Molto diffuse nei negozi, piccole e carine, sono in realtà rane che diventano grandi, fino a 13 cm le femmine, e soprattutto sono molto voraci e fameliche, in grado di divorare pesci grandi quasi quanto loro...

Xenopus laevis, African Clawed Frog: la stessa rana da giovane e da adulta

Autore
(Daudin, 1802)
Nome comune
Platanna, African Clawed Frog
Sinonimi
Bufo laevis, Pipa laevis, Xenopus boiei
Aspettativa di vita
10 - 15 anni
Aspettativa di vita in acquario

Su Wikipedia è riportato che alcuni esemplari sono sopravvissuti per 20 - 25 anni

Dimensioni massime in natura

8 cm il maschio, 13 cm la femmina

Descrizione

Oltre alle Hymenochirus esiste anche un'altra specie di ranocchia venduta per gli acquari, che diventa molto più grande. Le ranocchie di questo tipo, che in genere si trovano in commercio nella forma albina, anche se vengono vendute da molto piccole si nota già che sono più grandi delle precedenti, dall'aspetto più "ciccioso" e viscido, e appartengono alla specie Xenopus laevis, anche questa originaria del Sud Africa.

Non bisogna però farsi ingannare dal fatto che in genere le Xenopus sono commercializzate nella forma albina, bianco-rosata, e pensare che allora se una rana è bruno scura sia per forza una Hymenochirus, che rimane piccola: anche delle Xenopus esiste la varietà normale, che è bruno-marrone proprio come le Hymenochirus, quindi se state cercando queste ultime fatevi dire per certo il nome della specie da chi ve le vende, per non prendere al loro posto delle rane dello stesso colore ma che cresceranno e diventeranno predatrici incallite come le Xenopus.

Comunque, tenete conto che se la rana è albina, a meno di un caso eccezionale si tratta di una Xenopus, inoltre come ho letto in questo articolo, un modo di riconoscerle infallibile è di osservarne le zampette: le Hymenochirus hanno le dita delle zampe anteriori palmate, mentre le Xenopus no, hanno palmate solo le dita delle zampe posteriori.

Le differenze fondamentali tra le Hymenochirus e le Xenopus stanno soprattutto nelle dimensioni che raggiungono queste ultime, che possono arrivare ai 12-13 cm, e al fatto che sono molto aggressive e voraci: questo unito alla loro taglia le trasforma, una volta cresciute (e ci mettono veramente poco) in terribili predatori dei pesci più piccoli (e neanche tanto) che fossero presenti nella loro vasca... (vedi esperienza con foto)

Inoltre attaccano ogni cosa che possa sembrare commestibile, comprese le dita dell'allevatore: è meglio porgere il cibo con un paio di pinze, perchè non fanno male non avendo denti, ma sono molto tenaci e staccarli dalla presa può richiedere parecchio tempo :-)

Per questo il loro allevamento nei comuni acquari di comunità è sconsigliabile, almeno quanto, se non di più, di quello delle Hymenochirus; il loro feroce appetito le porta perfino ad episodi di cannibalismo, e andrebbero allevate solo con conspecifici delle stesse dimensioni.

Per quanto riguarda l'alimentazione, come specificato sotto non sono molto schizzinose e mangiano di tutto, l'importante è offrire loro una buona varietà di cibi.

Il nome "laevis" deriva dal fatto che la sua pelle è liscia e molto viscida. Gli occhi sono piccoli e rivolti verso l'alto, le dita degli arti posteriori sono provviste di piccoli artigli e collegate tra loro da una membrana natatoria, mentre le dita anteriori sono sprovviste di membrana ed hanno funzione recettoriale. Segni palesi dell'adattamento alla vita totalmente acquatica sono la mancanza di lingua e palpebre, e la presenza della linea laterale, organo che hanno in comune con tritoni e pesci. La colorazione va dal verde al marrone o miscugli degli stessi. E' molto comune, in cattività, la varietà albina.

  • Specie che va allevata in gruppi di individui delle stesse dimensioni
  • Specie aggressiva e vorace, non va tenuta con i pesci, prima o poi se li mangerà
  • Specie riprodotta in cattività, talvolta però possono trovarsi in commercio stock provenienti dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se gli esemplari che state per comprare sono di cattura o di allevamento.
Distribuzione

Africa: Estremo sud dell'Angola e Punta del Capo nella Repubblica Sudafricana; è stata introdotta in California, Arizona, Messico, Cile, Francia, Italia e Indonesia.

L'areale di Xenopus laevis non è chiaro, a seguito della separazione della specie Xenopus victorianus da Xenopus laevis. Si ipotizza che quest'ultima sia distribuita in Angola meridionale, Zambia, Malawi e Mozambico verso sud (inclusi quasi tutto lo Zimbabwe, Botswana, Namibia, Sudafrica, Lesotho e Swaziland). Gli esemplari registrati in Nigeria, Camerun, Repubblica Centrafricana e Repubblica Democratica del Congo a ovest di 28ºE erano stati in passato attribuiti alla sottospecie Xenopus laevis sudanensis. Sottopopolazioni di Nigeria, Camerun e Repubblica Centrafricana sono state ora assegnate a Xenopus poweri (Furman et al. 2015). I record provenienti da Tanzania, Kenya, Uganda, Ruanda, Burundi, Sudan e Repubblica Democratica del Congo a est di 28º E si riferiscono a Xenopus victorianus.

È stata introdotta in diversi luoghi al di fuori del suo areale nativo, compresi gli Stati Uniti, dove è stata introdotta per la prima volta negli anni '30 e '40 per uso in laboratorio e in seguito come animale domestico da acquario. È stata introdotta anche in Cile, in alcune parti del Regno Unito, Francia e a Giava (Indonesia). Sebbene si pensi ora che le sottopopolazioni nel Regno Unito siano completamente scomparse, questo è il primo caso documentato di scomparsa di anfibi introdotti (Tinsley et al. 2015).
È stata introdotta anche in Portogallo e c'è una grande popolazione invasiva in Sicilia (Lillo et al. 2005, Faraone et al. 2008). 
Il suo areale si sta estendendo anche in alcune parti dell'Africa, spesso per introduzione perché viene utilizzata come esca viva, e si è diffusa ampiamente in Sudafrica.

IUCN Red List - LEAST CONCERN

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)

  • African Clawed Frog: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
  • Xenopus laevis è classificata come specie a rischio minimo in considerazione della sua ampia distribuzione, della sua tolleranza a un'ampia gamma di habitat e della sua popolazione molto numerosa.
  • Questa specie ha molto successo ed è adattabile, ed è una specie invasiva in molte aree. Gli studi dimostrano che non è influenzata dall'erbicida atrazina. È utilizzata per scopi alimentari e di ricerca, ma non a livelli che costituiscono una minaccia importante per la specie.
Habitat

Distribuzione nativa delle Xenopus laevis in Africa

Distribuzione delle Xenopus laevis in Nord America, dove sono state introdotte

Ambiente: La specie Xenopus laevis proviene dalle regioni tropicali del continente africano, più precisamente è distribuita in una regione che copre l'estremo sud dell'Angola, la regione di Punta del Capo nella Repubblica Sudafricana e la Namibia, per risalire lungo il versante orientale, attraverso Kenia, Uganda, Congo, e coprire di nuovo tutta l'Africa centrale, Cameroon e Nigeria centrale.
Xenopus laevis si estende dal livello del mare fino a 3.000 m slm.

Grazie alla sua grandissima adattabilità ad habitat e condizioni diverse da quelle native, questa specie è riuscita a diffondersi in altre regioni del mondo, in cui è stata introdotta più o meno consapevolmente: dapprima si sono stabilite popolazioni negli U.S.A., dove è stata introdotta negli anni '30 e '40 come animale da laboratorio e poi come anfibio per acquari, in California e Arizona. In seguito è stata registrata la presenza di popolazioni introdotte in Cile, Gran Bretagna, Francia, Italia e Indonesia.
La sua presenza si sta anche diffondendo in altre regioni africane, grazie al fatto che viene usata come esca viva.

È una specie acqua-dipendente che vive in una gamma molto vasta di habitat, compresi gli habitat fortemente modificati dall'uomo ed inquinati, a condizione che esistano corpi d'acqua semi-permanenti. Vive in ogni sorta di raccolta d'acqua, compresi i torrenti, ma tende a evitare i grandi fiumi e i corpi d'acqua con pesci predatori. Raggiunge la più alta densità in acqua eutrofica.
E' una specie molto adattabile, in molte aree addirittura invasiva. Recenti studi hanno dimostrato che è insensibile anche all'erbicida atrazina.

Negli esemplari conservati in museo e datati 1938 è stata rilevata la presenza di una malattia fungina, la Chitridiomicosi, e si suppone che il commercio internazionale di questa specie possa introdurre questa fungosi in altre regioni del mondo. La malattia non sembra avere effetti nocivi sulle popolazioni di questa specie.

Vai alle pagine con le foto dei biotopi naturali delle Xenopus

Il fiume Vaal in SudAfrica, biotopo di Xenopus laevis

Habitat di Xenopus laevis nella contea di Los Angeles, in California

Allevamento

Dimensioni minime dell'acquario: 50 litri per un solo esemplare, 70 litri per una coppia, e così via, perché mangiano molto, sporcano molto, e il volume di acqua deve essere abbondante per evitare inquinamenti e malattie.

Per questo il loro allevamento nei comuni acquari di comunità è sconsigliabile, almeno quanto, se non di più, di quello delle Hymenochirus; il loro feroce appetito le porta perfino ad episodi di cannibalismo, e andrebbero allevate solo con conspecifici delle stesse dimensioni.

Il fondo dovrebbe essere costituito o da sabbia finissima o da ciottoli molto grossi, che non possano essere ingoiati dalle rane (da evitare il ghiaino, che può essere ingoiato dalle rane insieme alle loro prede e dare seri problemi intestinali), molte piante, e come per le Hymenochirus con poca manutenzione (un po' più che per queste ultime, a causa delle dimensioni e della quantità maggiore di cibo che mangiano, e quindi di "inquinamento" che producono).

Anche loro, come ogni rana, tendono a saltare fuori dall'acquario se questo non è ben coperto.

Vai alle pagine sull'allevamento delle Xenopus

Alimentazione

Le Xenopus laevis mangiano di tutto, dai lombrichi al pollo, ma la dieta migliore è quella fatta da invertebrati morbidi (lombrichi, lumache, chiocciole (senza guscio) ecc.) e da pesce (latterino) più polpa di gamberetto di laguna (Palaemonetes antennarius). Chironomus e artemia congelati li mangiano, così come il mangime secco, ma da soli non bastano per mantenerle in salute. Possono andar bene anche pezzetti di pollo, ma dato raramente, in quanto non è 'naturale' per loro. Da evitare il pesce di mare, tipo salmone, merluzzo, sogliola...

I primi tempi se devono ancora ambientarsi e mangiano svogliatamente si possono mettere i pezzetti di pesce o di gamberetti su uno stecchino e farglieli sventolare davanti tipo preda, in modo da stimolare il loro istinto predatorio.

Devono fare pasti distanziati, una volta ogni due giorni, o a giorni alterni da giovani, ma sostanziosi; non va dato troppo cibo a ogni pasto: un bel boccone è ampiamente sufficiente.

Riproduzione

Si riproduce in acqua; non ci sono testimonianze di riproduzioni in acqua con corrente veloce. Ha un potenziale riproduttivo molto alto. è una specie fortemente opportunistica, e colonizza facilmente anche corpi d'acqua appena creati o apparentemente isolati dalle zone in cui vive abitualmente. Può migrare in grandi numeri quando gli stagni di riproduzione cominciano ad asciugarsi ed il tempo è umido.

Vai alle pagine sulla riproduzione delle Xenopus

Riferimenti & Link

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My Dwarf Clawed Frog

My Dwarf Clawed Frog

di Frank Schafer, è un Aqualog Mini. Non fatevi mettere fuoristrada dal titolo e dall'aspetto di questo libro. Ci sono le informazioni di gran lunga migliori sulla tassonomia e sulle cure delle Hymenochirus e dei generi relativi (Silurana, Xenopus, Pipa). Tutto quello che c'è da sapere sulle rane artigliate: allestimento dell'acquario, alimentazione, acqua, malattie, comportamento, ereditarietà, ecologia, distribuzione in natura & forme d'allevamento. Moltissime informazioni sulla riproduzione, fotografie, e chiave tassonomica molto dettagliata. Assicuratevene una copia!

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Frogs and Toads: An Owner's Guide to a Happy Healthy Pet

di Steve Grenard, per imparare tutto quello che c'è da conoscere sull'allestimento del giusto tipo di acquario/acquaterrario/terrario per rane o rospi, siano essi specie terrestri, acquatiche o semiacquatiche.

Rane, incontri ravvicinati

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di Mark W. Moffett - Questo libro non è un semplice manuale che risponde a tutte le domande sulle rane, ma la storia di una passione corredata da fotografie simpatiche e suggestive, che mostrano l'infinita varietà di rane presenti in ogni angolo della Terra.

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Guida alle rane, rospi e raganelle

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