La cosiddetta "cozza d'acqua dolce", siccome è filtratrice viene talvolta inserita in acquario come "filtro naturale" con alterni risultati...
Dreissena polymorpha - Foto © Paul Starosta
5 cm
La 'zebra mussel', cozza zebra Dreissena polymorpha è una piccola cozza d'acqua dolce, originaria dei laghi della Russia meridionale e dell'Ucraina. Nel tempo, la cozza zebra è stata accidentalmente introdotta in numerose altre aree ed è diventata una specie invasiva in molti paesi del mondo, tanto che è stata inserita nell'elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo.
La specie è stata descritta per la prima volta nel 1769 dallo zoologo tedesco Peter Simon Pallas nei fiumi Ural, Volga e Dnieper, e prende il nome dal motivo a strisce che caratterizza il guscio della maggior parte degli esemplari. Di solito hanno le dimensioni di un'unghia, ma possono raggiungere una lunghezza massima di circa 5 cm. Sono organismi filtratori, che aspirano acqua attraverso un sifone inalante, ne filtrano le particelle di cibo presenti in sospensione, e la espellono tramite un sifone esalante.
Sull'utilità di allevare le 'cozze d'acqua dolce' in acquario o in laghetto ci sono pareri fortemente contrastanti: secondo alcuni rappresentano un alleato estremamente valido, in quanto la loro continua azione filtrante mantiene l'acquario pulito e libero da inquinanti di vario genere, in particolare scarti di cibo e particelle fluttuanti, mentre per altri sono solo un'inutile minaccia, in quanto al momento della morte tutte le sostanze accumulate durante la loro vita vengono rapidamente espulse con la decomposizione, provocando un picco di ammoniaca e in generale di inquinanti che risulta spesso letale per gli altri abitanti dell'acquario, soprattutto in acquari dalle piccole dimensioni.
Bisogna quindi informarsi bene prima di comprare delle 'cozze d'acqua dolce' per farsi pulire l'acquario: dalla specie che si prende (alcune sono più adatte all'acqua fredda, ed è più facile che in un acquario tropicale muoiano) alle loro esigenze.
Infatti in realtà i bivalvi non trasformano l’ammonio in nitrito e poi in nitrato come fa il filtro, ma si limitano a trattenere particelle organiche in sospensione nell’acqua, placton e fitoplancton. Questi elementi in genere nelle vasche domestiche sono assenti, a parte rare eccezioni, come vasche molto grandi e dense di vegetazione e detriti, per cui in genere le povere cozze inserite in normali acquari domestici muoiono dopo un certo tempo di fame. Se l'acqua è limpida, non c'è niente da mangiare per loro. E una volta morte, si decompongono in breve tempo, con le conseguenze di cui sopra.
Possono essere consigliabili solo in quegli ambienti dove non si possa impiegare un filtro tradizionale, e in grandi volumi d'acqua, come nei laghetti esterni; in grandi volumi d'acqua infatti sono più difficili sbalzi di temperatura che potrebbero ucciderle, anche se bisogna sempre tenere d'occhio la loro alimentazione, devono avere sempre qualcosa da filtrare.
Per l'allevamento in acquario delle Dreissena polymorpha va bene anche una vasca piccola, di 20-30 litri, però deve essere una vasca a loro dedicata, cioè con costante materiale in sospensione, come alghe verdi unicellulari, fitoplancton, cianobatteri...
non va bene un comune acquario domestico, dove morirebbero di fame, ma bisogna curare che l'acqua sia sempre torbida, ricca di materiale organico in sospensione, in modo che le cozze abbiano sempre qualcosa da filtrare.
Riferimenti & Link
- Dreissena polymorpha
- scheda sul sito di Aquaexperience.it
- Dreissena polymorpha
- informazioni sulla wikipedia italiana
- Guida ai bivalvi d’acqua dolce: sia in acquario che in laghetto
- una guida completa sull'allevamento dei bivalvi d'acqua dolce su Acquarioacquadolce.it
- Bivalvi d'acqua dolce: filtri naturali
- articolo sula loro utilità nei laghetti ornamentali
- Anodonta e Unio in acquario
- Analisi delle problematiche che possono essere riscontrate nella detenzione di Unionidae in acquario o in laghetti esterni
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