Nonostante le relativamente ridotte dimensioni è una specie territoriale che può divenire molto aggressiva soprattutto nel periodo riproduttivo.
Maschio di Apistogramma nijsseni - Foto © Sascha Biedermann (Wikimedia)
Femmina di Apistogramma nijsseni - Foto © Sascha Biedermann (Wikimedia)
Maschi 8.5 cm SL, Femmine 7 cm SL
Gli Apistogramma nijsseni sono pesci d'acqua dolce appartenenti alla sottofamiglia Geophaginae della famiglia Cichlidae. Per le ridotte dimensioni sono nel gruppo chiamato ciclidi nani, e sono una delle specie di Apistogramma un po' più difficili di altre da allevare in acquario.
Come altri Apistogramma, anche gli Apistogramma nijsseni possono mostrare notevoli variazioni nella livrea a seconda della località in cui vivono, e per questo motivo nel sistema DATZ (Die Aquarien und Terrarien Zeitschrift) ideato da una rivista specializzata tedesca,sono catalogati con il codice identificativo "A": a questa specie è stato assegnato il codice A180 ed è disponibile con un paio di nomi comuni, come 'panda dwarf cichlid' e 'Nijssen’s dwarf cichlid'.
Il genere Apistogramma è tra i più speciosi generi di ciclidi sudamericani, con circa 90 specie attualmente valide ma molte altre in attesa di descrizione. Inoltre esistono molte specie in due o più forme di colore geografico, che possono o non possono rivelarsi distinte in futuro. Gli acquariofili tendono a etichettarli con i dati di raccolta, se disponibili, per evitare di mescolarli anche a causa della potenziale ibridazione.
Le specie del genere sono state anche organizzate in una serie di lignaggi, complessi e gruppi di specie dagli autori, al fine di separarli meglio. Tali elenchi sono stati implementati con i pesci apparsi nel commercio acquariofilo, e sono in uno stato di aggiornamento quasi costante.
Ad esempio, il gruppo Apistogramma nijsseni è contenuto nel sottolignaggio di Apistogramma trifasciata del lignaggio più ampio di Apistogramma trifasciata insieme ad Apistogramma arua più i gruppi Apistogramma brevis, Apistogramma cacatuoides, Apistogramma atahualpa e Apistogramma trifasciata.
La posizione tassonomica attuale della sottofamiglia Geophaginae si basa in gran parte su Kullander (1998), che ha condotto uno studio filogenetico basato sulla morfologia in cui i ciclidi neotropicali sono stati suddivisi in sei sottofamiglie, di cui la sottofamiglia Geophaginae conteneva 16 generi divisi in tre "tribù":
- Acarichthyini – Acarichthys e Guianacara.
- Crenicaratini – Biotoecus, Crenicara, Dicrossus e Mazarunia.
- Geophagini – Geophagus, Mikrogeophagus, gruppo di Geophagus brasiliensis, gruppo di Geophagus steindachneri, Gymnogeophagus, Satanoperca, Biotodoma, Apistogramma, Apistogrammoides e Taeniacara.
Studi molecolari successivi di Farias et al. (1999, 2000, 2001) hanno portato all'aggiunta di Crenicichla e Teleocichla ai Geophaginae, risultato supportato da López-Fernández et al. (2005) che hanno condotto l'analisi molecolare più dettagliata del raggruppamento fino ad oggi, includendo 16 dei 18 generi e 30 specie. Tuttavia le loro conclusioni riguardanti le interrelazioni tra i generi variavano un po' rispetto alle ipotesi precedenti e possono essere riassunte dai seguenti gruppi vagamente definiti:
- una relazione di gruppo gemello debolmente supportata tra Acarichthys e Guianacara.
- un “clade Satanoperca” ben supportato comprendente Satanoperca, Apistogramma, Apistogrammoides e Taeniacara.
- un “grande clade” con Geophagus, Mikrogeophagus, gruppo di Geophagus brasiliensis, gruppo di Geophagus steindachneri, Gymnogeophagus, Biotodoma, Crenicara e Dicrossus.
- un “clade crenicarino” con Biotoecus e Crenicichla.
Nello studio non è stato incluso nessun rappresentante dei generi Teleocichla o Mazarunia, ma il primo è ben noto come gruppo gemello di Crenicichla mentre il secondo è raggruppato strettamente con Crenicara e Dicrossus in lavori precedenti.
Le altre principali conclusioni del documento sono la conferma che quello dei Geophaginae è un gruppo monofiletico che mostra forti segni di aver subito una rapida radiazione adattativa (diversificazione di una specie o di un singolo tipo ancestrale in diverse forme, ciascuna adattativamente specializzata in una specifica nicchia ambientale).
Sud America: Bacino del Rio delle Amazzoni, nel drenaggio del fiume Carahuayte, un tributario del fiume Ucayali.
La specie Apistogramma nijsseni è conosciuta solo come proveniente dagli affluenti del Río Ucayali nella regione di Loreto, nel nord del Perù, inclusi il Río Carahuayte e il Río Yavarí.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
DATA DEFICIENT (dati carenti)
- bujurqui: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: Acqua dolce, clima tropicale, bentopelagico
Apistogramma nijsseni vive tra la vegetazione in torrenti e piccoli fiumi d'acqua nera. L'acqua di questi corsi d'acqua è in genere di colore marrone scuro a causa degli acidi umici e delle altre sostanze chimiche rilasciate dal materiale organico in decomposizione. Questo si traduce in un trascurabile contenuto di minerali disciolti, e il pH può scendere fino a 4.0 o 5.0. La fitta foresta pluviale sovrastante fa sì che molta poca luce penetri la superficie dell'acqua, e il substrato è normalmente pieno di rami di alberi caduti e con uno spesso strato di foglie marce.
Dimensioni minime dell'acquario: 50x30x30h cm è accettabile per una coppia, per un harem o un piccolo gruppo ci vogliono almeno 80x40x30h.
Gli Apistogramma nijsseni non hanno particolari esigenze per quanto riguarda gli arredi, ma l'ideale è un acquario dal look naturale, con un substrato morbido e sabbioso, con radici e rami di legno (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio comune, completamente essiccato e privato della corteccia) posizionati in modo tale da formare molti punti ombreggiati e grotte.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Si consiglia un'illuminazione non troppo intensa, utilizzando anche piante galleggianti per schermare ulteriormente la luce. Le piante di generi come Microsorum, Taxiphyllum, Cryptocoryne e Anubias sono probabilmente le migliori poiché cresceranno anche in tali condizioni.
La filtrazione, o almeno la corrente d'acqua, non dovrebbe essere molto forte ed è meglio evitare cambi d'acqua molto grandi, preferendo piccoli cambi del 10-15% settimanale, a condizione che l'acquario non sia sovraffollato.
Comportamento e compatibilità: i pesci riprodotti in cattività sono la scelta consigliata se si vuole un acquario di comunità, scegliendo comunque coinquilini non troppo turbolenti e vivaci, essendo gli Apistogramma piccoli e tendenti a perdere la competizione per il cibo con specie più vigorose. E' meglio non allevarli con pesci da fondo come Corydoras e Loricariidae, perchè occupano le stesse zone, e in caso di riproduzione la "corazza" di queste specie impedisce agli Apistogramma di difendere la loro covata.
Gli esemplari selvatici è meglio allevarli da soli o con piccoli pesci rassicuranti come le specie di Nannostomus, e idealmente non dovrebbero essere mescolati con altri Apistogramma.
Primo piano di un maschio di Apistogramma nijsseni - Foto © Massimo Macciò
Principalmente carnivoro, in natura sembra che si nutra principalmente di invertebrati bentonici. In acquario dovrebbero essere offerti regolarmente cibi vivi e surgelati, come Artemia, Daphnia e chironomus, anche se la maggior parte degli esemplari accetta tranquillamente il mangime secco, preferendo quello in pellet piuttosto che quello in fiocchi.
I maschi sono più grandi, più colorati e sviluppano pinne più estese rispetto alle femmine.
Maschio di Apistogramma nijsseni - Foto © Massimo Macciò
Femmina di Apistogramma nijsseni - Foto © Massimo Macciò
E' una specie che depone su substrato, e normalmente depone le uova in fessure o cavità tra gli arredi. La femmina è responsabile della cura post-deposizione delle uova e degli avannotti. Negli acquari più piccoli potrebbe essere necessario rimuovere il maschio poiché potrebbe diventare iper-aggressiva.
Taxa principali
Splendido ciclide nano, è uno tra i più comuni Apistogramma allevati in acquario, ne esistono diverse varietà
E' una delle specie di Apistogramma più facili da allevare in acquario, e ne esistono diverse varietà di colorazione, naturali e artificiali
Tra i ciclidi nani più presenti in commercio, grazie alla sua robustezza e adattabilità anche ad acque più dure, a differenza di molti altri ciclidi nani sudamericani.
Uno tra i ciclidi nani più colorati, con molte varianti commerciali, leggermente più difficile di altre da mantenere in acquario
Piccolo ciclide nano, spesso venduto come Apistogramma viejita invece che con il suo vero nome
Nonostante le relativamente ridotte dimensioni è una specie territoriale che può divenire molto aggressiva soprattutto nel periodo riproduttivo.
Come tutti gli Apistogramma appartiene al gruppo dei ciclidi nani, e nonostante le ridotte dimensioni è una specie territoriale che può divenire aggressiva nel periodo riproduttivo.
Sembra che siano impossibili da trovare in commercio, e che i pesci venduti come Apistogramma viejita siano in realtà Apistogramma macmasteri
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su FishBase
la scheda su Seriouslyfish.com
articolo interessante di Giovanni Tertulliani con scheda su Acquaportal, con osservazioni del comportamento di una coppia di nijsseni.
la pagina di The Krib con foto ed esperienze personali
in questo numero di Hydra c'è un articolo interessante sugli Apistogramma nijsseni e panduro, con delle belle fotodi molti Apistogramma simili, molto utili per il riconoscimento dei propri esemplari.
Hydra 23/2003 "Apistogramma nijsseni & C. - Piccoli di successo"
articolo molto interessante di Uwe Romer, dedicato agli Apistogramma nijsseni e a molti altri (panduro, norberti, atahualpa, payaminonis, martini e sp. "fascia pettorale") con bellissime foto
Ciclidi Americani I - I Ciclidi nani è un manuale per la classificazione, l'allevamento e la riproduzione dei Ciclidi nani, con foto, descrizioni dettagliate dei biotopi naturali, ed esperienze dirette di allevamento e riproduzione di ben 75 Ciclidi nani, tra Apistogramma, Apistogrammoides, Biotecus, Crenicara, Crenicichla, Dicrossus, Laetacara, Nannacara, Papiliochromis (ora Mikrogeophagus) Taeniacara, Teleocichla.
di George W. Barlow, a cura di H. Hutchison, traduzione in italiano a cura di D. Rizzo, P. Salvagiani, L. Leoni - "I Ciclidi. E' in acqua il più grande esperimento di evoluzione della natura" - Ed. Hydra - Sesto Continente
E' un libro che consiglio caldamente di leggere a tutti, tratta dei ciclidi e in particolare delle loro strategie riproduttive, che si sono evolute in modo anche diversissimo tra loro; soprattutto però è scritto in un linguaggio semplice e discorsivo, comprensibile e direi quasi "appassionante" :-)
Edizione italiana - di Jürgen Schmidt, traduzione a cura di A. De Jong, H. De Jong - Questo libro tratta i Ciclidi nani del Sud America, in primo luogo le specie di Apistogramma. Esaustivi capitoli tecnici spiegano come allestire e arredare un acquario per l'allevamento e la riproduzione di questi magnifici pesci variopinti e dal comportamento particolarmente interessante.
Cichlid Atlas 1 - Cichlid Atlas 2
Edizione Inglese - di Uwe Romer - Cichlid Atlas 1 è il primo degli Atlanti di Aquarium sui Ciclidi, dedicato ai Ciclidi nani: tantissime splendide foto, con descrizioni particolareggiate, indispensabile per riconoscere le diverse specie, le cui distinzioni sono messe in evidenza da foto, descrizioni, disegni. Peccato che è solo in inglese.
Dwarf Cichlids: A Handbook for Their Identification, Care, and Breeding
Edizione Inglese - di Horst Linke e Wolfgang Staeck
di Hans J. Mayland, Dieter Bork
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Un'esperienza riuscita nella riproduzione di questo interessante ciclide nano, descritta con dovizia di particolari - tratto e tradotto da un articolo di Lois e Max Gallade
Commenti