Conosciamo meglio i pesci etichettati come "mangialumache", che hanno caratteristiche fisiche e comportamentali o esigenze d'allevamento spesso non adatte ai comuni acquari di comunità, e che si rivelano in genere un rimedio peggiore del male.
Marge, un esemplare adulto di Chromobotia macracanthus di 30 cm di lunghezza - Foto di Emma Turner (Loaches Online)
Capita talvolta che in acquario si presentino delle infestazioni di lumache, di cui ho abbondantemente parlato nelle pagine dedicate alle lumache acquatiche.
Questo spesso invece di far interrogare l'acquariofilo sulla gestione della propria vasca, lo fa correre in negozio a comprare un "pesce mangia-lumache", inserendo quindi in vasca un pesce di cui sa poco o nulla, solo per fargli fare un lavoro che dovrebbe invece fare lui.
E purtroppo, come spesso scoprono quando è troppo tardi, i pesci venduti come mangia-lumache hanno tutti caratteristiche poco compatibili con i comuni acquari di comunità, come potete vedere leggendo le schede dei pesci più sotto, vuoi per le dimensioni che raggiungono, vuoi per il loro forte istinto predatorio, vuoi ancora per le loro esigenze particolari, per cui il più delle volte l'inserimento del pesce si rivela un rimedio peggiore del male.
In realtà non occorre né inserire pesci "mangia-lumache", né tanto meno ricorrere a prodotti chimici che possono essere devastanti per tutto l'equilibrio della vasca: le infestazioni di lumache sono un provvidenziale "campanello d'allarme" per gli acquariofili, sono un segnale ben visibile che qualcosa non va nella gestione della vasca, per cui basta molto più semplicemente rivedere il proprio modo di gestire l’acquario, perché il loro proliferare a dismisura è indice proprio di una poco attenta, se non addirittura cattiva, gestione della vasca.
Infatti se il numero delle lumache aumenta, vuol dire semplicemente che tutte trovano cibo da mangiare.
Quindi la prima cosa da fare è di ridurre le razioni di mangime ai vostri pesci, perché se ne avanzano troppo vuol dire che ne mangiano troppo, altrimenti sarebbero loro i primi ad andare a ricercarsi gli avanzi. Farà loro solo del bene, una tra le principali cause di morte dei pesci d'acquario è proprio la sovralimentazione. Quindi cercate di eliminare qualsiasi fonte di cibo e inquinamento, come le foglie delle piante che iniziano a marcire, e intensificate i cambi d'acqua sifonando nel contempo benissimo il fondo, in modo da ridurre il carico organico presente in vasca.
Vedrete che in questo modo ci vorrà un po' di tempo, ma piano piano il numero delle lumache scenderà drasticamente,
fino ad arrivare ad un numero accettabile, e voi non vi ritroverete in vasca pesci mangia-lumache ingestibili di cui non sapete più che fare o pericolose scorie di prodotti chimici.
Inserire dei pesci solo per farsi mangiare le lumache è la soluzione più sbagliata che ci possa essere al problema delle infestazioni di lumache
I pesci che mangiano le lumache vanno allevati se e solo se la specie è compatibile con il vostro acquario e gli altri abitanti, e per un vero interesse per quella specie, i pesci non vanno mai inseriti come attrezzi, perché non lo sono, sono esseri viventi con le loro necessità ed esigenze, e se non vengono soddisfatte i pesci possono dare più problemi che benefici.
Tutti i pesci "mangia-lumache" le mangiano per il loro spiccato senso predatorio, che li porterà inevitabilmente a cacciare, oltre le lumache, anche qualsiasi altra piccola preda che troveranno in acquario: uova, avannotti, piccoli di caridina, le caridina stesse specie quando fanno la muta... quindi se avete qualche pesce che speravate di poter portare alla riproduzione, nella loro vasca potete anche scordarvelo. Inoltre hanno esigenze in genere poco compatibili con le comuni vasche di comunità, da quelli che diventano troppo grandi, a quelli che rimangono troppo piccoli, da quelli che non accettano il mangime secco a quelli che si mangiano anche gli altri pesci... ricordate che il web è pieno di gente che chiede aiuto perché ha problemi non con le lumache, ma con i pesci che ha inserito per farsele mangiare.
E tenete conto anche del fatto che possono capitare pesci etichettati come "mangia-lumache", botia compresi, che mangiano di tutto tranne le lumache!!!
Qui sotto, in aggiornamento, le schede dei più diffusi pesci etichettati come "mangia-lumache". Troverete le caratteristiche principali (dimensioni che raggiungono da adulti, carattere, ecc.) di cui tenere conto prima di comprarli.
Taxa
Relativamente rara nel commercio acquariofilo, dopo essere stata separata dal genere Botia e assegnata al nuovo genere Yasuhikotakia, è stata separata anche da questo genere per il nuovo genere, Ambastaia.
Questa specie era scomparsa per diversi anni dal commercio acquariofilo in quanto in pericolo di estinzione; quando è riapparsa, riprodotta commercialmente tramite stimolazione ormonale, aveva un costo molto elevato
Le Anentome hanno la caratteristica di essere lumache carnivore: vengono chiamate "lumache killer" perché in acquario si nutrono delle altre lumache presenti.
Chiamato anche pesce camaleonte, grazie alla sua capacità di cambiare rapidamente la colorazione a seconda dell'umore, non è adatto in genere alle comuni vasche di comunità.
C'è molta confusione circa la corretta identificazione di questa specie e della molto simile Botia lohachata, sembra addirittura che Botia almorhae non sia mai entrata nel commercio acquariofilo e quindi nelle nostre vasche...
I Botia dario sono tra i botia più piccoli e devono stare in gruppo, ma non sono molto facili da trovare in commercio, a volte si trovano venduti come Botia lohachata, con cui hanno una lieve somiglianza da giovani
Relativamente pacifici, gregari e curiosi, possono essere adatti alle vasche di comunità, ma dovrebbero essere allevati in non meno di 5 esemplari.
Quando nel 2004 Kottelat ha descritto scientificamente questa nuova specie di Botia, era da tempo che gi appassionati avevano capito che questi botia dall'ineguagliabile livrea costituivano una specie non ancora descritta scientificamente
Sembra che il botia chiamato 'yo-yo' per il disegno della livrea diffuso nei nostri acquari sia proprio Botia lohachata, mentre la specie molto simile con la quale si è sempre confuso, Botia almorhae, non sarebbe neppure commercializzata...
Sembra che quelli che chiamiamo Botia rostrata siano un raggruppamento di specie diverse, mentre la vera specie Botia rostrata non è mai nemmeno apparsa in commercio....
Botia striata è abbastanza piccolo, tranquillo ed attivo, e deve essere allevato in gruppi perché possano interagire tra di loro e costruirsi una naturale struttura sociale.
Specie rara e costosa, è stata chiamata così in onore di Kamphol Udomritthiruj, ben conosciuto su Loaches Online, che ha raccolto in natura gli esemplari affinché Ng potesse farne la descrizione.
E' probabilmente la più piccola specie di pesce palla, ed è sicuramente uno dei pesci più piccoli in commercio, anche se è fin troppo spesso venduto senza le informazioni corrette necessarie per la sua salute e cura a lungo termine.
Del tutto inadatti ai comuni acquari domestici, nonostante siano praticamente onnipresenti nei negozi, che vendono i Chromobotia senza fornire quelle che dovrebbe essere considerate informazioni essenziali riguardanti la loro cura a lungo termine
Meglio conosciuti con il loro vecchio nome di Tetraodon fluviatilis, nonostante vengano spesso venduti come pesci palla d'acqua dolce, sono in realtà una vera specie salmastra, che diventa grande ed è molto aggressiva e mordace
Meglio conosciuto con il vecchio nome di Tetraodon nigroviridis, è uno dei pesci palla d'acqua salmastra più diffusi in commercio, grazie alla bella colorazione e all'aspetto simpatico, ma non è certamente un pesce per i comuni acquari di comunità
Meglio conosciuto con il vecchio nome di Tetraodon biocellatus, è uno dei pesci palla che si trovano più comunemente in commercio, ma non è decisamente adatto a tutti, per le sue esigenze alimentari e la necessità di acqua salmastra e di altissima qualità
E' una specie molto rara in commercio, ed è l'appartenente al gruppo dei 'botia tigre' dalla colorazione più spettacolare, ma può essere molto aggressivo verso gli atri pesci.
Viene raggruppato tra i "Botia Tigre" per il comportamento sempre aggressivo e mordace, anche se non così marcato come in altri botia, come ad esempio Syncrossus beauforti.
Abbastanza difficili da trovare, in genere arriva nei negozi mescolato a grandi gruppi di Yasuhikotakia morleti. Nonostante le dimensioni contenute ha un'indole spiccatamente aggressiva e territoriale...
Raggiunge ragguardevoli dimensioni per cui, insieme al fatto che deve essere allevato in gruppi di non meno di 5 esemplari, necessita di acquari molto grandi, anche se non è aggressivo come altri congeneri.
Una specie rara da trovare in commercio e poco conosciuta
Ha un carattere aggressivo e turbolento, che unito alle ragguardevoli dimensioni e al fatto che deve vivere in gruppo, lo rende adatto solo a vasche molto grandi
Nonostante le ridotte dimensioni ha un carattere irascibile e rissoso, per cui non è adatto ai comuni acquari di comunità.
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Per approfondire:
Le foto dei miei botia pagliaccio, Chromobotia macracanthus
I pesci non vanno comprati per la loro presunta funzione di pulitori, ma perché piacciono e perché sono interessanti da osservare. Dobbiamo essere noi a rispettare le loro esigenze, non loro a dover svolgere un lavoro in vece nostra...
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare pesci della famiglia Badidae, i Badis o i Dario, per poterli allevare al meglio, o per non comprarli affatto :-)
L'oggetto del mio disappunto è un articolo sui Chromobotia macracanthus, che di nuovo vengono descritti come piccoli (15 cm) e mansueti pesci adatti a qualsiasi acquario di comunità...
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare i botia, per poterli allevare al meglio, o per non comprarli affatto :-)
Qual'è la risposta più odiosa da dare a chi si lamenta di avere troppe lumachine in vasca? "Inserisci uno o due Botia"
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