
Cercando in rete ho trovato questo sito curioso: Baillement.com che come dice il titolo in francese è dedicato agli sbadigli, e contiene non soltanto curiosità e foto di ogni tipo di animale mentre sbadiglia, ma anche articoli molti seri e scientifici, dove questo fenomeno viene studiato nei minimi dettagli. In uno di questi, di G. Barlow, non solo gli sbadigli, ma tutto il comportamento dei Badis durante la riproduzione viene analizzato, e vengono contati e registrati tutti i movimenti dalla deposizione alla schiusa.
Ve ne propongo qui un sunto in italiano.
Vagabondare
Ogni qualvolta i Badis badis maschi escono dalle loro tane, ad eccezione di quando richiamano le larve, si dice che vagabondano. Tipico del vagabondaggio è nuotare fuori dalla tana per mangiare o perlustrare l'acquario, le fuoriuscite durano raramente più di 30 secondi od un minuto per volta. Il vagabondaggio prolungato può diventare il fluttuare in su e giù dal vetro anteriore dell'acquario.
Il maschio padre si sfrega raramente mentre è nella tana. Lo sfregamento è limitato principalmente al momento del vagabondaggio; allora può diventare insolitamente frequente. Sono stati contati fino a undici sfregamenti durante un solo vagabondaggio.
I casi di vagabondaggio il giorno della deposizione delle uova sono variabili, ma solitamente sono bassi. Tendono ad essere al minimo il giorno della schiusa, per aumentare velocemente nell'ultimo giorno del ciclo. Un picco secondario, tuttavia, si presenterebbe il giorno della schiusa ed il giorno seguente se le attività di richiamo degli avannotti del maschio fossero contate come vagabondaggi.
Il vagabondaggio riflette l’attaccamento del maschio alla covata. Possono essere riconosciuti due fattori che sono in competizione con il suo attaccamento per la covata. Uno è la fame; il maschio lascia la tana brevemente per catturare un vermetto. Presumibilmente la motivazione di cibarsi rimane abbastanza stabile durante il ciclo anche se forte. L’attaccamento alla covata sembra ridurre l'incidenza del foraggiamento. L'altra causa plausibile di vagabondaggio, è la motivazione sessuale. Nel vagabondaggio non alla ricerca di cibo il maschio può cercare una femmina.
Sbadigliare
Come “sbadigliare” è stato contato quando la bocca è del tutto spalancata e le pinne mediane sono erette almeno parzialmente. Nei due maschi isolati che sono stati osservati, non vi era sovrapposizione nei range di sbadigli all'ora che indicasse variazioni individuali. Le differenze individuali sono inoltre evidenti durante il ciclo riproduttivo benché siano meno marcate.
La media dei valori è una curva semplice. Nel giorno uno (vedi il sommario) della deposizione gli sbadigli aumentano dopo la deposizione delle uova e quindi declinano, diventano piuttosto simili a arieggiamenti e vibrazioni. Nei giorni seguenti alla deposizione gli sbadigli continuano ad aumentare, fino all'ultimo giorno del ciclo parentale, quando diventano meno frequenti.
Il valore del giorno uno come appare nella figura 14 potrebbe essere troppo alto a causa di un errore di campionamento. Altre osservazioni per il primo giorno hanno dato un valore di circa 8 o meno sbadigli all'ora (2,5 per 20 minuti); questa lettura appianerebbe la curva nella fig. 14.
La curva degli sbadigli assomiglia alla curva della durata della ventilazione. Tuttavia una corrispondenza più stretta si realizza confrontando le curve per gli sbadigli e per il ritmo, che sono speculari. Quando il ritmo è lento, gli sbadigli tendono ad essere più frequenti, diminuendo come il ritmo accelera.
[...]


Sommario
I Badis badis vivono vicino al fondo, spesso in cavità e fenditure denominate tane. I Badis badis femmina e quelli immaturi ventilano la loro tana, facendone uscire l'acqua per mezzo di lenti (2,5-4,1 colpi/sec.), colpi alternati delle pinne pettorali.
Il maschio scava attivamente la sua tana. Lo scavare consiste in rapidi scatti ad alta frequenza dei movimenti usati per nuotare. Una volta finito, il maschio attende la femmina. Lei entra nella tana per deporre le uova con il maschio e ne esce immediatamente dopo. Le cure parentali sono effettuate soltanto dal maschio.
La fase delle cure parentali dura solitamente cinque - sei giorni completi, il primo giorno viene chiamato giorno uno. Il giorno tre le uova schiudono e le larve nuotano sul soffitto della tana. Nel giorno sei o sette le post-larve nuotano fuori dalla tana. A volte i cicli della riproduzione si sovrappongono.
Durante la fase parentale le uova vengono sondate con cura, principalmente durante il primo giorno e quelle non perfette vengono mangiate.
Gli organismi quali lumache ed altri pesci vengono attaccati.
Quando compaiono le larve il maschio richiama quelle che si smarriscono dalla tana, un'azione chiamata richiamare. Vicino alla fine del ciclo il maschio esce più spesso dalla tana (vagabondare).
Il vibrare è collegato con lo scavare, ma ne differisce nel tasso e nel tempo d'apparizione. Le parate davanti ad una femmina aumentano la sua incidenza. Il vibrare è comune nel giorno uno, diminuisce nei giorni seguenti, ma aumenta leggermente nei giorni cinque o sei. Serve a pulire le uova, che si trovano sul pavimento della tana.
Il ventilare assomiglia a gironzolare; a ritmi elevati può essere classificato come vibrare o scavare. L’azione produce una corrente che arieggia le uova o le larve.
Sono state misurate tre delle sue dimensioni, il tempo trascorso a ventilare (durata), il numero dei periodi di ventilazione, e il ritmo (colpi di pinna medi al secondo).
Da questi dati sono stati calcolati la durata media dei periodi di ventilazione, i colpi di pinna dati in media in un periodo e il numero dei colpi di pinna in media in un'ora.
La lunghezza del periodo, i colpi di pinna per il periodo e la durata del periodo stesso tendono a variare insieme; aumentano nel periodo più o meno della schiusa, poi diminuiscono drasticamente. La lunghezza del periodo è correlata negativamente con il ritmo, anche se il giorno uno fa eccezione. Il numero dei periodi diminuisce uniformemente fino al giorno della schiusa, poi diventa quasi costante.
Il numero dei colpi all'ora è l'indice migliore del rendimento o della prestazione, è in diminuzione per tutta la durata della fase parentale.
Il ritmo è maggiore il giorno della deposizione delle uova e diminuisce successivamente, per aumentare leggermente l'ultimo giorno o due del ciclo; assomiglia alla curva del vibrare.
La curva dell'incidenza degli sbadigli è speculare a quella del ritmo.
[...]
© George W. Barlow
© Baillement.com
Per approfondire:

Come avviene la riproduzione in acquario dei Badis badis e come riuscire a far crescere gli avannotti

Sintetico articolo sull'allevamento e la riproduzione dei Badis badis. Al contrario di Robin Engelking, l'autore raccomanda di non allevarli con pesci lenti e tranquilli - tratto e tradotto da un articolo di M. J. Parry

Allevamento dei Badis badis in un acquario ben piantumato, dove sorprendono l'autore quando si accorge che si sono riprodotti - tratto e tradotto da un articolo di Robin Engelkin

Racconto di un'esperienza di riproduzione dei Badis badis, avvenuta "casualmente", senza averla cercata appositamente o aver fatto qualcosa per incentivarla - tratto e tradotto da un articolo di Don Kinyon

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Commenti
Taxa principali

Una tra le specie descritte solo recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.

Come per la maggior parte delle specie della famiglia Badidae non si ha molta documentazione su questa specie che non è molto popolare in acquariofilia.

E' una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.

Chiamato anche pesce camaleonte, grazie alla sua capacità di cambiare rapidamente la colorazione a seconda dell'umore, non è adatto in genere alle comuni vasche di comunità.

Come la maggior parte dei Badidae, questa specie è scarsamente documentata e deve ancora trovare significativa popolarità in acquariofilia.

Un nuovo pesce percomorfo (Teleostei: Badidae) dal Gats Occidentale, India
Come accade per molte specie della famiglia Badidae, c'è pochissima documentazione relativa a questo pesce

Raro da trovare, chi ha la fortuna di averne una coppia la dovrebbe allevare in un acquario monospecifico, cercando di favorirne la riproduzione.
Come per la maggior parte dei Badidae c'è pochissima documentazione su questa specie, che non ha una significativa popolarità nell'hobby acquariofilo.

Come per la maggior parte dei Badidae c'è pochissima documentazione su questa specie, molto rara da trovare

Specie pressoché sconosciuta in ambito acquariofilo, ha comportamenti ed esigenze paragonabili a quelle del più famoso congenere, Badis badis.

Come per molte altre specie della famiglia, c'è pochissima documentazione su di loro, che comunque hanno esigenze comparabili a quella dei più famosi Badis badis.

Come per la maggior parte dei Badidae, c'è pochissima documentazione relativa a questa specie, che non ha comunque una presenza significativa in acquariofila

Una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.

Come molte altre dei Badidae, anche questa è scarsamente documentata nella letteratura acquariofila e non ha ancora una significativa popolarità in acquariofilia

Specie descritta solo nel 2015, quindi molto recentemente, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.

Anche questa specie, come molte dei Badidae, ha una scarsissima documentazione che la riguarda, ma nonostante la sua rarità è stata più volte riprodotta in acquario.

E' una tra le più note specie del genere Badis nel commercio acquariofilo, noto con vari nomi commerciali, tra cui Burmese badis e red badis

Come la maggior parte dei Badidae, questa specie è scarsamente documentata e poco popolare in acquariofilia; fino ad oggi è stata esportata solo in numero molto limitato.

Un'altra specie della famiglia Badidae di cui c'è scarsissima documentazione, e che difficilmente troveremo in commercio, essendo stato esportato rarissime volte.

Una tra le specie descritte più recentemente, nel 2015, da Stefano Valdesalici e Stefan Van der Voort.