Specie incubatrice orale non facile da trovare in commercio
Betta dennisyongi, maschio che incuba le uova in bocca - Foto © Hervé Gonin (Seriouslyfish.com)
3.5 cm SL
La specie Betta dennisyongi è disponibile nel commercio acquariofilo, ma non è commercializzata in grandi numeri, e potrebbe essere stata inavvertitamente ibridata con il congenere dall'aspetto simile Betta rubra prima della sua descrizione, in quanto le due specie sono generalmente esportate mescolate insieme.
Betta dennisyongi è incluso nel gruppo Betta rubra di specie strettamente correlate all'interno del genere, un assemblaggio eretto da Schindler e Van der Voort (2012) che hanno anche ridescritto Betta rubra, ma sia il gruppo che le specie sono stati successivamente ridescritte da Tan (2013) che ha anche descritto Betta dennisyongi nella stessa pubblicazione.
In base a Tan (2013) i membri del gruppo Betta rubra sono definiti dai seguenti caratteri condivisi: nessuna barra verticale sull'opercolo; disegno dell'opercolo comprendente una striscia post-orbitale continua o interrotta che si estende fino al bordo o quasi dell'opercolo, con la sua porzione posteriore allargata per formare una macchia simile a una barra; ampia banda suborbitale sempre presente e che copre 2-5 file di squame, formando una macchia triangolare; pinna anale con 2-4 raggi spinosi e 22–25 raggi molli (totale = 25–27); squame laterali 29–32; maschi e femmine entrambi con pinne dorsali e anali appuntite, pinna caudale arrotondata con raggi mediani estesi; maschi maturi con 4-8 larghe barre laterali nere; femmine e giovani con banda laterale nera longitudinale; si trova negli habitat di pianura del nord-ovest di Sumatra; dimensioni fino a 42 mm SL.
Gruppo di Betta rubra:
- Betta rubra Perugia, 1893
- Betta dennisyongi Tan, 2013
Betta dennisyongi può essere distinto da Betta rubra, attualmente l'unico altro membro del gruppo, dalla seguente combinazione di caratteri: striscia nera postorbitale continua e che si estende fino al bordo dell'opercolo (vs. striscia interrotta in Betta rubra); striscia suborbitale relativamente ampia sotto l'occhio che forma un segno triangolare nero (larghe 4-5 file di squame, contro 2-3); colorazione del corpo meno intensa con spazi più ampi tra le barre nere del corpo nei maschi; meno raggi della pinna anale (modalità 25, contro 27); più squame subdorsali (6–7, contro 5–5½); più squame laterali (modalità 31, contro 30); più vertebre (modalità 30, contro 29); base della pinna dorsale più lunga (13,0-18,4, contro 11,0-13,4% SL); dimensioni massime più piccole (35,4 contro 42,1 mm SL).
Quello dei Betta è il genere più specioso all'interno della famiglia degli Osphronemidae con quasi 70 membri riconosciuti, e sembra comunque destinato a crescere ancora, in quanto continuano ad essere descritte regolarmente specie nuove.
Le specie si sono adattate con successo ad abitare una grande varietà di nicchie ecologiche, dai fossati stagnanti ai corsi d'acqua collinari, fino ad arrivare ad alcuni ambienti estremi, come quelli fortemente acidi delle foreste di torbiere.
La suddivisione dei membri in un certo numero di gruppi che contengono specie strettamente correlate è ormai generalmente accettata, ma in gran parte basato su caratteri morfologici/comportamentali. Sarebbe quindi necessario un lavoro filogenetico molecolare, che senza dubbio si rivelerebbe utile per determinare con maggiore precisione i rapporti tra questi pesci. Un elenco completo dei gruppi di specie come attualmente riconosciuto può essere trovato in questa pagina.
Come le altre specie del sottordine degli Anabantoidei, anche le specie del genere Betta possiedono un organo respiratorio accessorio noto come il labirinto. Chiamato così per la sua struttura labirintica, quest'organo permette ai pesci di respirare aria atmosferica in una certa misura. Composto da organi suprabranchiali appaiati formati attraverso l'espansione della sezione epibranchiale (superiore) del primo arco branchiale e alloggiato in una camera sopra le branchie, contiene molti risvolti di pelle altamente vascolarizzati, che funzionano come una grande superficie respiratoria. La sua struttura varia in complessità tra le specie, e tende a essere meglio sviluppato in quelle che abitano ambienti più duri e difficili.
Asia: Sumatra, in Indonesia, da Meulaboh ai torrenti di pianura prima di Singkil.
Attualmente Betta dennisyongi è noto solo nella costa occidentale della provincia centrale di Aceh, nella parte nord-occidentale di Sumatra, in Indonesia, tra la città di Meulaboh e le colline della pianura a nord della città di Singkil. La località tipo è "Sumatra: Aceh: Kabupaten Nagan Raya: Lamie, Alue Rayeuk, ruscello lungo la strada Meulaboh-Blangpidie". Alcune ex località per il congenere Betta rubra sono attualmente considerate in riferimento a Betta dennisyongi, ma non è chiaro se i due si trovino insieme naturalmente in alcune località o per causa di interferenze umane (Tan, 2013).
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
VULNERABLE (vulnerabile)
- Betta dennisyongi: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce; clima tropicale.
Betta dennisyongi si trova nei torrenti di pianura e negli habitat d'acqua acida delle paludi. Trovato in acqua da chiara a nera, dalla foresta secondaria agli ambienti delle piantagioni e dei terreni agricoli.
Uno degli habitat registrasti conteneva acqua chiara con corrente relativamente veloce, con un pH di 7,0, un substrato di sabbia e rive argillose ripide, i pesci sono stati raccolti tra la lettiera sommersa. Anche nella località tipo è stato raccolto tra la lettiera di foglie sommersa e nella vegetazione degli argini; la corrente era lenta e l'acqua nera con un pH di 6.0 e un substrato di fango e argilla.
Specie di pesci sintopica con Osteochilus jeruk, Rasbora jacobsoni, Rasbora kluetensis (Cyprinidae); Nemacheilus tuberigum (Nemacheilidae); Mystus punctifer (Bagridae), Ompok brevirictus, Kryptopterus piperatus (Siluridae).
Dimensioni minime dell'acquario: 45x30x30h cm è sufficiente per una singola coppia, per un gruppo ci vuole leggermente più grande.
Betta dennisyongi sta al meglio in un acquario ben piantumato, ombreggiato con abbondante copertura superficie sotto forma di piante ad alto fusto e piante galleggianti come Salvinia o Riccia sp.. Possono essere usati radici e rami, collocati in modo che si formano zone ombreggiate. Se non si trovano radici in vendita della forma desiderata, possono essere utilizzati rami di faggio o rovere, purché accuratamente e completamente scortecciati ed essiccati. Per fornire ulteriore riparo possono anche essere inclusi, magari nascosti da altri arredi, vasi di terracotta rovesciati o pezzi di tubo.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Come altre del genere, Betta dennisyongi sembra stare meglio in condizioni di luce piuttosto fioca. Si potrebbero aggiungere piante acquatiche che possono sopravvivere in tali condizioni, come Microsorum, Taxiphyllum o Cryptocoryne spp., è utile anche qualche cespuglio di vegetazione galleggiante per schermare ulteriormente la luce.
Questa specie richiede condizioni d'acqua acida con trascurabile durezza carbonatica e bassissima durezza totale, per cui si potrebbe avere bisogno di acqua ad osmosi inversa, acidificata con CO2 o altri metodi.
Siccome Betta dennisyongi abita naturalmente acque con scarso movimento, la filtrazione o meglio la corrente d'acqua in uscita dal filtro non deve essere troppo forte, si può usare un piccolo filtro a spugna, che smuova gentilmente l'acqua, ma l'ideale è allevarli in un acquario senza filtro a condizione che venga mantenuta un'ottima qualità dell'acqua.
L'acquario deve essere ben coperto (sono ottimi saltatori) e va lasciato un po' di spazio tra l'acqua e il coperchio, perché come tutti i Betta hanno bisogno di uno strato di aria calda e umida a cui possano accedere quando ne hanno voglia.
Comportamento e compatibilità: i Betta dennisyongi non sono raccomandati per i comuni acquari di comunità. Le loro esigenze nelle cure e il loro temperamento implicano che è meglio allevarli da soli o con specie molto pacifiche poiché i pesci molto più grandi o più vigorosi possono intimidirli e competere per il cibo.
Potrebbero essere adatti un branco di piccoli ciprinidi o di cobitidi che in natura vivono in condizioni simili, ma sono essenziali ricerche adeguate prima dell'acquisto.
Esistono report contrastanti sul fatto che possa essere allevato in gruppi con più coppie o in gruppi tipo harem, comprendenti un singolo maschio insieme a diverse femmine. Alcuni affermano che, nonostante si verifichino alcuni inseguimenti e battibecchi per il territorio, è raro che si facciano danni fisici reali, mentre altri raccomandano di allevarli in coppie singole dopo aver osservato una forte aggressività nei confronti dei conspecifici da parte degli individui dominanti del gruppo.
In natura probabilmente preda insetti e altri piccoli invertebrati.
In acquario normalmente accetta il mangime secco, una volta riconosciuto come commestibile, ma per garantire lo sviluppo di colori e condizioni ottimali dovrebbero essere offerti regolarmente piccoli alimenti vivi e/o congelati come Daphnia, Artemia o larve di chironomus (bloodworm).
Sono adatti anche piccoli insetti come grilli appena nati o i moscerini della frutta Drosophila; è meglio riempir loro lo stomaco nutrendoli con mangime per pesci o qualche tipo di vegetale prima di offrirli ai pesci.
Bisogna fare attenzione a non alimentarli eccessivamente, in quanto i Betta sp. sembrano particolarmente inclini all'obesità.
I maschi sono più colorati e sviluppano pinne dispari più estese rispetto alle femmine.
Il maschio di questa specie di Betta è un incubatore orale, cioè custodisce uova prima e avannotti poi in bocca, fino a questi ultimi non sono in grado di nuotare liberamente.
Se la coppia non è allevata da sola, come si consiglia, è meglio allestire un acquario dedicato alla riproduzione, con un coperchio che garantisca la presenza di uno strato di aria calda e umida sopra l'acqua, in quanto gli avannotti hanno bisogno di accedere ad uno strato di aria calda e umida senza la quale lo sviluppo dell'organo labirinto può essere compromessa.
Dopo un prolungato corteggiamento, vengono rilasciati uova e lo sperma nel corso dell'abbraccio tipico degli Osphronemidae, in cui il maschio avvolge il corpo intorno a quella della femmina. Prima di rilasciare le uova potrebbero essere necessari diversi abbracci di "allenamento".
Contrariamente alla maggior parte dei Betta incubatori orali. le uova non vengono catturate nella pinna anale del maschio ma in quella della femmina, come è tipico nei congeneri che costruiscono un nido di bolle. Il maschio raccoglie quindi le uova direttamente in bocca e il ciclo viene ripetuto fino a quando la femmina non depone tutte le uova, processo che può richiedere del tempo.
Un maschio incubatore può inghiottire o rilasciare le uova prematuramente se stressato o inesperto, quindi è preferibile lasciare la femmina in situ.
Il periodo di incubazione è di 10-17 giorni, dopo di che il maschio inizierà a rilasciare gli avannotti completamente formati, che nuoteranno liberamente. A questo punto i genitori possono essere rimossi o si può lasciare che gli avannotti crescano a fianco dei genitori, anche se alcuni possono essere predati, ci sono resoconti che testimoniano una crescita più veloce degli avannotti in questo secondo caso.
Gli avannotti sono abbastanza grandi da accettare immediatamente alimenti come microworm e naupli di Artemia, ma va notato che ci sono rapporti di giovani Betta che hanno avuto problemi di salute se alimentati con quantità eccessive di questi ultimi.
Per un tasso di crescita ottimale vanno offerte piccole quantità di cibi diversi 2 -3 volte al giorno, e non va cambiata troppa acqua in una sola volta, sono preferibili piccoli cambi regolari.
Taxa principali
Non molto facile da trovare in commercio, non costruisce un nido di bolle ma è un incubatore orale paterno, cioè il papà custodisce in bocca uova e avannotti
Dalla livrea inconfondibile, non è facile da trovare in commercio.Il padre custodisce uova e avannotti in bocca, fino a che non sono indipendenti.
Grande specie di Betta incubatrice orale, difficile da trovare in commercio
Incubatore orale che prima della sua formale descrizione era indicato come Betta sp. ‘Sanggau’
Specie che costruisce un nido di bolle, è abbastanza battagliera e molte volte non tollera altri conspecifici nella sua vasca.
Splendida specie costruttrice di nido di bolle, non facile da trovare, con una caratteristica livrea rosso-magenta e una grande macchia verde sui fianchi
Splendidi ma rari Betta costruttori d nido di bolle, molti dei pesci che vengono venduti o raffigurati come tali sono invece Betta uberis o altri congeneri.
Molto difficile da trovare in commercio, ha un aspetto simile a Betta albimarginata ed è un incubatore orale
Uno dei grandi Betta incubatori orali
Splendida specie dalla livrea scarlatta, che costruisce un nido di bolle
Specie incubatrice orale non facile da trovare in commercio
Specie incubatrice orale, difficile da trovare in commercio
Una specie di Betta incubatrice orale, abbastanza distinguibile da tutte le altre
Specie di Betta poco conosciuta, incubatrice orale
Betta incubatore orale, molo simile a Betta mandor
Raramente disponibile nel commercio acquariofilo, è una splendida specie di Betta che costruisce nidi di bolle.
Grande Betta incubatore orale raro da trovare in commercio, sembra che venga addirittura pescato più frequentemente come cibo
Usato nei combattimenti a scommessa nei suoi paesi d'origine, si può trovare abbastanza facilmente in commercio, costruisce un nido di bolle
Specie poco nota, che costruisce un nido di bolle
Una splendida specie di Betta incubatrice orale, in pericolo di estinzione per la distruzione dei suoi habitat
Conosciuta per molto tempo come Betta sp. 'Mahachai' dal nome della località di ritrovamento, è una specie costruttrice di nido di bolle
Questa specie incubatrice orale è stata in passato commercializzata ed etichettata come Betta anabatoides
Una rara specie di Betta incubatrice orale difficile da trovare in commercio
Specie incubatrice orale paterna, deve il suo nome alla macchia sul mento, che assomiglia ad un pi greco
Specie di incubatori orali molto rara da trovare in commercio, è stata molto spesso identificata erroneamente come Betta pugnax o Betta taeniata.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su Fishbase
la scheda su Seriouslyfish.com
articolo in inglese sull'allevamento e la riproduzione in acquario dei Betta incubatori orali
Edizione italiana - di Andrea Gollin - In questo libro, il neofita che si avvicina per la prima volta a questo pesce, potrà scoprire il corretto mantenimento del Betta in acquario, la sua alimentazione e la riproduzione. Ho voluto raccontare non solo le sue caratteristiche biologiche, ma anche la sua storia.
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