Splendida specie di Betta, rara da trovare in commercio

Maschio di Betta rubra in livrea aggressiva - Foto © Haji Badaruddin

Maschio di Betta rubra con la livrea normale, neutra - Foto © Haji Badaruddin

Autore
Perugia, 1893
Nome comune
Toba betta
Dimensioni massime in natura

5.0 cm TL

Descrizione

La specie Betta rubra è disponibile nel commercio acquariofilo ma non in gran numero, e potrebbe essere stata inavvertitamente ibridata con il congenere Betta dennisyongi, dall'aspetto simile, prima della descrizione di quest'ultima specie all'inizio del 2013, poiché i due sono tipicamente esportati mescolati insieme.
In precedenza Betta rubra era incluso nel gruppo Betta foerschi di specie strettamente imparentate all'interno del genere, ma in seguito alla sua ridescrizione nel 2012 ora presta il nome al gruppo Betta rubra. È stato inserito per la prima volta nel proprio gruppo di specie da Witte e Schmidt (1992), principalmente sulla base di una macchia triangolare che appare sotto gli occhi del pesce, sebbene Tan e Ng (2005a) abbiano suggerito che questa caratteristica non è sufficiente a giustificare il formazione di un gruppo di specie separato e lo collocò nel gruppo Betta foerschi su base provvisoria. Schindler e van der Voort (2012) hanno ridescritto Betta rubra e hanno eretto il gruppo Betta rubra, ma entrambi sono stati successivamente ridefiniti da Tan (2013), quest'ultimo descrivendo anche Betta dennisyongi, nella stessa pubblicazione.

In base a Tan (2013) i membri del gruppo Betta rubra sono definiti dai seguenti caratteri condivisi: nessuna barra verticale sull'opercolo; disegno dell'opercolo comprendente una striscia post-orbitale continua o interrotta che si estende fino al bordo o quasi dell'opercolo, con la sua porzione posteriore allargata per formare una macchia simile a una barra; ampia banda suborbitale sempre presente e che copre 2-5 file di squame, formando una macchia triangolare; pinna anale con 2-4 raggi spinosi e 22–25 raggi molli (totale = 25–27); squame laterali 29–32; maschi e femmine entrambi con pinne dorsali e anali appuntite, pinna caudale arrotondata con raggi mediani estesi; maschi maturi con 4-8 larghe barre laterali nere; femmine e giovani con banda laterale nera longitudinale; si trova negli habitat di pianura del nord-ovest di Sumatra; dimensioni fino a 42 mm SL.

Gruppo di Betta rubra:

  1. Betta rubra Perugia, 1893
  2. Betta dennisyongi Tan, 2013

Betta rubra può essere distinta da Betta dennisyongi, attualmente l'unico altro membro del gruppo Betta rubra, dalla seguente combinazione di caratteri: striscia postorbitale nera interrotta e che si estende dalla parte posteriore dell'occhio all'opercolo medio, con una grande macchia simile ad una barra sulla metà posteriore dell'opercolo, che non si estende al bordo dell'opercolo (contro una striscia continua in Betta dennisyongi), lasciando un bordo color crema chiaro su tutto il margine dell'opercolo (contro il margine non intero dell'opercolo); striscia suborbitale meno ampia sotto l'occhio che forma un segno nero triangolare (2–3 righe di squame larghe, contro 4–5); colorazione del corpo più intensa con interspazi più piccoli tra le barre del corpo nere nei maschi; più raggi della pinna anale (27, vs. 25); meno squame subdorsali (5–5½, contro 6–7); meno squame laterali (30, vs. 31); meno vertebre (29, contro 30); base della pinna dorsale più corta (11,0–13,4, contro 13,0–18,4% SL); dimensione massima maggiore (42,1, contro 35,4 mm SL).

Maschio di Betta rubra che sta incubando le uova in bocca - Foto © Herve Gonin

Quello dei Betta è il genere più specioso all'interno della famiglia degli Osphronemidae con quasi 70 membri riconosciuti, e sembra comunque destinato a crescere ancora, in quanto continuano ad essere descritte regolarmente specie nuove.
Le specie si sono adattate con successo ad abitare una grande varietà di nicchie ecologiche, dai fossati stagnanti ai corsi d'acqua collinari, fino ad arrivare ad alcuni ambienti estremi, come quelli fortemente acidi delle foreste di torbiere.

La suddivisione dei membri in un certo numero di gruppi che contengono specie strettamente correlate è ormai generalmente accettata, ma in gran parte basato su caratteri morfologici/comportamentali. Sarebbe quindi necessario un lavoro filogenetico molecolare, che senza dubbio si rivelerebbe utile per determinare con maggiore precisione i rapporti tra questi pesci. Un elenco completo dei gruppi di specie come attualmente riconosciuto può essere trovato in questa pagina.

Come le altre specie del sottordine degli Anabantoidei, anche le specie del genere Betta possiedono un organo respiratorio accessorio noto come il labirinto. Chiamato così per la sua struttura labirintica, quest'organo permette ai pesci di respirare aria atmosferica in una certa misura. Composto da organi suprabranchiali appaiati formati attraverso l'espansione della sezione epibranchiale (superiore) del primo arco branchiale e alloggiato in una camera sopra le branchie, contiene molti risvolti di pelle altamente vascolarizzati, che funzionano come una grande superficie respiratoria. La sua struttura varia in complessità tra le specie, e tende a essere meglio sviluppato in quelle che abitano ambienti più duri e difficili.

Distribuzione

Asia: Indonesia

Betta rubra è conosciuto solo dal nord-ovest di Sumatra, in Indonesia, con registrazioni definitive nell'area di Singkil nella provincia di Aceh e intorno a Sibolga nella provincia di Sumatra settentrionale (Sumatera Utara).
La località tipo è stata descritta da Perugia come ‘Lago Toba, Siboga’, con quest’ultima alternativa o errore di ortografia di ‘Sibolga’, anche se non si ritiene che Betta rubra abiti il lago stesso, che si trova a circa 900 m slm. Attualmente si ritiene che altre ex località di Betta rubra si riferiscano alla specie strettamente correlata Betta dennisyongi, e non è chiaro se le due specie si trovino insieme naturalmente in alcune località, a causa dell'interferenza umana (Tan, 2013). Tutti i fiumi nel nord-ovest di Sumatra defluiscono nell'Oceano Indiano e la regione è isolata idrogeograficamente dal resto dell'isola dalla catena montuosa del Barisan, risultando considerata una provincia con ittiofauna distinta a causa dell'elevata percentuale di specie endemiche che vi si trovano. Gran parte di quest'area è stata assediata da violenze per molti anni a causa di una lotta in corso tra il Gerakan Aceh Merdeka (meglio noto come Movimento di Sumatra libero in Occidente) e il governo indonesiano, con il risultato che Betta rubra è stata nota solo dagli esemplari tipo per circa 100 anni. A seguito di un accordo di pace nel 2005, l'area sembra essere diventata più sicura quando la specie ha iniziato ad apparire nel commercio acquariofilo all'inizio del 2007.

IUCN Red List - ENDANGERED

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
ENDANGERED (in pericolo)

  • Betta rubra: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Habitat

Ambiente: bentopelagico, acqua dolce. Clima tropicale.

Recentemente Betta rubra è stato raccolto da un tratto altamente disturbato dell'ex foresta di palude di torba che nel 2009 era stata bonificata per la possibile piantumazione di palme da olio con gran parte dell'acqua drenata attraverso fossati artificiali. I pesci sono stati raccolti da una pozza di acque nere stagnanti con un pH di 5,5 e non erano presenti altre specie di pesci, mentre le pozze circostanti e un fiume vicino non contenevano alcun esemplare.

Vai alle pagine sui biotopi naturali dei Betta

Habitat rappresentativi di Betta nella provincia di Aceh, in Indonesia: (a) Aceh Tamiang; (b) Aceh Barat; (c) Banda Aceh (d) Aceh Besar; (e) Aceh Jaya; (f) Aceh Barat Daya; (g) Nagan Raya (h) Aceh Singkil e (i) Aceh Selatan - Foto © Agung Setia Batubara

Allevamento

Dimensioni minime dell'acquario: 45x30x30h cm è sufficiente per una singola coppia, per un gruppo ci vuole leggermente più grande.
Betta rubra sta al meglio in un acquario ben piantumato, ombreggiato con abbondante copertura superficie sotto forma di piante ad alto fusto e piante galleggianti come Salvinia o Riccia sp.. Possono essere usati radici e rami, collocati in modo che si formano zone ombreggiate. Se non si trovano radici in vendita della forma desiderata, possono essere utilizzati rami di faggio o rovere, purché accuratamente e completamente scortecciati ed essiccati. Per fornire ulteriore riparo possono anche essere inclusi, magari nascosti da altri arredi, vasi di terracotta rovesciati o pezzi di tubo.

L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.

Come altre del genere, Betta rubra sembra stare meglio in condizioni di luce piuttosto fioca. Si potrebbero aggiungere piante acquatiche che possono sopravvivere in tali condizioni, come Microsorum, Taxiphyllum o Cryptocoryne spp., è utile anche qualche cespuglio di vegetazione galleggiante per schermare ulteriormente la luce.
Questa specie richiede condizioni d'acqua acida con trascurabile durezza carbonatica e bassissima durezza totale, per cui si potrebbe avere bisogno di acqua ad osmosi inversa, acidificata con CO2 o altri metodi.
Siccome Betta rubra abita naturalmente acque con scarso movimento, la filtrazione o meglio la corrente d'acqua in uscita dal filtro non deve essere troppo forte, si può usare un piccolo filtro a spugna, che smuova gentilmente l'acqua, ma l'ideale è allevarli in un acquario senza filtro a condizione che venga mantenuta un'ottima qualità dell'acqua.
L'acquario deve essere ben coperto (sono ottimi saltatori) e va lasciato un po' di spazio tra l'acqua e il coperchio, perché come tutti i Betta hanno bisogno di uno strato di aria calda e umida a cui possano accedere quando ne hanno voglia.

Comportamento e compatibilità: i Betta rubra non sono raccomandati per i comuni acquari di comunità. Le loro esigenze nelle cure e il loro temperamento implicano che è meglio allevarli da soli o con specie molto pacifiche poiché i pesci molto più grandi o più vigorosi possono intimidirli e competere per il cibo.
Potrebbero essere adatti un branco di piccoli ciprinidi o di cobitidi che in natura vivono in condizioni simili, ma sono essenziali ricerche adeguate prima dell'acquisto.

Esistono report contrastanti sul fatto che possa essere allevato in gruppi con più coppie o in gruppi tipo harem, comprendenti un singolo maschio insieme a diverse femmine. Alcuni affermano che, nonostante si verifichino alcuni inseguimenti e battibecchi per il territorio, è raro che si facciano danni fisici reali, mentre altri raccomandano di allevarli in coppie singole dopo aver osservato una forte aggressività nei confronti dei conspecifici da parte degli individui dominanti del gruppo.

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Betta rubra - Foto © Stefan Van Der Voort

Temperatura in acquario

22 – 27°C

Valori acqua in acquario
pH: 5.0 – 6.5
Durezza: 18 – 90 ppm
Alimentazione

In natura probabilmente preda insetti e altri piccoli invertebrati.
In acquario normalmente accetta il mangime secco, una volta riconosciuto come commestibile, ma per garantire lo sviluppo di colori e condizioni ottimali dovrebbero essere offerti regolarmente piccoli alimenti vivi e/o congelati come Daphnia, Artemia o larve di chironomus (bloodworm).
Sono adatti anche piccoli insetti come grilli appena nati o i moscerini della frutta Drosophila; è meglio riempir loro lo stomaco nutrendoli con mangime per pesci o qualche tipo di vegetale prima di offrirli ai pesci.
Bisogna fare attenzione a non alimentarli eccessivamente, in quanto i Betta sp. sembrano particolarmente inclini all'obesità.

Comportamento riproduttivo
Specie incubatrice orale paterna.
Dimorfismo sessuale

I maschi sono più colorati e sviluppano pinne dispari più estese rispetto alle femmine.

Betta rubra maschio, colorazione normale - Foto © Ingo Schindler

Betta rubra femmina, colorazione normale - Foto © Ingo Schindler

Riproduzione

Il maschio di questa specie di Betta è un incubatore orale, cioè custodisce uova prima e avannotti poi in bocca, fino a questi ultimi non sono in grado di nuotare liberamente.
Se la coppia non è allevata da sola, come si consiglia, è meglio allestire un acquario dedicato alla riproduzione, con un coperchio che garantisca la presenza di uno strato di aria calda e umida sopra l'acqua, in quanto gli avannotti hanno bisogno di accedere ad uno strato di aria calda e umida senza la quale lo sviluppo dell'organo labirinto può essere compromessa.

Dopo un prolungato corteggiamento, vengono rilasciati uova e lo sperma nel corso dell'abbraccio tipico degli Osphronemidae, in cui il maschio avvolge il corpo intorno a quella della femmina. Prima di rilasciare le uova potrebbero essere necessari diversi abbracci di "allenamento".
Contrariamente alla maggior parte dei Betta incubatori orali. le uova non vengono catturate nella pinna anale del maschio ma in quella della femmina, come è tipico nei congeneri che costruiscono un nido di bolle. Il maschio raccoglie quindi le uova direttamente in bocca e il ciclo viene ripetuto fino a quando la femmina non depone tutte le uova, processo che può richiedere del tempo.

Un maschio incubatore può inghiottire o rilasciare le uova prematuramente se stressato o inesperto, quindi è preferibile lasciare la femmina in situ.
Il periodo di incubazione è di 10-17 giorni, dopo di che il maschio inizierà a rilasciare gli avannotti completamente formati, che nuoteranno liberamente. A questo punto i genitori possono essere rimossi o si può lasciare che gli avannotti crescano a fianco dei genitori, anche se alcuni possono essere predati, ci sono resoconti che testimoniano una crescita più veloce degli avannotti in questo secondo caso.

Gli avannotti sono abbastanza grandi da accettare immediatamente alimenti come microworm e naupli di Artemia, ma va notato che ci sono rapporti di giovani Betta che hanno avuto problemi di salute se alimentati con quantità eccessive di questi ultimi.
Per un tasso di crescita ottimale vanno offerte piccole quantità di cibi diversi 2 -3 volte al giorno, e non va cambiata troppa acqua in una sola volta, sono preferibili piccoli cambi regolari.

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Taxa principali

Akar betta

Non molto facile da trovare in commercio, non costruisce un nido di bolle ma è un incubatore orale paterno, cioè il papà custodisce in bocca uova e avannotti

Dimensioni max: 14.0 cm TL
Temperatura: 21 - 27°C

Dalla livrea inconfondibile, non è facile da trovare in commercio.Il padre custodisce uova e avannotti in bocca, fino a che non sono indipendenti.

Dimensioni max: 2.8 cm SL
Aspettativa di vita: 6 - 8 anni
Giant betta

Grande specie di Betta incubatrice orale, difficile da trovare in commercio

Dimensioni max: 8.2 cm SL
Temperatura: 27 - 30°C

Incubatore orale che prima della sua formale descrizione era indicato come Betta sp. ‘Sanggau’ 

Dimensioni max: 5.0 cm SL
Temperatura: 22 - 27°C

Una specie incubatrice orale ancora poco conosciuta

Dimensioni max: 5.1 cm SL
Slim betta

Specie che costruisce un nido di bolle, è abbastanza battagliera e molte volte non tollera altri conspecifici nella sua vasca.

Dimensioni max: 10.0 cm TL
Temperatura: 24 - 30°C

Splendida specie costruttrice di nido di bolle, non facile da trovare, con una caratteristica livrea rosso-magenta e una grande macchia verde sui fianchi

Dimensioni max: 2.6 cm SL
Temperatura: 22 - 26°C

Splendidi ma rari Betta costruttori d nido di bolle, molti dei pesci che vengono venduti o raffigurati come tali sono invece Betta uberis o altri congeneri.

Dimensioni max: 2.5 cm SL
Temperatura: 22 - 30°C

Molto difficile da trovare in commercio, ha un aspetto simile a Betta albimarginata ed è un incubatore orale

Dimensioni max: 2.0 cm SL
Green Throat Mouthbrooder

Uno dei grandi Betta incubatori orali

Dimensioni max: 5.9 cm TL
Temperatura: 24 - 28°C
Scarlet Betta

Splendida specie dalla livrea scarlatta, che costruisce un nido di bolle

Dimensioni max: 5.6 cm TL
Temperatura: 24 - 27°C

Specie incubatrice orale non facile da trovare in commercio

Dimensioni max: 3.5 cm SL
Temperatura: 22 - 27°C

Specie incubatrice orale, difficile da trovare in commercio

Dimensioni max: 4.6 cm TL
Temperatura: 22 - 27°C

Una specie di Betta incubatrice orale, abbastanza distinguibile da tutte le altre

Dimensioni max: 8.2 cm TL
Temperatura: 24 - 28°C

Specie di Betta poco conosciuta, incubatrice orale

Dimensioni max: 5.9 cm SL
Temperatura: 21 - 24°C

Betta incubatore orale, molo simile a Betta mandor

Dimensioni max: 7.0 cm TL
Temperatura: 24 - 26°C

Raramente disponibile nel commercio acquariofilo, è una splendida specie di Betta che costruisce nidi di bolle.

Dimensioni max: 4.2 cm SL
Aspettativa di vita: 5 anni
Temperatura: 22 - 28°C

Betta incubatore orale paterno

Dimensioni max: 7.8 cm SL
Temperatura: 22 - 28°C

Grande Betta incubatore orale raro da trovare in commercio, sembra che venga addirittura pescato più frequentemente come cibo

Dimensioni max: 8.1 cm SL
Temperatura: 24 - 28°C
Crescent betta

Usato nei combattimenti a scommessa nei suoi paesi d'origine, si può trovare abbastanza facilmente in commercio, costruisce un nido di bolle

Dimensioni max: 6.0 cm SL
Temperatura: 24 - 28°C

Rara specie di Betta incubatore orale

Dimensioni max: 6.1 cm SL
Temperatura: 22 - 27°C

Specie poco nota, che costruisce un nido di bolle

Dimensioni max: 3.6 cm SL
Temperatura: 22 - 27°C
Spotfin betta, Brunei Beauty

Una splendida specie di Betta incubatrice orale, in pericolo di estinzione per la distruzione dei suoi habitat

Dimensioni max: 7-10 cm SL
Temperatura: 24 - 26°C

Conosciuta per molto tempo come Betta sp. 'Mahachai' dal nome della località di ritrovamento, è una specie costruttrice di nido di bolle

Dimensioni max: 4.4 cm SL
Temperatura: 22 - 28°C

Bella specie di Betta incubatrice orale

Dimensioni max: 5.7 cm SL
Temperatura: 22 - 27°C

Questa specie incubatrice orale è stata in passato commercializzata ed etichettata come Betta anabatoides

Dimensioni max: 6.6 cm SL
Temperatura: 22 - 28°C

Una rara specie di Betta incubatrice orale difficile da trovare in commercio

Dimensioni max: 6.6 - 9 cm SL

Specie incubatrice orale paterna, deve il suo nome alla macchia sul mento, che assomiglia ad un pi greco

Dimensioni max: 9.0 cm SL
Temperatura: 22 - 27°C

Una grande specie di Betta incubatore orale

Dimensioni max: 7.9 cm SL

Specie di incubatori orali molto rara da trovare in commercio, è stata molto spesso identificata erroneamente come Betta pugnax o Betta taeniata.

Dimensioni max: 5.0 cm SL
Temperatura: 23 - 27°C
Riferimenti & Link

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Il Betta

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Diversity, distribution, and conservation status of Betta fish (Teleostei: Osphronemidae) in Aceh waters, Indonesia - F. M. Nur, A. S. Batubara, N. Fadli, S. Rizal, M. N. Siti-Azizah & Z. A. Muchlisin - 28 Jan 2022