
Consigli e suggerimenti generali per allevare i Badis badis nella maniera più adatta, rispettando le loro esigenze, e preoccupandosi soprattutto della loro alimentazione, che può presentare qualche problema.
Badis badis in acquario
Allevare i Badis in acquario è relativamente semplice, ma è anche relativamente difficile. E' semplice per quanto riguarda i valori dell'acqua, in quanto sono molto adattabili, tollerando ampi range nei valori, è più complicato per quanto riguarda l'alimentazione.
State pensando di comprare dei Badidae?
Pro e contro del loro allevamento
L'Alimentazione
Infatti questi piccoli pesciolini, sia i Badis ma anche i Dario, è molto molto difficile che si abituino a mangiare cibi secchi, che siano scaglie o granuli, mantenendo la loro predilezione naturale per il cibo vivo. Bisogna ricordare che, nonostante si riproducano con relativa facilità, molte volte quelli in commercio provengono ancora dalla cattura in natura.
E questo può dare qualche problema nel loro allevamento se non si dispone di alimenti adatti: innanzitutto le lumachine, che sono presenti in quasi tutti gli acquari, ma dopo qualche permanenza dei nostri pesci il loro numero sarà ridotto drasticamente, per cui si può ad esempio allestire una vaschettina apposita in cui allevare le lumache a parte, per poi dargliele quando si saranno spazzolati le altre; I Badis purtroppo sono cacciatori efficientissimi di avannotti, non gliene scappa uno, tenetene conto se li inserite in vasche in cui vorreste tentare di riprodurre altre specie: sarà molto difficile, se non impossibile, che ci riescano. Vendono addirittura 'usati' per mantenere stabili le popolazioni di poecilidi in vasche dove si riproducono senza sosta.
Altri cibi possibili sono i naupli d'artemia, le artemie stesse, se riuscite ed avete lo spazio per allevarle, quindi anche dafnie, tubifex, quant'altro si può allevare (vedi anche la sezione sul cibo vivo). Con pazienza in genere possono essere abituati a mangiare il mangime congelato, come chironomus e artemia,e da lì si può provare gradatamente ad offrire il mangime secco, anche se ci sono esemplari che non lo mangeranno mai, a costo di morire di fame.
L'importante è fornire il cibo a portata di bocca, in modo che riescano a mangiarlo prima che se lo sbafino gli altri abitanti della vasca, in quanto sono molto lenti nel mangiare.
L'Acqua
I valori dell'acqua dovrebbero andare in un range di: pH da 6 a 8 (ottimale sarebbe 7.0), da 3 a 16 dH (l'ideale sarebbe 8).
Per quanto riguarda la temperatura, in natura i Badis badis (in maniera minore anche i Dario dario), sono soggetti a variazioni di temperatura stagionale, per cui possono essere trovati in acque da 15-18° fino a 24-25°C, e per brevi periodi possono tollerare anche valori superiori. Questo fa si che in casa, in un ambiente normalmente riscaldato anche in inverno, possano essere allevati anche in vasche senza termoriscaldatore, a patto che l'acqua non scenda appunto sotto i 15-18°C.
L'alzarsi della temperatura in estate favorirà l'inizio del ciclo riproduttivo, che è stimolato appunto dal rialzo delle temperature verso i 25-27°C.
La Vasca
Le dimensioni della vasca per i Badis dovrebbero essere non meno di 80 cm di lunghezza, : nonostante le ridotte dimensioni, sono molto territoriali, sia tra di loro che con eventuali "intrusi". Quindi andrebbero allevati in coppia, in più coppie il territorio dovrebbe allargarsi di conseguenza.
L'Arredamento
Per quanto riguarda l'allestimento della vasca, sarà una mia fissazione, ma per il fondo preferisco comunque la sabbia: i Badis badis, preferendo come luoghi di deposizione le caverne, sono soliti scavarci un po' dentro, chiudere gli accessi formando delle montagnette di sabbia davanti alle entrate, e con il ghiaietto sarebbe molto più difficile per loro.
L'acquario dovrebbe essere molto ben piantumato, con numerosi nascondigli e rifugi, costituti da legni e radici, ottimi mezzi gusci di noce di cocco, capovolti a formare delle caverne.
Compatibilità con altre Specie
Per quanto riguarda le convivenze, come già detto, essendo abitanti del fondo, ed essendo territoriali e predatori di avannotti non andrebbero associati a pesci tipo i Ciclidi nani, con cui entrerebbero in competizione per il territorio e per i luoghi di deposizione delle uova.
Si potrebbero associare magari a qualche branchetto di piccoli caracidi, o per mantenere una certa omogeneità nella provenienza geografica, con un gruppetto di piccoli ciprinidi, come piccole Rasbora.
Adatti per la convivenza sono anche gli Anabantoidei, quali Colisa e Trichogaster, in quanto abitano diverse zone della vasca, stando questi ultimi prevalentemente presso la superficie dell'acqua.
Inoltre tra Badidi e Anabantoidei c'è una certa affinità, non solo morfologica, anche nella costituzione di una famiglia "patriarcale" in cui è il maschio ad occuparsi in via esclusiva della cura delle uova e degli avannotti.
L'importante è tener conto che i Badis, nonostante piccoli, possono rompere le scatole ad altri pesci, anche più grossi di loro, per difesa del loro territorio; e soprattutto del fatto che
tendono a perdere facilmente la competizione alimentare con gli altri pesci più attivi e veloci, per cui se si allevano con altri pesci bisogna obbligatoriamente assicurarsi che riescano a mangiare la giusta razione di cibo, come tutti gli altri pesci.
Un altro fattore importante per l'alimentazione è che sono abbastanza lenti nel mangiare, per cui non è consigliabile allevarli con pesci troppo veloci e frenetici nel mangiare, e controllare sempre che arrivi loro cibo a sufficienza.
A testimonianza della loro territorialità, una ripresa fotografica di uno scontro tra due Badis badis, cresciuti insieme dalla stessa covata nello stesso acquario, che incominciano a lottare per il territorio.







Per approfondire:

Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare pesci della famiglia Badidae, i Badis o i Dario, per poterli allevare al meglio, o per non comprarli affatto :-)

Tratto dal sito francese Baillement.com, dedicato allo sbadiglio in tutte le sue forme, vengono qui analizzati e registrati tutti i comportamenti del Badis badis durante il ciclo riproduttivo, dagli sbadigli alla ventilazione delle uova - traduzione in italiano di un articolo di George W. Barlow

Allevamento dei Badis badis in un acquario ben piantumato, dove sorprendono l'autore quando si accorge che si sono riprodotti - tratto e tradotto da un articolo di Robin Engelkin

Consigli e suggerimenti generali per allevare i Dario dario nella maniera più adatta, rispettando le loro esigenze, e preoccupandosi soprattutto della loro alimentazione, che può presentare qualche problema.

Indicazioni su quali sono le principali somiglianze e differenze tra le due specie Badis badis e Dario dario, che hanno esigenze d'allevamento simili ma diverse.

Articolo esauriente, con belle foto, sull'allevamento e la riproduzione dei Dario dario, ex Badis bengalensis, in un acquario a loro dedicato - tratto e tradotto da un articolo di Arthit Prasartkul

Racconto di un'esperienza di allevamento dei Dario dario, con descrizione e foto di come è stata allestita una vasca dedicata a loro - articolo di Matteo Montalto

Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sui Badis e sui Dario, grazie ai i messaggi più interessanti di it.hobby.acquari

Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
- NANFA-- Temps
- post molto interessante sulle temperature massime sopportate da Badis e Dario
Commenti
Taxa principali

Una tra le specie descritte solo recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.

Come per la maggior parte delle specie della famiglia Badidae non si ha molta documentazione su questa specie che non è molto popolare in acquariofilia.

E' una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.

Chiamato anche pesce camaleonte, grazie alla sua capacità di cambiare rapidamente la colorazione a seconda dell'umore, non è adatto in genere alle comuni vasche di comunità.

Come la maggior parte dei Badidae, questa specie è scarsamente documentata e deve ancora trovare significativa popolarità in acquariofilia.

Un nuovo pesce percomorfo (Teleostei: Badidae) dal Gats Occidentale, India
Come accade per molte specie della famiglia Badidae, c'è pochissima documentazione relativa a questo pesce

Raro da trovare, chi ha la fortuna di averne una coppia la dovrebbe allevare in un acquario monospecifico, cercando di favorirne la riproduzione.
Come per la maggior parte dei Badidae c'è pochissima documentazione su questa specie, che non ha una significativa popolarità nell'hobby acquariofilo.

Come per la maggior parte dei Badidae c'è pochissima documentazione su questa specie, molto rara da trovare

Specie pressoché sconosciuta in ambito acquariofilo, ha comportamenti ed esigenze paragonabili a quelle del più famoso congenere, Badis badis.

Come per molte altre specie della famiglia, c'è pochissima documentazione su di loro, che comunque hanno esigenze comparabili a quella dei più famosi Badis badis.

Come per la maggior parte dei Badidae, c'è pochissima documentazione relativa a questa specie, che non ha comunque una presenza significativa in acquariofila

Una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.

Come molte altre dei Badidae, anche questa è scarsamente documentata nella letteratura acquariofila e non ha ancora una significativa popolarità in acquariofilia

Specie descritta solo nel 2015, quindi molto recentemente, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.

Anche questa specie, come molte dei Badidae, ha una scarsissima documentazione che la riguarda, ma nonostante la sua rarità è stata più volte riprodotta in acquario.

E' una tra le più note specie del genere Badis nel commercio acquariofilo, noto con vari nomi commerciali, tra cui Burmese badis e red badis

Come la maggior parte dei Badidae, questa specie è scarsamente documentata e poco popolare in acquariofilia; fino ad oggi è stata esportata solo in numero molto limitato.

Un'altra specie della famiglia Badidae di cui c'è scarsissima documentazione, e che difficilmente troveremo in commercio, essendo stato esportato rarissime volte.

Una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.