Siamo davvero sicuri di essere acquariofili esperti perché abbiamo già allevato e riprodotto decine di specie diverse? C'è anche un altro modo per intendere l'acquariofilia, qui scoprirete quale e potrete darvi un voto in base a questi nuovi canoni.
Carassius auratus, forma comune
Come Valutare un Acquariofilo
Che tipo di acquariofili siamo? Ci consideriamo bravi, novellini, esperti? In base a quali criteri? Siamo sicuri che quelli giudicati universalmente "esperti" siano veramente tali? Da che cosa si misura l'esperienza di un acquariofilo?
Niente paura, nelle pagine seguenti non troverete la Santa Inquisizione, ma il voto dovrete darvelo da soli, dopo aver riflettuto su alcuni aspetti dell'acquariofilia che spesso sono molto sottovalutati.
Questa sezione nasce dalle mie conversazioni con "Mister Fish", un non meglio identificato personaggio che si è fatto un'idea sua dell'acquariofilia, che non coincide, spesso e volentieri, con quella comune. Troverete tabelle, considerazioni, classifiche, spunti di riflessione, che non sono fini a se stessi, né vogliono essere "la verità", ma vogliono solo "stuzzicare il cuore", proporre una critica costruttiva di certi modi di essere "esperti" per rivalutare altri modi di essere acquariofili, spesso sottovalutati o non considerati affatto.
Mister Fish raccomanda di leggere le pagine seguenti muniti di un buon elmetto sulla testa, per attutire le mazzate che riceverete se leggerete a cuore sgombro, senza pregiudizi.
Ciao a tutti, mi chiamo Carassius auratus auratus, ma voi potete chiamarmi semplicemente Mister Fish, perché sono qui a rappresentare tutti i pesci maltrattati negli acquari degli acquariofili di tutto il mondo. Ed io sono uno dei pesci trattati più male in assoluto: nessuno si sognerebbe di tenere in una boccia di vetro un Piranha, un Oscar, ma nemmeno un neon, che raggiunge al massimo 4 cm di lunghezza... E invece la maggior parte delle persone pensa che una boccia o un acquarietto da pochi litri sia l'ambiente ideale per me, che arrivo a superare i 30 cm di lunghezza... Su Fishbase è documentato che le dimensioni massime raggiunte da un esemplare della mia specie sono 59 cm di lunghezza, per 3 kg di peso!!! Ragazzi, ce lo vedete un bestione così in una boccia????
Anch'io, anni fa, quando ero ancora un piccolo giovincello, ho conosciuto lo stress e le malattie degli ambienti piccoli e del sovraffollamento, fino a che sono stato vinto al Luna Park da un bambino, il cui padre per mia fortuna aveva un piccolo ma splendido laghetto, dove ho incontrato altri amici pinnuti come me, con i quali tutt'ora vivo.
E così, nella tranquillità e nella pace del mio nuovo ambiente, ho cominciato a pensare, all'acquariofilia, ai suoi sostenitori, alle differenze di "pensiero"nel gestire un acquario, a chi invece considera gli acquari come gabbie innaturali...
Ho pensato molto a due frasi dette, una da un non acquariofilo che disprezza quest’hobby e la seconda detta da un acquariofilo che idealizza quest’hobby (senza ricordarsi che invece tanti acquariofili non è che sian tanto bravi).
Il primo dice: "Non bisogna prelevare alcunché in natura per metterlo in un acquario, al massimo pesci provenienti da allevamenti. E comunque non è una bella cosa neanche in quel caso. Per il resto, chiunque toglie pesci, rocce ecc. da fiumi, mari, laghi, li ruba alle generazioni future!"
Invece l’acquariofilo dice: "L’acquariofilia contribuisce alla conservazione delle specie anche e specialmente di quelle in estinzione (animali e vegetali). E contribuisce all’istruzione delle nuove generazioni sul rispetto della natura."
Ovviamente tutte le azioni intraprese dall'acquariofilo cercano di sfatare il concetto espresso dal non acquariofilo. Cioè non gli va proprio di fare delle cose che gli diano ragione, come d’altro canto gli va di fare tutto il possibile per fare quelle cose che confermino il suo concetto e che smentiscano, svergognandolo clamorosamente, il non acquariofilo.
Per esempio, se l'acquariofilo acquista dei pesci prelevati in natura, ma poi li fa riprodurre, e la loro progenie continua a vivere (bene) generazione dopo generazione, dà ragione al suo motto. E smentisce il non acquariofilo che deve stare zitto.
Ma se poi ad un certo punto decide che si è stufato di quei pesci, smonta tutto (specialmente se per motivi non di causa di forza maggiore), i legni e le rocce li butta in discarica, i pesci li dà ad un negoziante o a qualcuno che non si preoccupa certo di portarli avanti per più di quel che camperanno dentro ad un acquario qualunque (e non sarà in grado di farli riprodurre), purtroppo in quel caso dà ragione al non acquariofilo (difficile trovare un acquariofilo esperto che non l’abbia mai fatto).
Un acquario non dovrebbe mai essere a scadenza. Tutto dipende dalla fine che fanno, o meglio dal futuro che avranno, le cose “vive” che stanno dentro all’acquario che viene rifatto, o sostituito, o smantellato.
Se si prende un animale domestico come un gatto , un cane o altro, tranne rare eccezioni si pensa da subito che debba stare con noi per tutta la vita.
Ma chi acquista dei pesci per la stragrande maggioranza non sa nemmeno per quanto possano vivere, pensano alla loro vita in termini di mesi, il tempo di farli riprodurre, gustarsi lo spettacolo della crescita dei piccoli, per poi sbarazzarsene e passare ad un'altra specie. Chi si affeziona ad un pesce? Chi sa che alcune specie, tra cui quella cui io stesso appartengo, possono vivere per 20, 30, 40 anni, molto più a lungo di un cane o di un gatto?
Vai alla TABELLA con età e dimensioni massime di alcune specie di pesci molto diffuse.
Alcuni acquariofili si vantano di aver allevato e riprodotto molte specie, per confermare il fatto che sono degli esperti.
Ma viene da chiedersi: “che fine avranno fatto tutti quei pesci?”
Quindi per capire se si è o no dei bravi acquariofili si può scandagliare la propria carriera con la seguente tabella (che ci si può divertire ad ampliare quanto e come si vuole):
Partendo da punteggio 0 all’inizio della carriera:
- Ogni pesce che muore: -10 punti.
- Ogni pesce che nasce: +10 punti
- Ogni pianta che prolifica: +10 punti
- Ogni pianta che muore: -10 punti
- Ogni specie animale o vegetale che si estingue nel nostro acquario: -10.000 punti (comprese le lumachine, planorbis, melanoides ecc.)
- Ogni rifacimento di acquario che non preveda ed assicuri la messa in sicurezza delle forme di vita in esso contenute: -100.000 punti
- Ogni spostamento da un acquario ad un altro di forme di vita che ci si accorge non essere adatte al nostro acquario rappresenta un errore di valutazione iniziale: -100 punti
- Ogni acquario ben congegnato (che quindi rappresenti un modello) che vada avanti per un anno senza modificazioni nel numero di specie viventi (non di individui) e senza problemi particolari: +1.000 punti
- Ogni volta che si aiuta un acquariofilo a realizzare un acquario sulla base del modello (collaudato) del nostro acquario, fornendogli anche pesci e piante provenienti e nati nel nostro acquario perché se ne prenda cura come abbiamo fatto noi rappresenta una “super riproduzione”: + 100.000 punti.
(a scanso di equivoci, in questo caso il nostro acquario c’è ancora! Non è che abbiamo traslocato tutte le forme di vita del nostro acquario in quello di un altro) - Se l’acquariofilo di cui sopra, al quale abbiamo dato la possibilità di portare avanti quelle forme di vita creando una nuova colonia, ad un certo punto, per un motivo o per l’altro, si libera di tutto non potendo più portarla avanti oppure le fa estinguere per qualche errore, rappresenta un fallimento anche per noi: -100.000 punti.
- L'esperienza, la conoscenza, le informazioni, i libri letti, gli articoli studiati, sono un'arma a doppio taglio: fattore di merito (+100 punti) se la specie in questione prospera nel nostro acquario, mentre sono un fattore di demerito centuplicato (-10.000 punti) se nonostanze le nostre conoscenze la specie muore per nostri errori e manchevolezze.
- Ogni volta che si acquista una specie, animale o vegetale, senza chiedere il nome del pesce o della lumaca o del gambero ecc. che si desidera acquistare dando per scontato di saperlo senza esserne tuttavia un esperto, o ritenendo che non sia importante: -100.000 punti.
- Ogni volta che si acquista una specie, animale o vegetale, senza essersi informati esaurientemente sulle sue esigenze vitali o senza aver ponderato bene la loro convivenza con le forme di vita già presenti: -10.000 punti.
- Ogni volta che si va in ferie (10 gg - 1 mese) e si tira giù il generale della luce e si lascia l'acquario in balia di se stesso: -3 milioni di punti + nota di grande biasimo.
- Per ogni persona che legge un articolo scritto da noi, che riporta delle cose sbagliate (oppure giuste ma spiegate male e quindi fuorvianti) che confondono le idee, specie se su concetti di base. E ne resta confuso. Può indurre altri a commettere errori sull’allevamento: –10.000 punti
- ...
Bisogna ricordarsi che è importante fare anche i conteggi parziali, per ogni acquario che si possiede, e il punteggio dell’ultimo anno per capire come si va. Senza dimenticarsi del totale.
Per approfondire:
Considerazioni sull'importanza del parametro della temperatura in acquario, spesso troppo sottovalutato ma vitale per i pesci.
Considerazioni sui valori dell'acqua tra quella del rubinetto e quella dell'acquario
L'acqua dell'acquario: così fondamentale, ma siamo sicuri che vada davvero bene per i pesci che ci devono vivere?
Descrizione particolareggiata e con molte considerazioni su una postazione funzionante da tempo organizzata in base ai criteri dell'acquario del poveretto
Ulteriori considerazioni su come gestire in pratica l'acquario del poveretto
Che acqua usare per la gestione dell'acquario del poveretto, con considerazioni sui cambi e la loro frequenza, il sifonare o meno il fondo, il carbone attivo...
L'importanza della scelta delle piante nella gestione pratica dell'acquario del poveretto
Importanza dell'ossigeno per la vita dell'acquario e di uno strumento caduto in abbandono ma che potrebbe essere invece molto utile nella gestione dell'acquario del poveretto.
Importanza della luce per le piante, ma non necessariamente artificiale.
Descrizione di un esempio di acquario gestito seguendo i principi dell'acquario del poveretto funzionante da tempo
Considerazioni finali su come anche una buona progettazione sia alla base di un acquario funzionante
Considerazioni sulle dimensioni e sui rischi di sovrappopolamento dell'acquario del poveretto
Prosecuzione nell'esperienza dell'acquario del poveretto, con considerazioni sul filtro: è davvero necessario?
Approfondimenti sul gruppo minimo, uno dei presupposti fondamentali dell'acquario del poveretto.
Approfondimento dei presupposti fondamentali dell'acquario del poveretto
Considerazioni su diverse tipologie d'acquario purtroppo molto più diffuse di quanto dovrebbero, che stressano sia l'acquariofilo che i pesci
Presentazione di una tipologia di acquario e quindi di acquariofilo che, sebbene passi nell'ombra e sottovalutata, in realtà può essere considerata una vera e propria filosofia, uno dei modi più sensati di allestire e condurre un acquario.
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Al momento ho totalizzato
Al momento ho totalizzato circa 395.608.010 punti... ho sette acquari avviati da anni, uno in allestimento da pochi giorni ma non per questo mi sento un bravo acquariofilo. Nel percorso assieme agli acquari della mia vita (circa 20 anni), ho allevato riprodotto e vissuto una trentina di specie diverse. Ma mai mi sognerei di giustificare la mia passione con questo. Lo faccio perchè mi piace e perchè ogni volta che una persona entra in casa mia e prova stupore nel vedere i miei mondi sommersi, mi da ancora più gioia. Ma questo non conta. Un anti-acquariofilia sarà sempre contro questo hobby che tale rimane e tale deve rimanere ai suoi occhi sarò sempre un usurpatore della natura, un despota totalitario del mondo sommerso e assogettato alle mie ire. Nonostante ciò ho pesci che vivono assieme a me dal 1985. Ma questo ad un anti-aquariofilia non interessa minimamente. Coltivate la passione possibilmente senza sbagliare. Informatevi, leggete moltissimo, magari lasciate anche perdere se non ve la sentite, vivete assieme a chi di questa esperienza ne fa assaporare ogni attimo a chi li circonda. Pensate sempre che ciò che sbagliate voi è sofferenza atroce per gli animali che allevate. Non urlano, non guaiscono, non emettono alcun suono ma la loro sofferenza causata da un nostro errore è uguale a qualsiasi altro essere vivente. E diffidate sempre del negoziante che non conosce il nome e l'habitat dell'animale che vi vende o vuole vendervi. Uscite da quel negozio e cercatene un'altro.