Sono tra le più onnipresenti lumache "infestanti" degli acquari, insieme solo forse alle Planorbis, ma sicuramente sono più utili che dannose :)
Melanoides tuberculata - Foto © Alex Kawazaki
Le lumache della specie Melanoides tuberculata sono molluschi dalla conchiglia a forma conica e allungata, con tipicamente 5 spire che si allargano regolarmente, di colore beige-marroncino con delle screziature verticali rosso-ruggine; l'ultima spira in genere è consumata e/o rotta, da qui sono conosciute come "lumache dal guscio a tronco di cono". Viene spesso indicata su siti in inglese con l'acronimo MTS (Malaysian Trumpet Snail), o come 'Red-borded Melania'. Il nome generico deriva dalla somiglianza con le lumache del genere Melania, mentre 'tuberculata' si riferisce all'aspetto scolpito e ai tubercoli del guscio. Sebbene nella letteratura scientifica sia più comune trovarla scritta in questo modo, alcuni autori sostengono che il nome corretto è Melanoides tuberculatus, poiché il suffisso -oides denota una parola maschile.
Di solito sono piccole, misurano circa 3 ~ 4 cm, ma ci sono rapporti di lumache nordamericani lunghe fino a 8 cm. Hanno un guscio allungato a forma di torre, ruvido e scolpito, con sottili pieghe verticali. Colore marrone chiaro o verdastro con piccole macchie rosso-ruggine. Hanno un opercolo scuro. La testa è piatta, come una lingua. Ha due antenne sottili, con piccoli occhi alla base.
In alcune pubblicazioni recenti sono apparsi dei risultati interessanti, comprendendo analisi molecolari di queste lumache. Si distinguono due studi, in cui le analisi del DNA mitocondriale (COI 16S e 12S) sono state eseguite su un gran numero di esemplari, campionando più di 40 popolazioni distribuite in tutto il mondo (Facon et al., 2003 e Van Bocxlaer et al. 2015). I risultati indicano che nella specie indicata come Melanoides tubercolata c'è una grande eterogeneità genetica, caratterizzata da almeno quattro clade distinti, tre dei quali con distribuzione geografica ben definita (Africa e Medio Oriente, Pacifico e Sud-Est asiatico) e un quarto clade ampio ed eterogeneo che include specie del Sud-Est asiatico, del Sud America e degli Stati Uniti (Stati Uniti d'America, Messico, Perù), e alcuni esemplari africani. È quindi un taxon parafiletico, molto probabilmente un complesso di specie piuttosto che una singola specie.
È piuttosto controverso se la presenza di queste lumache sia benefica o dannosa nell'acquario. Molti acquariofili (tra cui io :) difendono le loro qualità: non è una lumaca che distrugge le piante, è utile perché si nutre dei resti di mangime e delle foglie morte, e non depone le uova sui vetri e sugli arredi. Ha abitudini notturne, trascorre la giornata sepolta nel substrato, per cui la sua presenza passa quasi inosservata. Di solito si nutre mentre è sepolta, di detriti in mezzo alla ghiaia, in luoghi di difficile accesso al sifone. Elimina le feci in mezzo alla ghiaia, concimando le piante. In questo processo, cammina sotto il substrato, evitandone la compattazione e fornendo circolazione vicino alle radici delle piante. Però si interrano solo negli strati superficiali, non arrivano a scavare buche, né ad esporre lo strato fertile. Quando vediamo il substrato muoversi durante il giorno, sono le melanoides che camminano. Alcuni acquariofili tengono persino una colonia di queste lumache all'interno del filtro.
Tuttavia, è una lumaca con un'incredibile velocità di riproduzione, e le infestazioni negli acquari sono molto comuni. Benché dioiche, sono lumache che si riproducono quasi sempre per partenogenesi, generando copie di se stesse senza fecondazione. Sono vivipare (in realtà ovovivipare), non depongono uova e generano direttamente piccole lumachine da 1 a 2 mm. E queste raggiungono rapidamente la maturità sessuale, potendo riprodursi a circa 3 mm di lunghezza. Negli acquari, la sovrappopolazione è spesso appena percettibile durante il giorno. Tuttavia, di notte lasciano a centinaia il substrato, salendo i vetri del serbatoio, per riprodursi vicino alla superficie. In natura, sono state descritte densità fino a 100.000 animali per metro quadrato.
Le Melanoides sono indistruttibili?
Sono lumache molto robuste, trovate in ambienti degradati, ipossici e inquinati. Sono anche molto tolleranti alla salinità, e tollerano anche un'ampia gamma di temperature, tra i 16 e i 37 C, anche se resistono per qualche tempo in condizioni ancora più estreme, allo 0 termico, e la temperatura letale è elevata, 50°C. Sono meno inclini all'erosione dei gusci, e possono essere allevate anche a pH bassi.
C'è una ricerca americana in cui sono stati valutati quattordici prodotti anti-lumache e il loro effetto sulle Melanoides (Mitchell et al. 2005). Nessuna delle quattordici sostanze chimiche è stata in grado di sterminare tutte le melanoides dopo un'immersione di 10 minuti, e sono state uccise tutte dopo un'ora di immersione solo con due prodotti da laboratorio, altri le hanno uccise tutte dopo un'immersione di 24 ore. Tra i vari trattamenti che non sterminano tutte le lumache ci sono: candeggina pura, etanolo 70%, formaldeide 10%, permanganato di potassio 1000 ppm, solfato di rame. Le lumache sono sopravvissute per un'ora in ambienti con pH a 1.0 e a 13.0. Un'altra ricerca ha studiato la sopravvivenza dell'essiccamento di questa specie: anche dopo 26 mesi di essiccazione, l'1% dei poco più di 500 animali analizzati è rimasto vivo e fertile.
Questo fa capire che, una volta inserite in acquario, eliminarle è quasi impossibile. Generalmente però la popolazione di melanoides si stabilizza, basta non sovralimentare e sifonare periodicamente il fondo. Alcuni pesci mangiano questi lumache, come Botiidae, pesci palla e pesci paradiso, ma le Melanoides hanno gusci più duri e spessi, rendendo difficile la predazione (e ricordate che certi pesci in certe vasche possono fare più danni delle lumache). In natura, vengono spesso usati come agenti di controllo biologico i Leporinus.
Aspetti sanitari
Le Melanoides tubercolata hanno una certa incidenza anche per la salute pubblica, per due motivi: sono il primo ospite intermedio di diversi vermi trematodi, alcuni dei quali parassitano l'uomo, e inoltre vengono utilizzate in alcuni paesi per controllare le lumache che probabilmente portano il parassita Schistosoma mansoni. Le Melanoides tubercolata sono uno degli anelli della catena di trasmissione naturale di Paragonimus westermani e Clonorchis sinensis, vermi patogeni anche per l'uomo. Le lumache inghiottono le uova di questi trematodi, che si sviluppano e ne escono in forme libere che penetrano in circa ottanta specie di pesci e di granchi. Gli uomini si possono infettare mangiando pesci/granchi crudi o poco cotti, come è consuetudine ad esempio nei paesi asiatici.
Come per Planorbidae e Lymnaea, una delle principali cause di introduzione di queste specie in natura (se non la più grande) sono gli acquariofili. Si dovrebbe prestare molta più attenzione di quanto normalmente si fa quando si eliminano l'acqua dei cambi, i residui di potatura ed eventualmente il substrato, evitando il loro contatto con i corpi idrici. Ancora di più nel caso delle Melanoides, perché, avendo l'opercolo, possono sopravvivere a lungo fuori dall'acqua, soprattutto se l'ambiente è umido (e parliamo di anni, non di giorni o settimane!!!).
D'altra parte, non vi è alcun rischio sanitario per gli acquariofili nell'allevare queste lumache (il rischio ci sarebbe solo se qualcuno avesse l'abitudine di mangiarsi i propri pesci d'acquario crudi!), anche se è sempre bene ricordare che queste lumache possono ospitare molti altri parassiti dei pesci e di altri animali. Ad esempio, in Texas (USA) un parassita portato da questa lumaca sta mettendo in pericolo una specie in via di estinzione. Per questo rischio, e per non contagiare gli altri ospiti con altre patologie, è sempre meglio evitare di inserire in acquario lumache prelevate in natura.
Paradossalmente, nonostante tutti i rischi descritti sopra, le Melanoides sono state ampiamente utilizzate come agenti di controllo biologico. Poiché sono una specie molto prolifica, in determinate circostanze possono escludere, per competizione, altri molluschi con cui coesistono nello stesso ambiente. Ad esempio nella Repubblica Dominicana e a Porto Rico vengono ancora utilizzate per il controllo biologico sui vettori della schistosomiasi, anche se purtroppo la riduzione delle popolazioni di Biomphalaria, avviene a spese dell'estinzione della malacofauna nativa.
Identificazione
- Conchiglia pesante, con la sommità appuntita e aguzza (talvolta assente a causa dell'erosione). Le dimensioni arrivano al massimo ai 3 cm. Superficie della conchiglia ruvida. Opercolo concentrico
Melanoides tuberculata nel mio acquario
Melanoides tuberculata nel mio acquario
Melanoides tuberculata nel mio acquario
Melanoides tuberculata nel mio acquario
Melanoides tuberculata nel mio acquario
In natura le Melanoides tubercolata sono diffuse principalmente nelle zone tropicali e subtropicali, con una distribuzione piuttosto ampia, che va dall'Africa nord-orientale, dal Marocco e dal Madagascar, fino all'Asia orientale, attraverso Arabia Saudita, Iran, Pakistan, India, Cina meridionale e Indonesia orientale. Sono state inoltre introdotte in tutte le regioni appartenenti all'ecosistema del Golfo del Messico.
La descrizione scientifica iniziale è stata fatta utilizzando esemplari provenienti dall'India, ma analisi filogenetiche successive suggeriscono un'origine africana. Si trova come specie invasiva in tutta la fascia intertropicale del globo, nelle tre Americhe, in Europa e in Oceania. Anche nella loro distribuzione nativa africana, si trovano popolazioni invasive in altre località.
È una delle specie con maggiore capacità di bioinvasione. Sono già state registrate in 19 degli stati che compongono il Brasile, a partire dal 1967, e si ritiene che siano stati liberate dagli acquariofili, in modo analogo a quanto accaduto negli Stati Uniti. Una ricerca recente (2014) condotta a Sergipe mostra che l'acquariofilia continua ad essere un'importante fonte di introduzione e dispersione di questa specie invasiva.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)
- Melanoides tuberculata: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
L'habitat naturale delle Melanoides tuberculata consiste in genere in acque poco profonde ( da 1/2 a 1 m.) e con corrente molto debole, dove vivono in un substrato consistente in fango soffice, a volte mescolato a sabbia; è molto resistente al basso tenore d'ossigeno. Viene riportato che in Louisiana nelle zone ricche di detriti e limo tra radici e fitti cespugli di piante acquatiche è stata registrata la presenza di più di 2700 lumache per metro quadrato, e addirittura nelle aree degli estuari dei fiumi in Florida, dominati dalle mangrovie (Rhizophora e Laguncularia racemosa), gli esemplari superano i 37.550 a metro quadrato! (Rif: nis.gsmfc.org).
Sono molluschi notturni, di giorno restano nascosti sotto piante marcescenti o sassi, rintanati sotto il fango o la sabbia.
Tollerano ampi range di valori dell'acqua, e anche un certo grado si salinità; le temperature entro le quali sono diffuse in natura vanno dai 18° ai 25°C., ma viene riportato che esemplari di questa specie sopravvivono agli inverni di Israele sotterrandosi nel fango e ibernandosi.
In acquario queste lumachine vivono nascoste nella ghiaia o nella sabbia che costituisce il fondo, nutrendosi di detriti, resti di mangime e parti di piante marcescenti, mai di piante vive e vegete, insomma di tutto ciò che trovano nel substrato.
Svolgono a mio parere due funzioni molto importanti: la prima è che con il loro passaggio smuovono il materiale di fondo, impedendo la formazione di zone anossiche (se il materiale di fondo si compatta troppo, viene impedito lo scambio d'ossigeno con le zone vicine; si formano così zone dure e scure, di colore quasi bluastro, in cui si formano gas pericolosi per i pesci e la vita stessa dell'acquario, se venissero in contatto con l'acqua e messe in circolo per l'acquario grazie a qualche intervento dell'acquariofilo che smuova il fondo proprio in quella zona). Le zone anossiche naturalmente è molto difficile che si formino in un acquario ben gestito e ricco di piante, le cui radici di per sè attuano uno scambio anche gassoso con il terreno circostante, ma non si sa mai...
L'altra funzione, non meno importante, è quella di essere detrivore, di nutrirsi dei resti del mangime non consumato dagli altri pesci, eliminando quindi una potenziale fonte di inquinamento.
E' per questi motivi, oltre alla loro presenza discreta, che si fa notare solo poco prima dello spegnimento delle luci, essendo principalmente notturna, che da quando ho avuto la fortuna di introdurle, probabilmente grazie a qualche pianta comprata a cui evidentemente era rimasto attaccato qualche piccolo esemplare, nel mio primo acquario, le ho messe anche negli altri, e mi assicuro di non perdere la stirpe :)
I problemi che possono dare le tubercolata in acquario sono che di notte possono predare le uova di ciclidi che depongono in buche sulla sabbia, e che nelle loro perlustrazioni notturne possono scovare le uova deposte in acqua aperta e disperse sul fondo e su piante e arredi da caracidi e ciprinidi (quelle naturalmente che non sono già state mangiate dagli altri pesci e dai genitori stessi).
Vivendo nel fondo, è possibile averne delle vere e proprie infestazioni, ossia vedere il loro numero crescere vertiginosamente, fino a che sembra quasi di avere più lumache che sabbia, ma dovendo vivere tutte lì in genere dopo un po' si autoregolano da sole, e la popolazione regredisce spontaneamente a numeri più accettabili; va da sè che per prevenire tali infestazioni basta una gestione più attenta della vasca: se il loro numero cresce vuol dire che tutte trovano da mangiare, e allora basta dare meno mangime ai pesci, e assicurassi che lo mangino tutto loro, senza che ne vada a finire sul fondo.
Si dice in molti siti che le melanoides vengono usate come campanello d'allarme per le condizioni dell'acqua, in quanto in condizioni di forte inquinamento o carenza di ossigeno escono dal fondo per andare a galla a respirare, ma questo non corrisponde del tutto al vero: intanto, le melanoides sono così robuste e indistruttibili che se cercano di scappare loro dalla vasca per le condizioni dell'acqua, gli altri abitanti dovrebbero essere già morti da un pezzo, altro che campanello d'allarme... e poi è molto facile vedere queste 'migrazioni' verso la superficie dell'acqua, specialmente di notte, perché lì vanno a riprodursi, senza che ci sia nell'acqua qualcosa che non vada.
Inoltre la presenza sulla superficie dell'acqua di uno strato proteico consistente (cosa che non di rado si verifica in acquario, specie se sovralimentiamo e abbiamo tante lumache) è una cosa che le attira, infatti come tutte le lumache sono capaci di nuotare "sul dorso" strisciando sulla superficie dell'acqua come se fosse anch'essa una lastra di vetro, per nutrirsi di questo strato proteico. E' veramente strano vederle così a testa in giù, le prime volte pensavo che fossero morte, ma basta un'osservazione più attenta per capire che sono sanissime ed affamate :-)))
Melanoides tuberculata che si tiene a galla sulla superficie dell'acqua con la ventosa del piede, formando una specie di imbuto... in questo modo riesce a nutrirsi della patina superficiale
Melanoides tuberculata che si tiene a galla sulla superficie dell'acqua con la ventosa del piede, formando una specie di imbuto... in questo modo riesce a nutrirsi della patina superficiale
Un'altra nota: valori bassi di durezza e pH acido non hanno mai impedito a queste ed altre lumache di proliferare, né il loro aumento di numero o la loro diminuzione hanno mai portato qualche variazione ai miei valori dell'acqua, che per inciso sono: pH 6,5 circa, KH 2 e GH 3.
In questa scheda ho letto una cosa interessante (anche se non ho conferme che sia vera): le Melanoides tuberculata, che possono chiudere completamente la loro conchiglia con quella specie di valvola che si chiama opercolo, farebbero questo anche prima di morire. Dopo 2-3 settimane dalla morte però la valvola comincia a disgregarsi, lasciando disperdere in acqua il contenuto della conchiglia, ormai putrescente.
Questo può essere un grosso problema soprattutto se si usa qualche prodotto chimico (ce ne sono molti in commercio, ed hanno grosse controindicazioni) per il loro sterminio: se sono in grande numero e muoiono tutte assieme, è chiaro che dopo un po' i loro resti in decomposizione inquineranno repentinamente e pesantemente l'acquario, provocando non pochi problemi.
Contrariamente a quanto spesso si dice, le Melanoides NON sono ermafrodite, ma hanno sessi separati. La diceria che siano ermafrodite deriva dal fatto che pur essendo le femmine in grado di riprodursi sia per partenogenesi che per via sessuale, preferiscono quasi sempre riprodursi quasi sempre per partenogenesi, generando copie di se stesse senza bisogno di fecondazione. Sono vivipare (in realtà ovovivipare), non depongono uova ricoperte o meno da sostanze gelatinose come le altre lumache, ma le uova vendono trasferite in una sacca di covata all'interno del corpo, dove si sviluppano fino alla schiusa, quando vengono partorite fino a 50-70 micro-lumachine già formate, lunghe da 1 a 2 mm, con un proto-guscio formato da due spirali. Sono copie perfette dei genitori, già in grado di alimentarsi con detriti come loro, e raggiungono rapidamente la maturità sessuale, iniziando a riprodursi già a circa 10 mm di lunghezza.
Potendo riprodursi sia sessualmente che per partenogenesi, ne basta un singolo esemplare perché possa riprodursi. Questi sono i motivi per cui a volte il loro numero cresce incontrollatamente, mentre per le altre è più difficile, in quanto le uova rimangono per molto tempo alla mercé degli altri pesci e delle altre lumache stesse, che se ne cibano.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
scheda molto approfondita e con molte foto su Planeta Invertebrados
Melanoides tubercolata: nessuno la vuole ma tutti ce l'hanno!
articolo sul sito del GAS in cui Giuseppe Tarantino prende le difese di questo bistrattato e sottovalutato abitante di molti acquari
sul sito del GAS, un articolo interessante di Francesco Denitto, in cui descrive un ecosistema acquario funzionante egregiamente proprio grazie alla presenza di lumache, Melanoides e Planorbis
descrizione della distribuzione in Africa delle Melanoides, con descrizione degli habitat naturali dove vengono ritrovate
articolo in inglese che esamina gli effetti negativi dell'invasione di un ecosistema da parte di una specie non nativa (Melanoides tubercolata), specialmente negli ambienti acquatici. Le conseguenze di queste invazioni sono perdita di biodiversità e cambiamenti nella struttura dell'ecosistema.
scheda in inglese con tassonomia, distribuzione e parassiti di cui può essere portatrice la Melanoides.
studio sulla popolazione delle Melanoides in un'area naturale
studio degli effetti sulla salute umana dopo l'introduzione delle Melanoides in Nuova Zelanda
"Organismi onnipresenti, le lumache spesso vengono svalutate e non apprezzate dagli acquariofili, specialmente negli acquari d'acqua dolce. Il motivo di tale comportamento sono alcune leggende metropolitane secondo le quali le lumache si riproducono a dismisura, provocando una vera e propria infestazione nelle vasche di chi le ospita, inoltre si vocifera che questi animali mangino le piante... tutto sbagliato!"
Un manuale scritto da Narcissa Ewans, in cui descrive dettagliatamente numerose specie di Gasteropodi in tutte le loro varianti e dà vari consigli su come allevarle, con lo scopo di sensibilizzare ed informare gli aspiranti allevatori ad un approccio etico e sostenibile verso le specie che ospitano nelle loro vasche. Per un allevamento consapevole e responsabile.
Apple Snails in the Aquarium: Ampullariids : Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese di Gloria Perrera e Jerry G. Walls
The Complete Snail Care Manual: The All-Inclusive Snail Care Survival Guide for Beginners
Edizione Inglese di Dr M. Reagan - Questo libro tratta un'ampia varietà di argomenti relativi alla cura delle lumache, tra cui l'identificazione delle specie, l'acquisto e la cura di loro, la creazione dell'habitat ideale, l'alimentazione e la fornitura di acqua, la pulizia dell'acquario, il mantenimento della salute delle lumache, la riproduzione e molto altro ancora.
Invertebrates: Shrimp, crayfish, crabs & snails in freshwater aquaria
Edizione Inglese - di Chris Lukhaup e Reinhard Pekny - Manuale completo, ricco di suggerimenti pratici e informazioni, non solo fornisce agli allevatori di invertebrati d'acqua dolce le conoscenze di base su queste affascinanti creature, ma è adatto anche ad acquariofili esperti che desiderano scoprire cose nuove e informazioni aggiuntive sugli habitat naturali, sulle specie speciali esigenze alimentari o allevamento in cattività. Gamberetti, gamberi, granchi, anomuri, vongole e lumache: questo manuale completo presenta tutte le specie importanti in commercio, con foto mozzafiato.
Collegamenti & Legenda
Commenti
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Presenti in moltissimi acquari, spesso non intenzionalmente, le lumache acquatiche non solo non sono pericolose, ma secondo me fanno molto bene al sistema acquario, svolgendo molte funzioni utili e positive.
Le lumache possono essere molo piacevoli da avere in acquario, ed hanno abitudini e comportamenti molto interessanti da osservare - tratto e tradotto da un articolo di Richard Brown
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sulle Lumache acquatiche, grazie ai messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sulle lumache del genere Melanoides, grazie ai messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Commenti2
Informazioni utilissime
Ho trovato le pagine molto utili e dettagliate, anche io in acquario ho Melanoides tuberculata e le ho trovate effettivamente utili per la pulizia dell'acquario,effettivamente iniziano ad essere tante, calerò la dose di cibo come consigliato.
Specie molto curiosa le mie…