Chiamato anche pesce camaleonte, grazie alla sua capacità di cambiare rapidamente la colorazione a seconda dell'umore, non è adatto in genere alle comuni vasche di comunità.
Badis badis - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
Badis badis - Foto © Beta Mahatvaraj (Meenkaran)
7.1 cm TL
La specie Badis badis è a volte venduta con il nome commerciale di "pesce camaleonte", grazie alla sua capacità di cambiare rapidamente la colorazione, in particolare quando è in riproduzione o quando è stressato.
Originariamente la specie era stata descritta come Labrus badis da Hamilton, ma Bleeker la riclassificò come Badis buchanani nel 1854; aveva adottato il nome della specie, "badis" come nuovo nome per il genere e aveva voluto quindi evitare di utilizzare un tautonimo. A quel tempo nella tassonomia zoologica l'uso di tautonimi era considerato da evitare, ma attualmente è consentito dalle regole ICZN, il che significa che la combinazione corretta è Badis badis.
E' il membro della famiglia Badidae più diffuso in commercio, anche se spesso viene comprato solo perché si è sentito dire che è un mangia-lumache, cioè mangia le lumache infestanti, senza informarsi sulle sue esigenze e sul suo stile di vita, che non sono adatti a tutte le vasche: sono pesci dai movimenti lenti, e soprattutto lenti nel mangiare, per cui perdono la competizione alimentare con specie più veloci o attive, anche di poco... negli affollati acquari di comunità in cui spesso vengono messi, una volta finite le lumache sono destinati a morire lentamente di fame...
Le lumache in effetti le mangiano, perché hanno uno spiccato e innato senso predatorio, essendo in natura micropredatori. Questo vuol dire però che prederanno anche uova e/o avannotti di eventuali specie che cercano di riprodursi nello stesso acquario. Inoltre non fanno nè come i botia, che "risucchiano" l'intero corpo della lumaca da suo guscio, né come i pesci palla, che frantumano direttamente il guscio per papparsi il contenuto, ma si appostano e mordono la porzione di lumaca che fuoriesce dal guscio stesso, lasciando lì dentro quello che resta, che inevitabilmente inizia a decomporsi; si consiglia spesso chi alleva i Badis di togliere regolarmente i gusci semivuoti delle lumache dall'acquario, perché, specie se sono tante, si rischia un'impennata dell'inquinamento in vasca.
Morfologia: Spine dorsali (totale): 15-17; Raggi dorsali molli (totale): 9-9; Raggi anali molli: 6-8; Vertebre: 26-28. La specie ha una macchia scura molto evidente che ricopre la parte superficiale del cleitro sopra la base della pinna pettorale. Manca la macchia scura sul peduncolo caudale. Profondità del corpo 30.7-38.9% SL, larghezza 6.5-8.3% SL. Ha un distale extrascapolare.
Usato per gli studi del comportamento.
Le specie di Badis attualmente sono 23 con diverse nuove specie descritte recentemente e altre in attesa di descrizione. Alcuni di loro non sono sempre facili da identificare correttamente. Ad esempio Badis badis, Badis chittagongis, Badis ferrarisi, Badis kanabos, Badis khwae, Badis ruber, Badis siamensis e Badis tuivaiei mostrano tutti una macchia scura cleitrale appena sopra la base della pinna pettorale. Tuttavia Badis khwae, Badis ruber e Badis siamensis hanno tutti una macchia supplementare sul peduncolo caudale, e Badis badis può essere distinto da Badis kanabos possedendo una serie di macchie scure nella pinna dorsale e/o alla sua base (vs una sola macchia nella parte anteriore della pinna) e solo barre verticali deboli o indistinte sui fianchi (vs una serie di scure barre strette). Badis badis, Badis chittagongis, Badis dibruensis, Badis tuivaiei e Badis ferrarisi differiscono solo in alcuni conteggi morfologici, anche se quest'ultimo ha un disegno della livrea molto particolare, mostrando una serie di barre verticali nere lungo il centro dei fianchi.
Le specie di Badis attualmente sono 24 con diverse nuove specie descritte recentemente e altre in attesa di descrizione.
Alcune di loro non sono sempre facili da identificare correttamente. Ad esempio Badis badis, Badis chittagongis, Badis ferrarisi, Badis kanabos, Badis khwae, Badis ruber, Badis siamensis e Badis tuivaiei mostrano tutti una macchia scura cleitrale appena sopra la base della pinna pettorale.
Tuttavia Badis khwae, Badis ruber e Badis siamensis hanno tutti una macchia supplementare sul peduncolo caudale, e Badis badis può essere distinto da Badis kanabos possedendo una serie di macchie scure nella pinna dorsale e/o alla sua base (vs una sola macchia nella parte anteriore della pinna) e solo barre verticali deboli o indistinte sui fianchi (vs una serie di scure barre strette).
Badis badis, Badis chittagongis, Badis dibruensis, Badis tuivaiei e Badis ferrarisi differiscono solo in alcuni conteggi morfologici, anche se quest'ultimo ha un disegno della livrea molto particolare, mostrando una serie di barre verticali nere lungo il centro dei fianchi.
Badis badis - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
Badis badis in acquario
Prima del 2002 la famiglia Badidae comprendeva solo cinque specie, di cui solo Badis badis e, in misura minore, Badis dario (denominato Badis bengalensis da alcune fonti) erano popolari in acquariofilia. Un ampio documento di revisione di Kullander e Britz pubblicato quell'anno ha portato invece alla descrizione di non meno di dieci nuove specie, insieme al nuovo genere Dario in cui è stato spostata e designata specie tipo Badis dario. Il genere Dario attualmente contiene 6 membri, che sono facilmente distinguibili da quelli dei Badis per le ridotte dimensioni degli adulti (di solito meno di 2.5 cm), la colorazione prevalentemente rossa, primi raggi delle pinne dorsali/pettorali estesi nei maschi, taglio dritto (vs. arrotondato) della pinna caudale, mancanza di linea laterale visibile e comportamento dei genitori meno coinvolti nella cura della prole.
I Badidae sono stati storicamente considerati membri della famiglia Nandidae o Pristolepididae e solo nel 1968 Barlow ha proposto un gruppo separato per loro. Condividono alcune caratteristiche con gli Anabantoidei, Nandidae e Channidae; in particolare per ciò che riguarda gli acquariofili, l'abbraccio tipico durante la deposizione delle uova in cui il maschio avvolge il corpo intorno a quello della femmina. Studi più recenti hanno concluso che questa procedura è un antico tratto ereditato da un antenato comune a tutte queste famiglie.
Nel documento di revisione del 2002 è stato dedotto che tutte le specie di Badis, Dario e Nandus condividono un carattere unico, una spina biforcuta sulla penultima vertebra della colonna vertebrale, e gli autori ipotizzano che questo possa rappresentare la prova della monofilia di questo gruppo. Propongono inoltre che la famiglia Nandidae venga limitata all'inclusione solo delle specie del genere Nandus, mentre gli altri generi (Polycentrus, Monocirrhus, Afronandus, Polycentropsis) vengano raggruppati nella famiglia Polycentridae. Seguendo questo sistema, le famiglie Nandidae e Badidae verrebbero separate solo da differenze nella morfologia e nella struttura delle uova, sebbene le relazioni filogenetiche tra loro sono ancora completamente da studiare.
La loro stretta correlazione con il gruppo dei labirintidi ha portato alla loro inclusione nell'ordine Anabantiformes. Tuttavia, la 5a edizione di Fishes of the World classifica la famiglia come sister-taxa degli Anabantiformes, insieme ai Nandidae e ai Pristolepididae in un clade anonimo e non classificato ma monofiletico che è un sister-taxa di Ovalentaria all'interno del più ampio clade Percomorpha.
- Specie territoriale
- Specie predatoria, può predare uova/avannotti
- Specie che spesso non accetta il mangime secco
- Nonostante sia possibile riprodurli in cattività, se allevati nelle giuste condizioni, quelli in commercio provengono spesso dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Asia: Bassopiani dei bacini dei fiumi Gange, Brahmaputra e Mahanadi, in Nepal, India e Bangladesh; segnalato anche in Bhutan
Badis badis è originario del sistema del fiume Gang, dal fiume Yamuna nello stato di Himachal Pradesh, in India, al suo delta in Bangladesh.
È noto anche dagli affluenti del Gange in Nepal, mentre in India ci sono ulteriori record dal sistema del fiume Mahanadi negli stati di Chhattisgarh e Orissa e parti dello stato di Assam, tra cui la città di Guwahati, il Parco nazionale di Kaziranga e il bacino del fiume Dibru.
Quando Hamilton descrisse questa specie lo fece solo da note di campo e disegni, quindi Kullander e Britz (2002) hanno designato un neotipo per evitare confusione con congeneri simili. La località neotipica è la "riva del fiume Tumapao vicino al villaggio di Duma (drenaggio del fiume Gange), a circa 65 chilometri a nord-nord est di Calcutta, Bengala occidentale, India, 22°58’03″N, 88°49’49″E’.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)
- Badis badis: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: bentopelagico; acqua dolce; Clima: tropicale
Quando Hamilton descrisse la specie Badis badis lo fece senza conservare alcun esemplare, quindi per evitare confusione con congeneri di aspetto simile Kullander e Britz (2002) designarono un neotipo, raccolto dal fiume Tumapao, un affluente del Gange che si trova a 65 km a nord di Calcutta.
Si tratta di un grande (>100 m) corso d'acqua poco profondo (profondità <1m), dalla corrente lenta, che scorre attraverso campi di riso e non ha una grande quantità di vegetazione marginale. L'acqua è descritta come "moderatamente torbida" e "marrone" con un substrato di fango in cui crescono alcune piante acquatiche (non specificate).
Le descrizioni delle altre località di raccolta seguono un tema simile; i pesci sembrano preferire acque torbide con poca profondità e poca corrente, e con vegetazione sommersa. E' spesso associato ai letti di ninfee e nel fiume Dibru vive simpatricamente con Badis assamensis.
Badis badis nel suo habitat naturale - Video © Shankar Balasubramanian
Dimensioni minime dell'acquario: 75x35x35h cm per una coppia o un piccolo gruppo con un maschio e due-tre femmine.
Badis badis prospererà in un ambiente ben strutturato, con un substrato di sabbia o ghiaia più un sacco di rocce e ciottoli levigati dall'acqua, per fornire ripari e copertura. Se lo si desidera possono essere inserite specie vegetali che possano essere coltivate attaccate agli arredi, come le specie Microsorum, Taxiphyllum o Anubiasi, ma non sono essenziali.
Per dare una sensazione più naturale possono essere usati anche rami, radici, piante galleggianti e lettiera di foglie, mentre la filtrazione e l'illuminazione non devono essere troppo forti.
Dovrebbero essere incluse anche alcune strutture simili a grotte, per fungere da potenziali siti di deposizione delle uova; molti allevatori usano mezzi gusci di noce di cocco o vasi per piante di argilla rovesciati, praticandovi dei fori o rimuovendo/sbeccando parti del bordo per consentire l'accesso ai pesci.
Comportamento e compatibilità: I Badis badis possono essere allevati in una vasca di comunità solo se i compagni di vasca sono scelti con cura. Sono lenti nei movimenti ed hanno una natura timida e ritrosa, per cui possono essere intimiditi o battuti nella competizione per il cibo da compagni di vasca più grandi o turbolenti, mentre pesci molto piccoli possono essere predati.
Possono essere una buona scelta un branco di piccoli ciprinidi pacifici, così come la maggior parte dei gourami, perché tendono ad abitare le parti superiori della vasca.
Certamente non è possibile combinarli con abitanti del fondo simili di aspetto e territoriali, come i ciclidi nani, a meno che l'acquario non sia davvero molto grande; non va mai allevato con altre specie del genere Badis in quanto potrebbero ibridarsi.
Inoltre va segnalato che gamberetti d'acqua dolce dei popolari generi Caridina e Neocaridina, e certamente i loro piccoli, possono essere predati.
I Badis badis non sono pesci gregari, e i maschi possono essere molto aggressivi l'uno contro l'altro, specialmente negli acquari più piccoli. In questo caso dovrebbero essere acquistati solo una singola coppia o un solo maschio e diverse femmine, mentre in un ambiente più spazioso può convivere anche un gruppo, a condizione che vi sia spazio perché ogni maschio possa stabilire un proprio territorio, e le linee visive siano spezzate il più possibile. Il posizionamento intelligente di molte grotte può contribuire enormemente a tale riguardo; non siate ad esempio tentati di raggruppare tutti i siti di riproduzione disponibili in una sola zona dell'acquario.
In natura è soggetto a variazioni di temperatura stagionali ed è a suo agio tra i 15 e i 25°C; per brevi periodi può tollerare valori maggiori ancora più estremi. Può essere quindi allevato senza termoriscaldatore tutto l'anno, ma solo in case ben isolate, o che d'inverno vengono normalmente riscaldate, non può sopportare le nostre temperature invernali all'esterno. Temperature verso l'estremità superiore di questo intervallo stimolano l'attività riproduttiva, il che significa che sarà necessario un riscaldatore se si desidera fa deporre i pesci al di fuori dei mesi primaverili ed estivi. Impostalo a circa 20-24°C per la cura a lungo termine.
Durezza: 54 - 179 ppm
Come le altre specie di Badis è un micropredatore che si alimenta con piccoli crostacei acquatici, vermi, larve d'insetto e altro zooplankton.
Possono essere difficili da alimentare in acquario, in quanto spesso non accettano il mangime secco (sono catturati in natura) e devono esservi abituati con calma e pazienza, fornendo loro cibo vivo almeno per i primi tempi e passando gradatamente al congelato prima e al secco poi.
In ogni caso, dovrebbero sempre essere offerti pasti regolari di piccolo cibo vivo o congelato, come Artemia e Daphnia, per sviluppare la colorazione e il condizionamento ideali.
Sono un po' timidi, e si alimentano lentamente, per cui non vanno associati a pesci troppo veloci nel mangiare, altrimenti rischiano di soffrire la fame; è anche importante notare che tutte le specie di Badis sviluppano problemi di obesità e diventano più soggetti alle malattie se vengono alimentate con larve di chironomus e/o tubifex, quindi dovrebbero essere omesse dalla loro dieta.
Possono predare lumache e caridina
Stai pensando di comprarli?
Vai alla pagina con i pro e contro dell'allevamento dei Badis e dei Dario
Il dimorfismo sessuale è molto ben individuabile, anche se spesso vengono importati solo maschi, a causa della loro colorazione più brillante. Le femmine sono più piccole, hanno la livrea più scialba (non presentano colore blu sulle pinne) e sono evidentemente più tozze e con il ventre più rotondo dei maschi, i quali d'altro canto sviluppano leggere estensioni delle pinne quando maturi.
Maschio di Badis badis
Femmina di Badis badis
Maschio di Badis badis in livrea riproduttiva, quasi completamente nera
Le specie del genere Badis depongono in cavità e formano coppie temporanee, e non sono troppo difficili da riprodurre in cattività, se la vasca è allestita correttamente.
È meglio non allevarli con altre specie se si desidera allevare un buon numero di avannotti, anche se in un acquario di comunità ben matura e ben allestito è possibile che qualche avannotto possa sopravvivere fino all'età adulta. È possibile utilizzare una singola coppia o un gruppo di adulti, ma se si utilizzano più maschi bisogna assicurarsi di fornire a ciascuno una caverna da difendere. I parametri dell'acqua dovrebbero rientrare nei valori suggeriti sopra. Nutrite i pesci con abbondanza di cibi vivi e congelati e la deposizione delle uova non dovrebbe presentare troppi problemi.
Man mano che entrano in condizioni di riproduzione, i maschi rivali diventeranno sempre più combattivi e inizieranno a mostrare comportamenti di corteggiamento nei confronti delle femmine che entrano nel territorio prescelto. Durante questo processo mostrano alcuni meravigliosi cambiamenti nella livrea, che si intensifica nel colore. Anche il bloccaggio delle bocche è comune: il maschio tenta letteralmente di trascinare la sua partner nella grotta. Una femmina ricettiva entrerà, e la deposizione delle uova avrà luogo con 30-100 uova solitamente deposte.
Dopo la deposizione delle uova la femmina viene scacciata e il maschio si assume la responsabilità esclusiva delle uova e degli avannotti, difendendo il territorio dagli intrusi e ventilando la covata con le pinne. A questo punto se lo si desidera è possibile rimuovere gli altri pesci adulti, anche se non è ancora assolutamente necessario. Le uova di solito si schiudono in 2-3 giorni, ma gli avannotti non nuotano liberamente fino a quando non hanno 6-8 giorni e non lasciano le vicinanze della grotta per un'altra settimana circa.
Da questo momento gli adulti (genitore maschio incluso) possono iniziare a considerarli come cibo, ed è meglio trasferiti in una vasca separata. I giovani pesci sono abbastanza sedentari per i primi giorni, il che significa che i microworm sono l'alimento iniziale ideale, ma una volta che nuotano visibilmente nella colonna d'acqua, possono essere introdotti nella dieta i naupli di artemia salina.
Taxa principali
Una tra le specie descritte solo recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Come per la maggior parte delle specie della famiglia Badidae non si ha molta documentazione su questa specie che non è molto popolare in acquariofilia.
E' una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Chiamato anche pesce camaleonte, grazie alla sua capacità di cambiare rapidamente la colorazione a seconda dell'umore, non è adatto in genere alle comuni vasche di comunità.
Come la maggior parte dei Badidae, questa specie è scarsamente documentata e deve ancora trovare significativa popolarità in acquariofilia.
Un nuovo pesce percomorfo (Teleostei: Badidae) dal Gats Occidentale, India
Come accade per molte specie della famiglia Badidae, c'è pochissima documentazione relativa a questo pesce
Raro da trovare, chi ha la fortuna di averne una coppia la dovrebbe allevare in un acquario monospecifico, cercando di favorirne la riproduzione.
Come per la maggior parte dei Badidae c'è pochissima documentazione su questa specie, che non ha una significativa popolarità in acquariofilia
Come per la maggior parte dei Badidae c'è pochissima documentazione su questa specie, molto rara da trovare
Specie pressoché sconosciuta in ambito acquariofilo, ha comportamenti ed esigenze paragonabili a quelle del più famoso congenere, Badis badis.
Come per molte altre specie della famiglia, c'è pochissima documentazione su di loro, che comunque hanno esigenze comparabili a quella dei più famosi Badis badis.
Come per la maggior parte dei Badidae, c'è pochissima documentazione relativa a questa specie, che non ha comunque una presenza significativa in acquariofila
Una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Come molte altre dei Badidae, anche questa è scarsamente documentata nella letteratura acquariofila e non ha ancora una significativa popolarità in acquariofilia
Specie descritta solo nel 2015, quindi molto recentemente, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Anche questa specie, come molte dei Badidae, ha una scarsissima documentazione che la riguarda, ma nonostante la sua rarità è stata più volte riprodotta in acquario.
E' una tra le più note specie del genere Badis nel commercio acquariofilo, noto con vari nomi commerciali, tra cui Burmese badis e red badis
Come la maggior parte dei Badidae, questa specie è scarsamente documentata e poco popolare in acquariofilia; fino ad oggi è stata esportata solo in numero molto limitato.
Un'altra specie della famiglia Badidae di cui c'è scarsissima documentazione, e che difficilmente troveremo in commercio, essendo stato esportato rarissime volte.
Una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Specie controversa, ritenuta da alcuni studiosi non valida ma solo un sinonimo di Badis singenensis
Questo pesce non è ancora praticamente apparso nel commercio acquariofilo ed è stato esportato solo in numero estremamente limitato fino ad oggi.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su FishBase
l'esauriente scheda su SeriouslyFish.com
post molto interessante sulle temperature massime sopportate da Badis e Dario
la pagina sul sito della IUCN Red List, con informazioni sulla sua distribuzione e presenza in natura
scheda con informazioni tecniche e distribuzione in natura su GBIF-Global Biodiversity Information Facility
L'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris, è uno dei libri fondamentali nella biblioteca di ogni acquariofilo. Ci sono molte indicazioni in generale sull'allestimento ed il mantenimento dell'acquario, ma la parte fondamentale è costituita dalle più di 600 schede illustrative delle specie di pesci più diffuse in commercio, schede che seppure nella loro brevità riescono a dare indicazioni utilissime per il loro allevamento, mantenimento e riproduzione.
Aquarium Atlas v.1 - Aquarium Atlas v.2 - Aquarium Atlas v.3 - Aquarium Atlas v.4
Edizione inglese dell'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris. I volumi successivi al primo non mi risulta siano mai stati tradotti in italiano.
Identificazione ed elenco delle esigenze di cura principali delle varietà più popolari di pesci d'acquario d'acqua dolce
L'Aquarium Atlas Photo Index 1-5 di Baensch & Fischer è un libro, come già dice il titolo, "fotografico", che presenta le foto di più di 4000 specie d'acqua dolce e salmastra, con alcune indicazioni molto schematiche dei valori dell'acqua per l'allevamento e la riproduzione. Certamente di non grande aiuto per conoscere meglio le specie che si hanno, ma semmai per avere una panoramica delle specie appartenenti ai vari generi e famiglie e per l'identificazione delle loro caratteristiche.
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare pesci della famiglia Badidae, i Badis o i Dario, per poterli allevare al meglio, o per non comprarli affatto :-)
Come avviene la riproduzione in acquario dei Badis badis e come riuscire a far crescere gli avannotti
Consigli e suggerimenti generali per allevare i Badis badis nella maniera più adatta, rispettando le loro esigenze, e preoccupandosi soprattutto della loro alimentazione, che può presentare qualche problema.
Allevamento dei Badis badis in un acquario ben piantumato, dove sorprendono l'autore quando si accorge che si sono riprodotti - tratto e tradotto da un articolo di Robin Engelkin
Racconto di un'esperienza di riproduzione dei Badis badis, avvenuta "casualmente", senza averla cercata appositamente - tratto e tradotto da un articolo di Don Kinyon
Sintetico articolo sull'allevamento e la riproduzione dei Badis badis. Al contrario di Robin Engelking, l'autore raccomanda di non allevarli con pesci lenti e tranquilli - tratto e tradotto da un articolo di M. J. Parry
Il biotopo d'origine dei Badis badis, con informazioni, notizie, foto e video degli habitat naturali da cui provengono
Registrazione e analisi dei comportamenti dei Badis badis durante il ciclo riproduttivo, dagli sbadigli alla ventilazione delle uova - tratto e tradotto da un articolo di George W. Barlow
Indicazioni su quali sono le principali somiglianze e differenze tra le due specie Badis badis e Dario dario, che hanno esigenze d'allevamento simili ma diverse.
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sui Badis e sui Dario, grazie ai i messaggi più interessanti di it.hobby.acquari
Come distinguere Badis ruber da Badis badis - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
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