E' una delle specie di Apistogramma più facili da allevare in acquario, e ne esistono diverse varietà di colorazione, naturali e artificiali
Maschio di Apistogramma borellii 'Opal' - Foto © San Yow Su
In questa discussione su Apistogramma.com si parla di una femmina di Apistogramma borellii che ha raggiunto la veneranda età di 8 anni.
Maschi 6.5 cm SL, Femmine 5 cm SL
Gli Apistogramma borellii sono bellissimi ciclidi nani del bacino amazzonico, appartenenti alla sottofamiglia Geophaginae della famiglia Cichlidae, e sono una delle specie di Apistogramma che è più facile allevare in acquario.
Gli Apistogramma borellii sono una specie policromatica, cioè si trovano in una varietà di diverse livree e forme di colore, e in molti casi si possono trovare varianti distinte anche in una singola popolazione. In natura esistono molte forme alcune delle quali particolarmente colorate. Alcuni maschi con vivaci striature rosse sul muso sono davvero spettacolari. Per questo motivo nel sistema DATZ (Die Aquarien und Terrarien Zeitschrift) ideato da una rivista specializzata tedesca, sono catalogati con tre codici identificativi: A102, A103, A104, conosciuti in ambito acquariofilo rispettivamente come varietà 'Bolivia', 'Paraguay' e 'Uruguay'. C'è anche un quarto codice, A105, che si riferisce alla varietà 'Opal' che in natura non esiste, anche se è la più diffusa nei negozi.
Ciò non ha aiutato a dipanare la confusione che circonda il nome di questa specie, che per molti anni era comunemente conosciuta in acquariofilia con il nome sbagliato di Apistogramma sp. 'Opal'. Negli ultimi anni è stata ampiamente distribuita con il nome Apistogramma borellii una specie non descritta, Apistogramma sp. 'Steel Blue'.
Apistogramma borellii è stato descritto per la prima volta da Regan nel 1906 e successivamente è stato identificato erroneamente come Apistogramma ritensis, Apistogramma rondoni, Apistogramma reitzigi e infine come Apistogramma aequipinnus nel 1938. Ovviamente ogni scienziato che ha descritto questa specie pensava di avere la descrizione valida, mentre in realtà c'erano molti errori di identificazione. Alla fine degli anni '30 divenne comunemente accettato che il nome corretto per questo pesce dovesse essere Apistogramma reitzigi, e, per complicare ulteriormente le cose, nel 1961 Apistogramma cacatuoides fu erroneamente identificato in acquariofilia come Apistogramma borellii. Così ci si è trovati nella situazione in cui Apistogramma borellii era comunemente noto con un nome sbagliato e un pesce sbagliato era comunemente noto come Apistogramma borellii. Questa situazione è durata fino al 1983 quando R. Sven Kullander ha riesaminato il materiale originale ed è riuscito a denominare correttamente questi pesci.
Il genere Apistogramma è tra i più speciosi generi di ciclidi sudamericani, con circa 90 specie attualmente valide ma molte altre in attesa di descrizione. Inoltre esistono molte specie in due o più forme di colore geografico, che possono o non possono rivelarsi distinte in futuro. Gli acquariofili tendono a etichettarli con i dati di raccolta, se disponibili, per evitare di mescolarli anche a causa della potenziale ibridazione.
Le specie del genere sono state anche organizzate in una serie di lignaggi, complessi e gruppi di specie dagli autori, al fine di separarli meglio. Tali elenchi sono stati implementati con i pesci apparsi nel commercio acquariofilo, e sono in uno stato di aggiornamento quasi costante.
Il gruppo Apistogramma borellii, ad esempio, è ordinato all'interno della più ampia stirpe di Apistogramma regani.
La posizione tassonomica attuale della sottofamiglia Geophaginae si basa in gran parte su Kullander (1998), che ha condotto uno studio filogenetico basato sulla morfologia in cui i ciclidi neotropicali sono stati suddivisi in sei sottofamiglie, di cui la sottofamiglia Geophaginae conteneva 16 generi divisi in tre "tribù":
- Acarichthyini – Acarichthys e Guianacara.
- Crenicaratini – Biotoecus, Crenicara, Dicrossus e Mazarunia.
- Geophagini – Geophagus, Mikrogeophagus, gruppo di Geophagus brasiliensis, gruppo di Geophagus steindachneri, Gymnogeophagus, Satanoperca, Biotodoma, Apistogramma, Apistogrammoides e Taeniacara.
Studi molecolari successivi di Farias et al. (1999, 2000, 2001) hanno portato all'aggiunta di Crenicichla e Teleocichla ai Geophaginae, risultato supportato da López-Fernández et al. (2005) che hanno condotto l'analisi molecolare più dettagliata del raggruppamento fino ad oggi, includendo 16 dei 18 generi e 30 specie. Tuttavia le loro conclusioni riguardanti le interrelazioni tra i generi variavano un po' rispetto alle ipotesi precedenti e possono essere riassunte dai seguenti gruppi vagamente definiti:
- una relazione di gruppo gemello debolmente supportata tra Acarichthys e Guianacara.
- un “clade Satanoperca” ben supportato comprendente Satanoperca, Apistogramma, Apistogrammoides e Taeniacara.
- un “grande clade” con Geophagus, Mikrogeophagus, gruppo di Geophagus brasiliensis, gruppo di Geophagus steindachneri, Gymnogeophagus, Biotodoma, Crenicara e Dicrossus.
- un “clade crenicarino” con Biotoecus e Crenicichla.
Nello studio non è stato incluso nessun rappresentante dei generi Teleocichla o Mazarunia, ma il primo è ben noto come gruppo gemello di Crenicichla mentre il secondo è raggruppato strettamente con Crenicara e Dicrossus in lavori precedenti.
Le altre principali conclusioni del documento sono la conferma che quello dei Geophaginae è un gruppo monofiletico che mostra forti segni di aver subito una rapida radiazione adattativa (diversificazione di una specie o di un singolo tipo ancestrale in diverse forme, ciascuna adattativamente specializzata in una specifica nicchia ambientale).
Una coppia di Apistogramma borellii nella forma naturale. Si possono notare le diverse dimensioni e colori dei due sessi (il maschio a destra) - Foto © Gordon Axmann (Wikimedia)
Maschio di Apistogramma borellii 'Opal' - Foto © Frank Schafer (AquariumGlaser.de)
Sud America: Bacino del fiume Paraguay e nel Paraná inferiore in Argentina
La specie Apistogramma borellii è stata descritta da "Carandasiñho", oggi si scrive Carand`zinho, nel bacino del Rio Paraguay, stato del Mato Grosso, Brasile. Attualmente si accetta che abbia una distribuzione più ampia in gran parte dei sistemi del Rio Paraguay, del Rio Paraná inferiore e dell'Uruguay nel sud del Brasile, Paraguay, Argentina e Uruguay.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce. Clima subtropicale.
Gli Apistogramma borellii hanno una vasta distribuzione, che include una grande varietà di tipi di acqua. Si trovano nei drenaggi del Paraguay, Paraná e Uruguay in Brasile, Bolivia, Paraguay e Argentina. Queste aree rappresentano alcune delle regioni più meridionali in cui si trovano gli Apistogramma. Di conseguenza, i pesci di queste aree sono esposti a temperature dell'acqua più fredde rispetto alla maggior parte degli Apistogramma. In effetti, sembra che siano stati trovati degli Apistogramma borellii che prosperavano in acque con temperature fino a 6,5°C!
Le acque in cui vivono sono leggermente ambrate, ma sopratutto molto torbide; con valori che variano durante l’anno in base all'alternarsi della stagione secca e umida, inducendo le riproduzioni.
24 - 25°C
6.0 - 8.0
Dimensioni minime dell'acquario: 50x30x30h cm è accettabile per una coppia, per un harem o un piccolo gruppo ci vogliono almeno 80x40x30h.
Gli Apistogramma borellii non hanno particolari esigenze per quanto riguarda gli arredi, ma l'ideale è un acquario dal look naturale, con un substrato morbido e sabbioso, con radici e rami di legno (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio comune, completamente essiccato e privato della corteccia) posizionati in modo tale da formare molti punti ombreggiati e grotte.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Si consiglia un'illuminazione non troppo intensa, utilizzando anche piante galleggianti per schermare ulteriormente la luce. Le piante di generi come Microsorum, Taxiphyllum, Cryptocoryne e Anubias sono probabilmente le migliori poiché cresceranno anche in tali condizioni.
La filtrazione, o almeno la corrente d'acqua, non dovrebbe essere molto forte ed è meglio evitare cambi d'acqua molto grandi, preferendo piccoli cambi del 10-15% settimanale, a condizione che l'acquario non sia sovraffollato.
Comportamento e compatibilità: i pesci riprodotti in cattività sono la scelta consigliata se si vuole un acquario di comunità, scegliendo comunque coinquilini non troppo turbolenti e vivaci, essendo gli Apistogramma piccoli e tendenti a perdere la competizione per il cibo con specie più vigorose. E' meglio non allevarli con pesci da fondo come Corydoras e Loricariidae, perchè occupano le stesse zone, e in caso di riproduzione la "corazza" di queste specie impedisce agli Apistogramma di difendere la loro covata.
Gli esemplari selvatici è meglio allevarli da soli o con piccoli pesci rassicuranti come le specie di Nannostomus, e idealmente non dovrebbero essere mescolati con altri Apistogramma.
Apistogramma borellii 'Opal' - Foto © Alessandro Favaro
20 - 26°C
Durezza: 18-268 ppm, anche qui dipende dall'origine dei pesci.
Principalmente carnivoro, in natura apparentemente si nutre principalmente di invertebrati bentonici.
In acquario, nonostante accettino il mangime secco senza problemi (a meno che non siano esemplari catturati in natura), preferendo comunque il mangime in pellet o granuli rispetto ai fiocchi, dovrebbero essere offerti regolarmente cibo vivo e congelato come Artemia, Daphnia e Chironomus, per manterli in condizioni di salute e di aspetto ottimali.
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I maschi sono più grandi, più colorati e sviluppano pinne più estese rispetto alle femmine.
Coppia di Apistogramma borellii nella colorazione normale - Foto © Frank Schafer (AquariumGlaser.de)
Coppia di Apistogramma borellii 'Opal': a destra il maschio, a sinistra la femmina con la livrea nuziale gialla - Foto © San Yow Su
Apistogramma borellii è una specie che depone su substrato, e normalmente depone le uova in fessure o cavità tra gli arredi. La femmina è responsabile della cura post-deposizione delle uova e degli avannotti. Negli acquari più piccoli potrebbe essere necessario rimuovere il maschio poiché potrebbe diventare iper-aggressiva.
Taxa principali
Splendido ciclide nano, è uno tra i più comuni Apistogramma allevati in acquario, ne esistono diverse varietà
E' una delle specie di Apistogramma più facili da allevare in acquario, e ne esistono diverse varietà di colorazione, naturali e artificiali
Tra i ciclidi nani più presenti in commercio, grazie alla sua robustezza e adattabilità anche ad acque più dure, a differenza di molti altri ciclidi nani sudamericani.
Uno tra i ciclidi nani più colorati, con molte varianti commerciali, leggermente più difficile di altre da mantenere in acquario
Piccolo ciclide nano, spesso venduto come Apistogramma viejita invece che con il suo vero nome
Nonostante le relativamente ridotte dimensioni è una specie territoriale che può divenire molto aggressiva soprattutto nel periodo riproduttivo.
Come tutti gli Apistogramma appartiene al gruppo dei ciclidi nani, e nonostante le ridotte dimensioni è una specie territoriale che può divenire aggressiva nel periodo riproduttivo.
Sembra che siano impossibili da trovare in commercio, e che i pesci venduti come Apistogramma viejita siano in realtà Apistogramma macmasteri
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su FishBase
la scheda completa su Seriouslyfish.com
la scheda molto approfondita e soprattutto con utili consigli per l'allevamento in acquario di Acquarioacquadolce.it
scheda anche questa completa e molto approfondita su Acquariofiliafacile.it
scheda sul sito dedicato ai ciclidi nani DwarfCichlid.com
Ciclidi Americani I - I Ciclidi nani è un manuale per la classificazione, l'allevamento e la riproduzione dei Ciclidi nani, con foto, descrizioni dettagliate dei biotopi naturali, ed esperienze dirette di allevamento e riproduzione di ben 75 Ciclidi nani, tra Apistogramma, Apistogrammoides, Biotecus, Crenicara, Crenicichla, Dicrossus, Laetacara, Nannacara, Papiliochromis (ora Mikrogeophagus) Taeniacara, Teleocichla.
di George W. Barlow, a cura di H. Hutchison, traduzione in italiano a cura di D. Rizzo, P. Salvagiani, L. Leoni - "I Ciclidi. E' in acqua il più grande esperimento di evoluzione della natura" - Ed. Hydra - Sesto Continente
E' un libro che consiglio caldamente di leggere a tutti, tratta dei ciclidi e in particolare delle loro strategie riproduttive, che si sono evolute in modo anche diversissimo tra loro; soprattutto però è scritto in un linguaggio semplice e discorsivo, comprensibile e direi quasi "appassionante" :-)
Edizione italiana - di Jürgen Schmidt, traduzione a cura di A. De Jong, H. De Jong - Questo libro tratta i Ciclidi nani del Sud America, in primo luogo le specie di Apistogramma. Esaustivi capitoli tecnici spiegano come allestire e arredare un acquario per l'allevamento e la riproduzione di questi magnifici pesci variopinti e dal comportamento particolarmente interessante.
Cichlid Atlas 1 - Cichlid Atlas 2
Edizione Inglese - di Uwe Romer - Cichlid Atlas 1 è il primo degli Atlanti di Aquarium sui Ciclidi, dedicato ai Ciclidi nani: tantissime splendide foto, con descrizioni particolareggiate, indispensabile per riconoscere le diverse specie, le cui distinzioni sono messe in evidenza da foto, descrizioni, disegni. Peccato che è solo in inglese.
Dwarf Cichlids: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese - di Horst Linke e Wolfgang Staeck
di Hans J. Mayland, Dieter Bork
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Fiume Paraná, foresta allagata © Dominik Woroch (Biotope Aquarium Design Contest 2015)
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