Molte notizie sulle specie della famiglia Aphaniidae, sulla loro distribuzione in Europa e Asia, con indicazioni per allevamento e riproduzione di Paraphanius mento
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Aphanius: European Killies for Ambitious Aquarists"
di Matt Ford
su Wetwebmedia.com
Paraphanius mento (ex Aphanius mento) è la specie più comunemente commercializzata di Aphaniidae ed è regolarmente disponibile nei migliori negozi di pesci tropicali. Poiché si tratta di pesci d'allevamento, è improbabile che discendano da esemplari raccolti in un'unica località - Foto © Neale Monks
Tra i gruppi meno conosciuti di pesci dell'ordine dei Cyprinodontiformes ce n'è uno con diversi membri europei adattati a esistere in alcuni ambienti sorprendenti. Matt Ford in questo articolo ci parla infatti delle specie della famiglia Aphaniidae (al tempo della stesura dell'articolo non era stata ancora fatta la revisione tassonomica che ha portato allo smembramento delle 36 e più specie del genere Aphanius Nardo 1827), che comprende attualmente oltre 20 specie/sottospecie di killi non annuali distribuite negli ambienti costieri della regione mediterranea, Mar Rosso, Golfo di Aden e Golfo Persico più porzioni del Mar Arabico fino al confine tra Pakistan e India nordoccidentale. La distribuzione nell'entroterra è per lo più limitata alla Turchia e all'Iran, sebbene esistano alcune popolazioni senza sbocco sul mare nell'Africa settentrionale e nella Rift Valley del Giordano. Resti fossili sono stati trovati fino al nord della Germania.
La storia dietro questa distribuzione piuttosto disparata è interessante poiché si ritiene che la specie ancestrale Aphanius abitasse le zone costiere dell'ex Mare della Tetide. Si trattava di un mare interno poco profondo che separava gli antichi continenti della Laurasia (a nord) dal Gondwana (a sud) durante l'era mesozoica (251 - 65,5 milioni di anni fa), ma che in seguito si divise nei mari Mediterraneo, Nero, Caspio e Aral. .
La chiusura finale della Tetide intorno ai 20 milioni di anni fa portò alla divisione dell'ancestrale Aphanius in gruppi orientali e occidentali che oggi si sono evoluti per formare due "clade" (gruppi di specie strettamente imparentate). Il clade orientale comprende quelle specie distribuite a sud e a est dell'altopiano dell'Anatolia in Turchia, con l'eccezione di alcune specie iraniane, mentre il clade occidentale contiene quelle che si trovano in Anatolia e intorno alla maggior parte della costa mediterranea. Tutti sono limitati alle zone costiere/estuarine, alle oasi senza sbocco sul mare o ai bacini intermontani isolati dove in molti casi sono le uniche specie ittiche sopravvissute.
Le specie della famiglia Aphaniidae oggi
Per molti versi le specie della famiglia Aphaniidae possono quindi essere considerate un gruppo primitivo di pesci e sfortunatamente ciò si riflette nel loro stato di conservazione, essendo la maggior parte a rischio di estinzione. Attività umane come l'estrazione dell'acqua per l'agricoltura o il turismo, il prosciugamento dei corpi idrici per lavori di costruzione, l'introduzione di pesci esotici come Gambusia spp. e l’inquinamento sono in gran parte responsabili del loro declino. Nonostante la presenza di dieci specie nella Lista Rossa IUCN, questo fatto è in gran parte non riconosciuto sia ufficialmente che in acquariofilia, e sono stati fatti sforzi formali di conservazione dell'habitat solo in una manciata di casi. Un paio di progetti su piccola scala, criticamente sottofinanziati, stanno lavorando per mantenere popolazioni in cattività a lungo termine di altre specie, anche se resta da vedere a quale scopo.
Il caso più noto è quello di Aphaniops sirhani (ex Aphanius sirhani) Villwock, Scholl e Krupp 1983, endemico dell'oasi/zona umida di Azraq nel deserto orientale della Giordania. Azraq è l'unica zona umida naturale permanente del paese e originariamente comprendeva una vasta area di paludi alimentate in primavera, che costituiva un importante punto di sosta annuale per milioni di uccelli migratori. Nonostante sia stato riconosciuto come sito significativo da RAMSAR già nel 1977 e istituito come riserva nel 1978, l'estrazione dell'acqua per uso urbano e lo scavo di pozzi artesiani per l'agricoltura hanno portato al totale disseccamento delle falde acquifere che alimentano l'oasi dal 1992, con il livello dell'acqua ridotto a 12 metri sotto il livello del suolo.
Aphaniops sirhani è sopravvissuto e in seguito agli sforzi di ripristino dell'habitat a metà degli anni '90 (quando è stato considerato estinto per un periodo) in un censimento del 2000 sono stati contati circa quarantacinque esemplari adulti selvatici. La situazione attuale non è chiara e alcune fonti, inclusa la IUCN, dicono che potrebbe già essere estinto in natura. Sebbene la zona di Azraq sia stata ora riportata a circa il 10% delle sue dimensioni originali, l'estrazione illegale di acqua è diffusa e l'introduzione della tilapia esotica Sarotherodon galilaeus (Linnaeus 1758) ha inevitabilmente contribuito al suo declino. Continuano diversi sforzi di riproduzione in cattività e la specie rimane l'unico vertebrato endemico della Giordania.
Paraphanius mento: l'Aphaniidae più comune in commercio
Anche se la maggior parte delle specie della famiglia Aphaniidae sono presenti in acquariofilia, raramente vengono vendute su base commerciale e sono allevate principalmente da appassionati e dagli zoo. Negli ultimi due anni però Paraphanius mento (Heckel, 1943) ex Aphanius mento è diventato disponibile sul mercato e sembra che almeno un allevamento a Singapore lo stia riproducendo in numero significativo.
Paraphanius mento (ex Aphanius mento) provenienti dagli allevamenti di Singapore - Foto © Neale Monks
Paraphanius mento è uno dei membri più attraenti della famiglia durante la deposizione delle uova, con i maschi che assumono un corpo quasi nero corvino e una colorazione delle pinne punteggiata da macchie blu iridescenti. In natura è una delle specie di Aphaniidae più diffuse e abita le regioni costiere della Turchia mediterranea, Siria, Libano e Israele. In Turchia si estende verso est da Antalya attraverso le province di Mersin, Adana e Hatay ed è conosciuto da numerose località interne all'interno dei sistemi fluviali Ceyhan e Seyhan nel sud-est del paese. Esistono anche varie popolazioni senza sbocco sul mare, alcune delle quali sono state introdotte dall'uomo, ad es. quella trovata in uno stagno artificiale vicino all'insediamento di Bor. Più a nord e ad est è stato registrato in tutto il grande bacino del Tigri-Eufrate nella Turchia orientale, Iraq e Siria fino alla confluenza dei due fiumi, dove diventano lo Shatt-al-Arab, vicino al confine con l'Iran sudoccidentale. In Siria è diffuso nella valle del fiume Oronte e si trova lungo la costa del Libano e di Israele, mentre nell'entroterra si trova in alcune sorgenti della Rift Valley del Giordano, a nord del Mar Morto.
Habitat di Paraphanius mento a Bor, in Turchia - Foto © Juan Pablo Campo
La colorazione e il disegno variano notevolmente a seconda della provenienza dei pesci ed è quindi importante non mescolare le diverse forme, poiché si ibridano liberamente. Per questo motivo è pratica comune etichettare i pesci con il luogo di raccolta, se noto, anche se spesso è scritto erroneamente. Alcuni dei Paraphanius mento attualmente allevati in Europa includono varianti provenienti da Bor, Elbistan e Kirkg (tutte in Turchia). Questi esemplari tendono a differire nella colorazione di base del corpo più nell'intensità e nella distribuzione delle macchie blu, che sono distribuite in barre verticali irregolari in alcune forme. Purtroppo l'origine dei pesci allevati a fini commerciali non è chiara, quindi non dovrebbero mai essere mescolati con esemplari che derivino da ceppi selvatici.
Una popolazione di Paraphanius mento abita questo tratto sorprendentemente veloce del fiume Yolçatı, nella provincia di Osmaniye, in Turchia - Foto © José Luis Blanco (Sociedad Estudios Ictiológicos)
Gli habitat tendono a contenere acqua relativamente ferma, sebbene sia stata registrata la presenza di Paraphanius mento anche in un piccolo fiume dalla corrente piuttosto rapida in almeno un'occasione. Si osserva più comunemente nelle zone lungo gli argini dove proliferano piante acquatiche e/o alghe filamentose, sia in ambienti di acqua dolce che leggermente salmastra. A Kirkg, una sorgente carsica nella provincia di Antalya, nel sud della Turchia, le condizioni sono salate con volumi relativamente elevati di cloro, magnesio e calcio. Il pH è stato misurato nell'intervallo 6,88-7,58 e l'acqua è cristallina con fitte macchie di vegetazione e alghe sommerse. Anche la forma di Kirkg è tra le più belle, con i maschi che mostrano una colorazione particolarmente intensa fin dalla giovane età, e quella che Matt Ford ha allevato negli ultimi due anni.
Si dice spesso che l'allevamento in cattività sia difficile a causa del comportamento combattivo mostrato dai maschi, e questa specie è infatti tra le più aggressive della famiglia. I tentativi di tenere coppie o gruppi sessuati in piccoli acquari provocano invariabilmente la morte degli esemplari femminili o sottodominanti. Allo stesso modo non andrà bene in un acquario di comunità, spesso infatti attaccano pesci molto più grandi di loro, per cui i Paraphanius mento dovrebbe essere sempre allevati in un allestimento specifico per specie, dedicato cioè solo a loro.
Entrambi i sessi raggiungono i 60-65 mm SL, diventano relativamente grandi rispetto agli altri rappresentanti della famiglia Aphaniidae, ed è noto che alcune popolazioni diventano ancora più grandi. Si consiglia quindi un acquario o un contenitore con un'area di base minima di 75 cm x 30 cm, che dovrebbe essere letteralmente riempito con mop per la deposizione delle uova e/o piante a foglie fini, per consentire ai pesci una tregua l'uno dall'altro e fornire un mezzo adatto per la deposizione. L'uso di un substrato è facoltativo, ma se preferite potete aggiungere ghiaia o sabbia standard per acquario. La filtrazione non deve essere troppo forte e un filtro a spugna azionato ad aria che giri delicatamente è senza dubbio la scelta migliore, poiché le uova possono essere risucchiate da filtri troppo potenti. L'illuminazione dovrebbe essere relativamente forte per incoraggiare la crescita delle alghe, che forniscono non solo un mezzo naturale per la deposizione delle uova, ma anche una fonte di cibo aggiuntiva sia per gli adulti che per gli avannotti. Posizionare idealmente l'acquario in modo tale che riceva la luce solare per gran parte della giornata possibile.
Matt Ford utilizza un contenitore di plastica corrispondente alle dimensioni sopra indicate e contenente 8 pesci adulti, che funziona bene poiché nessun singolo esemplare può essere preso di mira in modo eccessivo. Un rapporto più elevato tra femmine e maschi è consigliato ma non essenziale a condizione che ripari e copertura siano sufficienti.
Allevamento di Paraphanius mento in cattività
Come altre specie della famiglia Aphaniidae provenienti dalla regione settentrionale del Mediterraneo, Paraphanius mento è attivo in un ampio intervallo di temperature, di ~35 -86°F/2 - 30°C ed è noto che sopravvive anche sotto il ghiaccio per brevi periodi. In cattività si comporta sicuramente meglio quando gli viene offerto un periodo più fresco durante i mesi invernali, poiché, se mantenuto costantemente in condizioni calde, diventano evidenti riduzioni notevoli sia della durata della vita che della fecondità. Sembra anche beneficiare di un ritmo diurno di giorni più caldi e notti più fresche e in realtà può essere tenuto all'aperto tutto l'anno in molte parti del mondo, anche se tenete presente che questo è illegale in alcuni paesi europei.
L'acqua dura e alcalina è obbligatoria; puntare a un pH compreso tra 7,5 e 9,0 e un valore di durezza generale compreso tra 10 e 30°. Alcune popolazioni, inclusa la forma "Kirkg", richiedono anche un po' di sale marino nella loro acqua, anche se questo non dovrebbe succedere con i pesci allevati a fini commerciali.
L'alimentazione è semplice: sono accettati piccoli alimenti vivi/congelati come Artemia, Daphnia e chironomus, nonché la maggior parte del mangime secco di buona qualità. Le alghe e la materia vegetale costituiscono una percentuale sorprendentemente significativa della dieta naturale, quindi se le prime non sono disponibili, utilizzare un prodotto essiccato con aggiunta di contenuto vegetale. La somministrazione di alimenti ad alto contenuto proteico dovrebbe essere aumentata durante la stagione riproduttiva, quando la specie mostra un elevato sforzo riproduttivo.
Riproduzione di Paraphanius mento
La specie Paraphanius mento viene facilmente sessuata, in quanto i maschi sono di gran lunga più colorati, anche quando non sono in livrea riproduttiva. Le femmine sono più grandi e più uniformi, prive di segni iridescenti sul corpo e sulle pinne.
Femmina di Paraphanius mento raccolta a Bor, Turchia - Foto © Juan Pablo Campo
Maschio di Paraphanius mento raccolto nel fiume Yolçatı, nella provincia di Osmaniye, in Turchia - Foto © Juan Pablo Campo
Anche la riproduzione è una faccenda relativamente semplice, il periodo di deposizione naturale delle uova si verifica tra aprile e settembre con picchi all'inizio e alla fine dell'estate. Si tratta di una deposizione frazionata, il che significa che le femmine depongono alcune uova più o meno ogni giorno. I maschi in corteggiamento intensificano il colore con effetti spettacolari e formano territori temporanei che sono vigorosamente difesi dai maschi rivali e da dove si mostrano alle femmine mature nelle vicinanze. Le uova vengono rilasciate singolarmente o in piccoli lotti e attaccate al mezzo prescelto mediante minuscoli filamenti adesivi.
Come tutti i membri della famiglia, Paraphanius mento è un avido predatore sia delle uova che degli avannotti, pertanto negli allestimenti più piccoli il metodo più produttivo è spostare le uova per la schiusa/l'allevamento. Matt Ford consiglia di usare un piccolo set di pinze per trasferirle una alla volta in una vasca separata, facendo attenzione a non danneggiarle, un metodo più sicuro per chi è alle prime armi è quello di usare una pipetta abbastanza grande per risucchiarle ad una ad una, o semplicemente spostare il mop o il cespuglio dove sono state deposte.
Nelle vasche più grandi o nei laghetti all'aperto, alcuni avannotti possono sopravvivere fino all'età adulta, anche se di solito solo in piccoli numeri. Il periodo di incubazione varia con la temperatura ma normalmente è di 6 - 14 giorni, gli avannotti sono in grado di accettare naupli di Artemia, microworm e alimenti simili non appena vengono visti nuotare liberamente. Se le condizioni sono soddisfacenti, crescono rapidamente e iniziano ad accettare cibo secco in polvere solo un paio di settimane dopo la schiusa. Si consigliano inoltre piccoli cambi d'acqua giornalieri di circa il 10% del volume della vasca per garantire un tasso di crescita ottimale.
Per concludere va detto che tutte le specie di killi non annuali della famiglia Aphaniidae si adattano meglio per i riproduttori specializzati, disposti a allevarle e riprodurle a lungo termine, soprattutto considerato il precario stato di conservazione della maggior parte delle specie. Tuttavia, per coloro che desiderano tentare qualcosa di leggermente diverso, i pesci d'allevamento che attualmente inondano il mercato rappresentano certamente una sfida, a condizione che non sia consentito loro di ibridarsi con le popolazioni selvatiche.
testo originale in inglese © Matt Ford
Taxa principali
Una specie di killi non annuale molto bella e interessante, non adatta agli acquari di comunità
Una specie di killi non annuale molto bella e interessante che sta rischiando l'estinzione nei luoghi d'origine, non adatta agli acquari di comunità
Una specie di killi non annuale molto bella e interessante, non adatta agli acquari di comunità, ma che va allevata in acquari capienti e monospecifici
Riferimenti & Link
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