L'articolo definitivo per gli allevatori dei meravigliosi quattr'occhi, gli Anableps. La quarta parte spiega che per allevare gli Anableps sono importanti una dieta altamente proteica, l'acqua salmastra, ed eccellenti parametri dell'acqua.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Anableps anableps - Part 4 - Care and Feeding"
di Tom & Pat Bridges
su Aquarticles (non più online)
Anableps anableps, i pesci quattr'occhi - Foto © Ruben Undheim (Wikimedia)
Se gli Anableps maschi sono interessati soltanto a mangiare e ad accoppiarsi, le femmine sembrano avere in mente solo una cosa: mangiare.
In natura abitano spesso le acque salmastre negli estuari dei fiumi lungo i litorali del Sudamerica settentrionale e dell'America Centrale orientale, per cui probabilmente vivono grazie ad una dieta basata principalmente su insetti, vermi, crostacei e plancton. Nelle nostre vasche sembrano essere costantemente affamati e, se non forniamo una grande quantità di alimenti ricchi di proteine, solitamente sviluppano deformazioni spinali e mostrano una scarsa crescita.


I nostri hanno sempre amato il plancton liofilizzato, le artemie saline congelate, i moscerini della frutta vivi ed il nostro pastone casalingo di pesce, molluschi, cuore di bue, gamberi e verdure (le vitamine per i piccoli vengono mescolate al cibo appena prima dell'alimentazione). Con pazienza possono persino essere addestrati a prendere il cibo da un contagocce o da un cucchiaio. Ci sono pochissimi alimenti che non mangino e, anche se preferiscono cibi galleggianti, se la vasca non è troppo profonda andranno giù e puliranno anche il fondo.




I baby "bleps" sono abbastanza grandi per mangiare quasi le stesse cose dei loro genitori. A volte li abbiamo lasciati nell’acquario con gli adulti e sono sopravvissuti, ma, anche se gli adulti non nuocciono deliberatamente ai piccoli, non forniscono neppure nessuna cura parentale. Solitamente inserivamo i giovani in un acquario tutto per loro in modo che non dovessero competere troppo energicamente per il cibo. Era un grande divertimento osservarli con attenzione e perfino “viziarli” con saporiti bocconcini come naupli di artemia salina.

Tutto questo cibo significa tantissima pulizia e tantissimi cambi d'acqua per evitare qualsiasi accumulo di ammoniaca. La temperatura ideale dell’acqua per gli Anableps sembra essere 30°C, anche se alcuni acquariofili li allevano in acqua leggermente più fredda. E’ da tenere presente solo che vengono da una zona dove la temperatura dell'acqua è costantemente calda. Acqua salmastra calda e ammoniaca costituiscono una combinazione mortale. Oltre alla buona filtrazione e a frequenti cambi d'acqua, consigliamo fortemente di usare le resine che assorbono l’ammoniaca. E’ semplice come aggiungerla in un piccolo filtro che può essere messo in un angolo della vasca, ma non si dimentichi di rinnovarla almeno una volta al mese.
Per fornire una buona filtrazione all'acqua dura e alcalina in questi acquari poco profondi da 160 litri abbiamo spesso utilizzato filtri sottosabbia, più pompe aggiuntive sotto un substrato di coralli schiacciati.


Nell'allestire un acquario per gli Anableps abbiamo sempre cercato di tenere presenti alcune cose:
- a causa di dove nuotano, per loro è più importante la superficie che la profondità.
- sembra che a loro piaccia trovarsi in acqua molto poco profonda in cui possono riposarsi mentre l'acqua circola ancora sulle loro branchie.
- anche se in natura gli Anableps spesso nuotano ad una certa distanza dalle bocche dei fiumi e degli estuari, non possono sopravvivere e rimanere in salute molto a lungo in acqua completamente dolce.
- trascorrono spesso del tempo nell'oceano, per cui oltre che salata, la loro acqua dovrebbe essere in qualche modo dura ed alcalina.
- per concludere, sono saltatori in lungo nati, per cui è una necessità pratica munire l'acquario di una sicura copertura di vetro.

E' stato aggiunto circa 1 cucchiaio da tavola di sale marino di buona marca per ogni 4 litri di acqua per far partire la vasca. Più tardi la densità è stata variata con i cambi d'acqua e tagliata per circa la metà con sale meno costoso, naturalmente non iodato.
Se allevate gli Anableps, assicuratevi che il coperchio sia un vetro dello spessore di 6 mm oppure tenuto giù da qualcosa di pesante. Sono facilmente eccitabili da ogni movimento improvviso o a volte persino da una luce che si accende all'improvviso, e molti Anableps sono finiti sul freddo e duro pavimento della stanza dei pesci. Di notte nella nostra stanza dei pesci teniamo sempre accesa una luce a basso wattaggio (che chiamiamo la luna).

Abbiamo regolato un riscaldatore sui 30°C, è stato aggiunto un po' substrato prelevato da una vasca sana e avviata, e il tutto è stato lasciato a maturare per alcune settimane.
Gli Anableps sembrano essere sensibili ai colori. Pat aveva un vestito turchese che scatenava panico come un fuoco d'artificio nella loro vasca. Abbiamo presupposto che nel loro linguaggio dovesse significare "grande uccello predatore"!
Preparatevi alle sorprese. Gli Anableps osservano l'ambiente "fuori dalla vasca" e possono fortemente reagire alla presenza di sconosciuti. Ciò può succedere quando volete che un ospite li veda.
Quando sono seriamente terrorizzati, gli Anableps solitamente ripiegano in un angolo o si posano sul fondo della vasca.
Possono inoltre diventare abbastanza scuri, quasi neri. Questo colore, se persiste, può anche essere un indicatore di poca salute. Sono inoltre suscettibili a infezioni batteriche della pelle che sono difficili da curare. Gli antibiotici possono funzionare, ma la prevenzione ( eccellente qualità dell'acqua), è sempre la cosa migliore.
Con un po' di fortuna ne abbiamo avuti alcuni che sono vissuti per 4 - 5 anni e ci hanno dato molta gioia.
Testo originale in inglese © Tom & Pat Bridges
Per approfondire:
L'articolo definitivo per gli allevatori dei meravigliosi quattr'occhi, gli Anableps. La terza parte descrive in modo dettagliato il processo della nascita e della crescita dei piccoli - tratto e tradotto da un articolo di Tom e Pat Bridges
L'articolo definitivo per gli allevatori dei meravigliosi quattr'occhi, gli Anableps. La seconda parte descrive il loro unico dimorfismo sessuale e dà informazioni chiave per chi li vuole riprodurre - tratto e tradotto da un articolo di Tom e Pat Bridges
L'articolo definitivo per gli allevatori dei meravigliosi quattrocchi, gli Anableps. con tante foto che mettono in evidenza le loro caratteristiche fondamentali. Diviso in quattro parti, descrive con dovizia di particolari e offre preziosi consigli su questa specie poco diffusa - tratto e tradotto da un articolo di Tom e Pat Bridges
Riferimenti & Link
- The Home Page of Tom and Pat Bridges
- il sito di Tom e Pat Bridges, dedicato all'acquariofilia
- Aqualog Special - Brackish-Water Fishes
- di Frank Schäfer, un Aqualog tutto dedicato alle specie d'acqua salmastra, con foto, allevamento e riproduzione
Commenti
Taxa principali
Tra le specie più particolari e di difficile allevamento nell'acquario salmastro, ci sono questi pesci straordinari, detti anche pesci "quattrocchi" per la particolarissima conformazione dei loro occhi, adatti solo a vasche molto grandi, pensate per soddisfare le loro esigenze.
Questi pesci sono detti anche pesci "quattrocchi" per la particolarissima conformazione dei loro occhi, adatti solo a vasche molto grandi, pensate per soddisfare le loro esigenze.
Specie particolare e difficile da trovare ed allevare, è tra i pesci detti "quattrocchi" per la particolarissima conformazione dei loro occhi
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