Splendidi ma rari Betta costruttori d nido di bolle, molti dei pesci che vengono venduti o raffigurati come tali sono invece Betta uberis o altri congeneri.
Maschio adulto di Betta burdigala. Notare la forma arrotondata della testa - Foto © Haji Badaruddin (Seriouslyfish.com)
2.5 cm SL
La specie di Betta burdigala è eccezionalmente rara in acquariofilia, e molti dei pesci che vengono venduti o raffigurati come tale sono invece Betta uberis o altri congeneri.
E' inclusa nel gruppo Betta coccina di specie strettamente collegate del genere, gruppo che comprende per lo più piccoli pesci di colore rosso con le eccezioni di Betta hendra, Betta miniopinna e Betta persephone che sono di colore verdastro o scuro, e la loro identificazione può essere problematica, in quanto la livrea esterna può essere sia simile che confondibilmente variabile.
I membri del gruppo Betta coccina possiedono i seguenti caratteri condivisi: dimensioni ridotte degli adulti (fino a 40 mm SL); colorazione del corpo rosso o nero; presenza di una macchia mediolaterale in alcune specie; 9 vertebre addominali (vs. 10-12 in tutte le altre specie di Betta); sono abitanti stenotopici delle foreste delle paludi di torba.
All'interno del gruppo, Betta burdigala è molto simile a Betta uberis nell'aspetto, e le due specie possono essere difficili da distinguere, anche se sono più facilmente distinguibili dai congeneri in quanto entrambe possiedono un muso notevolmente corto e arrotondato.
Alcune forme di Betta uberis possiedono una macchia laterale iridescente da bluastra a verdastra, e possono essere scambiate più facilmente per altre specie come Betta brownorum e Betta coccina, ma altre no, e in alcuni casi possono essere distinte da Betta burdigala solo da caratteri morfometrici.
Gruppo di Betta coccina:
- Betta coccina Vierke, 1979
- Betta tussyae Schaller, 1985
- Betta persephone Schaller, 1986
- Betta rutilans Witte & Kottelat, 1991
- Betta brownorum Witte & Schimdt, 1992
- Betta livida Ng & Kottelat, 1992
- Betta miniopinna Tan & Tan, 1994
- Betta burdigala Kottelat & Ng, 1994
- Betta uberis Tan & Ng, 2006
- Betta hendra Schindler & Linke, 2013
Betta burdigala può essere distinta da tutti gli altri membri del gruppo dalla seguente combinazione di caratteri: nessuna macchia laterale; corpo rossastro; raggi della pinna dorsale 14-15; raggi della pinna anale 24-26; 11-11½ squame subdorsali; 5 + 6 raggi principali della pinna caudale; presenza di chiazze verde iridescente sul terzo prossimale delle pinne dorsale e anale.
Inoltre, può essere distinta da Betta uberis dai seguenti caratteri: assenza di una macchia verde iridescente medio laterale del corpo nei maschi (rispetto alla presenza, ma non sempre); meno raggi della pinna dorsale (14-15, contro 14-17); meno squame subdorsali (11-11½, contro 12-13½); meno squame predorsali (15-16, contro 18-20); meno squame postdorsali (8, contro 9-11); maggiore lunghezza postdorsale (19,1-23,5% SL, rispetto a 13,5-17,8); base della pinna dorsale più corta (26,8-28,6% SL, rispetto a 30,0-37,2); maggiore lunghezza postorbitale (16,7-17,4% SL, rispetto a 13,4-16,8); maggiore lunghezza del muso (42-45% della lunghezza postorbitale, rispetto al 29-42%).
Molte specie di Betta, come il Betta burdigala di questa foto, sono abitanti stenotopici delle foreste delle torbiere e stanno scomparendo insieme al loro habitat - Foto © Haji Badaruddin (Seriouslyfish.com)
Quello dei Betta è il genere più specioso all'interno della famiglia degli Osphronemidae con quasi 70 membri riconosciuti, e sembra comunque destinato a crescere ancora, in quanto continuano ad essere descritte regolarmente specie nuove.
Le specie si sono adattate con successo ad abitare una grande varietà di nicchie ecologiche, dai fossati stagnanti ai corsi d'acqua collinari, fino ad arrivare ad alcuni ambienti estremi, come quelli fortemente acidi delle foreste di torbiere.
La suddivisione dei membri in un certo numero di gruppi che contengono specie strettamente correlate è ormai generalmente accettata, ma in gran parte basato su caratteri morfologici/comportamentali. Sarebbe quindi necessario un lavoro filogenetico molecolare, che senza dubbio si rivelerebbe utile per determinare con maggiore precisione i rapporti tra questi pesci. Un elenco completo dei gruppi di specie come attualmente riconosciuto può essere trovato in questa pagina.
Come le altre specie del sottordine degli Anabantoidei, anche le specie del genere Betta possiedono un organo respiratorio accessorio noto come il labirinto. Chiamato così per la sua struttura labirintica, quest'organo permette ai pesci di respirare aria atmosferica in una certa misura. Composto da organi suprabranchiali appaiati formati attraverso l'espansione della sezione epibranchiale (superiore) del primo arco branchiale e alloggiato in una camera sopra le branchie, contiene molti risvolti di pelle altamente vascolarizzati, che funzionano come una grande superficie respiratoria. La sua struttura varia in complessità tra le specie, e tende a essere meglio sviluppato in quelle che abitano ambienti più duri e difficili.
Asia: Banka, Indonesia.
Betta burdigala è endemico dell'isola di Bangka, appena al largo della costa orientale di Sumatra, provincia di Bangka-Belitung, Indonesia, con località tipo "4 chilometri a nord del villaggio di Bikang sulla strada che va da Koba a Toboali, Bangka, Indonesia". Il pesce del Borneo indonesiano dall'aspetto simile, precedentemente noto nel commercio acquariofilo come Betta cf. burdigala "Kubu", Betta sp. "Sukadana" e Betta sp. "Pangkalanbun", è stato ufficialmente descritto come Betta uberis nel 2006.
Betta burdiagala è stato inserito nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate nella categoria "vulnerabile" dal 1996.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
CRITICALLY ENDANGERED (in pericolo critico)
- Betta burdigala: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: bentopelagico; acqua dolce, clima tropicale.
Betta burdigala è ritrovato nelle foreste delle paludi di torba e negli associati corsi d'acqua nera, anche se si può trovare anche in acqua dolce, nelle paludi forestali. Il fitto baldacchino di rami sovrastante fa sì che molta poca luce penetri la superficie dell'acqua, mentre la vegetazione ripariale cresce rigogliosa. L'acqua è di solito resa scura dagli acidi umici e dalle altre sostanze chimiche rilasciate dal materiale organico in decomposizione. Il contenuto minerale disciolto è generalmente trascurabile e il pH può essere molto basso, fino a 3.0 o 4.0. Il substrato è solitamente coperto da foglie cadute, rami e radici di alberi sommersi, e in alcuni periodi dell'anno i pesci possono essere costretti a sopravvivere all'interno della lettiera umida per diverse settimane in quanto l'acqua permanente non è sempre disponibile.
Dimensioni minime dell'acquario: 45x30x30h cm per una coppia o un piccolo gruppo.
Betta burdigala sta al meglio in un acquario ben piantumato, ombreggiato con abbondante copertura superficie sotto forma di piante ad alto fusto e piante galleggianti come Salvinia o Riccia sp.. Possono essere usati radici e rami, collocati in modo che si formano zone ombreggiate; per fornire ulteriore riparo possono anche essere inclusi, magari nascosti da altri arredi, vasi di terracotta rovesciati o pezzi di tubo.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Siccome Betta burdigala abita naturalmente acque con scarso movimento, la filtrazione o meglio la corrente d'acqua in uscita dal filtro non deve essere troppo forte, l'ideale è allevarli in un acquario senza filtro, a condizione che venga mantenuta un'ottima qualità dell'acqua.
Come altre del genere, questa specie sembra stare meglio in condizioni di luce piuttosto fioca. Si potrebbero aggiungere piante acquatiche che possono sopravvivere in tali condizioni, come Microsorum, Taxiphyllum o Cryptocoryne spp., sarebbe anche utile qualche cespuglio di vegetazione galleggiante.
Betta burdigala richiede condizioni d'acqua acida con trascurabile durezza carbonatica e bassissima durezza generale, per cui si potrebbe avere bisogno di acqua ad osmosi inversa, acidificata con CO2 o altri metodi.
L'acquario va tenuto ben coperto e non riempirlo fino all'orlo in quanto come come tutti Betta richiede di accedere occasionalmente allo strato di aria umida che si forma sopra la superficie dell'acqua, ed è un ottimo saltatore.
Comportamento e compatibilità: Betta burdigala non sono consigliabili per i comuni acquari di comunità, viste le loro particolari caratteristiche, e dato il loro stato di conservazione (sono minacciati d'estinzione in natura), la riproduzione in cattività dovrebbe essere la priorità.
Possono essere compagni di vasca adatti alcuni piccoli ciprinidi e cobitidi che abitano in ambienti simili in natura, ma sono essenziali delle ricerche adeguate prima dell'acquisto.
Esistono report contrastanti sul fatto che possa essere allevato in gruppi con più coppie o in gruppi tipo harem, comprendenti un singolo maschio insieme a diverse femmine. Alcuni affermano che, nonostante si verifichino alcuni inseguimenti e battibecchi per il territorio, è raro che si facciano danni fisici reali, mentre altri raccomandano di allevarli in coppie singole dopo aver osservato una forte aggressività nei confronti dei conspecifici da parte degli individui dominanti del gruppo.
In natura probabilmente preda insetti e altri piccoli invertebrati.
In acquario normalmente accetta il mangime secco, una volta riconosciuto come commestibile, ma per garantire lo sviluppo di colori e condizioni ottimali dovrebbero essere offerti regolarmente piccoli alimenti vivi e/o congelati come Daphnia, Artemia o larve di chironomus (bloodworm).
Bisogna fare attenzione a non alimentarli eccessivamente, in quanto i Betta sp. sembrano particolarmente inclini all'obesità.
I maschi sono più colorati e sviluppano pinne più lunghe delle femmine mentre maturano.
Per la riproduzione dei Betta burdigala è particolarmente importante fornire molti ripari, rifugi e barriere visive per la femmina, e spesso vengono utilizzati contenitori di rullini o pezzi di tubo in plastica per offrire potenziali siti di nidificazione. Se presenti anche le piante galleggianti possono essere incorporate nel nido. La vasca dovrebbe avere un coperchio abbastanza ermetico, (alcuni allevatori utilizzano la pellicola per alimenti) poiché gli avannotti hanno bisogno di accedere ad uno strato di aria calda e umida senza la quale lo sviluppo dell'organo del labirinto può essere compromessa.
La coppia non deve essere separata prima della deposizione. Il maschio può costruire il nido in un tubo o in un contenitore, sotto un'ampia foglia o tra la vegetazione galleggiante a foglia fine, e di solito non tollera la presenza della femmina nelle vicinanze fino a quando non è completo. Poco prima della deposizione delle uova, il colore del corpo della femmina impallidisce e appaiono delle barre scure sui fianchi, l'accoppiamento in genere si verifica sotto il nido in un 'abbraccio' tipico degli Osphronemidae, con il maschio che avvolge il proprio corpo attorno a quello della femmina. Al culmine vengono rilasciati contemporaneamente lo sperma e alcune uova che vengono raccolte dalla femmina tra pinne pelviche e il corpo. Il maschio poi le trasferisce al suo nido mentre la femmina recupera quelle che cadute. Questo ciclo viene ripetuto fino a quando la femmina ha deposto tutte le uova, processo che può richiedere un certo tempo.
Non si tratta di una specie particolarmente prolifica, normalmente vengono deposte meno di 20 uova, anche se non sono rare covate più grandi, fino a 50 uova.
Gli adulti dopo la deposizione possono normalmente essere lasciati in situ, sebbene la femmina non sia più coinvolta attivamente perché il maschio si assume la responsabilità esclusiva di proteggere e curare il nido. Le uova si schiudono in 24-48 ore, rimanendo nel nido per altri 3-4 giorni, fino a che il sacco vitellino è completamente assorbito, mentre il maschio continua a raccogliere e rimettere a posto quelle che cadono. Una volta che gli avannotti iniziano a nuotare liberamente, il maschio perderà interesse, ma gli adulti di solito non mangiano la loro prole.
Gli avannotti sono abbastanza grandi da accettare alimenti come microworm e naupli d'artemia immediatamente, ma ci sono segnalazioni di giovani Betta che hanno avuto problemi di salute se alimentati con quantità eccessive di questi ultimi. Per un tasso di crescita ottimale vanno offerte piccole quantità di cibi diversi 2 -3 volte al giorno, e non va cambiata troppa acqua in una sola volta, ma è preferibile effettuare piccoli cambi regolari.
Taxa principali
Non molto facile da trovare in commercio, non costruisce un nido di bolle ma è un incubatore orale paterno, cioè il papà custodisce in bocca uova e avannotti
Dalla livrea inconfondibile, non è facile da trovare in commercio.Il padre custodisce uova e avannotti in bocca, fino a che non sono indipendenti.
Grande specie di Betta incubatrice orale, difficile da trovare in commercio
Incubatore orale che prima della sua formale descrizione era indicato come Betta sp. ‘Sanggau’
Specie che costruisce un nido di bolle, è abbastanza battagliera e molte volte non tollera altri conspecifici nella sua vasca.
Splendida specie costruttrice di nido di bolle, non facile da trovare, con una caratteristica livrea rosso-magenta e una grande macchia verde sui fianchi
Splendidi ma rari Betta costruttori d nido di bolle, molti dei pesci che vengono venduti o raffigurati come tali sono invece Betta uberis o altri congeneri.
Molto difficile da trovare in commercio, ha un aspetto simile a Betta albimarginata ed è un incubatore orale
Uno dei grandi Betta incubatori orali
Splendida specie dalla livrea scarlatta, che costruisce un nido di bolle
Specie incubatrice orale non facile da trovare in commercio
Specie incubatrice orale, difficile da trovare in commercio
Una specie di Betta incubatrice orale, abbastanza distinguibile da tutte le altre
Specie di Betta poco conosciuta, incubatrice orale
Betta incubatore orale, molo simile a Betta mandor
Raramente disponibile nel commercio acquariofilo, è una splendida specie di Betta che costruisce nidi di bolle.
Grande Betta incubatore orale raro da trovare in commercio, sembra che venga addirittura pescato più frequentemente come cibo
Usato nei combattimenti a scommessa nei suoi paesi d'origine, si può trovare abbastanza facilmente in commercio, costruisce un nido di bolle
Specie poco nota, che costruisce un nido di bolle
Una splendida specie di Betta incubatrice orale, in pericolo di estinzione per la distruzione dei suoi habitat
Conosciuta per molto tempo come Betta sp. 'Mahachai' dal nome della località di ritrovamento, è una specie costruttrice di nido di bolle
Questa specie incubatrice orale è stata in passato commercializzata ed etichettata come Betta anabatoides
Una rara specie di Betta incubatrice orale difficile da trovare in commercio
Specie incubatrice orale paterna, deve il suo nome alla macchia sul mento, che assomiglia ad un pi greco
Specie di incubatori orali molto rara da trovare in commercio, è stata molto spesso identificata erroneamente come Betta pugnax o Betta taeniata.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su FishBase
scheda completa su SeriouslyFish.com, con bellissime foto dell'atto riproduttivo
Edizione italiana - di Andrea Gollin - In questo libro, il neofita che si avvicina per la prima volta a questo pesce, potrà scoprire il corretto mantenimento del Betta in acquario, la sua alimentazione e la riproduzione. Ho voluto raccontare non solo le sue caratteristiche biologiche, ma anche la sua storia.
Betta Fish: The Simple Guide to Caring for Your Magical Betta
Edizione Inglese - di Walter James - Questi pesci hanno personalità brillanti che richiedono l’ambiente adatto per prosperare. Questo libro vi terrà per mano durante l'intero processo di cura di un betta. Imparerete tutto su questi pesci magici.
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