Nonostante il nome faccia pensare a tutt'altro, si tratta si un piccolo pesce molto pacifico
Barbucca diabolica che esplora una parete rocciosa - Foto © Charles König
2.3 cm SL
Le specie del genere Barbucca sono rare da trovare nel commercio acquariofilo, ma sono disponibili periodicamente. Esistono diverse specie non descritte ed è possibile che più di una sia stata esportata, sebbene ad oggi sia ufficialmente riconosciuta solo Barbucca diabolica.
Nonostante il nome faccia pensare a tutt'altro, si tratta di una specie molto piccola e pacifica, che deve il nome specifico al fatto che la maggior parte dei Barbucca diabolica possiede gli occhi rossi (se visti da certe angolazioni), che danno loro l'aria 'diabolica'; inoltre possiedono una tubercolazione unica e sei strisce del corpo scure come menzionato nella descrizione di Roberts, sebbene ci siano eccezioni almeno in quest'ultimo carattere.
Le specie del genere Barbucca esibiscono anche uno stile unico di nuoto, mantenendo un contatto quasi continuo della pancia con superfici solide e spesso nuotando in posizione capovolta o verticale se le piante o altri arredi lo consentono. Raramente si avventurano nella colonna d'acqua e sono quindi comunemente indicati come "scooter loach".
Il genere Barbucca è stato a lungo considerato correlato ai Nemacheilidae ed è stato inserito nel vecchio raggruppamento Nemacheilinae da Roberts (1989) e da diversi autori successivi.
I dettagli della sua posizione filogenetica sono rimasti poco chiari fino al 2007, quando i risultati di un'analisi lo hanno raggruppato insieme ai balitoridi; inclusi nello studio erano anche membri dei generi Pseudogastromyzon, Vanmanenia, Beaufortia, Homaloptera e Balitora.
Le specie de genere Barbucca presentano diverse peculiarità morfologiche e Kottelat (2012) ha eretto la nuova famiglia, Barbuccidae, per accoglierli.
Primo piano di Barbucca diabolica, si notano le 3 paia di barbigli caratteristica del genere - Foto © Charles König
La famiglia Barbuccidae si distingue dalle altre famiglie Cobitoidea per la struttura della bocca, i suoi membri possiedono un labbro superiore liscio e carnoso che può o meno avere una tacca mediana. Il labbro inferiore scorre continuo con il superiore ed è carnoso con un'interruzione mediana e una sporgenza carnosa e spessa simile a un barbiglio lungo il bordo posteriore.
La pelle della gola tra le estremità mediane del labbro inferiore forma un lobo carnoso e triangolare, con una proiezione morbida, sottile e compressa orientata perpendicolarmente al corpo. Ci sono due paia di barbigli rostrali e una coppia di barbigli mascellari; tutti i barbigli possiedono anelli di piccole proiezioni. La mascella inferiore è 'esposta'.
L'altra principale differenza tra Barbuccidae e altre famiglie di cobitidi è la forma della capsula della vescica natatoria (nota anche come vescica gassosa). Nei Cobitidae questa è un'unica struttura globosa, mentre in Botiidae e Vaillantellidae è formata in modo incompleto.
Nelle famiglie Nemacheilidae, Balitoridae, Gastromyzontidae (Sawada, 1982), Serpenticobitidae (Nalbant, 2001) ed Ellopostomatidae la capsula comprende due camere più piccole collegate tra loro posteriormente e formanti un canale denominato 'manubrio' che circonda il condotto che collega le due metà della camera della vescica natatoria anteriore.
Negli Ellopostomatidae è leggermente diversa dagli altri, in quanto il manubrio non forma un tubo completo ma comprende una lamina ossea attorno alla porzione ventrale del dotto connettivo, mentre nei Barbuccidae è del tutto assente e il condotto esposto.
Altri caratteri distintivi per i Barbuccidae includono: corpo corto, compatto e contrassegnato da barre verticali; testa piccola, muso smussato, con grandi occhi di forma ovale, orientati dorso-lateralmente; narice anteriore situata sulla punta di un tubo corto; narice posteriore situata alla base del tubo e adiacente all'orbita dell'occhio; pinna caudale emarginata; origine della pinna dorsale leggermente anteriore all'origine della pinna pelvica; le pinne pettorali e pelviche sono orientate lateralmente e ciascuna ha un solo raggio semplice; presenza di grossi tubercoli sul fianco inferiore sopra la pinna anale (numero e distribuzione variabili a seconda della specie).
Barbucca diabolica che esplora una parete rocciosa - Foto © Charles König
Barbucca diabolica che esplora una parete rocciosa - Foto © Charles König
Barbucca diabolica che esplora una parete rocciosa - Foto © Charles König
Asia: penisola malese (Johore) e Borneo occidentale (Kapuas).
La maggior parte della serie tipo di Barbucca diabolica è stata raccolta da una serie di affluenti tra gli insediamenti di Sintang e Putussibau nel bacino medio-alto del Sungai (fiume) Kapuas, Kalimantan Barat (Kalimantan occidentale), Borneo indonesiano, sebbene un singolo esemplare provenisse dallo stato di Johor, Malesia peninsulare.
Un possibile membro non descritto del genere è stato scoperto nella Thailandia meridionale e orientale e uno o più rappresentanti si possono trovare anche a Sumatra.
Il gruppo è attualmente studiato molto poco, ma sembra che le popolazioni malesi potrebbero anche rappresentare specie separate.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)
- Barbucca diabolica: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: demerso, acqua dolce, clima tropicale.
Non sono disponibili molte informazioni: gli esemplari del tipo del Borneo sono stati tutti trovati in piccoli ruscelli forestali, ma non vengono forniti ulteriori dettagli.
Un'indagine del 1997 sulla diversità delle specie ittiche ha portato alla scoperta di una popolazione nel Khao Soi Dao Wildlife Sanctuary nella provincia di Chanthaburi, Thailandia, un'area montuosa e boscosa che copre quasi 800 chilometri quadrati.
Alcune delle altre specie trovate lì (che non necessariamente abitano gli stessi habitat) includono Garra cambodgiensis, Mystacoleucus marginatus, Oreichthys parvus, Puntius binotatus, Puntius partipentazona, Danio albolineatus, Esomus metallicus, Rasbora borapetensis, Rasbora trilineata, Pangio myersi, Acanthopsoides gracilentus, Lepidocephalichthys berdmorei, Serpenticobitis sp., Homalopteroides smithi, Nemacheilus binotatus, Nemacheilus platiceps, Pseudomystus siamensis, Glyptothorax spp., Parambassis siamensis, Betta prima, Trichopodus trichopterus, Tetraodon cambodgiensis.
Dato il suo comportamento caratteristico di nuoto è improbabile che viva nei principali canali fluviali o in aree di substrato aperto, è più probabilmente limitato a zone marginali o aree in cui si raccolgono rocce, massi, legni galleggianti o lettiera di foglie.
Dimensioni minime dell'acquario: 60x35x35h cm per un gruppo di 6-8 esemplari.
Per vedere i Barbucca diabolica al meglio in una vasca con buona corrente d'acqua, stile fiume-acquario, arredata con un substrato di sabbia/ghiaia e aggiungere alcune rocce erose dall'acqua di varie dimensioni, disposte in modo da formare molti angoli, fessure e strapiombi.
Si possono aggiungere anche radici, legni e piante acquatiche, in particolare specie in grado di crescere attaccate agli arredi, come Microsorum pteropus, Anubias spp. e molti muschi. L'illuminazione può essere abbastanza intensa, per aiutare la crescita dell'aufwuchs che i pesci sembrano divertirsi a setacciare alla ricerca di particelle di cibo.
In allestimenti con una corrente d'acqua inferiore (il movimento dell'acqua non è importante a condizione che l'ossigenazione sia adeguata), l'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questi microrganismi possono fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Come molti pesci che provengono da acque correnti, è intollerante all'accumulo di rifiuti organici e richiede acqua pulitissima per prosperare. Per questo motivo non dovrebbe mai essere introdotto in allestimenti biologicamente immaturi e si adatta più facilmente ad acquari stabili e maturi. Cambi d'acqua settimanali del 30-50% del volume dell'acquario dovrebbero essere considerati di routine.
Comportamento e compatibilità: Barbucca diabolica non è particolarmente robusto e non dovrebbe essere tenuto con pesci molto più grandi o più competitivi. Buoni compagni di vasca possono essere piccoli ciprinidi da branco, come Boraras, Microdevario, le specie più piccole di Danio o Rasbora, e se la geografia non è un problema dovrebbero andare bene anche molti caracidi e ovovivipari di dimensioni simili; ci sono moltissimi mini-pesci adatti, ma come al solito è bene fare molte ricerche prima di scegliere, è il miglior modo per evitare problemi futuri.
In una vasca con poca corrente d'acqua, si possono inserire altri cobitidi che vivono nel substrato, come Pangio spp. o Acanthopsoides spp. mentre se l'acquario è allestito tipo fiume-acquario sono adatti molti Gastromyzon, Pseudogastromyzon e Homaloptera. Possono andare bene anche alcuni membri delle famiglie Botiidae, Cobitidae e Nemacheilidae, ma anche qui è essenziale una ricerca adeguata in quanto alcuni possono essere eccessivamente aggressivi, territoriali o semplicemente diventare troppo grandi. È anche dimostrato che coesiste pacificamente con le specie di Yunnanilus che vivono in acque libere e con i piccoli gamberetti d'acqua dolce del genere Neocaridina.
Può proteggere l'area in cui si trova in cerca di cibo, ma l'aggressività è limitata a brevi attacchi di inseguimento piuttosto che a morsi e gli intrusi non vengono inseguiti in acque libere. E' vagamente territoriale nei confronti dei conspecifici, ma sembra richiedere la loro presenza per stare bene davvero. Un gruppo di sei o otto esemplari dovrebbe essere il più piccolo da considerare.
Barbucca diabolica in acquario - Video © Utaka Amersfoort
Poco si sa della dieta naturale di Barbucca diabolica, anche se presumibilmente si nutre di piccoli crostacei, larve di insetti e altri invertebrati.
In acquario è stato dimostrato che accetta sia naupli di artemia vivi o congelati, cyclops, ecc., sia mangime secco, ma qualsiasi cosa offerta deve essere sufficientemente piccola.
Secondo Roberts (1989) entrambi i sessi possiedono tubercoli sul peduncolo caudale che si estendono sopra e davanti alla pinna anale, una caratteristica osservata in alcuni altri generi di balitoridi. Entrambi i sessi possono anche mostrare la tubercolazione sulle coperture branchiali, ma i maschi maturi mostrano una chiazza di tubercoli molto piccoli intorno alla base e alla parte posteriore dell'occhio, descritti da Roberts (1989) come "leggermente concavi, o a forma di uncino".
Non ci sono record di riproduzione di Barbucca diabolica in acquario
Riferimenti & Link
la scheda su Fishbase
la scheda completa su SeriouslyFish
scheda su Loaches Online
informazioni e belle foto su Aquarium Glaser GmbH
di Helmut Stallknecht, trasmette la gioia che l'autore prova ciascun giorno alle prese con i suoi numerosissimi acquari. Tra le pagine, tanti aneddoti e un'infinità di suggerimenti e consigli pratici e utili sia sulle piante d'acquario sia sui suoi abitanti, in particolare sulle abitudini di allevamento e riproduzione delle singole specie, il tutto corredato da tante belle fotografie a colori.
di Konrad Lorenz, tradotto da Laura Schwarz. Che i pesci possano essere estremamente passionali; che le tortore siano più feroci dei lupi con gli animali della propria specie; che un’oca possa credere di appartenere alla specie umana, e in particolare di essere la figlia dello scienziato che l’ha covata: ecco alcune delle sorprese che avranno i lettori di questo libro. Lorenz è stato uno dei padri fondatori dell’etologia, ma soprattutto ha saputo vivere con gli animali, con una curiosità, un’affettuosità verso ogni creatura, un senso del gioco e un dono del raccontare le loro storie che mai ha manifestato così compiutamente come nell’Anello di Re Salomone.
di Maurizio Gazzaniga, a cura di AcquaPortal - Ogni acquario, sia esso d'acqua dolce temperata o tropicale, cela al suo interno un intero universo di vita, difficile se non addirittura impossibile da immaginare e caratterizzato da infinite sfaccettature. Tra i suoi vetri, infatti, si nasconde un numero imprecisato di specie appartenenti ad almeno cinque dei sei regni in cui oggigiorno si è abituati a suddividere il mondo dei viventi. In questo libro scoprirete questo meraviglioso mondo nascosto.
di Francesco Guarnieri e Giorgio Melandri - Una guida semplice, con le informazioni corrette, illustrata con tante fotografie e disegni, completa ed esauriente. Conoscere l'acquario per avere solo soddisfazioni dall'ecosistema più completo e interessante che possiamo tenere in casa e per avvicinare la natura attraverso un hobby bellissimo e pieno di vita. L'acquario è una piccola sfida che solo la conoscenza può farvi vincere.
di Ivan Nicola Colaluca. Chi ha detto che per avere l'acquario che desideriamo serva spendere una fortuna e sfinirsi nell’apprendere tutte le nozioni possibili? In questa breve ma esauriente guida, pensata per principianti, troverete strumenti semplici e pratici, per poter avviare e gestire un acquario.
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Il documento 'Conspectus cobitidum: an inventory of the loaches of the world - M. Kottelat (2012)' con tutte le novità per quello che riguarda i pesci diffusi in ambito acquariofilo - tratto e tradotto da un articolo su Seriouslyfish.com
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