Consigli e suggerimenti generali per allevare i Betta splendens, i pesci combattenti, nella maniera più adatta, rispettando le loro esigenze
Betta splendens var. Crowntail - Foto © Hristo Hristov
Sfatiamo innanzitutto il mito per cui per allevare i Betta splendens bastano quelle bettiere, quegli acquari-loculo da 2-3 litri d'acqua che certe aziende vogliono propinarci a tutti i costi come adattissime.
I Betta splendens, come tutti gli altri pesci, hanno bisogno di nuotare, di muoversi in lungo e in largo per il loro ambiente.
In quei tristi loculi in cui a malapena riescono a girarsi sono destinati a morire presto d'inedia, e nel frattempo noi cosa ne avremmo ricavato? Assolutamente nulla, perché il piacere più grande che si può ricavare dall'allevare un Betta è quello di osservarlo nuotare per la vasca con le sue movenze lente, flessuose, eleganti... uno spettacolo che incanta, che si potrebbe osservare per ore, tanta è la tranquillità che trasmette... e che chi lo rinchiude in spazi troppo angusti si perde irrimediabilmente.
Quindi, per l'allevamento dei Betta, per godere appieno della loro flessuosità nei movimenti, io consiglio un acquario di almeno 50-60 cm di lunghezza.
Un'altra cosa che spesso si sottovaluta, sono le loro esigenze in termini di valori dell'acqua. I Betta splendens in natura abitano acque tenere, dalla bassissima durezza totale, e soprattutto acide, come lo sono le acque nere delle paludi di torba, il loro habitat d'eccellenza.
Si ritiene erroneamente che, essendo i pesci in commercio frutto di riproduzioni selettive in allevamenti commerciali ormai da anni, si siano come "dimenticati" dei valori dell'acqua e delle condizioni in cui vivevano i loro progenitori in natura.
Ora io vi chiedo: ma gli eschimesi, che sono generazioni e generazioni che vivono tra i ghiacci, come mai non si sono abituati a quelle temperature, e devono andare in giro coperti di tutto punto, esattamente come dovrei coprirmi io, che non ci sono mai stata? Forse questa storia che se un pesce è nato in cattività in acqua dura si è abituato a quell'acqua è una bufala? Ebbene, si! Rassegnatevi: se una specie, in millenni di storia, si è adattata ad una certa nicchia ecologica, non è in qualche anno di riproduzioni in cattività se ne dimentica... I Betta splendens per mantenersi in salute hanno bisogno di acqua tenera e acida, con pH inferiore a 7, pena la corrosione delle splendide pinne, corrosione che porta a problemi di salute e a conseguente morte precoce.
Quindi comprare un pesce combattente per avere un bel richiamo in una vasca di comunità con acqua di rubinetto, che nella quasi totalità dell'Italia è dura e basica, non è una buona scelta, anche se il negoziante vi dice che è un pesce riprodotto da anni in cattività.
E, di conseguenza, se avete in vasca un pesce combattente a cui si stanno consumando le pinne, non usate inutili medicinali ma fate in modo di acidificare l'acqua, mettendo i pesci nelle condizioni più simili a quelle che troverebbero in natura, se potessero scegliere.
Si può utilizzare al CO2, o un allestimento "acidificante" come quello proposto nella sezione "Allevamento" della scheda dedicata alla specie: rami e radici di legno e un bel po' di foglie secche, di faggio, rovere, o mandorlo indiano Ketapang. Si possono raccogliere tranquillamente in un bosco, lontano da strade o fonti di inquinamento, e inserire in vasca quando sono belle secche; anche i rami di faggio o quercia si possono raccogliere, dopo averli scortecciati accuratamente e fatti essiccare, si possono utilizzare in acquario.
I rami e le foglie coloreranno l'acqua di un leggero marroncino, e la acidificheranno; si possono aggiungere anche delle pignette di ontano, dalle comprovate proprietà acidificanti.
La lettiera di foglie in acquario dà una bella sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Queste colonie microbiche possono rappresentare una secondaria valida fonte di cibo per gli eventuali avannotti, ma soprattutto i tannini e le altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione sono molto utili per i pesci provenienti da ambienti di acque nere. Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente: non si può certo dire che quella utilizzata in acquariofilia sia il problema, ma ormai sono rimaste così poche paludi di torba che qualsiasi prelievo non necessario è a parer mio da evitare.
Per quanto riguarda tutto il resto, vi rimando alla lettura di quest'ottimo articolo: "Betta splendens, guida ad un'adozione consapevole" di Massimo Butera, che potete leggere sulla rivista web gratuita Aquariophylia n. 2 anno 2012, e che dà utilissime indicazioni per l'allevamento dei pesci combattenti, dall'allestimento dell'acquario alla scelta dei compagni di vasca, a seconda della vasca scelta, consigli che si vede chiaramente scaturire dalla conoscenza "personale" con questi pesci. Buona lettura :)
La Askoll non ama i "Betta"?
L'associazione acquariofila romana CIR ha messo in prima pagina nel proprio sito l'articolo "La Askoll non ama i Betta?", in cui si denuncia che una peraltro seria azienda italiana, la Askoll, uniformandosi al purtroppo sentire comune che vede i pesci più come oggetti d'arredamento che come esseri viventi, propone un "loculo" di soli due litri d'acqua per l'allevamento dei Betta splendens. Oltre al fatto che ciò istiga a violare i regolamenti comunali della gran parte dei Comuni italiani, che proibiscono di tenere pesci vivi in meno di 30 litri d'acqua, quello che più dispiace è venga data da una ditta così autorevole una conferma a chi, privo della più elementare sensibilità, è convinto che un pesce possa vivere senza soffrire in uno spazio in cui non può nuotare, in cui riesce a malapena a girarsi.
Per approfondire:
Racconto di un'esperienza personale nell'allevamento e riproduzione dei piccoli Colisa chuna, ora Trichogaster chuna - tratto e tradotto da un articolo di Twyla Lindstrom-Peters
Consigli e suggerimenti per l'allevamento e la riproduzione degli ex Colisa lalia
Resoconto accurato e completo di una rara esperienza di riproduzione degli ancor più rari Sphaerichthys selatanensis, i gourami cioccolato fasciati - tratto e tradotto da un articolo di Ste Chester
Esperienza di allevamento e riproduzione di questi gourami, che nonostante siano molto più adatti dei loro cugini Trichogaster lalius all'allevamento in acquario, sono molto rari da trovare in commercio - tratto e tradotto da un articolo di Twyla Lindstrom-Peters
Introduzione all'allevamento dei Betta splendens. Come farli riprodurre e come far crescere gli avannotti - tratto e tradotto da un articolo di Bob Berdoulay
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sull'allevamento e la riproduzione di Colisa chuna, ora Trichogaster chuna, grazie ai messaggi più interessanti di it.hobby.acquari
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sulla riproduzione dei Colisa lalia, oggi Trichogaster lalius, grazie ai messaggi più interessanti di it.hobby.acquari
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
su Practical FishKeeping le risposte alle domande più frequenti sui pesci combattenti
su Acquaportal.it, raccolta di articoli dedicati all'allevamento e alla riproduzione dei Betta splendens
Playfish 5/2004 - "La riproduzione dei Betta"
su Playfish c'è questo articolo di Nadia Formosa (GARB), sui pesci combattenti
articolo su Practical FishKeeping sulle specie appartenenti agli anabantoidei, con belle foto
Video: World's best Betta set-up? But Fighter won't stay put!
Splendida vasca dedicata ai Betta splendens, i pesci combattenti, con un video che fa vedere come sia il Betta stesso che sceglie la terrazza dove stare :)
articolo di Livio Leoni su Acquaportal che descrive l'ambiente naturale di anabantidi e Badis e spiega come ricrearlo in acquario
Edizione italiana - di Andrea Gollin - In questo libro, il neofita che si avvicina per la prima volta a questo pesce, potrà scoprire il corretto mantenimento del Betta in acquario, la sua alimentazione e la riproduzione. Ho voluto raccontare non solo le sue caratteristiche biologiche, ma anche la sua storia.
Betta Fish: The Simple Guide to Caring for Your Magical Betta
Edizione Inglese - di Walter James - Questi pesci hanno personalità brillanti che richiedono l’ambiente adatto per prosperare. Questo libro vi terrà per mano durante l'intero processo di cura di un betta. Imparerete tutto su questi pesci magici.
Taxa principali
Non molto facile da trovare in commercio, non costruisce un nido di bolle ma è un incubatore orale paterno, cioè il papà custodisce in bocca uova e avannotti
Dalla livrea inconfondibile, non è facile da trovare in commercio.Il padre custodisce uova e avannotti in bocca, fino a che non sono indipendenti.
Grande specie di Betta incubatrice orale, difficile da trovare in commercio
Incubatore orale che prima della sua formale descrizione era indicato come Betta sp. ‘Sanggau’
Specie che costruisce un nido di bolle, è abbastanza battagliera e molte volte non tollera altri conspecifici nella sua vasca.
Splendida specie costruttrice di nido di bolle, non facile da trovare, con una caratteristica livrea rosso-magenta e una grande macchia verde sui fianchi
Splendidi ma rari Betta costruttori d nido di bolle, molti dei pesci che vengono venduti o raffigurati come tali sono invece Betta uberis o altri congeneri.
Molto difficile da trovare in commercio, ha un aspetto simile a Betta albimarginata ed è un incubatore orale
Uno dei grandi Betta incubatori orali
Splendida specie dalla livrea scarlatta, che costruisce un nido di bolle
Specie incubatrice orale non facile da trovare in commercio
Specie incubatrice orale, difficile da trovare in commercio
Una specie di Betta incubatrice orale, abbastanza distinguibile da tutte le altre
Specie di Betta poco conosciuta, incubatrice orale
Betta incubatore orale, molo simile a Betta mandor
Raramente disponibile nel commercio acquariofilo, è una splendida specie di Betta che costruisce nidi di bolle.
Grande Betta incubatore orale raro da trovare in commercio, sembra che venga addirittura pescato più frequentemente come cibo
Usato nei combattimenti a scommessa nei suoi paesi d'origine, si può trovare abbastanza facilmente in commercio, costruisce un nido di bolle
Specie poco nota, che costruisce un nido di bolle
Una splendida specie di Betta incubatrice orale, in pericolo di estinzione per la distruzione dei suoi habitat
Conosciuta per molto tempo come Betta sp. 'Mahachai' dal nome della località di ritrovamento, è una specie costruttrice di nido di bolle
Questa specie incubatrice orale è stata in passato commercializzata ed etichettata come Betta anabatoides
Una rara specie di Betta incubatrice orale difficile da trovare in commercio
Specie incubatrice orale paterna, deve il suo nome alla macchia sul mento, che assomiglia ad un pi greco
Specie di incubatori orali molto rara da trovare in commercio, è stata molto spesso identificata erroneamente come Betta pugnax o Betta taeniata.
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