Un'Introduzione all'allevamento dei Botia: guida di base per allevare con successo i Botiidae, una delle gioie più grandi nell'acquariofilia dolce tropicale
Tratto e tradotto dall'articolo:
"An Introduction To Keeping Botia"
di Emma Turner
sul sito Loaches Online
Marge, un esemplare adulto di Chromobotia macracanthus di 30 cm di lunghezza - Foto di Emma Turner (Loaches Online)
Come sottolinea Emma Turner nel suo articolo, una delle gioie più grandi nell'acquariofilia dolce tropicale è certamente quella di allevare i pesci della famiglia Botiidae, a volte ancora comunemente chiamati 'cobitidi', dal nome della vecchia famiglia Cobitidae in cui erano compresi, prima del passaggio all'attuale famiglia, Botiidae appunto.
Purtroppo, trovare tutte le informazioni esatte sulla loro cura può essere difficile, e abbondano molte opinioni errate. Per aggiungere confusione, il genere Botia nel 2004 è stato revisionato, e la maggior parte dei pesci appartenenti alla famiglia Botiidae è stata collocata in nuovi generi. In questo articolo Emma Turner spera di fornire solide informazioni sulle cure appropriate per questi meravigliosi pesci, e mostrarvi come un banco di Botiidae possa davvero ravvivare il vostro acquario.
Condizioni dell'acquario
Questi pesci curiosi e predominanti, che abitano sul fondo, provengono da un'area geografica abbastanza ampia, che copre la maggior parte dell'Asia. In generale, preferiscono acqua tenera e leggermente acida e questo dovrebbe essere replicato quanto più rigorosamente possibile nell'acquario domestico, per avere risultati migliori a lungo termine. Mentre possono acclimatarsi bene ad un'acqua di durezza media, è semplicemente ingiusto forzare questi pesci ad adattarsi a inappropriati alti livelli di durezza e pH. L'acqua dovrebbe anche essere povera di nitrati, pulita e ben ossigenata.
I Botiidae, essendo pesci di fiume, sono abituati a vivere nelle acque dolci pulite che i loro corsi d'acqua nativi assicurano - non sono abituati agli accumuli di rifiuti organici che possono avvenire anche troppo facilmente nel sistema chiuso di un acquario, per cui sono essenziali i normali cambi parziali d'acqua.
Dovreste cercare di fare almeno due cambi parziali alla settimana, sostituendo in tutto il 25% del volume dell'acquario settimanalmente, come minimo. I Botiidae apprezzeranno una buona corrente nell'acquario, che può essere creata da una spray bar all'uscita di un filtro esterno, o attraverso l'uso di pompe supplementari. Questo imiterà il loro ambiente naturale dei fiumi e dei torrenti dal corso moderatamente veloce - questi pesci possono essere spesso osservati mentre nuotano controcorrente con evidente godimento.
Il substrato dovrebbe consistere in sabbia inerte per acquario (la mia scelta preferita) o in ghiaia acquatica liscia e fine. Deve essere evitata qualsiasi cosa tagliente, per proteggere la delicata zona sensoriale dei barbigli. Ho visto Botiidae che erano stati allevati per parecchi anni con ghiaia grossolana con i barbigli molto consumati; è uno spettacolo triste a vedersi e tanto facilmente evitabile. In alcuni casi, specialmente se la ghiaia non è mantenuta pulita dai detriti, le ferite sui barbigli si possono infettare.
Anche gli arredi dovrebbero essere scelti con attenzione, per proteggere da danni questi pesci che hanno squame molto piccole. Dovrebbero essere definitivamente evitate le rocce ruvide e taglienti (come le rocce laviche).
Uno dei passatempi preferiti dalla maggior parte delle specie dei Botiidae è quello di provare a schiacciarsi nelle fessure più strette, spesso in gruppo. Qualunque tipo di arredo con bordi ruvidi o taglienti può essere pericoloso per questi curiosoni. Molti allevatori di botia hanno raccontato storie dell'orrore su pesci rimasti intrappolati in spazi in cui mai avrebbero pensato fossero in grado di stringersi o adattarsi. Perché non vi accada nulla del genere chiudete i fori non abbastanza grandi sugli arredi di ceramica o sui legni con del silicone sigillante per acquario.
Buone scelte per gli arredi possono essere legni di torbiera e ardesia, con cui si possono costruire molte caverne dall'aspetto naturale, nelle quali i vostri pesci si possano ritirare se si sentono minacciati. Senza un numero sufficiente di nascondigli, i botia saranno in uno stato di stress permanente e quindi vulnerabili a problemi come la malattia dei puntini bianchi (Ichthyophthirius mulitifiliis). Il vostro negoziante dovrebbe sapere di questo loro bisogno ed in nessun caso deve tenere i i botia in vasche di vendita nude.
Le piante possono essere immesse in acquario, ma generalmente non durano a lungo, poiché la maggior parte dei i botia tendono a bucherellare le foglie o persino tagliuzzare piccole piante, a volte sradicandole interamente. Dall'esperienza dell'autrice, Microsorum pteropus (Felce di Giava) e le specie di Anubias sono le piante che sembrano resistere più a lungo alle loro attenzioni.
Altro punto da considerare è che i Botiidae preferiscono un'illuminazione smorzata, un'altra ragione per la quale le piante spesso non si trovano così bene in un allestimento siffatto.
Nel vostro acquario dovrebbe essere inclusa una zona aperta per nuotare, in quanto questi pesci spesso si divertono a nuotare per tutta la lunghezza della vasca in banco, solitamente alla sera, o con un'illuminazione ulteriormente smorzata, come una luce lunare blu. Ricordatevi sempre di tenere il coperchio ben chiuso, in quanto tutti i botia sono esperti saltatori.
Numeri
Quelle appartenenti ai Botiidae sono specie che vivono in banchi e devono essere sempre allevate in gruppi. A mio parere, cinque sono il minimo assoluto. Allevarli come esemplari solitari li può far diventare aggressivi o sempre nascosti, in quest'ultimo caso languiscono, a volte rifiutando il cibo, il che li conduce ad una morte dolorosa e prematura.
Questi pesci sviluppano legami sociali gli uni con gli altri e trovano conforto sotto forma d'un banco di altri pesci della loro stessa specie. Formeranno solitamente un ordine gerarchico, con un pesce conosciuto come “alfa” che è ovviamente il capo in carica - è solitamente (ma non sempre) il botia più grande nell'acquario ed è spesso una femmina. Seguite questa regola “dei numeri” ed otterrete buone probabilità di vederli comportarsi naturalmente ed nelle loro piene potenzialità; detto chiaramente, allevare solo uno (o un numero basso) di questi pesci notevolmente sociali è semplicemente crudele.
Non correte
I Botia sono molto sensibili alle condizioni dell'acqua meno che buone, e quindi non dovrebbero essere i primi pesci inseriti in un nuovo acquario. Idealmente, l'acquario dovrebbe essere stato allestito alcuni mesi prima della loro introduzione. Per le specie più pacifiche, dovreste prevedere qualche pesce rassicurante. I Botiidae gradiscono fare uscire la testa dalle loro caverne e vedere altri pesci che nuotano intorno, facendo loro capire che possono uscire e giocare tranquillamente. Pesci rassicuranti adatti sono per esempio, barbus, danio, rasbora e tetra, ma questo dipenderà da quale specie di Botiidae avete scelto di allevare - alcune non sono così amichevoli!
Scegliete i vostri pesci
Nello scegliere i vostri botia, dovete essere sicuri di trovare dei pesci sani. E' quindi consigliabile girare per negozi fino a che non siate sicuri che il commerciante fornisca pesci ben quarantenati e ben alimentati, preferibilmente di almeno 5 cm di lunghezza (con l'eccezione della specie nana Yasuhikotakia sidthimunki). I pesci sotto queste dimensioni sono generalmente più deboli e non possono stare bene a meno che non vengano alimentati intensivamente, il che non è solitamente possibile all'interno di un acquario domestico. Dopo l'importazione i Botiidae dovrebbero avere una quarantena di parecchie settimane prima della vendita, per essere certi che non presentino nessun problema. Evitate i pesci che sembrano letargici, con le pinne chiuse, o i pesci che sono penosamente magri.
Introduzione dei vostri nuovi pesci
I Botiidae hanno delle potenti armi celate appena sotto gli occhi, sotto forma di spine suborbitali, che possono essere usate come meccanismo di difesa. Solitamente tenute relativamente piatte sotto la pelle, possono facilmente passare inosservate. Di conseguenza, bisogna sempre mettere molta cura quando si catturano questi pesci con dei retini, perché possono estendere quelle spine per difendersi quando si sentono minacciati. Le spine possono rimanere impigliate nel materiale del retino, causando loro molto dolore e molto stress all'acquariofilo che non sa come armeggiare per disimpigliarli. Similmente, il vostro negoziante dovrebbe sempre mettere in un “doppio sacchetto” tutti i Botiidae venduti, per accertarsi che le loro spine non buchino il sacchetto durante il viaggio verso casa. Gli esemplari più grandi possono persino richiedere un terzo sacchetto.
Una volta arrivati a casa, è meglio spegnere le luci dell'acquario mentre si stanno acclimatando i Botiidae, per minimizzare lo stress. Una volta acclimatati e inseriti nella vasca, lasciate le luci spente per parecchie ore per permettere loro di esplorare il loro nuovo ambiente nella relativa oscurità.
Una caratteristica comune dei botia recentemente introdotti (o se cambiate l'arredamento interno in un acquario esistente che già conteneva i botia) è per loro esibirsi in quella che dagli entusiasti del Botiidae viene chiamata “la loach dance”. Sembrano tuffarsi a picco in banco, su e giù per i lati e negli angoli dell'acquario. Dopo alcuni giorni solitamente si placano, nel momento in cui familiarizzano con la loro nuova casa. Tuttavia, non sembra che la danza sia sempre una reazione dovuta allo stress, in quanto i Botiidae sono noti farla anche in acquari allestiti da anni. Emma Turner ad esempio vede regolarmente il suo banco di quaranta Chromobotia macracanthus fare questa danza di sera, sotto la luce lunare blu. Solitamente effettuano la loro danza quando si avvicina il momento del pasto ed ovviamente sono molto eccitati. Ritiene che in questo caso sia più un comportamento sociale di amicizia, ognuno urta contro gli altri facendo sapere l'un l'altro che sono lì - sembrano ritenersi felici e al sicuro in quel momento.
Alimentazione dei vostri pesci
I Botiidae, molto spesso, tendono ad essere compresi nella categoria piuttosto fuorviante dei “pulitori”. Non lo sono. Questi pesci che abitano sul fondo richiedono una loro propria fonte di cibo, e questo dovrebbe essere il più possibile vario.
Nel grande negozio in cui Emma lavora, c'è una vasta selezione di Botiidae (solitamente fra le trenta e le quaranta specie, in ogni momento). Per mantenerli in condizioni ottimali, vengono alimentati con piccole quantità di cibo sia secco che congelato tre volte al giorno. L'alimentazione più importante è quella alla fine della giornata in cui si spengono le luci - come detto prima, la maggior parte dei Botiidae preferisce un'illuminazione smorzata e non tutti hanno abbastanza confidenza da avventurarsi fuori fino a che la luce non viene ridotta.
Emma ha replicato questo modo di alimentazione anche nel suo acquario a casa dedicato ai Chromobotia macracanthus dalle misure 210x68x71 cm (1000 litri). Usa vari mangimi in pellets affondanti per pesci da fondo (tra i quali preferiscono la marca JMC), pellet affondanti per pesci carnivori, pastiglie a base di alghe, Tetra Prima e alimenti congelati come le larve bianche di zanzara (le loro preferite), artemia salina, dafnie, krill, mysis ecc. Gli esemplari più grandi apprezzano molto i gamberetti a pezzetti. Tende a non usare chironomus, poiché è un alimento molto ricco, e consiglia, nel caso sceglieste di alimentarli con questi vermi di farlo con parsimonia.
Potete anche completare la dieta con fette di cetriolo, zucchino, o persino melone, tenuti sul fondo con le pinze che si usano per tenere giù le alghe negli acquari marini, o agganciati a qualche peso di quelli che si usano per le piante acquatiche, che lascino godere completamente del cibo ai botia. Quando si mette il cibo in acquario, non è insolito vedere i Botiidae più piccoli afferrarne una parte e nuotare via in un nascondiglio per mangiarlo in pace, lontano dai loro colleghi più grandi, che possono in caso contrario cercare di rubare loro il cibo di bocca!
Ingrigimento
Due grandi Chromobotia macracanthus che mostrano il tipico 'ingrigimento' della livrea, causato dallo stress per il combattimento - Foto © Emma Turner (Loaches Online)
Alcune specie (di cui si parlerà in seguito) sono più aggressive di altre. Anche gli appartenenti alla specie più pacifica però occasionalmente litigano gli uni con gli altri, e questo solitamente avviene fra due pesci dalle dimensioni simili. Potete notare che i pesci in questione diventano più pallidi e più grigi (un termine citato come “ingrigimento”). Allargano tutte le pinne ed assumono una posizione con il muso in basso, mentre girano in circolo su loro stessi ed emettono udibili schiocchi. Possono anche provare a mordersi, ma questa normalmente non è una cosa di cui preoccuparsi, poiché solitamente non si provocano nessun danno e le dispute si placano abbastanza rapidamente. Se allevate un grande gruppo, le aggressione avverranno sparse per tutto il banco, per cui nessun pesce diventa costantemente vittimizzato ed eccessivamente stressato.
Scelta delle specie
Marge, un esemplare adulto di Chromobotia macracanthus di 30 cm di lunghezza - Foto di Emma Turner (Loaches Online)
Chromobotia macracanthus
Cominciamo con il botia più popolare dell'acquario - il botia pagliaccio (clown loach in inglese) Chromobotia macracanthus - anche se forse non dovrebbe essere il più popolare, date le sue dimensioni da adulto. Questo pesce, di origini indonesiane, viene venduto molto spesso agli acquariofili sprovveduti per aiutarli a sbarazzare il loro acquario dalle lumache. Sì, mangeranno le lumache, ma le mangiano ugualmente anche altre, più piccole (e solitamente più adatte) specie di botia.
I Chromobotia macracanthus possono raggiungere una lunghezza di 30-40 cm negli acquari domestici e diventano ancora più grandi in natura. Libri, siti web, o commercianti che indicano 15 cm come dimensioni massime stanno semplicemente dando consigli sbagliati.
Per allevare questi magnifici pesci, dovrete alloggiare gli esemplari più piccoli in un acquario di almeno 120 cm di lunghezza ed essere preparati a spostarli in un acquario di dimensioni minime 200x60x60 cm quando diventano adulti. Se non vi sentite preparati per fornire loro un acquario così grande, dovreste invece investire in una specie che non raggiunge le stesse dimensioni. I Chromobotia macracanthus possono vivere per decenni (alcune fonti indicano fino a cinquant’anni) se allevati correttamente, per cui sono un investimento per tutta la vita e dovrebbero essere trattati con rispetto.
Come guida molto approssimativa, alcuni dei Chromobotia macracanthus residenti da più lungo termine di Emma Turner hanno raggiunto in dieci anni i 22 cm di lunghezza. Inoltre ha acquistato gli esemplari più grandi nel corso degli anni, il più grande era di 30 cm di lunghezza e aveva probabilmente più di quindici anni. Gli adulti sono pesci molto potenti e richiedono moltissimo spazio per nuotare – l’area di base dell’acquario è sempre più importante dell'altezza. Se potete fornire loro acquari spaziosi, sarete ricompensati con stupefacenti dimostrazioni del loro naturale comportamento. Sono pacifici verso le altre specie e non fanno mai danni intenzionalmente ai pesci più piccoli.
Un giovane Botia almorhae con la livrea a perfetti 'yo-yo' - Foto © Emma Turner
Botia almorhae
I Botia almorhae (Yo Yo Loach - Botia yo-yo), conosciuti anche come Botia lohachata, sono frequentemente disponibili nel Regno Unito o negli Stati Uniti sotto il nome di Botia pakistani. Sono pesci bianchi con disegni neri lungo il corpo che hanno più o meno la forma alternata di “Y” e di “O”, il che ha fatto loro guadagnare il popolare nome comune internazionale di botia yo-yo.
A causa della loro natura un po' più esuberante ed aggressiva, alcune fonti consigliano di allevare gli individui solitari, ma questo avrà soltanto l’effetto di intensificare il loro livello di aggressività verso le altre specie di pesci. Allevati in gruppo, si preoccuperanno di più di loro stessi a vicenda, piuttosto che dei loro compagni di vasca, anche se dovrebbero essere evitati del tutto pesci piccoli e quelli con le pinne lunghe.
I Botia almorhae possono raggiungere i 17 cm di lunghezza e la loro livrea assume un disegno più reticolato quando invecchiano.
Botia dario - Foto © Emma Turner
Botia dario
Botia dario, conosciuto anche come botia regina (queen loach) o botia del Bengala, ha un temperamento che tende a variare. Qualcuno di conoscenza di Emma Turner ha allevato questa specie con altri pesci, compresi altri Botia sp., senza nessuna aggressione evidente. Invece lei una volta ha aggiunto un banco di tredici di questi pesci nel suo grande acquario del Chromobotia macracanthus, e loro hanno seminato il caos assoluto e morsicato le pinne di tutti i macracanthus, persino di quelli che a loro confronto erano enormi. Ha così dovuto perdere gran parte della giornata per catturarli e rimetterli dov’erano, per cui raccomanda una certa attenzione quando si considera questa specie: bisogna sempre avere un'alternativa nel caso si dimostrino troppo aggressivi per la vasca dove vengono inseriti.
Si riporta che raggiungano i 15 cm nei loro corsi d’acqua nativi di India e Bangladesh, ma la maggior parte degli esemplari visti da Emma non raggiungevano quelle dimensioni, per cui ritiene che in realtà è più facile che arrivino ai 10-12 cm. Possono essere leggermente territoriali e litigare fra di loro di tanto in tanto, ma in un acquario moderatamente turbolento che contenga Barbus di medie dimensioni o tetra dal corpo profondo ecc, dovrebbero star bene.
Botia histrionica - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
Botia histrionica
Il Botia histrionica (Golden Zebra Loach – Botia Zebra Dorata) è una stupefacente aggiunta all'acquario di comunità. Anche se raggiunge soltanto una lunghezza massima di circa 13 cm, non è disponibile nel commercio in modo così ampio come forse dovrebbe essere.
Trovato nei torrenti montani d’acqua chiara fra India e Myanmar, questo bel pesce ha un disegno a strisce nere irregolari su uno sfondo bianco. Ha un temperamento pacifico e può essere allevato con la maggior parte degli altri pesci, con l'eccezione di quelle varietà con le pinne lunghe, perché potrebbe essere un po' mordi-pinne, come spesso i botia.
Due Botia kubotai adulti - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
Botia kubotai
Scoperto abbastanza recentemente, Botia kubotai, a volte conosciuto come Polka Dot Loach, botia a puntini, è diffuso nelle acque veloci del Myanmar. Si pensa che raggiunga una lunghezza massima di circa 15 cm e può essere allevato con la maggior parte dei pesci di comunità, anche se forse è meglio evitare le varietà più piccole o con le pinne lunghe. E' una specie ragionevolmente pacifica, anche se a volte scoppiano delle zuffe fra gli individui all'interno del banco, o con altre specie di Botia. Comunque, non si presenta solitamente nessun danno significativo tra specie simili che condividono lo stesso acquario. Non esistono due pesci che abbiano esattamente lo stesso disegno, e questo cambia mano a mano che i pesci maturano.
Botia rostrata - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
Botia rostrata
Nel 2004, il tassonomista ittico Dott. Maurice Kottelat ha segnalato di aver considerato Botia rostrata (Ladder loach) come un sinonimo minore di Botia almorhae, e ancora oggi l'identità di questa specie è controversa. Nell'articolo è stata comunque inclusa nell'elenco in quanto è ancora esportata e venduta come specie “separata” ed è abbastanza ampiamente disponibile in commercio. Anche se secondo Kottelat dovrebbero essere la stessa specie, molti acquariofili segnalano che i Botia rostrata sono in realtà molto più amichevoli e pacifici dei Botia almorhae.
I giovani mostrano due strisce nere uguali (simili ad una scala a pioli) su uno sfondo bianco-oro che quando i pesci crescono si trasforma in un disegno reticolato tipo rete. In natura questi pesci, che diventano 16 cm di lunghezza, si presentano nei veloci torrenti montani di India e Bangladesh. Negli acquari domestici è più probabile che raggiungano una lunghezza di 8.5 cm.
Botia striata - Foto © Emma Turner
Botia striata
Probabilmente il più facilmente disponibile di quelle che possono essere considerate “piccole specie pacifiche” è indubbiamente lo Zebra Loach – Botia Zebra, Botia striata dell'India. Con una lunghezza massima di 10 cm è molto più adatto per le vasche piccole e convive pacificamente con tutte le altre specie.
Ha uno splendido disegno di sottili strisce nere e bianche alternate che cattura l’occhio, e si presta perfettamente all'altro nome comune di questo pesce, “Candystripe, caramella rigata”. Non si può raccomandare abbastanza questa specie!
Yasuhikotakia modesta (ex Botia modesta) - Foto © Emma Turner (Loaches OnLine)
Yasuhikotakia modesta
Gli Yasuhikotakia modesta (Blue Botia - Botia blu), conosciuti in passato come Botia modesta, sono dei bellissimi pesci colorati di blu-grigio con le pinne di un rosso-arancione luminoso. Tuttavia, hanno un carattere aggressivo e non sono adatti al comune ambiente di un acquario di comunità. Possono raggiungere i 25 cm di lunghezza, ma raramente negli acquari domestici diventano più di 18 cm. Le loro dimensioni da adulti richiedono un acquario lungo almeno 150 cm.
E’ una specie notturna, per cui per osservarli al meglio, bisogna impiegare una luce lunare blu che si accenda per alcune ore non appena le luci principali si spengono. Questo è inoltre il momento migliore per accertarsi che riescano tutti a mangiare equamente.
Guardatevi dagli esemplari colorati artificialmente, che ancora purtroppo vengono commercializzati. Come qualcuno possa pensare che i magnifici colori naturali di questa specie abbiano bisogno di alterazioni va oltre le nostre capacità di comprensione – state alla larga da tutti i negozi che sostengono questa pratica crudele ed inutile.
Yasuhikotakia morleti (ex Botia morleti) lo Skunk Loach, botia puzzola - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
Yasuhikotakia morleti
Gli Skunk Loach o botia puzzola per la loro caratteristica livrea con una banda scura sul dorso, Yasuhikotakia morleti (prima Botia morleti), sono economici, facilmente disponibili e rimangono piccoli, circa 10 cm. Ma state attenti! Questa piccola specie può essere estremamente cattiva ed è meglio alloggiarli in un acquario grande, a causa del loro livello di aggressività. Se allevati in uno spazio limitato, possono causare molto danno alle altre specie di pesci.
In un allestimento più grande, potete riuscire a far convivere il banco di Yasuhikotakia morleti per esempio con un gruppo di Barbus veloci di medie dimensioni. E' una cosa comunque da tentare con cautela, controllando regolarmente l’acquario per accertarsi che gli altri abitanti non siano vittimizzati. Ricordiamo che una regola fondamentale per ogni acquariofilo è di monitorare attentamente la vasca ed il comportamento dei pesci almeno una o due settimane dopo un qualsiasi inserimento di nuove specie.
Gli Yasuhikotakia morleti sono bellissimi pesci con un corpo di un marrone-dorato brillante, una striscia dorsale nera che va dalla testa alla coda e una pinna caudale maculata. I compagni d'acquario ideali possono anche includere i cobitidi del gruppo dei Botia Tigre, come Syncrossus hymenophysa, Syncrossus helodes e Syncrossus berdmorei. I Botia tigre diventano grandi, alcuni fino a 25 cm, per cui assicuratevi di fornire loro ampio spazio.
Ambastaia sidthimunki (ex Yasuhikotakia sidthimunki) - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
Yasuhikotakia sidthimunki
Yasuhikotakia sidthimunki (prima Botia sidthimunki) è il più piccolo membro del gruppo. Conosciuto come Dwarf Chain Loach – Botia catena nano, raggiunge una dimensione massima di appena 6 cm.
Questi botia costituiscono un'aggiunta affascinante per gli acquari più piccoli, non soltanto per le loro dimensioni, ma anche per la loro abitudine piuttosto insolita di nuotare in banco all'aperto sopra il livello inferiore della vasca per molte ore del giorno (diversamente della maggior parte degli altri Botiidae).
Purtroppo gli Yasuhikotakia sidthimunki attualmente sono in pericolo critico di estinzione in natura, a causa della costruzione di dighe da parte dell'uomo lungo i fiumi della loro nativa Thailandia. I pesci offerti in vendita attualmente sono il risultato di un progetto di riproduzione in cattività (probabilmente tramite iniezioni di ormoni) e di conseguenza i prezzi possono essere abbastanza elevati.
Ricordatevi che questi pesci devono essere allevati in gruppi di cinque o più individui. Ciò nondimeno, sono botia affascinanti e pacifici e una grande aggiunta agli acquari di comunità che alloggiano le specie più piccole.
A conclusione di questo lungo ed approfondito articolo, Emma Turner si augura di aver trattato abbastanza delle specie trovate più comunemente e di avervi dato alcune delucidazioni sui loro eccentrici comportamenti e soprattutto sulle loro necessità. Una volta ambientati, i pesci della famiglia Botiidae vivono relativamente a lungo e vi ricompenseranno con tutte le interazioni sociali dei loro comportamenti naturali.
Ah, e se li vedete coricati su un fianco, stanno molto probabilmente schiacciando solo un pisolino...
Testo originale in inglese © Emma Turner (Loaches Online)
Taxa principali
informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie appartenenti al genere Chromobotia, che comprende un'unica specie dalle caratteristiche uniche: Chromobotia macracanthus...
Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie comprese nel genere Syncrossus, tra le più aggressive specie di botia
Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie comprese nel genere Yasuhikotakia, vivaci e turbolenti botia
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
sito dedicato ai loach: botia, cobitidi, balitoridi, ecc.
Edizione Inglese di Mark MacDonald - Un libro purtroppo solo in inglese, co-scritto dal team di Loaches Online, il che vale già come una garanzia di informazioni veritiere, derivate dall'effettiva conoscenza ed esperienza con i cobitidi.
Edizione Inglese di Paul V. Loiselle - Guida in inglese sull'allevamento di molte specie di botia, cobitidi e pesci gatto, con molti articoli che affrontano i temi comuni da tener presenti con queste specie.
Edizione Inglese di Braz Walker
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Per approfondire:
Foto ed esperienze d'allevamento di Yasuhikotakia caudipunctata 'Mun River' - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Una serie di esperienze personali nell'allevamento degli Yasuhikotakia eos, tratte e tradotte da Loaches Online
Consigli e suggerimenti generali per allevare I Botia pagliaccio, Chromobotia macracanthus, nella maniera più adatta, rispettando le loro esigenze e considerando le dimensioni che devono raggiungere
Una serie di esperienze personali nell'allevamento degli Yasuhikotakia morleti, tratte e tradotte da Loaches Online
Descrizione e consigli per l'allevamento dei Botia dario, e soprattutto particolareggiata descrizione del loro ambiente naturale d'origine - tratto e tradotto da un articolo di Mark Macdonald
Indicazioni sulle zone d'origine e consigli per l'allevamento della specie Sinibotia robusta (ex Botia robusta) - tratto e tradotto da un articolo di Michael Ophir
Spiegazione con foto esplicative delle differenze tra i due Botia, Botia sidthimunki e Botia cf. nigrolineata - tratto e tradotto da un articolo di Kamphol Udomritthiruj e Anuratana Tejavej
Descrizione passo passo dell'allestimento di un grande acquario dedicato ai Chromobotia macracanthus, e quindi pensato e studiato per soddisfare le loro esigenze e necessità - tratto e tradotto da un articolo di Martin Thoene
Realizzazione passo passo di una vasca a forte corrente adatta agli "Hillstream Loaches", i Balitoridi, ma anche a tutti i pesci che provengono da fiumi e torrenti a forte corrente - tratto e tradotto da un articolo Martin Thoene
Articolo con belle foto, con la descrizione di alcuni Botia dario con un insolito disegno della livrea - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Una serie di esperienze personali nell'allevamento dei Botia almorhae, tratte e tradotte da Loaches Online
Una serie di esperienze personali nell'allevamento dei Botia striata, tratte e tradotte da Loaches Online
Articolo molto utile per l'identificazione dei Yasuhikotakia caudipunctata e per quella delle sue varianti regionali - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Descrizione e foto di una specie di Botia che poteva sembrare a prima vista Botia rostrata, e che si è rivelata Botia kubotai - tratto e tradotto da un articolo di Kamphol Udomritthiruj
Consigli per l'allevamento dei Botia rostrata e per distinguerli dagli altri Botia simili come livrea - tratto e tradotto da un articolo di Michael Ophir
Esperienza personale d'allevamento di questi pesci - tratto e tradotto da un articolo di Mike Ophir
Articolo completo su questo splendido botia, con esperienza ed indicazioni per l'allevamento, descrizione del suo comportamento e dei luoghi d'origine - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Descrizione delle differenze fra i membri del genere Syncrossus per poter identificare una specie dall'altra - tratto e tradotto da un articolo di Kamphol Udomritthiruj
Articolo che descrive le quattro specie di Botia chiamate 'Botia tigre' (Syncrossus beauforti, berdmorei, helodes e hymenophysa), cercando di fare un compendio di tutte le notizie che si sanno su di loro - tratto e tradotto da un articolo di Michael Ophir
Racconto di un'esperienza personale di allevamento dei cadipunctata con consigli e descrizione generali - tratto e tradotto da un articolo di Michael Ophir
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare i botia, per poterli allevare al meglio, o per non comprarli affatto :-)
Bell'articolo da cui traspare l'emozione che prova chi si imbatte in esemplari di pesce molto rari o addirittura che sembrano non essere ancora stati descritti dagli ittiologi - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Descrizione di una vasca abitata solo da specie di origine indiana, con molte specie di Botia e di Barbi che convivono pacificamente - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Introduzione alle caratteristiche generali dell'ex genere Botia, a cui appartenevano, prima della revisione di Kottelat, più di 40 specie originarie dell'Indocina, con caratteristiche comuni - tratto e tradotto da un articolo di Michael Ophir
Spiegazione particolareggiata del perché questi due tipi molto differenti di pesci non sono adatti ad essere alloggiati insieme - tratto e tradotto da un articolo di Emma Turner
Articolo con belle foto, con la descrizione di alcuni Botia dario allevati dall'autore - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Chromobotia macracanthus. Come scegliere esemplari in salute, come allevarli e alimentarli. Speculazioni su come possano essere riprodotti - tratto e tradotto da un articolo di William Berg
Poster informativo elaborato dallo staff di Loaches Online sulle esigenze d'allevamento e sulle dimensioni che raggiungono i Chromobotia macracanthus se allevati correttamente, in gruppo e in vasche dalle dimensioni adeguate, ad uso non solo di chi li compra ma soprattutto anche di chi li vende.
Articolo che spiega le variazioni regionali nella livrea dei Chromobotia macracanthus, le ragioni dei cambiamenti nella colorazione e delle variazioni nel disegno delle bande - tratto e tradotto da un articolo di Martin Thoene
Commenti2
Salve i botia kubotai…
Si, in un acquario…
Si, in un acquario abbastanza grande e con molte piante e ripari non dovrebbero avere problemi.