Specie costruttrice di nido di bolle, considerata in passato una forma di colore di Betta imbellis, solo grazie all'analisi del DNA è stata riconosciuta come specie a se stante.
Betta siamorientalis - Foto © Frank Schafer (Seriouslyfish.com)
3.6 cm SL
La specie Betta siamorientalis era in passato considerata una forma di colore della specie strettamente correlata di Betta imbellis e prima della sua descrizione scientifica era comunemente indicato come 'imbellis nero' a causa di corpo e opercolo nerastri. E' anche stato in precedenza confuso con Betta splendens a causa del colore delle barre opercolari verticali che tendono ad essere rossastre (ma possono anche essere di colore rosso chiaro, verde-argenteo, argenteo normale o senza colore in alcune popolazioni), ma l'analisi del DNA ha dimostrato che è una specie distinta (Kowasupat et al., 2012).
Betta siamorientalis è incluso nel gruppo Betta splendens di specie strettamente correlate del genere, i cui i membri condividono il seguente set di caratteri: corta lunghezza della testa 22-31% SL; spesso corpo di colore vivace; iride dell'occhio con zone verdi o blu iridescenti; corpo allungato o snello; opercoli paralleli quando la testa è vista dorsalmente; raggi della pinna caudale rossi o marroni e contrastanti con le membrane interradiali iridescenti; pinne impari senza margine iridescente; opercolo con barre verticali rosse o blu nei maschi; raggi nella pinna dorsale 0-II, 7-9; raggi nella pinna anale II-V, 21-26.
Gruppo di Betta splendens:
- Betta splendens Regan, 1910
- Betta smaragdina Ladiges, 1972
- Betta imbellis Ladiges, 1975
- Betta stiktos Tan & Ng, 2005
- Betta mahachaiensis Kowasupat, Panijpan, Ruenwongsa & Sriwattanarothai, 2012
- Betta siamorientalis Kowasupat, Panijpan, Ruenwongsa & Jeenthong, 2012
La specie Betta siamorientalis può essere distinta dalle altre specie del gruppo di Betta splendens avendo la seguente combinazione di caratteri: corpo da marrone scuro a nero; opercolo nero con due barre parallele rossastre verticali; macchie rosse sulla membrana opercolare da marrone scuro a nera; raggi della pinna caudale con mezzaluna rossa distale e sottile bordo nero, senza barre trasversali scure sulla pinna caudale; metà distale dei raggi della pinna anale posteriore rossi con una piccola macchia rossa sulla punta distale; pinna pelvica nera e rossa con punta bianca.
Quello dei Betta è il genere più specioso all'interno della famiglia degli Osphronemidae con quasi 70 membri riconosciuti, e sembra comunque destinato a crescere ancora, in quanto continuano ad essere descritte regolarmente specie nuove.
Le specie si sono adattate con successo ad abitare una grande varietà di nicchie ecologiche, dai fossati stagnanti ai corsi d'acqua collinari, fino ad arrivare ad alcuni ambienti estremi, come quelli fortemente acidi delle foreste di torbiere.
La suddivisione dei membri in un certo numero di gruppi che contengono specie strettamente correlate è ormai generalmente accettata, ma in gran parte basato su caratteri morfologici/comportamentali. Sarebbe quindi necessario un lavoro filogenetico molecolare, che senza dubbio si rivelerebbe utile per determinare con maggiore precisione i rapporti tra questi pesci. Un elenco completo dei gruppi di specie come attualmente riconosciuto può essere trovato in questa pagina.
Come le altre specie del sottordine degli Anabantoidei, anche le specie del genere Betta possiedono un organo respiratorio accessorio noto come il labirinto. Chiamato così per la sua struttura labirintica, quest'organo permette ai pesci di respirare aria atmosferica in una certa misura. Composto da organi suprabranchiali appaiati formati attraverso l'espansione della sezione epibranchiale (superiore) del primo arco branchiale e alloggiato in una camera sopra le branchie, contiene molti risvolti di pelle altamente vascolarizzati, che funzionano come una grande superficie respiratoria. La sua struttura varia in complessità tra le specie, e tende a essere meglio sviluppato in quelle che abitano ambienti più duri e difficili.
Asia: Thailandia e Cambogia.
Attualmente la specie Betta siamorientalis è nota solo nelle province di Chachoengsao, Sa Kaeo, Prachin Buri e Chon Buri nella Thailandia orientale oltre alla provincia di Banteay Meanchey nella Cambogia occidentale (che confina con Sa Kaeo) e almeno in una località non specificata in Vietnam, quindi sembra essere abbastanza ampiamente distribuita.
La località tipo è "Villaggio Sai Hai (13°42′ N, 101°13′ E), sottodistretto Tha Thonglang, distretto di Bang Khla, provincia di Chachoengsao, Tailandia".

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce; clima tropicale.
La specie Betta siamorientalis si trova in acque ferme o che si muovono lentamente, dove si rifugia e costruisce i suoi nidi di bolle tra la vegetazione sommersa.
È stata raccolta in paludi d'acqua dolce poco profonde, campi allagati e risaie, oltre a zone marginali fortemente vegetate di stagni, lagune, fossati, canali e altri corpi idrici.
Le piante acquatiche più comuni incontrate in questi habitat durante il lavoro sul campo sono state Leersia hexandra (Poaceae) e Eleocharis dulcis (famiglia Cyperaceae).
Le specie di pesci simpatriche includono Trichopsis vittata, Trichopsis schalleri, Trichopsis pumila, Trichopodus trichopterus, Anabas testudineus, Lepidocephalichthys hasselti, Pangio anguillaris, Macrognathus siamensis, Monopterus albus.
Habitat di Betta siamorientalis e Betta rutilans vicino a Anjungan nella provincia di Kalimantan Barat, Borneo indonesiano - Foto © Zhou Hang
Dimensioni minime dell'acquario: 45x30x30h cm è sufficiente per una coppia.
Betta siamorientalis sta al meglio in un acquario ben piantumato, ombreggiato con abbondante copertura superficie sotto forma di piante ad alto fusto e piante galleggianti come Salvinia o Riccia sp.. Possono essere usati radici e rami, collocati in modo che si formano zone ombreggiate (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio o di quercia, completamente essiccati e privati della corteccia). Per fornire ulteriore riparo possono anche essere inclusi, magari nascosti da altri arredi, vasi di terracotta rovesciati o pezzi di tubo.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Come altre specie del genere, Betta siamorientalis sembra stare meglio in condizioni di luce piuttosto fioca. Si potrebbero aggiungere piante acquatiche che possono sopravvivere in tali condizioni, come Microsorum, Taxiphyllum o Cryptocoryne spp., sarebbe anche utile qualche cespuglio di vegetazione galleggiante.
Siccome Betta siamorientalis abita naturalmente acque con scarso movimento, la filtrazione o meglio la corrente d'acqua in uscita dal filtro non deve essere troppo forte, si può usare un piccolo filtro a spugna, che smuova gentilmente l'acqua, ma l'ideale è allevarli in un acquario senza filtro a condizione che venga mantenuta un'ottima qualità dell'acqua.
L'acquario deve essere ben coperto (sono ottimi saltatori) e va lasciato un po' di spazio tra l'acqua e il coperchio, perché come tutti i Betta hanno bisogno di uno strato di aria calda e umida a cui possano accedere quando ne hanno voglia.
Comportamento e compatibilità: I Betta siamorientalis non sono raccomandati per i comuni acquari di comunità. Le loro esigenze nelle cure e il loro temperamento implicano che è meglio allevarli da soli o con specie molto pacifiche poiché i pesci molto più grandi o più vigorosi possono intimidirli e competere per il cibo.
Potrebbero essere adatti un branco di piccoli ciprinidi o di cobitidi che in natura vivono in condizioni simili, ma sono essenziali ricerche adeguate prima dell'acquisto.
A condizione che l'acquario contenga un sacco di ripari, nascondigli e linee visive spezzate non c'è alcun motivo per cui non ne possa essere allevato insieme un gruppo di esemplari, anche se sono inevitabili un po' di battibecchi.
In natura probabilmente preda insetti e altri piccoli invertebrati.
In acquario normalmente accetta il mangime secco, una volta riconosciuto come commestibile, ma per garantire lo sviluppo di colori e condizioni ottimali dovrebbero essere offerti regolarmente piccoli alimenti vivi e/o congelati come Daphnia, Artemia o larve di chironomus (bloodworm).
Sono adatti anche piccoli insetti come grilli appena nati o i moscerini della frutta Drosophila; è meglio riempir loro lo stomaco nutrendoli con mangime per pesci o qualche tipo di vegetale prima di offrirli ai pesci.
Bisogna fare attenzione a non alimentarli eccessivamente, in quanto i Betta sp. sembrano particolarmente inclini all'obesità.
I maschi sono più colorati e sviluppano pinne più lunghe delle femmine.
Il maschio di Betta siamorientalis costruisce un nido di bolle, dove vengono custodite le uova prima e gli avannotti poi, fino a che non sono in grado di nuotare liberamente.
E' particolarmente importante fornire molti ripari, rifugi e barriere visive per la femmina, e spesso vengono utilizzati contenitori di rullini o pezzi di tubo in plastica per offrire potenziali siti di nidificazione. Se presenti anche le piante galleggianti possono essere incorporate nel nido. La vasca dovrebbe avere un coperchio abbastanza ermetico (alcuni allevatori utilizzano la pellicola per alimenti), poiché gli avannotti hanno bisogno di accedere ad uno strato di aria calda e umida senza la quale lo sviluppo dell'organo del labirinto può essere compromessa.
La coppia non deve essere separata prima della deposizione. Il maschio può costruire il nido in un tubo o in un contenitore, sotto un'ampia foglia o tra la vegetazione galleggiante a foglie fini, di solito non tollera la presenza della femmina nelle vicinanze fino a quando il nido non è completo.
Poco prima della deposizione delle uova, il colore del corpo della femmina impallidisce e appaiono delle barre scure sui fianchi, l'accoppiamento in genere si verifica sotto il nido in un 'abbraccio' tipico degli Osphronemidae, con il maschio che avvolge il proprio corpo attorno a quello della femmina. Al culmine vengono rilasciati contemporaneamente lo sperma e un po' di uova, che vengono raccolte dalla femmina tra le pinne pelviche e il corpo. Il maschio poi le trasferisce al suo nido mentre la femmina recupera quelle che fossero cadute. Questo ciclo viene ripetuto fino a quando la femmina ha deposto tutte le uova, processo che può richiedere un certo tempo.
Questa specie non è particolarmente prolifica, di solito vengono deposte meno di 20 uova, anche se non sono rare covate più grandi, fino a 50 uova.
Gli adulti dopo la deposizione possono normalmente essere lasciati in situ, sebbene la femmina non sia più coinvolta attivamente perché il maschio si assume la responsabilità esclusiva di proteggere e curare il nido. Le uova si schiudono in 24-48 ore, rimanendo nel nido per altri 3-4 giorni, fino a che il sacco vitellino è completamente assorbito, mentre il maschio continua a raccogliere e rimettere a posto quelle che cadono; se si sente minacciato può spostare altrove l'intero nido. Una volta che gli avannotti iniziano a nuotare liberamente, il maschio perderà interesse, ma gli adulti di solito non mangiano la loro prole.
Gli avannotti richiedono per i primi giorni alimenti tipo infusori, dopo di che dovrebbero essere abbastanza grandi da accettare alimenti come microworm e naupli d'artemia immediatamente, ma ci sono segnalazioni di giovani Betta che hanno avuto problemi di salute se alimentati con quantità eccessive di questi ultimi. Per un tasso di crescita ottimale vanno offerte piccole quantità di cibi diversi 2 -3 volte al giorno, e non va cambiata troppa acqua in una sola volta, ma è preferibile effettuare piccoli cambi regolari.
Taxa principali
Non molto facile da trovare in commercio, non costruisce un nido di bolle ma è un incubatore orale paterno, cioè il papà custodisce in bocca uova e avannotti
Dalla livrea inconfondibile, non è facile da trovare in commercio.Il padre custodisce uova e avannotti in bocca, fino a che non sono indipendenti.
Grande specie di Betta incubatrice orale, difficile da trovare in commercio
Incubatore orale che prima della sua formale descrizione era indicato come Betta sp. ‘Sanggau’
Specie che costruisce un nido di bolle, è abbastanza battagliera e molte volte non tollera altri conspecifici nella sua vasca.
Splendida specie costruttrice di nido di bolle, non facile da trovare, con una caratteristica livrea rosso-magenta e una grande macchia verde sui fianchi
Splendidi ma rari Betta costruttori d nido di bolle, molti dei pesci che vengono venduti o raffigurati come tali sono invece Betta uberis o altri congeneri.
Molto difficile da trovare in commercio, ha un aspetto simile a Betta albimarginata ed è un incubatore orale
Uno dei grandi Betta incubatori orali
Splendida specie dalla livrea scarlatta, che costruisce un nido di bolle
Specie incubatrice orale non facile da trovare in commercio
Specie incubatrice orale, difficile da trovare in commercio
Una specie di Betta incubatrice orale, abbastanza distinguibile da tutte le altre
Specie di Betta poco conosciuta, incubatrice orale
Betta incubatore orale, molo simile a Betta mandor
Raramente disponibile nel commercio acquariofilo, è una splendida specie di Betta che costruisce nidi di bolle.
Grande Betta incubatore orale raro da trovare in commercio, sembra che venga addirittura pescato più frequentemente come cibo
Usato nei combattimenti a scommessa nei suoi paesi d'origine, si può trovare abbastanza facilmente in commercio, costruisce un nido di bolle
Specie poco nota, che costruisce un nido di bolle
Una splendida specie di Betta incubatrice orale, in pericolo di estinzione per la distruzione dei suoi habitat
Conosciuta per molto tempo come Betta sp. 'Mahachai' dal nome della località di ritrovamento, è una specie costruttrice di nido di bolle
Questa specie incubatrice orale è stata in passato commercializzata ed etichettata come Betta anabatoides
Una rara specie di Betta incubatrice orale difficile da trovare in commercio
Specie incubatrice orale paterna, deve il suo nome alla macchia sul mento, che assomiglia ad un pi greco
Specie di incubatori orali molto rara da trovare in commercio, è stata molto spesso identificata erroneamente come Betta pugnax o Betta taeniata.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su Fishbase
Betta siamorientalis KOWASUPAT, PANIJPAN, RUENWONGSA & JEENTHONG, 2012
la scheda su Seriouslyfish.com
articolo in inglese sull'allevamento e la riproduzione in acquario dei Betta incubatori orali

Edizione italiana - di Andrea Gollin - In questo libro, il neofita che si avvicina per la prima volta a questo pesce, potrà scoprire il corretto mantenimento del Betta in acquario, la sua alimentazione e la riproduzione. Ho voluto raccontare non solo le sue caratteristiche biologiche, ma anche la sua storia.

Betta Fish: The Simple Guide to Caring for Your Magical Betta
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