Questo articolo è scritto come complementare all'articolo Betta sp. Mahachai di Nonn Panitvong. Gli habitat naturali del misterioso Betta mahachaiensis sono stati visitati di nuovo nove mesi dopo la prima esplorazione nell'ottobre del 2001, e purtroppo i visitatori hanno avuto delle brutte sorprese.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Betta sp. 'Mahachai': A revisit"
di Arthit Prasartkul
su Siamensis.org
L'atmosfera nella palude di palme Nypa fruiticans, habitat di Betta mahachaiensis a Mahachai, Thailandia - Foto © Nonn Panitvong (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Premessa
Questo articolo è scritto da Arthit Prasartkul come complementare all’articolo sui Betta sp. “Mahachai” (disponibile in inglese su Siamensis.org) di Nonn Panitvong. Gli habitat naturali del misterioso Betta sp. "Mahachai" (ora Betta mahachaiensis) sono stati visitati di nuovo nove mesi dopo la prima esplorazione di Nonn Panitvong e Akkapol Wisitchainont, nel mese di ottobre del 2001. Vuol essere una relazione sulla situazione attuale degli habitat naturali di Betta mahachaiensis a luglio del 2002, quasi un anno dopo che Betta sp. “Mahachai” è stato introdotto nel commercio acquariofilo (visti in vendita come selvatici al mercato ittico Jatujak a Bangkok intorno a novembre-dicembre 2001) e sono diventati famosi in città. Hanno guadagnato popolarità tra “organizzatori di combattimenti”, “amatori”, “collezionisti di esemplari selvatici” e simili. Betta mahachaiensis è noto per la sua resistenza e abilità nei combattimenti, mentre gli amatori tendono ad incrociarli per il genoma verde, da cui la forma “verde naturale” (che Arthit Prasartkul crede sia un incrocio tra Betta splendens X Betta mahachaiensis). All'interno degli appassionati internazionali dei Labirintidi, Betta mahachaiensis è noto quasi a tutti come una nuova specie dai colori affascinanti.
La domanda è aumentata vertiginosamente, e intacca direttamente la sopravvivenza della specie - per non parlare dell’urbanizzazione del suo habitat.
L'autore si augura vivamente che questo articolo getti una luce per creare la consapevolezza di preservare il nostro ambiente e conservare Betta mahachaiensis. Il genere umano e l'ambiente così come le creature come animali e piante sono tutti collegati tra loro. Una buona pratica di coesistenza è di fondamentale importanza per lo sfruttamento odierno del mondo.
Se non si farà nulla per salvare l’habitat naturale dei Betta mahachaiensis e mantenere le loro popolazioni, credo che si estingueranno in natura in un futuro molto prossimo.
Di seguito, il racconto del viaggio da parte di Arthit Prasartkul.
Uno sguardo alla nuova distribuzione della popolazione
Alla sera di un mercoledì molto noioso, il telefonino di Arthit Prasartkul aveva iniziato a squillare nel bel mezzo del suo viaggio di ritorno a casa dall’università. Aveva ricevuto una chiamata da un collega acquariofilo per un viaggio di raccolta di un giorno negli habitat di Betta mahachaiensis nella Provincia Samutsakorn, per il giorno giovedi 24 luglio 2002, che era un giorno festivo. Erano partiti la mattina molto presto per Mahachai; la strada era pulita e il tempo bello – cosa non comune per Bangkok nella stagione delle piogge. Arthit Prasartkul guidava l’auto, “Tony” Anurat Tejavej era un navigatore chiacchierone mentre Nonn Panitvong e "Mee" Chaiwut Krudpan intrattenevano tutti dai sedili posteriori.
Un corso d'acqua che abbiamo trovato a Bang-kra-jao, a circa 30 km dalla zona di Mahachai, Thailandia - Foto © Nonn Panitvong (Betta mahachaiensis: il ritorno)
La prima tappa è stata ai sobborghi di Bang-kra-jao, una piccola comunità sulla riva sinistra del fiume Chao Praya. Bang-kra-jao è a circa 30 km dalla zona di Mahachai. Siccome la località è molto simile a quella di Mahachai (vale a dire una palude di palme Nypa fruiticans), i quattro erano molto speranzosi di vedere la specie distribuita anche in questa zona.
Da notare che non vi era alcuna registrazione dell'esistenza di Betta mahachaiensis a Bang-kra-jao prima della loro visita.
Nonn alla ricerca dei nidi di bolle dei Betta mahachaiensis nella palude di palme a Bang-kra-jao, Thailandia - Foto © Brookloach (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Attraverso le piccole strade che vanno dal distretto di Pra-pradaeng alle rive del fiume Chao Praya, il gruppo ha raggiunto la piccola comunità di Bang-kra-jao. Le piantagioni di alberi da frutto, che solitamente dominavano gran parte della zona, sono ora sostituite da nuove case moderne. Hanno allora fatto ricerche ai loro lati, per qualche palude di Nypa fruticans, anche se ne hanno notata solo una. Abbastanza disperati, sono andati dentro tale palude, cercando acqua adatta e nidi di bolle nel "Krapok Jark" (il piccolo sacchetto formato dai fitti piccioli delle palme di Nypa). Con grande gioia di Arthit Prasartkul, hanno visto un nido di bolle nel "Krapok Jark".
Trichopsis vittata è molto comune in questi corsi d'acqua della Thailandia - Foto © Anuratana Tejavej (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Il nido dei Betta mahachaiensis è denso e compatto. Al contrario, i nidi di bolle dei Trichopsis vittata, che sono così abbondantemente e ampiamente distribuiti nelle acque thailandesi, sono larghi e costruiti mollemente. Molto spesso, anzi quasi sempre, Trichopsis vittata si trova negli stessi habitat di Betta mahachaiensis Mentre Betta sp. attira tutti, dai piccoli bambini locali a seri organizzatori di combattimenti, rendendolo vulnerabile all’estinzione, Trichopsis vittata è ovunque. Grazie alla sua colorazione smorzata ed essendo meno territoriale (vale a dire meno disposto ai combattimenti), non interessa a nessuno.
Un nido compatto di Betta mahachaiensis con le uova. E' diverso da quello di Betta smaragdina la quale costruisce normalmente nidi molto larghi - Foto © Nonn Panitvong (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Arthit Prasartkul e il suo gruppo hanno fotografato il nido di bolle; almeno per confermare più tardi che era davvero quello dei Betta, e non dei Trichopsis. Non hanno catturato i pesci sotto il nido di bolle; invece sono andati alla ricerca di altri nidi di Betta. Purtroppo, non ce n’era nessun altro; il che fa dedurre che non c’erano molti pesci. Hanno deciso di lasciare il nido indisturbato, al fine di assicurarsi che il pesce fosse in grado di mantenere la sua stirpe in questa località di Bang-kra-jao. Hanno lasciato la palude, per ulteriori ricerche palude dopo palude. In seguito non hanno più visto nessun pesce, neanche nidi, vicino ai siti di Bang-kra-jao. E’ una vergogna!
Frutti di Solanum trilobatum, una pianta medicamentosa contro la tosse che cresce vicino alle paludi di Nypa, in Thailandia - Foto © Brokloach (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Paludi inquinate Vs. paludi non ancora inquinate
Arthit Prasartkul e company hanno lasciato Bang-kra-jao e si sono spinti in seguito verso un habitat formalmente conosciuto. Anche se loro non l’avevano mai visitata, questa località era già stata più volte esplorata da altre persone, locali e straniere, prima. Erano stati informati del posto da Eric Bourdier, un loro buon amico acquariofilo che risiede a Bangkok. Lui, insieme a sua moglie thailandese, aveva raccolto molti Betta mahachaiensis. Sorprendentemente, Eric riferiva di aver trovato forme di Betta splendens domestiche negli habitat vicini. Da queste irregolarità sorge quindi un'altra minaccia per la stirpe pura di Betta mahachaiensis.
Macaca fascicularis, detto Macaco mangia-granchi, Thailandia - Foto © Nonn Panitvong (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Sul loro cammino, il gruppo di Arthit Prasartkul ha superato una sfruttata palude di palme di Nypa, inquinata da rifiuti, spazzatura e acque reflue. L’acqua era diventata nera e le Nypa fruiticans sembravano appassire. Come i suoi parenti umani, il Macaco mangia-granchi (Macaca fascicularis) nativo della palude si adatta bene al cambiamento ambientale. La gente si ferma per la strada e getta cibo ai macachi in questa palude inquinata che mi stordisce con ansietà.
Finalmente, raggiunta la destinazione - una palude non ancora inquinata circondata da fabbriche, Arthit Prasartkul e i suoi amici non hanno esitato ad esplorarla. Una volta entrati nella palude, ricoperta da grandi foglie di palma, percepivano davvero un senso di vera e propria sfida. Le immagini urbane sono rimaste alle loro spalle, anche se erano a meno di un chilometro di distanza. Respiravano aria fresca e percepivamo una brezza fresca anch’essa.
Un banco di Trichopodus trichopterus nel corso d'acqua a Bang-kra-jao, in Thailandia - Foto © Nonn Panitvong (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Un trucco per ricercare tutti i Betta sp. è quello di cercare il nido di bolle. I Labirintidi formano delle bollicine e vi costruiscono un nido per deporvi le uova. Il nido varia da genere a genere; ognuno ha caratteristiche diverse. Il nido di Trichopodus trichopterus è grande (può raggiungere i 20 cm di diametro) e costituito da bollicine piccolissime. Quelli di Trichopsis vittata e Betta mahachaiensis sono molto più piccoli con le caratteristiche dette prima in questo articolo.
Dermogenys pusilla (Half-Beaked Livebearer) e Rasbora dusonensis in una palude in Thailandia - Foto © Nonn Panitvong (Betta mahachaiensis: il ritorno)
L'acqua era di color marrone. Si potevano osservare centinaia di Trichopsis vittata nuotare in acque libere. Arthit Prasartkul ha cercato i nidi di bolle dei Betta sp. nei “sacchetti” formati dalle Nypa fruiticans, o “kapok Jark”. Nella caccia ha visto anche dei Dermogenys pusilla (Half-becco liverbearer). Per un'intera ora e mezza il gruppo ha vagato nella palude, morsicato dagli insetti, infastidito da truppe di formiche, impaurito dai serpenti, e ha catturato una sola femmina Betta mahachaiensis sotto l'unico nido di bolle visto. Infatti, hanno trovato due nidi, ma uno era pieno di uova e così se ne sono subito allontananti senza disturbarlo in alcun modo. Hanno lasciato il sito con grande delusione e profonda preoccupazione per la sopravvivenza della specie.
Oryzias minutillus, uno dei più piccoli pesci d'acqua dolce della Thailandia - Foto © Nonn Panitvong (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Prima della partenza, Arthit Prasartkul ha parlato con un locale che lavorava come moto taxi dalla fabbrica. Gli ha detto che la palude era stata visitata da molte persone, provenienti da luoghi diversi giorno dopo giorno, per catturare i “Pla Kat”, o betta combattenti. Probabilmente non effettuavano le catture per loro propria passione, ma erano al servizio della grande domanda nel commercio acquariofilo, sia a livello nazionale che internazionale.
Habitat di Betta mahachaiensis accanto a un terrapieno artificiale in una palude di palme in Thailandia. Ne saranno costruiti molti altri nel prossimo futuro, il che contribuisce alle minacce alla sopravvivenza della specie - Foto © Nonn Panitvong (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Il ritorno
In realtà, Arthit Prasartkul e i suo amici volevano tornare indietro a Bangkok a mezzogiorno, o al più tardi alle 2 del pomeriggio. Avevano forti dubbi se i Betta mahachaiensis fossero scomparsi così rapidamente, o se avevano avuto poca fortuna, o scarsa abilità nella cattura. Il fatto che non avevano trovato molti, ma soltanto pochi, nidi di bolle dei Betta, dovrebbe essere la risposta migliore.
Frutti di Nypa fruticans in una palude di queste palme, habitat di Betta mahachaiensis a Mahachai, Thailandia - Foto © Nonn Panitvong (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Non volevano tornare a mani vuote, per cui hanno continuato la ricerca. Si sono spinti ulteriormente nel Distretto di Kra Tum Ban dove eravano stati nel mese di ottobre 2001 (vedi Betta sp. "Mahachai", articolo di Nonn Panitvong). Dopo un pranzo veloce da un negozio dall'altra parte della strada, hanno attraversato la strada trafficata per arrivare alla palude. Davanti a loro c’era la palude che avevamo visitato nove mesi prima, ma ai loro occhi si presentava un luogo diverso. Le palme si erano diradate e l'acqua era ricoperta da una felce galleggiante aliena (Azolla sp.).
Questo è l'habitat di Betta mahachaiensis nella palude di palme Nypa fruiticans da noi visitato l'anno scorso. Ora è completamente coperto da Azolla sp., una pianta alloctona - Foto © Nonn Panitvong (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Arthit Prasartkul ha guardato i suoi amici e loro hanno guardato lui, come a chiedersi se qualcuno volesse tentare la ricerca. No. Erano tutti d’accordo nel tornare indietro, rendendosi conto di quali difficoltà ci sarebbero state nel trovare qualsiasi pesce. Ogni singolo centimetro quadrato di palude era ricoperto da un folto tappeto di questa felce galleggiante. Le foglie delle Nypa fruticans erano state tagliate; i locali le utilizzano come tetti e pareti. (Le foglie lunghe approssimativamente un metro e larghe mezzo metro sono molto compatte, e vengono vendute a 2 baht il pezzo, equivalenti a circa 5 cent nella moneta degli Stati Uniti)
Primo piano dello spesso strato di Azolla sp. che ricopre la palude di palme Nypa fruiticans habitat di Betta mahachaiensis - Foto © Nonn Panitvong (Betta mahachaiensis: il ritorno)
Meno foglie, più luce che incentiva la crescita delle piante. Acqua inquinata, più composti azotati, il che significa più fertilizzante. L’Azolla sp. cresce ottimamente, ma allo stesso tempo minaccia l’habitat naturale dei Betta. Arthit Prasartkul si chiede se il labirinto sia in grado di prendere aria dalla superficie quando deve farlo attraverso questo spesso strato di piante galleggianti. Se no, Betta mahachaiensis sarebbe veramente in grande difficoltà.
Il tempo vola. Arthit Prasartkul e i suoi amici sono dovuti andare via. Per allora, la ragazza di Nonn lo aveva già chiamato centinaia di volte (mentre il telefonino di Arthit aveva “temporaneamente” la batteria esaurita!). Infatti, tutte le ragazze si seccano se non si torna indietro all’orario promesso! :)
Testo originale in inglese ©Arthit Prasartkul, 1 agosto 2002
Foto © Nonn Panitvong, Anuratana Tejavej, Eric Bourdier
Per approfondire:
Foto e descrizione di alcuni biotopi thailandesi, della zona di Mahachai, famosa anche per una specie di Betta particolare, il bellissimo Betta sp. Mahachai - tratto e tradotto da un articolo di Zhou Hang
Viaggio in Thailandia alla ricerca di Betta mahachaiensis nel suo ambiente naturale - tratto e tradotto da un articolo di Nonn Panitvong
Terza tappa del viaggio in Borneo dell'autore, alla ricerca di due specie di Betta: Betta brownorum e Betta taeniata - tratto e tradotto da un articolo di Michael Lo
Nel suo viaggio in Borneo, Michael Lo trova i Pangio particolarmente affascinanti e decide di continuare l'esplorazione dei torrenti della giungla - tratto e tradotto da un articolo di Michael Lo
Continua la descrizione dei biotopi naturali del Borneo, qui in particolare delle Cryptocoryne, in una remota zona di Sarawak - tratto e tradotto da un articolo di Michael Lo
Resoconto di un viaggio di studio nella penisola malese, alla ricerca di specie selvatiche di Betta e del Chocolate Gourami, Sphaerichthys osphromenoides - tratto e tradotto da un articolo di Zhou Hang
Viaggo nello stato del Perak, in Thailandia, alla ricerca di Betta e Gourami liquirizia. Molte foto della fruttuosa ricerca - tratto e tradotto da un articolo di Zhou Hang
Descrizione e foto dei biotopi naturali di specie selvatiche di Betta e del Gourami liquirizia, Sphaerichthys nagyi, e di molte altre specie di pesci - tratto e tradotto da un articolo di Zhou Hang
Nonostante Betta simplex sia una delle specie dall'areale di diffusione più ristretto, chiunque può recarsi lì a fare incetta di questi splendidi pesci - tratto e tradotto da un articolo di Nonn Panitvong
Viaggio da Singapore attraverso Sarawak, in Borneo, con tantissime meravigliose foto degli habitat di Betta, Rasbora, Barbus, Cobitidi, Cryptocoryne e tante altre specie di pesci e piante - tratto e tradotto da un articolo di Benny Ng
Acquario biotopo: bacino del fiume Barito, Borneo © Hamza Syed (Biotope Aquarium Design Contest 2015)
Betta macrostoma & un gamberetto Macrobrachium rosso a Sarawak & Brunei - Foto © Michael Lo
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
Biotopi di Bleher. Spedizioni in habitat acquatici. Biotopi acquatici in natura. Acquario biotopo.
Edizione italiana - di Heiko Bleher (Autore), R. Bulla (a cura di), G. Iovino (Traduttore) Questo libro include alcune delle 908 spedizioni che fino ad oggi ho effettuato, nelle parti più remote del pianeta, e migliaia di foto, indigeni, flora e fauna di sopra e sott'acqua, di cui ho dato oltre 40 riassunti dettagliati di come ricrearlo in acquario. Inoltre ci sono molte descrizioni dei biotopi acquatici di tutto il mondo.
Bleher's biotopes. Expedition to aquatic habitats, aquatic biotopes in nature, biotope aquarium
Edizione Inglese - di Heiko Bleher, il libro ha 460 pagine e migliaia di foto, comprende la descrizione di circa 50 paesi e lo stato del proprio ambiente acquatico oggi, compresa la descrizione dettagliata di fiumi e laghi più di 500 con circa 2500 specie di pesci citati e riportati (molti nuovi), e quasi 500 nomi diversi di piante acquatiche.
Aquascaping: A Step-by-Step Guide to Planting, Styling, and Maintaining Beautiful Aquariums
Edizione Inglese - di George - Farmer - una guida passo passo per piantare, modellare e mantenere bellissimi acquari subacquei, l'esperto di acquari con piante George Farmer insegna come creare il paesaggio acquatico perfetto.
Edizione Inglese - di Kasidit Wannurak - il biotopo o acquario d'acqua nera, con un pH relativamente basso o un'elevata acidità, è il preferito di molti tipi di bellissimi pesci.
Commenti
Taxa
Conosciuta per molto tempo come Betta sp. 'Mahachai' dal nome della località di ritrovamento, è una specie costruttrice di nido di bolle
Specie molto interessante, è un ovoviviparo che vive presso la superficie dell'acqua, dall'aspetto inconfondibile, ma i cui maschi in poco spazio hanno decisamente un caratteraccio.
Disponibile in molte forme di colore e varietà, viene spesso consigliato come un pesce adatto agli acquari di comunità, anche se non è sempre così.
Il nome comune Croaking gourami, gourami gracidanti, deriva dalla capacità dei membri del genere di produrre suoni udibili
Commenti