Tom and Pat raccontano la loro personale esperienza nella riproduzione degli Ember barb o Melon barb, i barbus 'Melone', recentemente rinominati Haludaria fasciata, che hanno ottenuto tre volte, con risultati leggermente diversi ogni volta

Tratto e tradotto dall'articolo:
"Breeding Ember Barbs"
di Tom e Pat Bridges
su Aquarticles (non più online).

Coppia (maschio a destra) di Haludaria fasciata (ex Puntius fasciatus) © Graeme Robson

Nell'articolo originale i pesci erano chiamati Haludaria melanampyx, attualmente questa specie è considerata un sinonimo di Haludaria fasciata

Tom e Pat Bridges hanno fatto conoscenza con questi splendidi e notevoli pesci quando Paul McFarlane li ha sorpresi iscrivendoli al club non ufficiale "Barb of the Month". Paul  aveva scritto un eccellente report di riproduzione chiamato "A Winter's Barb" pubblicato su Hamilton and District Newsletter e ristampato nell'edizione di febbraio 1996 della rivista dei Bridges "Scat" e, più tardi, aveva donato loro generosamente un sacchetto pieno di giovani e sani Haludaria fasciata (ex Barbus melanampyx).

Haludaria fasciata (specie in passato conosciuta come Haludaria melanampyx) - Foto © Tom e Pat Bridges

I problemi di Tom e Pat Bridges con la riproduzione dei barbus erano abbastanza noti all'interno del CAOAC così, anche se avevano intenzione di provare a riprodurli subito, in realtà sono andati per le lunghe. Nel frattempo gli Haludaria fasciata sono stati alloggiati in un acquario da 60 litri dove, vivendo in branco e mangiando bene, i maschi hanno cominciato sempre più ad rendere onore al loro nome comune ember barbus, cioè "barbus brace".

Per i due acquariofili è sempre stato un mistero il fatto che alcune specie di barbus siano estremamente facili da riprodurre, mentre altre siano molto, molto difficili. Qui ci danno un resoconto di come è andata la loro esperienza.

Coppia di Haludaria fasciata (specie in passato conosciuta come Haludaria melanampyx) - Foto © Tom e Pat Bridges

Gli Haludaria fasciata (ex Barbus melanampyx) maschi erano lunghi circa 6,5 cm e le femmine un po' meno. Come descrizione generale, i corpi delle femmine presentano una parziale barra verticale nera appena dietro la testa, una barra verticale abbastanza larga, completa, che inizia a circa la metà della pinna dorsale, una macchia nera sul peduncolo caudale e una stretta fascia nera dove inizia la coda. Hanno poi il corpo di colore bruno chiaro e pinne chiare.

E' il maschio, ovviamente, che ha ispirato il nome comune di "barbo brace". Quando sono a caccia di femmine e in lotta con altri maschi, le loro pinne diventano di un colore rosso brillante e i corpi assumono un bagliore rosso profondo, in modo tale che le strisce nere che condividono con le femmine quasi scompaiono. La grande banda verticale a metà del corpo diventa un disegno di squame rosse su base nera.

Se qualcuno riuscisse a capire come evitare che diventino spaventati e sbiaditi durante le mostre di pesci, potrebbero facilmente catturare l'attenzione dei giudici. Tendono poi ad essere un po' timidi quando ci si avvicina al loro acquario, e sono quindi difficili da fotografare.

Riproduzione:

In un angolo della camera di Tome e Pat dedicata ai pesci era posizionato  il loro acquario allestito per la riproduzione de "I barbus del mese". Era costituito da un acquario da 60 litri con filtro sottosabbia, un coperchio di plastica e un tubo fluorescente con un timer. Le parti posteriori e laterali della vasca erano coperte con della carta, per fornire un senso di sicurezza ai pesci riproduttori. Sulla ghiaia era posata una rete a maglie fini, per rendere un po' più difficile ai genitori il cercare e il mangiarsi le uova disperse, e in caso di necessità erano pronti una serie di mop da deposizione per essere collocati a metà dell'acquario.

L'acqua nell'acquario di solito variava in base alle preferenze dei barbus che in quel momento si stavano provando a riprodurre. In questo caso i due acquariofili hanno cercato di usare acqua tenera e leggermente acida a circa 26°C.

Primo tentativo:

Tome e Pat Bridges hanno inserito prima i mop e poi un trio di pesci (1 maschio e 2 femmine), nella vasca da riproduzione a luci spente e glieli hanno lasciati fino a mezzogiorno del giorno successivo. Si nascondevano ogni volta che andavano vicino all'acquario, ma, dal movimento dei fili dei mop, si sperava che ci fosse anche qualche attività di riproduzione. Infatti questo tentativo ha fruttato 5 avannotti sani che sono sopravvissuti e sono andati all'asta del club, e un buon numero di avannotti malati che non sono mai stati in grado di nuotare correttamente e sono diventati cibo per altri pesci.

Secondo tentativo:

La seconda volta hanno inserito solo una coppia nell'allestimento per la riproduzione, e se la sono dimenticata per i due giorni seguenti. Non hanno visto nessun uovo, ma circa 5 giorni dopo hanno notato diversi piccoli molto snelli nuotare vicino alla rete sul fondo. Nei giorni seguenti hanno immesso in vasca parameci e cibo liquido per avannotti con molta parsimonia ma spesso, e, quando hanno preso i mop e li hanno leggermente scossi, il loro numero sembrava essere aumentato. Hanno accettato presto i naupli di artemia salina e mostrato gli inizi delle loro bande. Quando li hanno tolti dalla vasca da riproduzione per destinarli ad una loro vasca, hanno scoperto che avevano 43 avannotti sani, nessun avannotto malato. Sono cresciuti rapidamente con una dieta basata su mangime in polvere, naupli di artemia vivi e di tanto in tanto dafnie congelate.

Terzo tentativo:

Avannotti di Haludaria fasciata (specie in passato conosciuta come Haludaria melanampyx) - Foto © Tom e Pat Bridges

Il terso tentativo ha avuto luogo di recente e l'unica vera differenza nel metodo era che non è stata usata acqua tenera, perché il loro impianto RO stava morendo. I pesci sono stati dimenticati di nuovo per circa due giorni e mezzo, e questa volta quando i riproduttori sono stati rimossi sembrava che nei mop non ci fosse nessun uovo, probabilmente le uova che si sono schiuse erano quelle che erano cadute nella ghiaia attraverso le maglie della rete. Cinque giorni più tardi sono apparsi dei piccoli in nuoto libero e, anche se è difficile essere ancora sicuri del loro numero, sembra che questa volta erano tra le 2 e le 3 dozzine di avannotti. C'erano di nuovo un certo numero di avannotti malati che non riescono a nuotare. Potrebbe essere che l'acqua meno tenera abbia avuto un ruolo determinante in questo, ma non ci sono molte esperienze a riguardo, forse c'erano altre variabili che i due acquariofili non hanno provato a controllare.

Gli Haludaria fasciata nati in questi tentativi sono stati portati alle aste organizzate dal loro club acquariofilo, dove i due Bridges si sono mostrati molto interessati ai risultati delle riproduzioni degli eventuali acquirenti.

Testo originale in inglese © Tom e Pat Bridges

Per approfondire:

Lungo articolo dedicato alla riproduzione di caracidi e ciprinidi, da cui traspare l'orgoglio e la soddisfazione che si prova quando si riesce a riprodurre questi pesci con successo, perché non fanno tutto da soli, ma richiedono da parte dell'acquariofilo un impegno attivo, forte e costante - tratto e tradotto da un articolo di Randy Carey

Indicazioni e consigli per allevarli in base alle loro esigenze

Racconto di un'esperienza di riproduzione dei barbi ciliegia, i Puntius titteya, coronata dalla scoperta di molti, minuscoli avannotti - tratto e tradotto da un articolo di Jacklyn McNaughton

Esperienza di riproduzione di questi bei pesci, adatti anche agli acquari di comunità, e facili da riprodurre e da far crescere - tratto e tradotto da un articolo di Greg Mallet

Riferimenti & Link
Tetras and Barbs

Tetras and Barbs

Edizione Inglese - di Randy Carey - Scritta da uno dei maggiori esperti di questi gruppi di pesci, questa guida completa presenta cinque importanti gruppi di pesci che abbracciano centinaia di specie e copre argomenti essenziali per gli acquariofili interessati ai tetra e ai barbus, come alimentazione, fabbisogni, specie, malattie e riproduzione. Foto a colori, barre laterali, grafici e riquadri dei suggerimenti illustrano i punti chiave e completano perfettamente il testo informativo.

The Barbs Aquarium

The Barbs Aquarium: Everything About Natural History, Purchase, Health, Care, Breeding, and Species Identification

Edizione Inglese - di Gary Elson, Oliver Lucanus, Michele Earle-Bridges. Guida sull'allevamento di questi colorati pesci tropicali eccezionalmente attivi e con un appetito altrettanto enorme. Le loro numerose varietà sono originarie dell'Asia meridionale e sud-orientale.

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Melon barb, Ember barb

Uno dei piccoli ciprinidi più sottovalutati in acquariofilia, in quanto è relativamente tranquillo, resistente, colorato e con un comportamento interessante

Dimensioni max: 7.5 cm TL
Aspettativa di vita: 5 - 8 anni