Bel pesce dalla colorazione rossastra, diventa abbastanza grande ed è un predatore, per cui il suo allevamento non è raccomandato per i comuni acquari di comunità
Belontia signata - Foto © Zhou Hang
18 cm TL
La specie Belontia signata è talvolta venduta anche con il nome vernacolare di 'Ceylon fighting fish', pesce combattente di Ceylon. Differisce dal suo unico congenere, Belontia hasselti, per il colore del corpo rossastro complessivo (vs. grigio brunastro), che è il carattere più evidente, e per l'assenza di un disegno tipo mosaico nelle pinne dispari (vs presenza).
Belontia signata si trova in almeno tre forme putative. La forma nominativa, e più comune, descritta da Günther, abita per lo più limpidi torrenti nelle zone più piovose, non ha spot alla base della pinna pettorale, e in più mostra la colorazione di base del corpo più rossa, gli occhi più luminosi e il corpo più profondo tra le tre forme.
La seconda forma, descritta come discutibile sottospecie valida Belontia signata jonklaasi da Benl e Terofal (1975), si trova in acque più torbide, si muove più lentamente e possiede uno spot turchese riflettente alla base della pinna pettorale, alcune squame iridescenti blu, in particolare nella metà inferiore del corpo, e lo stesso corpo è più sottile.
La terza forma, generalmente descritta come intermedia tra le altre due e distribuito in habitat di pianura, non presenta la colorazione rossastra del corpo e le estensioni filamentose della pinna caudale tendono ad essere bluastre rispetto al nero delle altre due forme.
Come altre specie nel sottordine degli Anabantoidei, Belontia signata possiede un organo respiratorio accessorio noto come organo del labirinto. Chiamato così grazie alla sua struttura labirintica, questo organo permette al pesce di respirare in una certa misura aria atmosferica. Comprende due organi suprabranchiali appaiati che si sono formati grazie ad una espansione della sezione epíbranchiale (superiore) del primo arco branchiale e sono alloggiati in una camera sopra le branchie. Consiste in molti lembi ripiegati di pelle altamente vascolarizzati, che aumentano enormemente la superficie respiratoria. La struttura dell'organo varia in complessità tra specie e specie, e tende ad essere più ben sviluppata in quelle che abitano in habitat particolarmente privi di ossigeno.
La posizione di parentela del genere Belontia rispetto agli altri anabantoidei non è del tutto chiara, infatti nessuna delle prove morfologiche né molecolari si è rivelata ad oggi conclusiva. Britz (1995) ritiene che potrebbe rappresentare un gruppo correlato a tutti gli altri membri della famiglia Osphronemidae basato sul fatto che il secondo muscolo elevatore esterno del secondo arco branchiale è modificato (come nelle famiglie Helostomatidae e Anabantidae), mentre negli altri Osphronemidae è modificato in un sottile strato che copre l'intera parte posteriore della camera suprabranchiale.
Tuttavia nella filogenia molecolare di Rüber et al. (2006) il genere Belontia è risultato essere molto strettamente legato ai 'gouramis giganti' del genere Osphronemus ma le relazioni basali tra gli osphronemidi non sono state recuperate.
Giovanissimo esemplare di Belontia signata - Foto © Johnny Jensen (Arkive.org)
Belontia signata - Foto © Jan Bukkem (Arkive.org)
Asia: comune nella zona a sud-ovest e nella regione medio-collinare del bacino del fiume Mahaweli, comprese le colline più basse fino a circa 800 m. Si trova in tutti i bacini fluviali di Kelani e di Kalu, in Sri Lanka.
Belontia signata è endemico nello Sri Lanka, dove si trova in quasi tutti i sistemi fluviali centrali e meridionali, compresi i drenaggi Mahaweli, Kelani, Kalu e Nilwala. La località tipo viene data semplicemente come "Sri Lanka". Presenta alcune differenze nella struttura e nella morfologia a seconda della località di ritrovamento.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
VULNERABLE (vulnerabile)
- Combtail: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: Acqua dolce, bentopelagico; clima tropicale.
Belontia signata vive principalmente in corsi d'acqua boschivi poco profondi, con acqua limpida e substrato di sabbia e piccoli sassi. Sembra mostrare una preferenza per i tratti dove l'acqua si muove più lentamente, si trova spesso tra le radici degli alberi marginali o tra la vegetazione.
Nel bacino del fiume Nilwala Belontia signata è stato registrato presso la località tipo di Devario pathirana, costituita da un piccolo corso d'acqua a bassa pendenza dalla corrente molto lenta, con il fondo di argilla lateritica. Nel 1990 era tra i 4-8 m di larghezza e fino a 3 m di profondità, sebbene lungo la gran parte dei punti campionati la profondità media andava solo dai 10 ai 150 cm. Il substrato era composto da massi di arenaria piccoli e lisci, intervallati da sabbia o limo, l'acqua era molto limpida. La vegetazione emersa era costituita da Aponogeton e Lagenandra, mentre gran parte del terreno circostante era stato occupato da piantagioni di riso, tè o cocco.
Le specie simpatriche comprendono tra le altre Devario pathirana, Puntius bimaculatus, Puntius kamalika (probabile), Puntius vittatus, Pethia nigrofasciata, Dawkinsia singhala (probabilmente, identificata come Dawkinsia filamentosa nel 1990), Systomus pleurotaenia, Systomus sarana, Rasboroides vaterifloris, Rasbora dandia (probabilmente, identificata come Rasbora daniconius nel 1990), Laubuka laubuca, Awaous grammepomus, Sicyopus jonklaasi e Ompok ceylonensis (probabilmente, identificato come Ompok bimaculatus nel 1990).
Dimensioni minime dell'acquario: 120x40x40h cm per una coppia di esemplari (m+f).
Si dovrebbe idealmente usare un substrato morbido e sabbioso e moltissimi ripari e zone ombreggiate. Un allestimento adeguato comprende anche luce smorzata, con cespugli di piante galleggianti come Ceratopteris thalictroides o simili. Possono essere usati radici e rami, collocati in modo che si formino zone ombreggiate, a cui possono essere legate piante epifite come Taxiphyllum e Felce di Giava.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Siccome Belontia signata abita naturalmente acque stagnanti, la filtrazione o meglio la corrente d'acqua in uscita dal filtro non deve essere troppo forte, piuttosto che un filtro tradizionale è meglio un piccolo filtro ad aria, che smuova l'acqua gentilmente, ma l'optimum è allevarli in un acquario senza filtro.
Comportamento e compatibilità: Belontia signata non è raccomandato per i comuni acquari di comunità, ma in vasche molto grandi può essere allevato insieme ad altri pesci. E' meglio evitare la convivenza con pesci piccoli, in quanto potrebbero essere mangiati, ma sono adatti pacifici ciprinidi da branco di medie dimensioni, così come gli anabantoidei più robusti, come Trichopodus o Helostoma.
Le specie di Belontia non sono gregarie, tranne quando sono ancora giovani, i maschi generalmente sono molto aggressivi verso i conspecifici, tra cui anche femmine non in periodo riproduttivo. Particolare attenzione deve essere prestata quando si introducono nuovi esemplari in un acquario già occupato da altri individui, in quanto potrebbero addirittura essere uccisi. A meno che la vasca non sia molto grande è meglio allevarne solo una singola coppia sessuata.
Specie principalmente carnivora che in natura si nutre di invertebrati, molluschi e piccoli pesci. In acquario vengono accettati subito alimenti vivi e congelati come lombrichi o crostacei, e la maggior parte degli esemplari impara gradatamente ad accettare soluzioni alternative come il mangime secco, in genere preferiscono i granuli alle scaglie. Gli alimenti più piccoli, come chironomus o artemia, sono accettati dagli esemplari piccoli, ma tendono ad essere ignorati dagli adulti.
I maschi adulti sono notevolmente più grandi e hanno le pinne impari più allungate rispetto alle femmine, inoltre sviluppano più estensioni filamentose ai raggi della pinna caudale. I giovani però non possono essere sessati accuratamente con mezzi esterni.
L'abbraccio di due Belontia signata durante l'accoppiamento - Foto © J. Vierke
Belontia signata è una specie in cui il maschio costruisce un nido di bolle e le cure parentali vengono effettuate da entrambi i genitori
Sembra che sia molto feconda ma non ci sono resoconti accurati di riproduzioni avvenute in cattività. Il nido costruito è apparentemente abbastanza primitivo ed entrambi i genitori partecipano alle cure parentali, con la femmina che proteggere e cura le uova mentre il maschio difende la zona circostante.
Taxa principali
Diventa abbastanza grande ed è una specie predatrice piscivora, per cui il suo allevamento non è adatto ai comuni acquari di comunità
Bel pesce dalla colorazione rossastra, diventa abbastanza grande ed è un predatore, per cui il suo allevamento non è raccomandato per i comuni acquari di comunità
Riferimenti & Link
scheda su Fishbase.com
la scheda completa su Seriouslyfish.com
la pagina sulla wikipedia inglese
Purtroppo non esiste in italiano, ma Labyrinth Fish - The Bubble-Nest-Builders è uno dei libri migliori che riguardano l'identificazione, la cura e la riproduzione dei labirintidi, sia asiatici che africani. Forse le foto sono un po' poche per aiutare nell'identificazione precisa degli esemplari, ma in quanto ai testi a mio parere è quanto di meglio si possa trovare.
Le Guide di Aquarium - Trichogaster & C. - Tutto su trichogaster, colisa e sphaerichthys
di Marco Affronte, Le Guide di Aquarium - Trichogaster & C. è na guida facile e completa sull'allevamento e la riproduzione in acquario di Trichogaster, Colisa e Sphaerichthys, con notizie sulla sistematica, le caratteristiche, i biotopi, l'allestimento dell'acquario
Aqualog All Labyrinths, Bettas, Gouramis, Snakeheads and Nandids
Edizione Inglese - di Frank Schafer
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