Sono tra le tante lumachine non ben identificate che appaiono nelle vasche degli acquariofili senza essere state consapevolmente introdotte
Physa acuta - Foto © Keller Duarte Steglich (Planeta Invertebrados)
Le due specie Physa acuta e Physa marmorata a quanto sembra sono le due specie di Physa più comuni, e quelle che si possono ritrovare più facilmente in acquario come 'lumachine infestanti', anche se (secondo me) possono far capire come gestire meglio l'acquario stesso.
Physa acuta è la specie più studiata della famiglia Physidae, l'esemplare tipo è stato raccolto nelle Antille. Nella confusa e controversa tassonomia delle lumache acquatiche, c'è chi considera la specie Pyhsa acuta appartenente invece al genere Physella (Physella acuta), e c'è anche chi la considera appartenente al genere Haitia. La specie Physa cubensis (Pfeiffer, 1839) è attualmente considerata una sottospecie di Physa acuta, in base ad aspetti anatomici, genetici e sul fatto che si incrociano spontaneamente, generando prole fertile. Pyhsa acuta è una lumaca americana, e Physa cubensis è originaria delle Antille, ma entrambe sono ampiamente distribuite e sono stati introdotte in varie parti del mondo. Estremamente prolifiche, alcuni ricercatori considerano Pyhsa acuta probabilmente la specie di gasteropode più invasiva al mondo.
Un equivoco molto diffuso tra gli acquariofili, è che qualsiasi Physa con il manto con macchie marroni sia una Physa marmorata. Per questo motivo, cercando il nome della specie nei motori di ricerca su Internet, praticamente nessuna immagine corrisponde alla vera Physa marmorata, ma sono invece in genere foto di Physa acuta, molto più prolifica.
Nelle due specie, gli organi interni sono abbastanza diversi, ma ci sono delle caratteristiche della conchiglia uguali, per cui l'identificazione è difficile, e non può essere fatta basandosi solo sulle caratteristiche della conchiglia. Come ogni chiave di identificazione, tutte le caratteristiche devono essere analizzate insieme. Una grande piega del mantello lungo il guscio consente l'identificazione di Physa marmorata, ma questa caratteristica non è sempre facile da vedere nelle lumache più piccole. Il rapporto lunghezza-larghezza del piede sembra essere una misura molto utile nell'identificazione.
Comparazione tra Pseudosuccinea columella (Lymnaea columella), e Physa sp. - Foto © Walther Ishikawa (Planeta Invertebrados)
Conchiglia: è più piccola rispetto a quella di Physa marmorata, il suo guscio raggiunge 13 mm. Ha un aspetto più globoso e un apice più arrotondato. Le curve delle spire sono sempre più alte, con un aspetto convesso e arrotondato. Le suture mostrano impressioni più forti e più profonde. Il guscio è solitamente più opaco e setoso e si possono vedere linee di crescita.
Mantello: hanno un mantello più piccolo, che non copre un'area molto ampia della conchiglia. La differenza è più evidente sul lato del labbro esterno all'apertura del guscio, dove il mantello di solito non si estende molto oltre il bordo. Il mantello ha margini con linee allungate su entrambi i lati, simili a tentacoli. Il mantello è traslucido, con poca pigmentazione.
Corpo: più chiaro di quello di Physa marmorata, con pigmentazione più tenue. Il piede è più corto di Physa marmorata, con un rapporto lunghezza/larghezza di 2,4.
A differenza delle altre famiglie di gasteropodi polmonati, in quella dei Physidae non ci sono varietà ornamentali di diversi colori. Ci sono Physidae albine, ma non hanno un'attrattiva per il mercato delle lumache ornamentali, perché ricordiamo che le Physidae non hanno emoglobina nell'emolinfa, quindi le forme albine non sembrano rosse o rosa, ma solo pallide e biancastre. Le Physidae albine sono estremamente rare da trovare in natura.
Il sito Planeta Invertebrados, che ha studiato in modo molto approfondito le lumache acquatiche brasiliane, riporta che in Brasile il Ministero dell'Ambiente (MMA) e l'Istituto Chico Mendes per la Conservazione delle Biodiversità (ICMBio), nel dicembre 2014 hanno compreso tra la fauna in via di estinzione Physa marmorata (autoctona in Brasile) come specie in pericolo nella categoria IUCN 'vulnerabile' (VU). Anche se molti considerano questa specie comune e cosmopolita, è stata rilevata una progressiva riduzione della distribuzione delle popolazioni di questa lumaca negli ultimi dieci anni, a causa del degrado ambientale e della competizione con Physa acuta (alloctona in Brasile), più robusta e prolifica. Si stima una riduzione di circa il 35% nella popolazione di Physa marmorata nei prossimi 5 anni.
Una nota importante, soprattutto per noi acquariofili, è che ci sono molti errori nell'identificazione delle due specie di Physa, soprattutto nei siti web, ma anche nelle indagini della fauna selvatica (perché purtroppo spesso per l'identificazione si usano solo le caratteristiche della conchiglia). Basta inserire il nome Physa marmorata in qualsiasi motore di ricerca su Internet, per vedere che quasi tutti i risultati indicheranno altre specie. La maggior parte delle Physa che 'infestano' gli acquari d'acqua dolce appartengono alla specie Physa acuta.
Le lumache del genere Physa non sono molto longeve, vivono all'incirca un anno, ma durante questo periodo sono molto prolifiche e producono molte uova. Già all'età di 8 settimane, le Physa sono mature sessualmente e possono iniziare a riprodursi. Sono lumache ermafrodite, cioè ogni lumaca possiede sia l'apparato sessuale maschile che femminile, e possono autofecondarsi, ma per riprodursi in genere preferiscono essere in due, quando si incontrano si scambiano il materiale genetico e successivamente depongono entrambe, da 50 a 400 uova.
Come le planorbidi, depongono le uova avvolte in una massa gelatinosa, che viene fatta aderire su substrati solidi, come i vetri dell'acquario, legni, foglie più robuste delle piante. Le uova si schiudono dopo da 3 a 5 giorni, generando piccole lumachine, miniatura dei genitori.
Sono capaci di riproduzione asessuata, autofecondante, in una procedura che però non è affine alla clonazione o alla partenogenesi, come avviene per le Melanoides. Nel caso delle Physa, ciascuna delle uova, anche se autofecondata, avrà un'unicità genetica basata sull'incontro tra le due metà. Oltre all'autofecondazione, le Physa hanno anche la capacità di immagazzinare materiale genetico. Un singolo incontro con un'altra lumaca può fornire abbastanza materiale genetico per molte deposizioni di uova.
Copula di Physa acuta, si nota il complesso del pene esposto nella lumaca in cima. Nella seconda foto, una delle due lumache subito dopo la copula, con ancora il complesso del pene esposto - Foto © Felipe Aoki Goncalves (Planeta Invertebrados)
Sviluppo delle uova di Physa acuta - Foto © Walther Ishikawa (Planeta Invertebrados)
Sono tra le tante lumachine non ben identificate che appaiono nelle vasche degli acquariofili senza essere state consapevolmente introdotte
E' molto simile a Physa acuta, la lumaca 'infestante degli acquari d'acqua dolce, e spesso viene confusa con quest'ultima
Come distinguere Physa acuta, la lumachina 'infestante' presente in molti acquari, da Physa marmorata
Consideriamo per un secondo il vostro animale preferito non acquatico. Che si tratti di cane, gatto, canarino, criceto o furetto, tollerereste che fosse allevato in un contenitore stretto e sporco, che fosse denutrito o nutrito con una dieta inappropriata, che venisse messo in condizioni da non mostrare un comportamento naturale, che soffrisse di problemi di crescita e di conseguenza fosse destinato a stress, sofferenza e morte precoce?
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