L'articolo definitivo per gli allevatori dei meravigliosi quattrocchi, gli Anableps. con tante foto che mettono in evidenza le loro caratteristiche fondamentali. Diviso in quattro parti, descrive e offre preziosi consigli su questa specie molto poco diffusa, derivati dalla maestra per eccellenza: l'esperienza personale e lo studio delle specie che si allevano.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Anableps anableps - Part 1 - Eyes Explained"
di Tom & Pat Bridges
su Aquarticles (non più online).
Anableps anableps - Foto © Tom & Pat Bridges
La nostra storia d’amore con gli Anableps risale a marzo del 1981, quando siamo stati abbastanza fortunati da ottenere un gruppo di sei di questi affascinanti discoli dal nostro negozio locale di animali preferito.
Erano lunghi circa 8 cm (coda inclusa). Erano stati, come quasi tutti gli Anableps fino ad oggi, catturati in natura e trasportati da qualche posto sul litorale sudamericano o dal litorale orientale dell'America Centrale ad un grossista, e quindi al nostro negozio di animali. Non avavano viaggiato molto bene ed erano di un colore scuro anormale, ovviamente stressati, ma vivi. Questi ovovivipari sono chiamati "pesci Quattrocchi" per motivi piuttosto ovvi.

Non sapevamo nulla sui nostri Anableps, oltre a quello che avevamo trovato su un paio di eccellenti articoli di Edward Taylor, ma, fortunatamente, era abbastanza per iniziare. Da allora non abbiamo fatto altro che imparare.
Il nome comune, “Quattrocchi” o “Quattro-occhi”, è un po' un’esagerazione. Si tratta non di quattro occhi distinti, ma piuttosto di due occhi divisi in due. Eppure, le funzioni separate delle due divisioni e la bellezza dell'adattamento dell'occhio alle necessità della vita dell’Anableps è abbastanza notevole.

Considerate, come si legge e come risulta dall’esame delle illustrazioni e delle fotografie, che gli Anableps sono abitanti di superficie. È vero che possono fare salti a distanza abbastanza notevole sopra l'acqua e, se necessario, immergersi verso il fondale per qualche momento, ma preferiscono di gran lunga nuotare lungo la superficie dell’acqua a velocità di crociera. Questo li rende una preda abbastanza facile per gli uccelli. È inoltre probabile che i pesci predatori potrebbero, nonostante le pance biancastre degli Anableps, scorgerli e catturarli da sotto.
Per avere migliori probabilità di sopravvivenza gli Anableps devono essere in grado di accorgersi di questi attacchi in tempo per intraprendere un’azione evasiva. I loro specialissimi occhi li rendono in grado di far questo.
Una fascia di pigmento divide orizzontalmente l'occhio proprio lungo la linea del livello dell’acqua. O almeno, gli Anableps nuotano normalmente in modo tale che la linea dell’acqua coincida con quella striscia. Appena accanto e sopra questa striscia vi è un lembo dell'iride dorata (iris flap) che protegge la pupilla superiore (upper pupil) dalla vivida luce della superficie dell'acqua. Il cristallino (lens) dietro la pupilla superiore è appiattito per fornire un'immagine non distorta di quello che succede sopra l’acqua, (in aria), per la retina sottostante. Potete vedere il semplice schema dell'occhio umano qui sotto per un confronto.) Gli Anableps vedono davvero molto chiaramente chi li alleva!

La parte del cristallino dietro alla pupilla inferiore è arrotondata, come negli occhi di tutti gli altri pesci. Questo fornisce un'immagine migliore di ciò che accade sott’acqua alla retina superiore. Come nell’occhio umano, tutte le immagini sono invertite. Spetta al cervello girarle per il verso giusto.

Come potete vedere l’Anableps è in grado di accorgersi di quello che succede sopra l’acqua e di quello che succede sotto l’acqua praticamente allo stesso tempo. È probabile che possano seguire soltanto una visione alla volta, ma lascio volentieri agli scienziati determinare quanto possano passare velocemente da una all’altra. A proposito, questi occhi non sono delicati come sembrano. Sono ben protetti da una forte cavità ossea.
Testo originale in inglese © Tom & Pat Bridges
Per approfondire:
L'articolo definitivo per gli allevatori dei meravigliosi quattr'occhi, gli Anableps. La quarta parte spiega quali sono le cose importanti per allevare gli Anableps - tratto e tradotto da un articolo di Tom e Pat Bridges
L'articolo definitivo per gli allevatori dei meravigliosi quattr'occhi, gli Anableps. La terza parte descrive in modo dettagliato il processo della nascita e della crescita dei piccoli - tratto e tradotto da un articolo di Tom e Pat Bridges
L'articolo definitivo per gli allevatori dei meravigliosi quattr'occhi, gli Anableps. La seconda parte descrive il loro unico dimorfismo sessuale e dà informazioni chiave per chi li vuole riprodurre - tratto e tradotto da un articolo di Tom e Pat Bridges
Riferimenti & Link
- The Home Page of Tom and Pat Bridges
- il sito di Tom e Pat Bridges, dedicato all'acquariofilia
- Aqualog Special - Brackish-Water Fishes
- di Frank Schäfer, un Aqualog tutto dedicato alle specie d'acqua salmastra, con foto, allevamento e riproduzione
Commenti
Taxa principali
Tra le specie più particolari e di difficile allevamento nell'acquario salmastro, ci sono questi pesci straordinari, detti anche pesci "quattrocchi" per la particolarissima conformazione dei loro occhi, adatti solo a vasche molto grandi, pensate per soddisfare le loro esigenze.
Questi pesci sono detti anche pesci "quattrocchi" per la particolarissima conformazione dei loro occhi, adatti solo a vasche molto grandi, pensate per soddisfare le loro esigenze.
Specie particolare e difficile da trovare ed allevare, è tra i pesci detti "quattrocchi" per la particolarissima conformazione dei loro occhi
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