Barlow, Liem & Wickler, 1968

Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie comprese nella famiglia

Badis badis - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)

I Badidae, chiamati anche pesci camaleonte, sono una piccola famiglia (circa 30 specie) che è stata collocata nell'ordine Anabantiformes. Tuttavia, la 5a edizione di Fishes of the World classifica la famiglia come sister-taxa degli Anabantiformes, insieme ai Nandidae e ai Pristolepididae in un clade anonimo e non classificato ma monofiletico che è un sister-taxa di Ovalentaria all'interno del più ampio clade Percomorpha.

I membri di questa famiglia sono piccoli pesci d'acqua dolce che si trovano in Bangladesh, Bhutan, Cina, India, Laos, Myanmar, Nepal, Pakistan e Thailandia.  Il più grande è Badis assamensis che raggiunge una lunghezza standard di a 7,5 cm , mentre il più piccolo, Dario dario, non supera i 2 cm.

La famiglia dei Badidae è stata istituita separandola dalla famiglia dei Nandidae, a causa delle differenze morfologiche e comportamentali, oltre alla bocca molto più piccola e i colori molto più vivi dei Badidae.

Classificazione

E' accesa la disputa se i Badidae siano da considerare appartenenti al gruppo dei Labirintidi o meno; in realtà non hanno l'organo del labirinto, ma hanno talmente tante affinità fisiche e comportamentali con i labirintidi da essere a volte considerati tali; qualcuno definisce il Badis badis come l'antenato di tutti i Labirintidi, in quanto sono correlati molto strettamente.
Sono pesci dalla colorazione molto bella e dal comportamento molto interessante, ma difficili da alimentare (spesso accettano solo cibo vivo, a volte anche congelato, e a volte accettano il secco solo molto malvolentieri). Spesso soffrono anche la concorrenza alimentare degli altri pesci, perché sono abbastanza lenti nel mangiare.

Prima del 2002 la famiglia Badidae comprendeva solo cinque specie, di cui solo Badis badis e, in misura minore, Badis dario (denominato Badis bengalensis da alcune fonti) erano popolari in acquariofilia. Un ampio documento di revisione di Kullander e Britz pubblicato quell'anno ha portato invece alla descrizione di non meno di dieci nuove specie, insieme al nuovo genere Dario in cui è stato spostata e designata specie tipo Badis dario. Il genere Dario attualmente contiene 6 membri, che sono facilmente distinguibili da quelli dei Badis per le ridotte dimensioni degli adulti (di solito meno di 2.5 cm), la colorazione prevalentemente rossa, primi raggi delle pinne dorsali/pettorali estesi nei maschi, taglio dritto (vs. arrotondato) della pinna caudale, mancanza di linea laterale visibile e comportamento dei genitori meno coinvolti nella cura della prole.

Le specie di Badis attualmente sono 24 con diverse nuove specie descritte recentemente e altre in attesa di descrizione. Alcune di loro non sono sempre facili da identificare correttamente. Ad esempio Badis badis, Badis chittagongis, Badis ferrarisi, Badis kanabos, Badis khwae, Badis ruber, Badis siamensis e Badis tuivaiei mostrano tutti una macchia scura cleitrale appena sopra la base della pinna pettorale. Tuttavia Badis khwae, Badis ruber e Badis siamensis hanno tutti una macchia supplementare sul peduncolo caudale, e Badis badis può essere distinto da Badis kanabos possedendo una serie di macchie scure nella pinna dorsale e/o alla sua base (vs una sola macchia nella parte anteriore della pinna) e solo barre verticali deboli o indistinte sui fianchi (vs una serie di scure barre strette). Badis badis, Badis chittagongis, Badis dibruensis, Badis tuivaiei e Badis ferrarisi differiscono solo in alcuni conteggi morfologici, anche se quest'ultimo ha un disegno della livrea molto particolare, mostrando una serie di barre verticali nere lungo il centro dei fianchi.

I Badidae sono stati storicamente considerati membri della famiglia Nandidae o Pristolepididae e solo nel 1968 Barlow ha proposto un gruppo separato per loro. Condividono alcune caratteristiche con gli Anabantoidei, Nandidae e Channidae; in particolare per ciò che riguarda gli acquariofili, l'abbraccio tipico durante la deposizione delle uova in cui il maschio avvolge il corpo intorno a quello della femmina. Studi più recenti hanno concluso che questa procedura è un antico tratto ereditato da un antenato comune a tutte queste famiglie.
Nel documento di revisione del 2002 è stato dedotto che tutte le specie di Badis, Dario e Nandus condividono un carattere unico, una spina biforcuta sulla penultima vertebra della colonna vertebrale, e gli autori ipotizzano che questo possa rappresentare la prova della monofilia di questo gruppo. Propongono inoltre che la famiglia Nandidae venga limitata all'inclusione solo delle specie del genere Nandus, mentre gli altri generi (Polycentrus, Monocirrhus, Afronandus, Polycentropsis) vengano raggruppati nella famiglia Polycentridae. Seguendo questo sistema, le famiglie Nandidae e Badidae verrebbero separate solo da differenze nella morfologia e nella struttura delle uova, sebbene le relazioni filogenetiche tra loro sono ancora completamente da studiare.

Nel 2009 Barlow et al. nel loro lavoro 'Badidae, a new fish family-behavioural, osteological, and developmental evidence' in cui viene studiato il comportamento del Badis badis, simile, in generale, sia a quello dei Nandidae che a quello degli Anabantoidei ma anche con differenze eclatanti. L'esecuzione dell'abbraccio riproduttivo suggerisce una stretta relazione tra BadisAnabantoidei piuttosto che con i Nandidae. Gli studi osteologici confermano questa ipotesi. Sembra che i Badidae si siano sepati dagli Anabantoidei ancestrali prima che acquisissero l'adattamento alla respirazione aerea. Le differenze osteologiche tra Badis e Anabantoidei derivano principalmente dalle modificazioni che accompagnano la respirazione aerea. L'uovo dei Badis badis è racchiuso in una guaina insolitamente resistente ed estremamente adesiva. L'uovo stesso non ha alcun dispositivo speciale per attaccarsi. La larva ha un organo adesivo sulla punta del sacco vitellino. L'uovo e la larva dei Badis badis sono quindi unici tra i teleostei, per quanto se ne sa. Da queste tre  informazioni confermano la nuova famiglia di percoidei, Badidae, basata su Badis Bleeker. Questa famiglia sembra discendere dal ceppo proto-anabantoide.

  • Specie territoriali
  • Le specie di Dario rimangono piccole, fino a 1,5 cm, non sono adatte alla maggior parte degli acquari di comunità
  • Specie predatorie, anche se piccole, possono predare uova/avannotti
  • Nonostante sia possibile riprodurli in cattività, se allevati nelle giuste condizioni, sia i Badis badis che soprattutto i Dario dario in commercio provengono quasi sempre dalla cattura in natura, così come le altre specie di Badidae. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per comprare sono di cattura o di allevamento.
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