Tenete presente che le specie territoriali o aggressive tendono a combattere con altri compagni di vasca e potrebbero effettivamente perdere dita dei piedi o arti nella lotta e non per malattia. Come per tutte le infezioni batteriche, l'esemplare deve essere messo in quarantena e l'abitazione permanente disinfettata.
Gonfiore, ovvero addome e gola insolitamente gonfi (Bloat)
E' un disturbo comune negli esemplari acquatici e semiacquatici mal tenuti, in particolare quelli del genere Cynops e Hypselotriton. Il rigonfiamento causa molte difficoltà all'immersione all'esemplare e può essere identificato da un addome e una gola insolitamente gonfi e talvolta dagli arti. Il gonfiore è il risultato di un danno renale causato dalle alte temperature, da una scarsa composizione chimica dell'acqua e/o dalla disidratazione. Il gonfiore provoca il blocco dei reni, il che spiega perché non viene trasmesso ad altri membri nelle vasche di comunità (come farebbero le infezioni batteriche, parassitarie e fungine contagiose).
Possono essere scambiate per gonfiore altre condizioni, come infezioni batteriche interne, stitichezza, elevato contenuto di gas disciolto (nell'acqua), ritenzione di uova, femmine gravide o in ovulazione... Queste condizioni possono essere distinte dal gonfiore per l'assenza di gola gonfia. Nei casi gravi e avanzati di gonfiore, la gola dell'esemplare può diventare così gonfia da non riuscire a chiudere completamente la bocca. Soffrono di bloat molto probabilmente anche gli esemplari che galleggiano o rotolano sulla superficie dell'acqua. Sfortunatamente, ci sono pochissimi trattamenti efficaci per questo disturbo.
A volte il gonfiore viene scambiato per inedia da fame. Le salamandre affamate assorbono il loro tessuto muscolare, il che le farà trattenere i liquidi e sembreranno gonfie. Se questo è il caso, non sono necessari medicinali; basta introdurre lentamente gli alimenti per non mandare in shock il sistema digestivo della salamandra.
Tessuto necrotico e altre infezioni batteriche esterne
Il tessuto necrotico e altre infezioni batteriche spesso iniziano come piccole piaghe bianche, macchie trasparenti o macchie bianche sull'esemplare. Si ritiene che questo disturbo sia causato dai batteri Flexibacter coulmnaris, Aeromonas hydrophila o Pseudomonas vectors. I punti più comuni in cui appaiono queste macchie sono la bocca, la testa, la coda, le zampe e la cloaca.
È molto importante trattare precocemente questo disturbo perché si diffonde molto rapidamente ed è spesso fatale; una ferita appena percettibile può aggravarsi e uccidere l'esemplare entro una settimana. Se non trattate, le piccole ferite si diffonderanno e si trasformeranno in grandi buchi nel corpo dell'esemplare, causando spesso perdita di mobilità (paralisi) nelle gambe. Le fasi successive di questa infezione sono, nella maggior parte dei casi, fatali.
L'eccessiva attività e la perdita di appetito sono indicazioni comuni di questa infezione batterica e di solito possono essere notate prima che le piaghe siano evidenti. Insieme alla mancanza di appetito, l'esemplare si muoverà eccessivamente per tutta la vasca, quasi come se stesse cercando di scappare. Se si nota questo comportamenyo, è necessario iniziare il trattamento.
La maggior parte delle infezioni batteriche sono causate da una cattiva manipolazione, vasche sovraffollate, temperature elevate, ambienti antigenici o sono contratte da specie estranee verso le quali non esiste una difesa naturale.
Parassiti
Molti anfibi contraggono parassiti dannosi se tenuti in ambienti antigenici e sovraffollati, o da altre specie ospitate nella stessa vasca. Esistono molti tipi di parassiti e la maggior parte può essere vista ad occhio nudo. Si possono trovare piccoli acari che strisciano sul corpo attorno alla bocca, agli occhi e alle aree cloacali. Le rane spesso entrano in contatto con i vermi parassiti che vivono sotto la pelle. Questi vermi possono essere visti muoversi sotto la pelle della rana.
Gambe rosse (Red-leg)
Gli anfibi con zampe, dita delle mani, dei piedi, code o altre parti del corpo insolitamente rosse possono avere la malattia delle zampe rosse. L'aspetto rosso è causato dalla rottura dei capillari sotto la pelle ed è il risultato di un'infezione interna del batterio Aeromonas hydrophila, un batterio altamente contagioso che si trova nei corpi d'acqua dolce più freddi e nei terreni umidi. Gli anfibi di solito contraggono questo batterio in condizioni antigeniche e sovraffollate e da fonti d'acqua infette. I sintomi includono arrossamento degli arti e di parti del corpo, letargia, rifiuto del cibo, paralisi e spasmi. Questa condizione è più comune negli anuri, ma si trova spesso anche nei caudati mal tenuti.
Malnutrizione e/o anoressia
Un anfibio estremamente magro è il risultato di una di queste due cose.
- La salamandra è denutrita o viene nutrita con alimenti poveri di nutrienti (malnutrizione).
- La salamandra è malata e/o stressata e rifiuta il cibo (anoressia).
È difficile capire il motivo di un anfibio malnutrito senza esaminarlo per un certo periodo di tempo, ma più che probabilmente è a causa di un'infezione batterica, di un habitat inadeguato, di stress dovuto a compagni di vasca aggressivi, di un'infezione batterica interna o di parassiti. Quando gli anfibi sono malati e/o stressati rifiutano il cibo. Il rifiuto del cibo è un importante segnale di allarme di una malattia avanzata. In caso di fame e malnutrizione, le salamandre assorbiranno il loro tessuto muscolare, il che le farà trattenere i liquidi e sembreranno gonfie. Se questo è il caso, non sono necessari trattamenti; basta introdurre lentamente gli alimenti per non mandare in shock il sistema digestivo della salamandra.
Infezioni fungine
Gli anfibi di solito contraggono infezioni fungine da ambienti sovraffollati durante la spedizione o mentre sono in cura nei negozi di animali, o come infezioni secondarie su o intorno ad altre ferite. Gli anfibi con aree infiammate, macchie bianche o di altro colore o macchie sfocate molto probabilmente hanno un'infezione fungina. Le infezioni fungine lievi possono solitamente essere trattate con successo, tuttavia, i casi avanzati possono provocare decessi.
Trattamenti di alcuni disturbi comuni
Prima di somministrare il trattamento, tenere presente che le specie indebolite spesso non rispondono bene ai farmaci e il trattamento a volte può essere dannoso per la salute dell'esemplare. Il trattamento di un caudato malato è responsabilità del proprietario ell'esemplare. Se non si è sicuri se il trattamento sia necessario o debba essere somministrato, consultare un veterinario specializzato in erpetologia per consigli e possibili trattamenti. [Ovviamente il tutto è a vostro rischio e pericolo, queste sono solo indicazioni generiche]
Bagni/ammolli antibiotici
Applicazione:
Infezioni batteriche esterne, infezioni batteriche interne, parassiti, gonfiore delle zampe, zampe rosse, tessuto necrotico, gonfiore, gravi ferite da combattimento, infezioni fungine, putrefazione del corpo, ferite gravi e ferite aperte. Anche le infezioni che provocano piaghe aperte o ferite devono essere trattate con un unguento topico (vedere Unguenti topici e perossido di idrogeno* di seguito).
Trattamento:
gli esemplari devono essere immersi in una soluzione antibiotica per 5-30 minuti, una volta al giorno o una volta a giorni alterni. Le polveri antibiotiche ad ampio spettro (capsule) o le compresse possono essere acquistate nel reparto pesci d'acqua dolce del negozio di animali locale e vengono solitamente vendute come trattamenti per il marciume delle pinne e della bocca, parassiti, infezioni batteriche e lotta contro le ferite nei pesci. Se non siete sicuri, chiedete all'addetto un prodotto antibiotico per pesci d'acqua dolce.
Kanacyn, o Kanamicina, è probabilmente la scelta migliore per le infezioni generali di origine sconosciuta perché è lieve ma efficace. Possono essere utilizzati anche Maracyn o Tetraciclina. Seguire le indicazioni di dosaggio per il farmaco scelto.
Le specie più sensibili, come quelle dei generi Tylototriton, Triturus, alcuni Cynops/Hypselotriton e altre specie sensibili, nonché i giovani e i giovanissimi acquatici devono essere trattati con 1/3 o 1/2 della dose raccomandata. Se non siete sicuri, iniziate con 1/3 della dose raccomandata, per sicurezza. Create innanzitutto la miscela di antibiotici in un contenitore grande, quindi posizionate delicatamente ciascun esemplare interessato in un piccolo contenitore pieno della soluzione. I farmaci non devono essere introdotti nella vasca principale dell'esemplare o nella vasca di quarantena; gli esemplari devono essere sempre rimossi e trattati in un contenitore separato. Per gli anfibi semi-acquatici o acquatici, l'acqua con l'antibiotico dovrebbe essere abbastanza profonda da coprire l'esemplare (circa 3-8 cm di profondità). Per quelli terrestri, la soluzione antibiotica dovrebbe essere sufficientemente profonda in modo che la testa dell'esemplare possa rimanre sopra l'acqua (altrimenti potrebbero annegare). Se rifiuta l'acqua, raccogliete un po' dell'acqua antibiotica e risciacquate la parte posteriore e superiore della testa dell'esemplare.
Dopo ogni bagno, e prima di riportare gli esemplari nella vasca di quarantena, immergerli in una piccola ciotola di acqua declorata per eliminare il farmaco in eccesso. Questa operazione deve essere ripetuta una volta al giorno, una volta a giorni alterni o una volta ogni due giorni fino alla somministrazione di 5-7 trattamenti. Controllare periodicamente l'esemplare per una settimana o due dopo il trattamento per vedere se l'infezione inizia a regredire. Se inizia a diminuire, tenere l'esemplare in quarantena fino alla completa guarigione. Se l'infezione non inizia a regredire, ripetere il trattamento e mantenete la quarantena. Gli anfibi infetti devono essere messi in quarantena secondo la descrizione nella sezione Vasca di quarantena sopra.
Nei casi molto gravi può essere necessaria l’amputazione degli arti. Gli arti e la coda possono essere amputati con una lama di rasoio sterile o con le forbici. Dopo l'amputazione, l'esemplare dovrà essere conservato in un luogo privo di ostacoli fino alla rigenerazione dell'arto. Va da sè che questa operazione dovrebbe essere effettuata solo da un veterinario esperto in erpetologia.
Unguenti topici e perossido di idrogeno
Applicazione:
Infezioni batteriche esterne che provocano ferite aperte, casi gravi di zampe rosse, tessuto necrotico, gravi ferite da combattimento, alcune infezioni fungine, ferite generali e ferite aperte. Per ferite e ferite gravi e per quelle derivanti da infezioni batteriche, l'applicazione di un unguento topico deve essere preceduta da un bagno antibiotico. Per ferite da combattimento meno gravi, infezioni fungine molto lievi e casi in cui è noto che la causa non è batterica o parassitaria, la ferita può essere semplicemente pulita quotidianamente con il farmaco corretto.
Trattamento:
Dopo un bagno antibiotico, è necessario applicare un unguento topico, come Neosporin o Bactoderm (che può essere ottenuto da un veterinario), su qualsiasi tipo di ferita aperta o ferita. Assicuratevi che l'unguento topico non contenga antidolorifici (la benzocaina è una sostanza chimica tossica per le salamandre). Tra un bagno e l'altro, gli esemplari generalmente accumulano sporco sopra e intorno alle ferite, soprattutto se viene applicata una pomata topica appiccicosa. È necessario risciacquare periodicamente le ferite con acqua antibiotica o acqua declorata e successivamente applicare una piccola quantità di neosporina con un cotton fioc. Questo dovrebbe essere ripetuto secondo necessità. È possibile utilizzare una siringa o una pipetta per sciacquare le ferite.
Controllare periodicamente l'esemplare per almeno una o due settimane dopo il trattamento per vedere se l'infezione inizia a regredire. Se inizia a diminuire, tenetelo in quarantena fino alla completa guarigione. Se l'infezione non inizia a regredire, ripetere il trattamento. Gli esemplari visibilmente infetti devono essere messi in quarantena. Nei casi molto gravi può essere necessaria l’amputazione degli arti. Gli arti e la coda possono essere amputati con una lama di rasoio sterile o con le forbici. Dopo l'amputazione, l'esemplare dovrà essere conservato in un luogo privo di ostacoli fino alla rigenerazione dell'arto. Va da sè che questa operazione dovrebbe essere effettuata solo da un veterinario esperto in erpetologia.
Chiedendo ad un veterinario dovrebbe essere possibile ottenere un farmaco per cani chiamato Bactoderm, distribuito da Pfizer. Il costo è di circa 20,00 USD. Questo unguento ha un discreto successo anche nel trattamento di casi lievi di infezione Per i casi gravi o con infezioni gravi, può essere somministrato il perossido di idrogeno al posto o in combinazione con la neosporina. Se si utilizza il perossido di idrogeno, tamponare leggermente l'area infetta con un cotton fioc e risciacquare con acqua declorata dopo alcuni secondi (non bagnare mai la ferita o immergere la salamandra nel perossido di idrogeno). Seguire con Neosporin se lo si desidera.
Una nota sul perossido di idrogeno: è molto doloroso per l'esemplare e causa molto stress, solitamente risultante nel rifiuto del cibo e altri sintomi correlati allo stress, ma è noto che uccide molti ceppi di batteri, mentre la neosporin aiuta semplicemente la guarigione della ferita prevenendo l'infezione e somministrando antibiotici. Se si utilizza anche perossido di idrogeno, tamponare leggermente l'area infetta con un cotton fioc; non bagnare l'esemplare o la ferita con perossido di idrogeno.
Ferite e infezioni lievi
Applicazione:
Ferite da combattimento, infezioni fungine molto lievi, ferite lievi e ferite aperte. Per i casi più gravi, o quelli derivanti da batteri o parassiti, è possibile utilizzare insieme un bagno antibiotico e un unguento topico.
Trattamento:
Quando è noto che la causa di una ferita aperta non è batterica o parassitaria e quando la ferita non è infetta, nei casi di gravità minima è possibile applicare semplicemente il risciacquo della ferita con una soluzione antibiotica e/o l’applicazione di un unguento topico invece di immergendo l'intera salamandra in una soluzione antibiotica. Si possono acquistare nel reparto pesci d'acqua dolce del negozio di animali locale delle polveri antibiotiche ad ampio spettro (capsule) o le compresse, che vengono solitamente vendute come trattamenti per il marciume delle pinne e della bocca, parassiti, infezioni batteriche e lotta contro le ferite nei pesci. Se non siete sicuri, chiedete all'addetto un prodotto antibiotico per pesci d'acqua dolce
Kanacyn, o Kanamicina, è probabilmente la scelta migliore per le infezioni generali di origine sconosciuta perché è lieve ma efficace. Possono essere utilizzati anche Maracyn o Tetraciclina. Seguire le indicazioni di dosaggio per il farmaco scelto.
Le specie più sensibili, come quelle dei generi Tylototriton, Triturus, alcuni Cynops/Hypselotriton e altre specie sensibili, nonché i giovani e i giovanissimi acquatici devono essere trattati con 1/3 o 1/2 della dose raccomandata. Se non siete sicuri, iniziate con 1/3 della dose raccomandata, per sicurezza. Create innanzitutto la miscela di antibiotici in un contenitore grande. La ferita può essere periodicamente risciacquata con la soluzione antibiotica e seguita da una piccola quantità di neosporina applicata con un cotton fioc. Assicuratevi che l'unguento topico non contenga antidolorifici (la benzocaina è una sostanza chimica tossica per le salamandre). Questo trattamento dovrebbe essere ripetuto secondo necessità. È possibile utilizzare una siringa o una pipetta per sciacquare le ferite. Per i casi lievi e non infetti, può essere sufficiente il semplice risciacquo con acqua declorata e successivamente con una piccola quantità di Neosporina.
Controllare periodicamente l'esemplare per una o due settimane dopo il trattamento per vedere se le ferite iniziano a guarire. Se iniziano a diminuire, tenere l'esemplare in quarantena fino alla completa guarigione. Se la ferita non inizia a regredire, o se si verifica un'infezione, provare ad aumentare la quantità di risciacqui antibiotici o provare bagni antibiotici e un unguento topico. Gli esemplari feriti devono essere messi in quarantena come detto sopra.
Nei casi molto gravi può essere necessaria l’amputazione degli arti. Gli arti e la coda possono essere amputati con una lama di rasoio sterile o con le forbici. Dopo l'amputazione, l'esemplare dovrà essere conservato in un luogo privo di ostacoli fino alla rigenerazione dell'arto. Va da sè che questa operazione dovrebbe essere effettuata solo da un veterinario esperto in erpetologia.
Gonfiore (Bloat)
E' un disturbo comune negli esemplari acquatici e semiacquatici mal tenuti, in particolare quelli del genere Cynops/Hypselotriton. Il rigonfiamento causa molte difficoltà all'immersione dell'esemplare e può essere identificato da un addome e una gola insolitamente gonfi e talvolta dagli arti. Il gonfiore è il risultato di un danno renale causato da alte temperature, da scarsa composizione chimica dell'acqua e/o dalla disidratazione. Il gonfiore provoca il blocco dei reni, il che spiega perché non viene trasmesso ad altri membri nelle vasche di comunità (come farebbero le infezioni batteriche, parassitarie e fungine contagiose).
Altre condizioni come infezioni batteriche interne, stitichezza, elevato contenuto di gas disciolto (nell'acqua), ritenzione di uova, femmine gravide o in ovulazione, vengono talvolta scambiate per gonfiore. Queste condizioni possono essere distinte dal gonfiore per l'assenza di gola gonfia. Nei casi gravi e avanzati di gonfiore, la gola dell'esemplare può diventare così gonfia da non riuscire a chiudere completamente la bocca. Gli esemplari che galleggiano o rotolano sulla superficie dell'acqua molto probabilmente svilupperanno il gonfiore.
Caso grave e avanzato di gonfiore (bloat) in Hypselotriton orientalis, in cui questo disturbo è comune. Notare il gonfiore di gola e addome - Foto © Jessica Miller
Caso grave e avanzato di gonfiore (bloat) in Hypselotriton orientalis, l'esemplare è sopravvissuto per due giorni dopo lo scatto della foto - Foto © Jessica Miller
Purtroppo ci sono pochissimi trattamenti efficaci per questo disturbo. Talvolta il gonfiore viene scambiato per inedia da fame. Le salamandre affamate assorbono il loro tessuto muscolare, il che le farà trattenere i liquidi e sembreranno gonfie. Se questo è il caso, non è necessario un trattamento; basta introdurre lentamente gli alimenti per non mandare in shock il sistema digestivo della salamandra.
testo originale in inglese e disegni © Jessica Miller
Per approfondire:
Informazioni ed esempi su come sia meglio non mischiare le specie di anfibi tra di loro, né con altre specie diverse, come rettili o pesci
Alcune guide generali per l'allevamento in cattività degli anfibi semi-acquatici, acquatici e terrestri, con consigli e indicazioni da integrare con le informazioni specifiche sulla specie precisa che si vuole allevare
I vari tipi di substrato che si possono utilizzare nelle vasche dedicate agli anfibi, con tutti i pro e i contro di ogni materiale - tratto e tradotto da un articolo di Johnny O. Farnen
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Guida di base per la creazione di habitat in cattività adatti a diverse specie di anfibi, comprese le specie semi-acquatiche, acquatiche e terrestri - tratto e tradotto da un articolo di Jessica Miller
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Consigli e suggerimenti generali per allevare i tritoni dei generi Cynops e Hypselotriton nella maniera più adatta, rispettando le loro esigenze
Riferimenti & Link
Ulteriori informazioni:
- Common Illnesses in Amphibians
- Mark Staniszewski's Mandarin Salamander Care Sheet
- Treatment of Infected Wounds in Newts
- Bloat in Newts
Riferimenti:
- Wright, KM and Whitaker, BR. Amphibian Medicine and Captive Husbandry.
Malabar: Krieger Publishing 2001 - KLSNET.com. Pet Care and Wildlife Information. 2002.
Common Illnesses in Amphibans. 02 September 2002. - Marc Staniszewski. Marc Staniszewski's Amphibian Information Centre. Home Page. 1996.
http://www.amphibian.co.uk/caudata.html. 24 November 2000.
http://www.amphibian.co.uk/anuran.html 24 November 2000
The Encyclopedia of Amphibians: The World of Frogs, Toads, Salamanders and Newts
di Robert Hofrichter, è una risorsa enciclopedica. Il libro è diviso in cinque grandi categorie. La prima sezione riguarda l'evoluzione, la sistematica e la biogeografia, e risponde alle domande su cosa distingue gli anfibi dagli altri animali e perché vivono dove vivono. Le due sezioni più grandi si occupano di biologia, fisiologia, ecologia ed etologia. Le sezioni finali interessano i rapporti degli anfibi con gli esseri umani, sia come icone culturali che come vittime del degrado generale dell'ambiente. Oltre che con fotografie, il libro è ben illustrato con numerose mappe colorate, schemi e illustrazioni che illuminano notevolmente la natura a volte tecnica del testo.
di William E. Duellman e Linda Trueb, questo testo è usato come riferimento attendibile e completo in ogni trattazione sulla biologia anfibia, in quanto spazia in ogni suo dettaglio, comprese ecologia, morfologia, evoluzione. Riccamente illustrato con immagini e fotografie originali e corredato da più di 2.500 riferimenti bibliografici, si è dimostrato indispensabile per i biologi sia professionisti che studenti. Un libro per chi vuole approfondire seriamente la conoscenza degli anfibi
Amphibian: Discover the World of Frogs, Toads, Newts, and Salamanders
di Barry Clarke - Con una serie di fotografie appositamente commissionate, DK Eyewitness Books: Amphibian esamina da vicino l'affascinante storia naturale di rane, rospi, tritoni, salamandre: dalle raganelle dagli occhi rossi e dal verde brillante, alle sorprendenti salamandre nere e gialle, alle minuscole rane di vetro trasparente.
Taxa principali
informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie appartenenti al genere Pleurodeles
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