Splendido ciclide nano, è uno tra i più comuni Apistogramma allevati in acquario, ne esistono diverse varietà
Maschio di Apistogramma agassizii in acquario - Foto © Cisamarc (Wikimedia)
5 - 6 anni
Maschi 7.5 cm SL, Femmine 5 cm SL
Gli Apistogramma agassizii sono piccoli pesci d'acqua dolce della famiglia dei Cichlidae. Sono tra i ciclidi nani del genere Apistogramma più diffusi in ambito acquariofilo, insieme agli Apistogramma cacatuoides.
Gli Apistogramma agassizii si trovano in tutto il bacino amazzonico e hanno la più ampia distribuzione geografica di qualsiasi specie di Apistogramma. Si trovano in un'ampia varietà di tipi di habitat e condizioni dell'acqua. Come ci si potrebbe aspettare da un pesce con una distribuzione così ampia, ci sono molte diverse forme di colore che si trovano in natura, e per questo motivo nel sistema DATZ (Die Aquarien und Terrarien Zeitschrift) ideato da una rivista specializzata tedesca, sono catalogati con il codice identificativo "A": A234, con le forme correlate forse conspecifiche numerate in modo simile A235, A236, A237, A238, A239, A240, A241 e A242 a seconda della località di raccolta. Per il commercio acquariofilo ne sono state create numerose forme ornamentali, tramite riproduzioni selettive tra consanguinei, per cui a volte sono meno robuste degli "originali".
Apistogramma agassizii è stato descritto per la prima volta nel 1875 da esemplari raccolti nel 1865-1866 dal professor J. L. R. Agassiz. Furono importati per la prima volta in Germania intorno al 1909 e da allora sono rimasti disponibili in acquariofilia. Storicamente è stata una delle poche specie di Apistogramma ad essere costantemente identificata correttamente dagli acquariofili.
La maggior parte delle specie di Apistogramma all'inizio sono state allevate e distribuite con una varietà di nomi diversi. Invece, da quando è stato originariamente descritto, Apistogramma agassizii è sempre stato correttamente identificato. Ciò è probabilmente dovuto al disegno caratteristico della coda a forma di vanga.
Il genere Apistogramma è tra i più speciosi generi di ciclidi sudamericani, con circa 90 specie attualmente valide ma molte altre in attesa di descrizione. Inoltre esistono molte specie in due o più forme di colore geografico, che possono o non possono rivelarsi distinte in futuro. Gli acquariofili tendono a etichettarli con i dati di raccolta, se disponibili, per evitare di mescolarli anche a causa della potenziale ibridazione.
Le specie del genere sono state anche organizzate in una serie di lignaggi, complessi e gruppi di specie dagli autori, al fine di separarli meglio. Tali elenchi sono stati implementati con i pesci apparsi nel commercio acquariofilo, e sono in uno stato di aggiornamento quasi costante.
Il sotto-lignaggio di Apistogramma agassizii, ad esempio, è ordinato all'interno del più ampio lignaggio di Apistogramma trifasciata e comprende i gruppi di specie Apistogramma agassizii, Apistogramma bitaeniata, Apistogramma elizabethae e Apistogramma gibbiceps, all'interno dei quali il gruppo Apistogramma agassizii contiene il complesso Apistogramma agassizii e Apistogramma pulchra.
La posizione tassonomica attuale della sottofamiglia Geophaginae si basa in gran parte su Kullander (1998), che ha condotto uno studio filogenetico basato sulla morfologia in cui i ciclidi neotropicali sono stati suddivisi in sei sottofamiglie, di cui la sottofamiglia Geophaginae conteneva 16 generi divisi in tre "tribù":
- Acarichthyini – Acarichthys e Guianacara.
- Crenicaratini – Biotoecus, Crenicara, Dicrossus e Mazarunia.
- Geophagini – Geophagus, Mikrogeophagus, gruppo di Geophagus brasiliensis, gruppo di Geophagus steindachneri, Gymnogeophagus, Satanoperca, Biotodoma, Apistogramma, Apistogrammoides e Taeniacara.
Studi molecolari successivi di Farias et al. (1999, 2000, 2001) hanno portato all'aggiunta di Crenicichla e Teleocichla ai Geophaginae, risultato supportato da López-Fernández et al. (2005) che hanno condotto l'analisi molecolare più dettagliata del raggruppamento fino ad oggi, includendo 16 dei 18 generi e 30 specie. Tuttavia le loro conclusioni riguardanti le interrelazioni tra i generi variavano un po' rispetto alle ipotesi precedenti e possono essere riassunte dai seguenti gruppi vagamente definiti:
- una relazione di gruppo gemello debolmente supportata tra Acarichthys e Guianacara.
- un “clade Satanoperca” ben supportato comprendente Satanoperca, Apistogramma, Apistogrammoides e Taeniacara.
- un “grande clade” con Geophagus, Mikrogeophagus, gruppo di Geophagus brasiliensis, gruppo di Geophagus steindachneri, Gymnogeophagus, Biotodoma, Crenicara e Dicrossus.
- un “clade crenicarino” con Biotoecus e Crenicichla.
Nello studio non è stato incluso nessun rappresentante dei generi Teleocichla o Mazarunia, ma il primo è ben noto come gruppo gemello di Crenicichla mentre il secondo è raggruppato strettamente con Crenicara e Dicrossus in lavori precedenti.
Le altre principali conclusioni del documento sono la conferma che quello dei Geophaginae è un gruppo monofiletico che mostra forti segni di aver subito una rapida radiazione adattativa (diversificazione di una specie o di un singolo tipo ancestrale in diverse forme, ciascuna adattativamente specializzata in una specifica nicchia ambientale).
Sud America: Bacino del Rio delle Amazzoni, lungo i fiumi Amazon-Solimões dal Peru attraverso il Brasile fino al bacino del Rio Capim.
Il lectotipo di Apistogramma agassizii proviene dal lago Manacapurú nello stato di Amazonas, Brasile nord-occidentale, appena a monte della città di Manaus e alimentato dal canale principale del Rio delle Amazzoni. Il resto della serie tipo è stato raccolto variamente dal comune di Codajás (stato di Amazonas), Curupira, vicino al comune di Barcelos (Amazonas), il lago Maximo vicino alla città di Parintins (Amazonas) e il rio Poti, un affluente del rio Parnaíba (stato di Piauí).
È attualmente accettato che si estenda in gran parte del bacino del Rio delle Amazzoni/Solimões dalla sua parte superiore nel Río Ucayali, in Perù e in Brasile con il fiume Capim, un affluente del rio Guamá che sfocia nel rio Pará nella città di Belém nella regione del delta amazzonico, che ne rappresenta il limite orientale.
La colorazione del corpo e il disegno della livrea possono variare considerevolmente a seconda della località.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce. Clima tropicale.
Apistogramma agassizii tende ad abitare affluenti, stagni e torrenti più lenti nelle aree in cui si raccoglie la lettiera di foglie cadute, possono contenere acqua nera, bianca o limpida a seconda della località o, in alcuni casi, del periodo dell'anno.
26 - 29°C
5.0 - 7.0
Dimensioni minime dell'acquario: 60x30x30h cm è accettabile per una coppia, per un harem o un piccolo gruppo ci vogliono almeno 80x40x30h.
Gli Apistogramma agassizii non hanno particolari esigenze per quanto riguarda gli arredi, ma l'ideale è un acquario dal look naturale, con un substrato morbido e sabbioso, con radici e rami di legno (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio comune, completamente essiccato e privato della corteccia) posizionati in modo tale da formare molti punti ombreggiati e grotte.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Si consiglia un'illuminazione non troppo intensa, utilizzando anche piante galleggianti< per schermare ulteriormente la luce. Le piante di generi come Microsorum, axiphyllum<, Cryptocoryne e Anubias sono probabilmente le migliori poiché cresceranno anche in tali condizioni.
La filtrazione, o almeno la corrente d'acqua, non dovrebbe essere molto forte ed è meglio evitare cambi d'acqua molto grandi, preferendo piccoli cambi del 10-15% settimanale, a condizione che l'acquario non sia sovraffollato.
Gli Apistogramma agassizii in natura si trovano in una grande varietà di acque dell'Amazzonia, e tollerano un'ampia gamma di condizioni dell'acqua in acquario. Tuttavia, generalmente stanno meglio in acqua tenera e leggermente acida.
Comportamento e compatibilità: i pesci riprodotti in cattività sono la scelta consigliata se si vuole un acquario di comunità, scegliendo comunque coinquilini non troppo turbolenti e vivaci, essendo gli Apistogramma piccoli e tendenti a perdere la competizione per il cibo con specie più vigorose. E' meglio non allevarli con pesci da fondo come Corydoras e Loricariidae, perchè occupano le stesse zone, e in caso di riproduzione la "corazza" di queste specie impedisce agli Apistogramma di difendere la loro covata.
Gli esemplari selvatici è meglio allevarli da soli o con piccoli pesci rassicuranti come le specie di Nannostomus, e idealmente non dovrebbero essere mescolati con altri Apistogramma.
22-28°C.
Durezza: 0 - 179 ppm, di nuovo in qualche modo dipendente dall'origine, i pesci selvatici richiedono valori da trascurabili a bassi.
Principalmente carnivoro, in natura apparentemente si nutre principalmente di invertebrati bentonici.
In acquario, nonostante accettino il mangime secco senza problemi (a meno che non siano esemplari catturati in natura), preferendo comunque il mangime in pellet o granuli rispetto ai fiocchi, dovrebbero essere offerti regolarmente cibo vivo e congelato come Artemia, Daphnia e Chironomus, per manterli in condizioni di salute e di aspetto ottimali.
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Gli Apistogramma agassizii sono tipicamente abbastanza dimorfici, con il maschio che è più grande e più colorato delle femmine, il che li rende facili da distinguere. Le femmine sono in genere di un colore smorto, che può variare dal grigio al marrone al giallo scuro, fino a quando non indossano la livrea nuziale. In quel momento diventano di un giallo vibrante con un motivo nero molto contrastante, che può essere una striscia o un singolo spot sui fianchi.
Maschio di Apistogramma agassizii Tefé II - Foto © Frank Schafer (Aquarium Glaser GmbH)
Femmina di Apistogramma agassizii Tefé II - Foto © Frank Schafer (Aquarium Glaser GmbH)
Femmina di Apistogramma agassizii Tefé II - Foto © Frank Schafer (Aquarium Glaser GmbH)
Gli Apistogramma agassizii si riproducono bene in coppia, ma in un acquario abbastanza grande possono esibire la riproduzione in harem, allevando un solo maschio con diverse femmine. La riproduzione è semplice, nel tipico modo degli Apistogramma. Le femmine cercano una piccola grotta e invogliano il maschio a entrare per la deposizione delle uova. Dopo che la deposizione è completa, la femmina scaccia il maschio e protegge le uova e le larve per la settimana successiva. In genere, dopo circa 7 giorni, uscirà dalla sua tana con gli avannotti che nuotano liberamente intorno a lei. Negli acquari più piccoli potrebbe essere necessario rimuovere il maschio poiché potrebbe diventare iper-aggressiva.
Taxa principali
Splendido ciclide nano, è uno tra i più comuni Apistogramma allevati in acquario, ne esistono diverse varietà
E' una delle specie di Apistogramma più facili da allevare in acquario, e ne esistono diverse varietà di colorazione, naturali e artificiali
Tra i ciclidi nani più presenti in commercio, grazie alla sua robustezza e adattabilità anche ad acque più dure, a differenza di molti altri ciclidi nani sudamericani.
Uno tra i ciclidi nani più colorati, con molte varianti commerciali, leggermente più difficile di altre da mantenere in acquario
Piccolo ciclide nano, spesso venduto come Apistogramma viejita invece che con il suo vero nome
Nonostante le relativamente ridotte dimensioni è una specie territoriale che può divenire molto aggressiva soprattutto nel periodo riproduttivo.
Come tutti gli Apistogramma appartiene al gruppo dei ciclidi nani, e nonostante le ridotte dimensioni è una specie territoriale che può divenire aggressiva nel periodo riproduttivo.
Sembra che siano impossibili da trovare in commercio, e che i pesci venduti come Apistogramma viejita siano in realtà Apistogramma macmasteri
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su FishBase
Apistogramma agassizii (STEINDACHNER, 1875) Agassizi's Dwarf Cichlid
la scheda completa su Seriouslyfish.com
scheda sul sito dedicato ai ciclidi nani DwarfCichlid.com
articolo di Emix e Rox su Acquariofiliafacile.it con utili indicazioni per l'allevamento in acquario
articolo sulla riproduzione su Acquaportal.it
Apistogramma agassizii: un piccolo spettacolare ciclide sudamericano
scheda in italiano su Acquariocomefare.com
la pagina sulla wikipedia italiana
scheda su TheAquariumWiki.com
Ciclidi Americani I - I Ciclidi nani è un manuale per la classificazione, l'allevamento e la riproduzione dei Ciclidi nani, con foto, descrizioni dettagliate dei biotopi naturali, ed esperienze dirette di allevamento e riproduzione di ben 75 Ciclidi nani, tra Apistogramma, Apistogrammoides, Biotecus, Crenicara, Crenicichla, Dicrossus, Laetacara, Nannacara, Papiliochromis (ora Mikrogeophagus) Taeniacara, Teleocichla.
di George W. Barlow, a cura di H. Hutchison, traduzione in italiano a cura di D. Rizzo, P. Salvagiani, L. Leoni - "I Ciclidi. E' in acqua il più grande esperimento di evoluzione della natura" - Ed. Hydra - Sesto Continente
E' un libro che consiglio caldamente di leggere a tutti, tratta dei ciclidi e in particolare delle loro strategie riproduttive, che si sono evolute in modo anche diversissimo tra loro; soprattutto però è scritto in un linguaggio semplice e discorsivo, comprensibile e direi quasi "appassionante" :-)
Edizione italiana - di Jürgen Schmidt, traduzione a cura di A. De Jong, H. De Jong - Questo libro tratta i Ciclidi nani del Sud America, in primo luogo le specie di Apistogramma. Esaustivi capitoli tecnici spiegano come allestire e arredare un acquario per l'allevamento e la riproduzione di questi magnifici pesci variopinti e dal comportamento particolarmente interessante.
Cichlid Atlas 1 - Cichlid Atlas 2
Edizione Inglese - di Uwe Romer - Cichlid Atlas 1 è il primo degli Atlanti di Aquarium sui Ciclidi, dedicato ai Ciclidi nani: tantissime splendide foto, con descrizioni particolareggiate, indispensabile per riconoscere le diverse specie, le cui distinzioni sono messe in evidenza da foto, descrizioni, disegni. Peccato che è solo in inglese.
Dwarf Cichlids: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese - di Horst Linke e Wolfgang Staeck
di Hans J. Mayland, Dieter Bork
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Apistogramma agassizii Tefé II - Foto © Frank Schafer (Aquarium Glaser GmbH)
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