Una lumaca d'acquario male identificata (spesso indicata come Helisoma nigricans), e uno dei vettori di uno stadio del parassita che provoca la schistosomiasi nell'uomo

Biomphalaria tenagophila (ex Helisoma nigricans) - Foto © Cinthia Emeric (Planeta Invertebrados)

Autore
(d’Orbigny, 1835)
Nome comune
Ramshorn snail
Descrizione

Le comuni lumache della famiglia Planorbidae appartengono quasi tutte al genere Biomphalaria. Ad esempio, le piccole lumache marroni che vengono inavvertitamente introdotte in acquario insieme alle piante vengono erroneamente chiamate Planorbis in molti testi su Internet, perché sono spesso traduzioni di testi dall'inglese. Alcune fonti descrivono queste lumache come Helisoma nigricans, che però non è più un taxon valido, attualmente il nome corretto per questa specie è considerato Biomphalaria tenagophila, una dei tre vettori brasiliani della schistosomiasi.

I Planorbidi, come Physa e Lymnaea, appartengono al gruppo dei Polmonati, lumache che si sono evolute da lumache terrestri che sono tornate nell'ambiente acquatico. Per questo motivo non hanno branchie e assimilano l'ossigeno attraverso la superficie interna del loro mantello, dove la maggior parte delle specie porta una bolla d'aria, che deve essere rinnovata periodicamente. Cioè, sebbene acquatiche, respirano aria, per cui necessitano di tornare in superficie di tanto in tanto. Per questo motivo possono sopravvivere in acqua stagnante, povera di ossigeno. Come caratteristica aggiuntiva hanno emoglobina nella loro emolinfa, che dà una bella colorazione rossa agli individui albini. Come gli altri Polmonati, non hanno opercolo. Oltre alla funzione respiratoria, la bolla d'aria può essere utilizzata anche con funzione di galleggiamento.

I Polmonati d'acqua dolce appartengono all'ordine Basommatophora, così chiamato perché le lumache che vi appartengono hanno gli occhi alla base dei lunghi tentacoli. Questa caratteristica le distingue nettamente dalle lumache terrestri, Stylommatophora, che hanno gli occhi all'estremità dei tentacoli.

Come spesso accade con le lumache d'acqua dolce, la loro identificazione è abbastanza confusa. Sono conosciute in inglese come lumache 'Ramshorn', una contrazione di ram's horn, che significa corno di montone. Appartengono alla famiglia Planorbidae e in realtà comprendono principalmente tre tribù distinte: Planorbini, delle specie europee; Planorbulini, di specie nordamericane; e Biomphalariini, di specie sudamericane e africane.

E nell'aspetto esteriore, Planorbis, Planorbella e Biomphalaria sono praticamente indistinguibili.

Tre specie brasiliane di Biomphalaria, rispetto a tre planorbidi esotici comuni negli acquari in altri paesi. Si noti che la distinzione basata solo sulla conchiglia è molto difficile - Foto © Jose Liétor Gallego (Planeta Invertebrados)

"Red Ramshorn"

Ma che dire delle Planorbidae ornamentali vendute nei negozi? Ad esempio, quelle belle 'Ramshorn rosse' nei toni del rosa e del rosso? Anche in questo caso, quasi tutte le fonti su Internet (anche portoghesi) le descrivono come lumache Planorbis o Planorbella, perché sono traduzioni di testi stranieri. Molti hanno persino inventato nomi scientifici di fantasia, come Planorbis rubrum. O forse per non dare l'impressione negativa che sia la stessa specie che trasmette la malattia.

Non so se la situazione è paragonabile all'Italia, ma è quasi certo che tutte le lumache ornamentali chiamate 'Ramshorn' in vendita nei negozi brasiliani siano in realtà specie di Biomphalaria, sottolineando che le varietà albine di queste specie (che sono identiche alle Planorbella albine 'Red Ramshorn') sono state usate per molto tempo nella ricerca sulla schistosomiasi. In diverse occasioni, queste lumache ornamentali brasiliane sono state sezionate per identificarle, e tutte erano Biomphalaria albine, principalmente Biomphalaria glabrata (per esempio, le lumache raccolte in acquari di San Paolo e Minas Gerias) e Biomphalaria tenagophila (ad esempio, quelle raccolte negli acquari di Santa Catarina). Queste sono le due più grandi specie brasiliane di Biomphalaria, entrambe vettori di schistosomiasi. Al link seguente il resoconto di alcune dissezioni per l'identificazione, su Paneta Invertebrados.

Il fatto che le lumache ornamentali siano potenziali vettori di malattie è un fatto molto importante, spesso sconosciuto a noi acquariofili. Vale anche la pena ricordare che, per un motivo non molto chiaro, le Biomphalaria albine sono più suscettibili alle infezioni rispetto alle varietà selvatiche. Sembra esserci una relazione poco chiara tra albinismo e resistenza alle infezioni da parte di vari parassiti. Basta ricordare che, anche in natura, la percentuale di lumache albine è molto più alta che in altre specie animali. Solo a titolo di esempio, è stata registrata un'occorrenza superiore al 40% in Biomphalaria pfeifferi in Africa (negli esseri umani, l'albinismo si verifica nello 0,007% della popolazione).

Biomphalaria cf. tenagophila, esemplari della varietà "Blue". Notate l'evidente carena sulla conchiglia. Questa specie è una delle vettrici più importanti dello Schistosoma - Foto © João Vítor Serrano Linhares (Planeta Invertebrados)

Biomphalaria cf. tenagophila, esemplari selvatici. Notate l'evidente carena sulla conchiglia. Questa specie è una delle vettrici più importanti dello Schistosoma - Foto © Walther Ishikawa (Planeta Invertebrados)

Habitat

Le Biomphalaria tenagophila vivono nelle regioni tropicali, e non si trovano in zone molto fredde, a differenza delle Physa. Tuttavia, sono leggermente più tolleranti alle acque acide, e si trovano anche nei fiumi del bacino amazzonico, ma non a pH inferiori a 5.6. Sopravvivono fuori dall'acqua per periodi relativamente lunghi, ritirate all'interno del guscio. Alcune specie possono anche acquisire cambiamenti morfologici durante la fase giovanile, che aumentano la loro sopravvivenza durante la stagione secca. Durante questa ritrazione nel guscio le lumache possono ospitare le larve di Schistosoma mansoni, rendendo più difficile il loro controllo.

Riproduzione

Sono animali ermafroditi e capaci di autofecondarsi, ma preferiscono incrociarsi quando possibile, riservando l'autofecondazione solo a quando non trovano partner. Questo fatto è ben documentato in Biomphalaria glabrata, mentre Biomphalaria tenagophila sembra essere un'eccezione, perché è adattata agli ambienti che subiscono essiccazione periodica, e presenta tassi di autofecondazione più alti, il che spiega la sua minore variabilità genetica e il più alto tasso di individui albini selvatici. In questa lumaca, vi è predominanza di fecondazione mista negli esperimenti di laboratorio, con prole mista da auto-fecondazione e da fecondazione incrociata.

Durante la copula, uno degli individui agisce come un maschio, e l'altro come una femmina, la fecondazione reciproca è molto rara (<5%). In modo simile alle Ampullarie, il 'maschio' sale sul guscio della 'femmina' ed esegue la copulazione. Lo sperma viene immagazzinato per diverse settimane (da 21 a 35 giorni), e usato preferibilmente dall'individuo che agisce come una femmina. Il fotoperiodo è importante per la riproduzione, che richiede un periodo di più di 8 ore di luce diurna. Le uova vendono deposte avvolte in una massa gelatinosa, allineate e attaccate a substrati solidi, come il vetro dell'acquario. Le uova si schiudono da 3 a 5 giorni, generando piccole lumache, miniature dei genitori. Piuttosto prolifiche, in acquario sono abbastanza comuni le sovrappopolazioni, di solito legate all'alimentazione eccessiva. C'è un'interessante studio brasiliano, che dimostra che un singolo individuo di Biomphalaria glabrata può produrre cumulativamente 10 milioni di discendenti in 3 mesi.

Riproduzione in acquario

La riproduzione in cattività delle lumache del genere Biomphalaria è già stata studiata, in particolare di Biomphalaria glabrata, come vettori della schistosomiasi. Queste informazioni possono essere estrapolate per la riproduzione di questi animali negli acquari ornamentali.

L'aspettativa di vita di Biomphalaria glabrata è stimata in 12 ~ 18 mesi in natura, e il tempo di maturazione è di circa 5 settimane. Anche se supportano ambienti ipossici, c'è una migliore crescita e riproduzione nelle acque aerate. Sembra esserci un tasso di riproduzione più elevato se allevate in contenitori di plastica poco profondi.

La temperatura migliore per la riproduzione va dai 24 ai 28°C, valore ideale di 25°C. Supportano un ampio intervallo di pH, tra 4,9 e 8,9, ma l'intervallo ideale è 7,0 + 0,2. Un pH molto basso porta all'erosione dei gusci, tra gli altri effetti dannosi. Contrariamente a quanto si crede in genere, anche un pH molto alto è deleterio per questi animali. Basta ricordare che queste lumache si trovano in acque acide/neutre in natura (5.0 ~ 7.0), mentre sono rare nelle acque alcaline. C'è un altro studio recente che valuta l'influenza della durezza dell'acqua sulla fecondità di queste lumache. La fecondità aumenta con l'aumentare della durezza dell'acqua, ma la differenza è minima tra 40 e 120 mg/l CaCO3. Ricordando che c'è una maggiore mortalità delle chiocciole de la durezza è eccessiva (sopra i 75), si suggerisce una durezza tra 40 e 60 mg/L.

Riferimenti & Link

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Per saperne di più...

Studio su alcune specie di lumaca ornamentale, in particolare del Brasile, e su come possano essere implicati gli acquariofili nella diffusione della schistosomiasi - tratto e tradotto da un articolo su Planeta Invertebrados

Corydoras hastatus, raggiunge i 3 cm di lunghezza al massimo - Foto © Chantal Wagner (Flickr)