Un nuovo pesce percomorfo (Teleostei: Badidae) dal Gats Occidentale, India
Badis britzi, una nuova specie di Badis - Foto © Unmesh Katwate
5 - 6 anni
3.3 cm SL
La prima specie del genere endemica nell'India meridionale, Badis britzi, è descritta dall'affluente Nagodi del fiume Sharavati occidentale che scorre in Karnataka. E' stata chiamata così in onore di Ralf Britz, Natural History Museum, Londra, per i suoi contributi alla comprensione della sistematica e dell'evoluzione dei pesci della famiglia Badidae.
Spine dorsali (totale): 17; Raggi molli dorsali (totali): 9; Spine anali: 3; Raggi anali molli: 7; Vertebre: 28.
Badis britzi può essere distinto da tutti i congeneri dalla livrea. Si differenzia:
- da tutti i membri del gruppo Badis ruber (che include Badis ruber, Badis khwae e Badis siamensis) per l'assenza di macchie cleitrali e caudale-peduncolare,
- da tutti i membri del gruppo Badis assamensis (che include Badis assamensis e Badis blosyrus) per l'assenza di una macchia opercolare e di due file parallele di macchie scure e strisce scure e chiare alternate lungo il corpo,
- da tutti i membri del gruppo Badis corycaeus (che include Badis corycaeus, Badis pyema e Badis kyar) dall'assenza di un ocello sulla base della pinna caudale,
- da tutti i membri del gruppo esteso di Badis badis (che include Badis badis, Badis chittagongis, Badis ferrarisi, Badis dibruensis, Badis tuivaiei e Badis kanabos) dall'assenza di una macchia cleitrale,
- e da Badis singenensis dall'assenza di una vistosa macchia nera posterodorsalmente sull'opercolo, tre distinte macchie scure sulla base della pinna dorsale e un'altra distinta macchia nera sulla base della pinna anale.
Può essere ulteriormente distinto per avere un corpo snello (profondità corporea inferiore al 30% SL), che lo distingue da tutti gli altri congeneri eccetto Badis pyema e Badis kyar. La sua livrea è composta da 11 barre scure e chiaramente definite, più simile a quella di Badis kyar e Badis juergenschmidti, da cui si distingue per una maggiore lunghezza della testa (32,3-35,0% SL contro 26,8-31,4% in Badis kyar e 28,8-29,6% in Badis juergenschmidti), un muso più lungo (6,8-8,3% SL vs 5,0-6,4% in Badis kyar) e base della pinna dorsale più corta (54,6-56,6% SL vs 62,3- 63,7% in Badis juergenschmidti)
Prima del 2002 la famiglia Badidae comprendeva solo cinque specie, di cui solo Badis badis e, in misura minore, Badis dario (denominato Badis bengalensis da alcune fonti) erano popolari in acquariofilia. Un ampio documento di revisione di Kullander e Britz pubblicato quell'anno ha portato invece alla descrizione di non meno di dieci nuove specie, insieme al nuovo genere Dario in cui è stato spostata e designata specie tipo Badis dario. Il genere Dario attualmente contiene 6 membri, che sono facilmente distinguibili da quelli dei Badis per le ridotte dimensioni degli adulti (di solito meno di 2.5 cm), la colorazione prevalentemente rossa, primi raggi delle pinne dorsali/pettorali estesi nei maschi, taglio dritto (vs. arrotondato) della pinna caudale, mancanza di linea laterale visibile e comportamento dei genitori meno coinvolti nella cura della prole.
I Badidae sono stati storicamente considerati membri della famiglia Nandidae o Pristolepididae e solo nel 1968 Barlow ha proposto un gruppo separato per loro. Condividono alcune caratteristiche con gli Anabantoidei, Nandidae e Channidae; in particolare per ciò che riguarda gli acquariofili, l'abbraccio tipico durante la deposizione delle uova in cui il maschio avvolge il corpo intorno a quello della femmina. Studi più recenti hanno concluso che questa procedura è un antico tratto ereditato da un antenato comune a tutte queste famiglie.
Nel documento di revisione del 2002 è stato dedotto che tutte le specie di Badis, Dario e Nandus condividono un carattere unico, una spina biforcuta sulla penultima vertebra della colonna vertebrale, e gli autori ipotizzano che questo possa rappresentare la prova della monofilia di questo gruppo. Propongono inoltre che la famiglia Nandidae venga limitata all'inclusione solo delle specie del genere Nandus, mentre gli altri generi (Polycentrus, Monocirrhus, Afronandus, Polycentropsis) vengano raggruppati nella famiglia Polycentridae. Seguendo questo sistema, le famiglie Nandidae e Badidae verrebbero separate solo da differenze nella morfologia e nella struttura delle uova, sebbene le relazioni filogenetiche tra loro sono ancora completamente da studiare.
La loro stretta correlazione con il gruppo dei labirintidi ha portato alla loro inclusione nell'ordine Anabantiformes. Tuttavia, la 5a edizione di Fishes of the World classifica la famiglia come sister-taxa degli Anabantiformes, insieme ai Nandidae e ai Pristolepididae in un clade anonimo e non classificato ma monofiletico che è un sister-taxa di Ovalentaria all'interno del più ampio clade Percomorpha.
- Specie territoriale
- Specie predatoria, può predare uova/avannotti
- Specie che spesso non accetta il mangime secco
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: bentopelagico; acqua dolce. Clima: tropicale
Badis britzi abita torrenti limpidi a movimento lento con copertura ripariale e substrato composto principalmente da ghiaia e ciottoli. Trovato associato a vegetazione marginale e radici sommerse.
Si trova in sintonia con altri pesci tra cui Barilius sp., Devario malabaricus, Danio rerio, Schistura nagodiensis, Haludaria fasciata, Dawkinsia arulius, Pethia sp., Channa gachua, Mastacembelus armatus.
Vai alle pagine sui biotopi dei Badidae
Dimensioni minime dell'acquario: 60x30x35h cm per una coppia o un piccolo gruppo.
Badis britzi prospererà in un ambiente ben strutturato con un substrato di sabbia o ghiaia più un sacco di rocce e ciottoli levigati dall'acqua per fornire ripari e copertura. Se lo si desidera possono essere inserite specie vegetali che possano essere coltivate attaccate agli arredi, come le specie Microsorum, Taxiphyllum o Anubias, ma non sono essenziali.
Per dare una sensazione più naturale possono essere usati anche rami, radici, piante galleggianti e lettiera di foglie, mentre la filtrazione e l'illuminazione non devono essere troppo forti.
Dovrebbero essere incluse anche alcune strutture simili a grotte, per fungere da potenziali siti di deposizione delle uova; molti allevatori usano mezzi gusci di noce di cocco o vasi per piante di argilla rovesciati, praticandovi dei fori o rimuovendo/sbeccando parti del bordo per consentire l'accesso ai pesci.
Comportamento e compatibilità: Data la loro rarità nel commercio acquariofilo, chi riesce a trovare i Badis britzi e ad allevarli, dovrebbe avere come obiettivo la loro riproduzione, quindi ne andrebbe allevata una coppia da sola, senza altri ospiti. Non sono pesci gregari, e i maschi possono essere molto aggressivi l'uno contro l'altro, specialmente negli acquari più piccoli. In questo caso dovrebbero essere acquistati solo una singola coppia o un solo maschio e diverse femmine, mentre in un ambiente più spazioso può convivere anche un gruppo, a condizione che vi sia spazio perché ogni maschio possa stabilire un proprio territorio e le linee visive siano il più spezzate possibile. Il posizionamento intelligente di molte grotte può contribuire enormemente a tale riguardo; non siate ad esempio tentati di raggruppare tutti i siti di riproduzione disponibili in una sola zona dell'acquario.
Se intendete comunque ospitarli in una vasca di comunità, i compagni di vasca vanno scelti con cura. Sono lenti nei movimenti ed hanno una natura ritrosa, per cui possono essere intimiditi o battuti nella competizione per il cibo da compagni di vasca più grandi o turbolenti. Possono essere una buona scelta ciprinidi pacifici e di branco, o con gourami o altre specie che abitano in superficie.
Certamente non è possibile combinarli con abitanti del fondo simili di aspetto e territoriali, come i ciclidi nani, a meno che l'acquario non sia davvero molto grande; non va nemmeno mai allevato con altre specie del genere Badis in quanto potrebbero ibridarsi.
Inoltre va segnalato che i gamberetti d'acqua dolce dei popolari generi Caridina e Neocaridina, e certamente i loro piccoli, possono essere predati.
Come le altre specie di Badis è un micropredatore che si alimenta con piccoli crostacei acquatici, vermi, larve d'insetto e altro zooplankton.
Possono essere difficili da alimentare in acquario, in quanto spesso non accettano il mangime secco (sono catturati in natura) e devono esservi abituati con calma e pazienza, fornendo loro cibo vivo almeno per i primi tempi e passando gradatamente al congelato prima e al secco poi.
In ogni caso, dovrebbero sempre essere offerti pasti regolari di piccolo cibo vivo o congelato, come Artemia e Daphnia, per sviluppare la colorazione e il condizionamento ideali.
Sono un po' timidi, e si alimentano lentamente, per cui non vanno associati a pesci troppo veloci nel mangiare, altrimenti rischiano di soffrire la fame; è anche importante notare che tutte le specie di Badis sviluppano problemi di obesità e diventano più soggetti alle malattie se vengono alimentate con larve di chironomus e/o tubifex, quindi dovrebbero essere omesse dalla loro dieta.
Possono predare lumache e caridina
Stai pensando di comprarli?
Vai alla pagina con i pro e contro dell'allevamento dei Badis e dei Dario
Le specie del genere Badis depongono in cavità e formano coppie temporanee, e non sono troppo difficili da riprodurre in cattività, se la vasca è allestita correttamente.
È meglio non allevarli con altre specie se si desidera allevare un buon numero di avannotti, anche se in un acquario di comunità ben matura e ben allestito è possibile che qualche avannotto possa sopravvivere fino all'età adulta. È possibile utilizzare una singola coppia o un gruppo di adulti, ma se si utilizzano più maschi bisogna assicurarsi di fornire a ciascuno una caverna da difendere. I parametri dell'acqua dovrebbero rientrare nei valori suggeriti sopra. Nutrite i pesci con abbondanza di cibi vivi e congelati e la deposizione delle uova non dovrebbe presentare troppi problemi.
Man mano che entrano in condizioni di riproduzione, i maschi rivali diventeranno sempre più combattivi e inizieranno a mostrare comportamenti di corteggiamento nei confronti delle femmine che entrano nel territorio prescelto. Durante questo processo mostrano alcuni meravigliosi cambiamenti nella livrea, che si intensifica nel colore. Anche il bloccaggio delle bocche è comune: il maschio tenta letteralmente di trascinare la sua partner nella grotta. Una femmina ricettiva entrerà, e la deposizione delle uova avrà luogo con 30-100 uova solitamente deposte.
Dopo la deposizione delle uova la femmina viene scacciata e il maschio si assume la responsabilità esclusiva delle uova e degli avannotti, difendendo il territorio dagli intrusi e ventilando la covata con le pinne. A questo punto se lo si desidera è possibile rimuovere gli altri pesci adulti, anche se non è ancora assolutamente necessario. Le uova di solito si schiudono in 2-3 giorni, ma gli avannotti non nuotano liberamente fino a quando non hanno 6-8 giorni e non lasciano le vicinanze della grotta per un'altra settimana circa.
Da questo momento gli adulti (genitore maschio incluso) possono iniziare a considerarli come cibo, ed è meglio trasferiti in una vasca separata. I giovani pesci sono abbastanza sedentari per i primi giorni, il che significa che i microworm sono l'alimento iniziale ideale, ma una volta che nuotano visibilmente nella colonna d'acqua, possono essere introdotti nella dieta i naupli di artemia salina.
Taxa principali
Una tra le specie descritte solo recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Come per la maggior parte delle specie della famiglia Badidae non si ha molta documentazione su questa specie che non è molto popolare in acquariofilia.
E' una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Chiamato anche pesce camaleonte, grazie alla sua capacità di cambiare rapidamente la colorazione a seconda dell'umore, non è adatto in genere alle comuni vasche di comunità.
Come la maggior parte dei Badidae, questa specie è scarsamente documentata e deve ancora trovare significativa popolarità in acquariofilia.
Un nuovo pesce percomorfo (Teleostei: Badidae) dal Gats Occidentale, India
Come accade per molte specie della famiglia Badidae, c'è pochissima documentazione relativa a questo pesce
Raro da trovare, chi ha la fortuna di averne una coppia la dovrebbe allevare in un acquario monospecifico, cercando di favorirne la riproduzione.
Come per la maggior parte dei Badidae c'è pochissima documentazione su questa specie, che non ha una significativa popolarità in acquariofilia
Come per la maggior parte dei Badidae c'è pochissima documentazione su questa specie, molto rara da trovare
Specie pressoché sconosciuta in ambito acquariofilo, ha comportamenti ed esigenze paragonabili a quelle del più famoso congenere, Badis badis.
Come per molte altre specie della famiglia, c'è pochissima documentazione su di loro, che comunque hanno esigenze comparabili a quella dei più famosi Badis badis.
Come per la maggior parte dei Badidae, c'è pochissima documentazione relativa a questa specie, che non ha comunque una presenza significativa in acquariofila
Una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Come molte altre dei Badidae, anche questa è scarsamente documentata nella letteratura acquariofila e non ha ancora una significativa popolarità in acquariofilia
Specie descritta solo nel 2015, quindi molto recentemente, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Anche questa specie, come molte dei Badidae, ha una scarsissima documentazione che la riguarda, ma nonostante la sua rarità è stata più volte riprodotta in acquario.
E' una tra le più note specie del genere Badis nel commercio acquariofilo, noto con vari nomi commerciali, tra cui Burmese badis e red badis
Come la maggior parte dei Badidae, questa specie è scarsamente documentata e poco popolare in acquariofilia; fino ad oggi è stata esportata solo in numero molto limitato.
Un'altra specie della famiglia Badidae di cui c'è scarsissima documentazione, e che difficilmente troveremo in commercio, essendo stato esportato rarissime volte.
Una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.
Specie controversa, ritenuta da alcuni studiosi non valida ma solo un sinonimo di Badis singenensis
Questo pesce non è ancora praticamente apparso nel commercio acquariofilo ed è stato esportato solo in numero estremamente limitato fino ad oggi.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su Fishbase
Badis britzi, spiny rayed fish discovered by team of scientist in western Ghats
articolo in inglse sulla scoperta di questa nuova specie
scheda con informazioni tecniche e distribuzione in natura su GBIF-Global Biodiversity Information Facility
Badis britzi, a new percomorph fish (Teleostei: Badidae) from the Western Ghats of India - Neelesh Dahanukar, Pradeep Kumkar, Unmesh Katwate & Rajeev Raghavan - Published 2015 Medicine, Biology Zootaxa
(semanticscholar.org)
Commenti