Descrizione particolareggiata con molte osservazioni utili di una esperienza d'allevamento delle lumache acquatiche Anentome helena, arricchita da foto e video.

Articolo di Alessandro Rossi (tratto da invertebrati.info)

Anentome helena sul vetro: non ha la radula e non “gratta” le alghe dal vetro - Foto © Alessandro Rossi

Introduzione

In questo articolo racconterò la mia esperienza con questo singolare, e per certi versi straordinario, gasteropode d’acqua dolce. Scrivo appunto la mia esperienza perché non ho la pretesa di scrivere verità assolute o il miglior modo di allevare questi animali, ma cercherò semplicemente di riunire in questo articolo le mie osservazioni e riflessioni sul comportamento delle Anentome helena. Per non dilungarmi troppo darò per scontato alcuni termini che ritengo la maggior parte degli utenti conoscano (come ad esempio acqua di osmosi oppure sapere cos’è la radula). Buona lettura.

Descrizione

Anentome helena Meder in Philippi, 1847. Appartiene alla famiglia dei buccinidi, gasteropodi prosobranchi in prevalenza marini.

Anentome helena che banchetta con un bianchetto assieme alle Planorbarius; si vede il sifone rosa all’interno del corpo del pesce mentre si nutre (freccia 1), ed il tentacolo tipico dei buccinidi (freccia 2) - Foto © Alessandro Rossi

Questo mollusco d’acqua dolce proviene dal sud-est asiatico, per la precisione sull’isola di Giava in Indonesia; alcune segnalazioni della sua presenza si hanno anche nel nord della Thailandia nel bacino del Mekong. E’ una lumaca che ha la particolarità di essere esclusivamente carnivora (a differenza di molte altre specie che sono praticamente onnivore e mangiano alghe, residui vegetali ed anche animali morti); come specificherò in seguito mangia pesci o crostacei morti che trova sul fondo (svolgendo in questo caso una funzione di spazzino), ma la sua particolarità, che le ha valso il soprannome di “assassin snail” sta nel cacciare altri gasteropodi (meglio se di dimensioni più piccole rispetto alle sue) che uccide presumibilmente con un sifone munito di aculeo (sinceramente non ho mai potuto osservare il momento dell’uccisione), un comportamento molto simile ad altri buccinidi marini.

Il corpo molle di una Planorbarius uccisa dalle Anentome helena ed estratta dal guscio ma non consumata - Foto © Alessandro Rossi

Quando ha fame e decide di mangiare si avvicina ad un’altra lumaca e le si avvinghia con il suo piede fino a sollevarla letteralmente, dopo di chè fa girare la vittima fino a un punto in cui è abbastanza comoda e con il suo sifone si inserisce nel corpo molle all’interno del guscio del mollusco malcapitato uccidendolo per poi cibarsene.

Sono di forma allungata con la conchiglia a spirale di colore giallo e nero a bande alternate (altro soprannome dovuto a questo colore è bumblee bee snail, lumaca calabrone); esistono altre varianti cromatiche con conchiglia quasi esclusivamente nera, ma raramente vengono importate perché ritenute esteticamente meno gradevoli e quindi poco sfruttabili commercialmente (perdonatemi la piccola polemica ma purtroppo troppo spesso non vengono considerate in fase di acquisto le esigenze del pesce, gamberetto o mollusco in questione e viene scelto in base ad un contrasto cromatico o per migliorare l’estetica di un angolo della casa).

Le Anentome helena possono raggiungere la taglia di 2,5 centimetri circa. Hanno l’opercolo e un tentacolo (altra similitudine con gasteropodi marini) che probabilmente serve a percepire il cibo; sono anche abbastanza veloci negli spostamenti, il chè denota un carattere predatorio tipico di un cacciatore che deve essere più veloce della preda. Generalmente sono attive di notte, come la maggior parte delle chiocciole, questo per evitare i predatori, ma in acquario si vedono scorrazzare alle volte anche durante le ore di luce.

Non sono ermafrodite, abbiamo quindi esemplari maschi e femmine (caratteristica che troviamo anche nelle pomacea sp.); questo ci costringe ad acquistarne un gruppetto se vogliamo tentare la riproduzione, in quanto non presentano dimorfismo sessuale evidente. Probabilmente se si avesse l’occasione di osservare un amplesso attentamente si scorgerebbero i genitali, e con esemplari sessati potremmo scorgere eventuali differenze fra i sessi, ma per la maggior parte degli acquariofili come me di medio – basso livello un’operazione del genere risulta estremamente complicata (soprattutto in termini di tempo da dedicare alle osservazioni).

Queste lumache non sono dotate di una radula vera e propria come la maggior parte dei gasteropodi, ma dispongono di un sifone (che altro non è che una radula modificata, da non confondere col tentacolo di cui parlavo qualche riga sopra) attraverso il quale si nutrono infilandolo letteralmente all’interno dei gusci delle altre lumache per mangiarle, oppure dopo averle uccise le estraggono dal guscio e con calma banchettano del cadavere; solo in un’occasione ho potuto notare che il mollusco malcapitato è stato ucciso e non consumato, ma abbandonato probabilmente per sazietà.

Vita in acquario

In rete si trovano diverse informazioni su come mantenere le lumache in acquario, alle volte con parametri abbastanza diversi a seconda della fonte. Se si è alla prima esperienza con le Anentome helena consiglio di mantenersi su valori intermedi, specialmente riguardo alla temperatura: probabilmente possono essere tenute tranquillamente a temperatura ambiente, ma onde evitare danni a causa del freddo io ho predisposto un piccolo termoriscaldatore per mantenere la temperatura in vasca intorno ai 21 gradi nel periodo più freddo, mentre dalla primavera al primo autunno la temperatura sarà la stessa della casa.

Io ospito tre esemplari in una vasca da 20 litri lordi aperta dedicata solo a loro; un acquario aperto o chiuso è indifferente perché non escono dall’acqua e non c’è quindi rischio di fughe. Come acqua uso esclusivamente quella del rubinetto decantata per 24 ore prima di effettuare un cambio senza biocondizionatore , e rabbocchi con acqua di osmosi; i valori in vasca sono kh 18, gh 16, ph 7,5, no2 0 e no3 massimo 20 mg/l.

Il filtraggio è affidato a un filtro esterno a zainetto di una marca cinese non precisata con pompa da 60 litri/ora caricata dal basso con cannolicchi, spugna e lana di perlon. Non è certo un filtro di ottima qualità, ma siccome gli ospiti non sono troppo esigenti svolge il suo lavoro egregiamente.

Da questa foto si vede l’Anentome helena che si insabbia durante il giorno. Sulla sabbia si vedono anche i gusci vuoti di due Planorbarius consumate durante la notte - Foto © Alessandro Rossi

Come fondo (che consiglio a chiunque si volesse cimentare nel loro allevamento) ho utilizzato sabbia fine, che risulta essere molto gradita dalle Anentome helena perché durante il giorno vi si infossano letteralmente anche fino a scomparire, per poi riemergere per lo più durante le ore notturne oppure quando hanno fame. Ho riscontrato che questo comportamento è praticamente identico a quello delle Melanoides tuberculata, altri gasteropodi originari della stessa zona.

In vasca oltre alle tre beniamine e regine incontrastate ci sono diverse Planorbarius (per lo più varietà leopard, ma è irrilevante il colore tanto hanno un altro scopo), Melanoides e Physa; inutile specificare il loro ruolo, che è quello di cibo vivo.
Altri compagni in vasca sono diverse centinaia di ostracodi e diverse idre, che in acquari privi di pesci prosperano.

L’arredamento è composto da un sasso non calcareo raccolto sul greto di un fiume vicino casa ed un legno ricoperto da muschio di giava.

Come illuminazione utilizzo una plafoniera esterna munita di una lampada PL da 11 watt da 6500 kelvin, per un totale di circa 0,5 watt/litro.

Le piante sono, oltre al giĂ  citato muschio di giava, una piccola Bolbitis heudelotii, Limnophila sessiliflora, Najas guadalupensis, Ceratophyllum demersum e Micranthemum umbrosum. Non ho utilizzato nessun fondo fertilizzato, ma solo sabbia fine. Fertilizzo al bisogno in piccolissime quantitĂ  utilizzando prodotti seachem.

Come manutenzione della vasca eseguo un cambio d’acqua settimanale di circa 5 litri, cioè un 20% abbondante, accompagnato da una sifonatura “a pelo” del fondo che eseguo con una siringa da 60 ml alla quale ho applicato al posto dell’ago un tubicino di gomma tipo quello da aereatore. Su un fondo di sabbia bianca come ho usato io si vede subito lo sporco se si annida in qualche angolo della vasca ed è possibile aspirarlo.

Alimentazione

L’alimento principale che rappresenta il 90% della dieta consiste in altre lumache (quelle presenti in vasca che ho elencato sopra, cioè Planorbarius, Melanoides e Physa, ma vanno bene un po’ tutte basta che siano di dimensioni contenute).

A questo proposito mi sento di aprire una parentesi sull’alimentazione utilizzando quasi esclusivamente il cibo vivo: alcuni “lumacofili” potrebbero inorridire al fatto di utilizzare altre lumache esclusivamente a scopo alimentare, ma è necessario per il benessere delle nostre Anentome helena. Inoltre si ha la possibilità di assistere ad un comportamento unico nell’acquario d’acqua dolce, forse alle volte un po’ brutale, ma a mio avviso il bello di un acquario è proprio questo, cioè osservare i comportamenti degli animali, siano essi pesci, crostacei, gasteropodi o altri invertebrati. Specialmente chi alleva rettili, anfibi o anche alcune specie di pesci come i Brachygobius sa benissimo quanto sia importante ed insostituibile il cibo vivo. Per il resto somministro ogni tanto qualche pezzo di pesce crudo, gradito sia alle anentome che alle altre chiocciole della vasca e qualche pezzo di pastiglia vegetale per pesci da fondo alghivori come integrazione della dieta delle lumache “sacrificali” (mai toccate ovviamente dalle helena).

Al bisogno è necessario reintrodurre chiocciole da un altro acquario per far si che ci sia sempre cibo in abbondanza a disposizione; in una vasca adeguatamente grande e con un rapporto bilanciato cacciatori/prede ritengo sia possibile evitare di reintegrare le chiocciole che vengono mangiate in quanto provvederanno da sole riproducendosi a mantenere l’ecosistema che si verrà a creare, ma in 20 litri come nel mio caso è necessario (nonostante comunque Planorbarius e Physa ci “diano dentro” con abbondanti nascite) ogni tanto qualche aggiunta di esemplari adulti o sub-adulti.

Quello che ho potuto notare è che le lumache piccole sono più gradite rispetto a quelle già di una certa taglia, dico questo dall’elevato numero di piccoli gusci vuoti che elimino durante le operazioni di pulizia.

Qui allego tre brevi sequenze video per mostrare come l’Anentome helena caccia le altre lumache:

A, si avvicina alla vittima...

B, le si avvinghia col piede e si mette in posizione tale da non farla muovere...

C, cerca di spostare l’apertura della conchiglia in modo che sia comoda da colpire col suo sifone...

D, la uccide.

Riproduzione

Su questo punto devo affidarmi a quello che ho letto, in quanto non ho ancora avuto riproduzioni nel mio acquario. Siccome le Anentome helena non sono ermafrodite per avere buone possibilità di avere almeno un maschio ed una femmina dovremmo reperire un gruppetto di 5-7 esemplari.

Fatto questo se sono adeguatamente alimentate e se le condizioni in vasca sono giuste (durezza adeguata e no3 bassi) la riproduzione avviene in maniera abbastanza automatica. Depongono diverse uova sul vetro o sugli arredi, generalmente singolarmente o al massimo in piccoli gruppetti, ricoperte da una gelatina che le protegge e si schiudono in un tempo variabile fra le 3 e le 5 settimane.

Non so di cosa si nutrano i gasteropodi neonati, se di alghe o di altre lumache neonate, o se abbiano addirittura una fase planctonica; spero presto di poter aggiornare questa sezione con esperienze dirette personali.

Osservazioni finali e ringraziamenti

L’Anentome helena è un gasteropode affascinante che consiglio a tutti gli amanti del genere, ovviamente con qualche accortezza, come predisporsi al fatto che ha bisogno di cibo vivo spesso (meglio sempre). Io avendo due acquari al bisogno sposto le lumache in eccesso da una vasca a quelle delle Anentome helena; sconsiglio di tenerle in vasche con acque di durezza tendenti al basso e ph acidi, perché potrebbero avere problemi nella formazione del guscio, anche se la durezza dell’acqua non è una panacea e non può da sola sopperire a carenze alimentari.

Sconsiglio inoltre l’acquisto finalizzato al solo fatto che mangia le lumache, e quindi che possa essere utilizzata come rimedio naturale contro le lumache ritenute “infestanti” (come ad esempio Melanoides o Physa sp.); in questi casi bisogna agire sulle cause di proliferazione dei nostri ospiti, come l’eccesso di cibo non consumato dai pesci. Con queste lumache inoltre bisogna tenere conto del carico organico che riversano in vasca sia come deiezioni che come resti di cibo, quindi sono necessari cambi d’acqua piuttosto frequenti (almeno settimanali) se non vogliamo vedere schizzare alle stelle no3 e po4.


Ringrazio tutti gli amici di invertebrati.info che mi hanno permesso di aumentare la conoscenza di questo ramo in Italia ancora “di nicchia” dell’acquariofilia e che con le loro esperienze condivise mi hanno fatto crescere dal punto di vista acquariofilo ed anche umano, un ringraziamento particolare al nostro webmaster ed amico Corrado per avermi dato la possibilità di pubblicare questo articolo e per avermi fornito degli starter iniziali di cibo vivo adeguati, e per ultima (ma non meno importante) mia moglie Rosanna che accetta e condivide la mia passione per questo genere di animali.

© Testo originale, foto e video di Alessandro Rossi - Ryanfdl sul forum di Invertebrati.info

Riferimenti & Link

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Taxa principali

Assassin snail, Lumaca killer

Le Anentome hanno la caratteristica di essere lumache carnivore: vengono chiamate "lumache killer" perché in acquario si nutrono delle altre lumache presenti.

Dimensioni max: 1,5 - 2 cm