E' una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Badis autumnum - Foto © Stefan Van Der Voort (Seriouslyfish.com)
3.6 cm SL
Due studi pubblicati recentemente sulla rivista Zootaxa (trovate i link al termine di questo articolo su Seriouslyfish.com) hanno presentato cinque nuove specie di Badis. Questo aumenta significativamente la ricchezza di specie del genere nel Bengala occidentale, in India, e si auspica che aprano la strada ad ulteriori esplorazioni anche delle zone circostanti.
Badis autumnum deriva il suo nome di specie dal nome latino autumnum, che significa autunno, in allusione ai numerosi colori dell'autunno che la nuova specie può manifestare nei vari stati d'animo; combinazioni di marrone, nero, giallo e arancio.
Dalla revisione principale del genere Badis di Kullander e Britz 2002, in cui sono state descritte otto specie, il loro numero è lentamente aumentato, fino a diventare attualmente 22.
Badis andrewraoi, Badis autumnum e Badis kyanos si distinguono da tutte le specie rimanenti alcune caratteristiche della loro livrea, e formano un nuovo gruppo di specie, il gruppo di Badis autumnum, in quanto sono più strettamente correlate tra loro rispetto alle specie rimanenti.
Prima del 2002 la famiglia Badidae comprendeva solo cinque specie, di cui solo Badis badis e, in misura minore, Badis dario (denominato Badis bengalensis da alcune fonti) erano popolari in acquariofilia. Un ampio documento di revisione di Kullander e Britz pubblicato quell'anno ha portato invece alla descrizione di non meno di dieci nuove specie, insieme al nuovo genere Dario in cui è stato spostata e designata specie tipo Badis dario. Il genere Dario attualmente contiene 6 membri, che sono facilmente distinguibili da quelli dei Badis per le ridotte dimensioni degli adulti (di solito meno di 2.5 cm), la colorazione prevalentemente rossa, primi raggi delle pinne dorsali/pettorali estesi nei maschi, taglio dritto (vs. arrotondato) della pinna caudale, mancanza di linea laterale visibile e comportamento dei genitori meno coinvolti nella cura della prole.
I Badidae sono stati storicamente considerati membri della famiglia Nandidae o Pristolepididae e solo nel 1968 Barlow ha proposto un gruppo separato per loro. Condividono alcune caratteristiche con gli Anabantoidei, Nandidae e Channidae; in particolare per ciò che riguarda gli acquariofili, l'abbraccio tipico durante la deposizione delle uova in cui il maschio avvolge il corpo intorno a quello della femmina. Studi più recenti hanno concluso che questa procedura è un antico tratto ereditato da un antenato comune a tutte queste famiglie.
Nel documento di revisione del 2002 è stato dedotto che tutte le specie di Badis, Dario e Nandus condividono un carattere unico, una spina biforcuta sulla penultima vertebra della colonna vertebrale, e gli autori ipotizzano che questo possa rappresentare la prova della monofilia di questo gruppo. Propongono inoltre che la famiglia Nandidae venga limitata all'inclusione solo delle specie del genere Nandus, mentre gli altri generi (Polycentrus, Monocirrhus, Afronandus, Polycentropsis) vengano raggruppati nella famiglia Polycentridae. Seguendo questo sistema, le famiglie Nandidae e Badidae verrebbero separate solo da differenze nella morfologia e nella struttura delle uova, sebbene le relazioni filogenetiche tra loro sono ancora completamente da studiare.
La loro stretta correlazione con il gruppo dei labirintidi ha portato alla loro inclusione nell'ordine Anabantiformes. Tuttavia, la 5a edizione di Fishes of the World classifica la famiglia come sister-taxa degli Anabantiformes, insieme ai Nandidae e ai Pristolepididae in un clade anonimo e non classificato ma monofiletico che è un sister-taxa di Ovalentaria all'interno del più ampio clade Percomorpha.
Maschio di Badis autumnum, di circa 35 mm SL (non parte della serie tipo); India: Bengala occidentale, drenaggio del fiume Singimari, torrente Rathbari a Petla - Foto © Stefano Valdesalici/Stefan van der Voort (Zenodo.org)
- Specie territoriale
- Specie predatoria, può predare uova/avannotti
- Specie che spesso non accetta il mangime secco
- Nonostante sia possibile riprodurli in cattività, se allevati nelle giuste condizioni, quelli in commercio provengono spesso dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Asia: torrente Rathbari, drenaggio del fiume Singimari nel Bengala occidentale, India.

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: pelagico; acqua dolce. Clima: tropicale
Badis andrewraoi si trova in fiumi di medie dimensioni con un substrato di sabbia
Località tipo di Badis andrewraoi (triangolo invertito), Badis autumnum (quadrato), Badis kyanos (romboidale) e Badis soraya (stella) nel Bengala occidentale, in India - Grafico © Stefano Valdesalici/Stefan van der Voort (Zenodo.org)
Come le altre specie di Badis è un micropredatore che si alimenta con piccoli crostacei acquatici, vermi, larve d'insetto e altro zooplankton.
Possono essere difficili da alimentare in acquario, in quanto spesso non accettano il mangime secco (sono catturati in natura) e devono esservi abituati con calma e pazienza, fornendo loro cibo vivo almeno per i primi tempi e passando gradatamente al congelato prima e al secco poi.
In ogni caso, dovrebbero sempre essere offerti pasti regolari di piccolo cibo vivo o congelato, come Artemia e Daphnia, per sviluppare la colorazione e il condizionamento ideali.
Sono un po' timidi, e si alimentano lentamente, per cui non vanno associati a pesci troppo veloci nel mangiare, altrimenti rischiano di soffrire la fame; è anche importante notare che tutte le specie di Badis sviluppano problemi di obesità e diventano più soggetti alle malattie se vengono alimentate con larve di chironomus e/o tubifex, quindi dovrebbero essere omesse dalla loro dieta.
Possono predare lumache e caridina
Il comportamento riproduttivo è stato osservato in cattività, dove la specie depone le uova in grotte, con il maschio che sorveglia e ventila le uova, e protegge la piccola area che circonda la grotta (che può essere, ad esempio, un mezzo guscio di noce di cocco, o un contenitore di rullini fotografici). Le cure parentali cessano quando le larve raggiungono lafase di nuoto libero.
Taxa principali
Una tra le specie descritte solo recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Come per la maggior parte delle specie della famiglia Badidae non si ha molta documentazione su questa specie che non è molto popolare in acquariofilia.
E' una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Chiamato anche pesce camaleonte, grazie alla sua capacità di cambiare rapidamente la colorazione a seconda dell'umore, non è adatto in genere alle comuni vasche di comunità.
Come la maggior parte dei Badidae, questa specie è scarsamente documentata e deve ancora trovare significativa popolarità in acquariofilia.
Un nuovo pesce percomorfo (Teleostei: Badidae) dal Gats Occidentale, India
Come accade per molte specie della famiglia Badidae, c'è pochissima documentazione relativa a questo pesce
Raro da trovare, chi ha la fortuna di averne una coppia la dovrebbe allevare in un acquario monospecifico, cercando di favorirne la riproduzione.
Come per la maggior parte dei Badidae c'è pochissima documentazione su questa specie, che non ha una significativa popolarità in acquariofilia
Come per la maggior parte dei Badidae c'è pochissima documentazione su questa specie, molto rara da trovare
Specie pressoché sconosciuta in ambito acquariofilo, ha comportamenti ed esigenze paragonabili a quelle del più famoso congenere, Badis badis.
Come per molte altre specie della famiglia, c'è pochissima documentazione su di loro, che comunque hanno esigenze comparabili a quella dei più famosi Badis badis.
Come per la maggior parte dei Badidae, c'è pochissima documentazione relativa a questa specie, che non ha comunque una presenza significativa in acquariofila
Una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Come molte altre dei Badidae, anche questa è scarsamente documentata nella letteratura acquariofila e non ha ancora una significativa popolarità in acquariofilia
Specie descritta solo nel 2015, quindi molto recentemente, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Anche questa specie, come molte dei Badidae, ha una scarsissima documentazione che la riguarda, ma nonostante la sua rarità è stata più volte riprodotta in acquario.
E' una tra le più note specie del genere Badis nel commercio acquariofilo, noto con vari nomi commerciali, tra cui Burmese badis e red badis
Come la maggior parte dei Badidae, questa specie è scarsamente documentata e poco popolare in acquariofilia; fino ad oggi è stata esportata solo in numero molto limitato.
Un'altra specie della famiglia Badidae di cui c'è scarsissima documentazione, e che difficilmente troveremo in commercio, essendo stato esportato rarissime volte.
Una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Specie controversa, ritenuta da alcuni studiosi non valida ma solo un sinonimo di Badis singenensis
Questo pesce non è ancora praticamente apparso nel commercio acquariofilo ed è stato esportato solo in numero estremamente limitato fino ad oggi.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su Fishbase.com
articolo su Seriouslyfish.com in cui vengono descritte le cinque nuove specie di Badis descritte nel 2015 da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort
scheda con informazioni tecniche e distribuzione in natura su GBIF-Global Biodiversity Information Facility
Badis autumnum, Valdesalici, Stefano & Voort, Stefan Van Der, 2015
estratto della descrizione originale della specie

L'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris, è uno dei libri fondamentali nella biblioteca di ogni acquariofilo. Ci sono molte indicazioni in generale sull'allestimento ed il mantenimento dell'acquario, ma la parte fondamentale è costituita dalle più di 600 schede illustrative delle specie di pesci più diffuse in commercio, schede che seppure nella loro brevità riescono a dare indicazioni utilissime per il loro allevamento, mantenimento e riproduzione.
Aquarium Atlas v.1 - Aquarium Atlas v.2 - Aquarium Atlas v.3 - Aquarium Atlas v.4
Edizione inglese dell'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris. I volumi successivi al primo non mi risulta siano mai stati tradotti in italiano.

Identificazione ed elenco delle esigenze di cura principali delle varietà più popolari di pesci d'acquario d'acqua dolce

L'Aquarium Atlas Photo Index 1-5 di Baensch & Fischer è un libro, come già dice il titolo, "fotografico", che presenta le foto di più di 4000 specie d'acqua dolce e salmastra, con alcune indicazioni molto schematiche dei valori dell'acqua per l'allevamento e la riproduzione. Certamente di non grande aiuto per conoscere meglio le specie che si hanno, ma semmai per avere una panoramica delle specie appartenenti ai vari generi e famiglie e per l'identificazione delle loro caratteristiche.
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Descrizione e caratteristiche di cinque nuove specie di Badis, provenienti dal Bengala occidentale, in India - tratto e tradotto di un articolo di Stefan van der Voort
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