La forma selvatica dei Betta splendens si vede molto raramente in commercio, mentre ne esistono innumerevoli ceppi ornamentali che variano enormemente in colorazione, pinne, qualità e prezzo. Come tutti gli altri pesci vanno allevati in un acquario degno di questo nome.
Betta splendens var. Halfmoon Orange - Foto © Jerome Picard (Flickr)
Betta splendens nella forma selvatica, ormai introvabile in commercio - Foto © Nonn Panitvong (Siamensis.org)
6.5 cm TL (coda inclusa)
Quella del Betta splendens è una tra le più popolari e conosciute specie d'acquaio. La forma selvatica dei Betta splendens si vede molto raramente nel commercio acquariofilo, ma ne esistono innumerevoli ceppi ornamentali che variano enormemente in colorazione, pinne, qualità e prezzo. Le varietà con le pinne a velo 'veiltail' che si trovano in vendita a basso costo nella maggior parte dei negozi, sono per lo più prodotte in serie nel sud est asiatico o nell'Europa orientale, e spesso mostrano difetti genetici o altri problemi di salute, dovute alla 'sovraproduzione', quindi, se possibile, è meglio cercare un allevatore privato che li abbia riprodotti in proprio.
Anche le femmine sono disponibili in una miriade di colori, e secondo Seriouslyfish.com sembra che alcuni allevatori abbiano incominciato a produrre maschi con pinne molto corte, che successivamente vengono venduti come femmine, forse per scoraggiare gli sforzi degli allevatori privati.
Il nome comune deriva dalla tradizione di allevare i pesci per farli lottare l'uno contro l'altro in "combattimenti" organizzati su cui partecipanti e spettatori piazzano scommesse. Il desiderio di aumentarne il vigore e la forza a questo scopo ha portato ad ibridazioni coni congeneri Betta imbellis, Betta smaragdina e Betta mahachaiensis, nonché l'introduzione nelle linee riproduttive di pesci selvatici, al fine di mantenerne la diversità genetica, pratica che ha ormai reso difficile localizzare le popolazioni selvatiche pure. Il nome vernacolare 'plakat', spesso dato ai ceppi ornamentali a pinne corte, è derivato da 'pla kat', il nome vernacolare locale per tutti i membri del gruppo Betta splendens.
La Askoll non ama i "Betta"?
L'associazione acquariofila romana CIR ha messo in prima pagina nel proprio sito l'articolo "La Askoll non ama i Betta?", in cui si denuncia che una peraltro seria azienda italiana, la Askoll, uniformandosi al purtroppo sentire comune che vede i pesci più come oggetti d'arredamento che come esseri viventi, propone un "loculo" di soli due litri d'acqua per l'allevamento dei Betta splendens. Oltre al fatto che ciò istiga a violare i regolamenti comunali della gran parte dei Comuni italiani, che proibiscono di tenere pesci vivi in meno di 30 litri d'acqua, quello che più dispiace è venga data da una ditta così autorevole una conferma a chi, privo della più elementare sensibilità, è convinto che un pesce possa vivere senza soffrire in uno spazio in cui non può nuotare, in cui riesce a malapena a girarsi.
Morfologia: Spine dorsali (totale): 1; Vertebre: 29 - 34. Presenza di barre rossastre sull'opercolo.
Questa specie dà il nome al complesso Betta splendens di specie strettamente correlate all'interno del genere, di cui i membri condividono le seguenti serie di caratteri: corta lunghezza della testa 22-31% SL; corpo dai colori spesso vivaci; iride dell'occhio con macchie verdi o blu iridescente; corpo allungato o snello; opercoli paralleli quando la testa viene vista dorsalmente; raggi della pinna caudale rossi o marroni e in contrasto con le membrane interradiali iridescenti; pinne dispari senza margine iridescente; opercoli con barre verticali rosse o blu nei maschi; raggi della pinna dorsale 0-II, 7-9; raggi della pinna anale II-V, 21-26.
La combinazione unica di caratteri che distingue Betta splendens dalle altre specie nel gruppo è la seguente: nessuna squama iridescente sull'opercolo; opercoli con barre verticali parallele di colore rosso; pinne nel maschio blu, verdi o rosse; testa e corpo relativamente tozzi con profondità 27,1-32,2% SL.
Gruppo di Betta splendens:
- Betta splendens Regan, 1910
- Betta smaragdina Ladiges, 1972
- Betta imbellis Ladiges, 1975
- Betta stiktos Tan & Ng, 2005
- Betta mahachaiensis Kowasupat, Panijpan, Ruenwongsa & Sriwattanarothai, 2012
- Betta siamorientalis Kowasupat, Panijpan, Ruenwongsa & Jeenthong, 2012
Betta splendens var. Crowntail - Foto © Hristo Hristov
Betta splendens var. Halfmoon - Foto © Hristo Hristov
Betta splendens - Foto © Hristo Hristov
Quello dei Betta è il genere più specioso all'interno della famiglia degli Osphronemidae con quasi 70 membri riconosciuti, e sembra comunque destinato a crescere ancora, in quanto continuano ad essere descritte regolarmente specie nuove.
Le specie si sono adattate con successo ad abitare una grande varietà di nicchie ecologiche, dai fossati stagnanti ai corsi d'acqua collinari, fino ad arrivare ad alcuni ambienti estremi, come quelli fortemente acidi delle foreste di torbiere.
La suddivisione dei membri in un certo numero di gruppi che contengono specie strettamente correlate è ormai generalmente accettata, ma in gran parte basato su caratteri morfologici/comportamentali. Sarebbe quindi necessario un lavoro filogenetico molecolare, che senza dubbio si rivelerebbe utile per determinare con maggiore precisione i rapporti tra questi pesci. Un elenco completo dei gruppi di specie come attualmente riconosciuto può essere trovato in questa pagina.
Come le altre specie del sottordine degli Anabantoidei, anche le specie del genere Betta possiedono un organo respiratorio accessorio noto come il labirinto. Chiamato così per la sua struttura labirintica, quest'organo permette ai pesci di respirare aria atmosferica in una certa misura. Composto da organi suprabranchiali appaiati formati attraverso l'espansione della sezione epibranchiale (superiore) del primo arco branchiale e alloggiato in una camera sopra le branchie, contiene molti risvolti di pelle altamente vascolarizzati, che funzionano come una grande superficie respiratoria. La sua struttura varia in complessità tra le specie, e tende a essere meglio sviluppato in quelle che abitano ambienti più duri e difficili.
Asia: bacino del fiume Mekong.
In natura Betta splendens si trova in tutta la Thailandia centrale, dalla provincia di Chiang Rai a nord alle province di Surat Thani e Phang Nga all'estremità settentrionale della penisola malese, appena sotto l'istmo di Kra.
I report dal resto della Thailandia meridionale (peninsulare) e dal bacino del Mekong nella Thailandia orientale, nel Laos, in Vietnam e in Cambogia si riferiscono ad altre specie o popolazioni introdotte.
È stato introdotto in diversi paesi, in gran parte a causa della fuga dagli allevamenti ittici ornamentali, con popolazioni selvatiche conosciute che si sono stabilite a Singapore, Malesia, Indonesia, Brasile, Colombia e Repubblica Dominicana.
La località di tipo è "Menam River, Thailand", che si riferisce al bacino del fiume Chao Phraya.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
VULNERABLE (vulnerabile)
- Pla Kud: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce; clima tropicale.
Betta splendens abita acque ferme e tranquille, tra cui risaie, paludi, fossati lungo la strada, ruscelli e laghetti. Questi sono spesso ombreggiati da vegetazione sommersa, di superficie o marginale, e talvolta contiene poco ossigeno disciolto. Le condizioni dell'acqua tendono a variare e a cambiare rapidamente durante la stagione annuale dei monsoni. Il substrato può variare da lettiera a fango, sabbia, o profondi sedimenti.
Negli ultimi anni è aumentata significativamente la perdita o la modifica dei loro habitat naturali, il che sta esercitando un significativo effetto negativo sulle popolazioni selvatiche. Anche se la maggior parte delle popolazioni popolano acque dolci, ne sono state trovate anche nelle paludi costiere salmastre.
Tipico habitat di Betta splendens, in Thailandia centrale - Foto © Zhou Hang
Dimensioni minime dell'acquario: 45x30x30h cm per un singolo maschio o una singola coppia di esemplari.
Betta splendens sta al meglio in un acquario ben piantumato, ombreggiato con abbondante copertura superficiale sotto forma di piante ad alto fusto, piante galleggianti come Salvinia o Riccia sp., ninfee del genere Nymphaea, o anche piante del genere Cryptocoryne. Possono essere usati radici e rami, collocati in modo che si formino zone ombreggiate, a cui possono essere legate piante epifite come Taxiphyllum e Felce di Giava (se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio o di quercia, completamente essiccati e privati della corteccia). Per fornire ulteriore riparo possono anche essere inclusi, magari nascosti da altri arredi, vasi di terracotta rovesciati o pezzi di tubo.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Nonostante venga spesso proposta come una specie molto adattabile, in base alla discutibile teoria che essendo quelli in vendita pesci riprodotti in cattività da generazioni non si "ricorderebbero" più quali sono le loro condizioni di habitat in natura e quindi preferite, in realtà questa specie richiede condizioni d'acqua acida con trascurabile durezza carbonatica e bassissima durezza totale, per cui si potrebbe avere bisogno di acqua ad osmosi inversa, acidificata con CO2 o altri metodi come quelli suggeriti sopra, pena la corrosione delle splendide pinne e soprattutto la conseguente predisposizione ad altre malattie e morte prematura.
Siccome Betta splendens abita naturalmente acque stagnanti e con scarso movimento, la filtrazione o meglio la corrente d'acqua in uscita dal filtro non deve essere troppo forte, si può usare un piccolo filtro a spugna, che smuova gentilmente l'acqua, ma l'ideale è allevarli in un acquario senza filtro a condizione che venga mantenuta un'ottima qualità dell'acqua; le varianti con pinne molto abbondanti possono avere dei veri e propri danni fisici a causa della corrente del filtro (vedi commenti in basso)
L'acquario deve essere ben coperto (sono ottimi saltatori) e va lasciato un po' di spazio tra l'acqua e il coperchio, perché come tutti i Betta hanno bisogno di uno strato di aria calda e umida a cui possano accedere quando ne hanno voglia.
Comportamento e compatibilità: I Betta splendens non sono consigliabili per i comuni acquari di comunità: viste le loro particolari esigenze e tempeameno, è preferibile allevarli da soli; alcuni esemplari possono tollerare altre specie, ma si tratta di eccezioni, non della regola. Può essere affiancato solo a specie molto tranquille e pacifiche, perché compagni di vasca troppo vivaci o grandi li intimorirebbero ed entrerebbero in competizione per il cibo. Possono andar bene piccoli ciprinidi e piccoli cobitidi che abitano ambienti simili, ad esempio i Pangio, ma la presenza di ogni altro pesce può dare fastidio se si sta cercando di far deporre una coppia.
Evitare di allevarli con qualsiasi pesce di forma simile o con pinne grandi, in quanto un maschio può vederli come rivali e attaccarli o mordere loro le pinne. I maschi in commercio sembrano più aggressivi rispetto a qualsiasi altra specie di Betta, comprese le altre del gruppo Betta splendens, e nella maggior parte dei casi è possibile allevare solo un singolo esemplare per vasca. Una pratica comune è anche quella di allevare separatamente maschi e femmine, e metterli insieme solo quando pronti all'accoppiamento.
Mentre con gli esemplari "wild" si può riuscire ad allevarli in harem, un singolo maschio più due o tre femmine, con le varietà selezionate in commercio è molto rischioso, e spesso va male, anche in vasche molto grandi (vedi commenti in basso).
In natura si nutre principalmente di insetti e altri piccoli invertebrati/zooplancton sia acquatici che terrestri.
In acquario normalmente accetta il mangime secco, una volta riconosciuto come commestibile, ma per garantire lo sviluppo di colori e condizioni ottimali dovrebbero essere offerti regolarmente piccoli alimenti vivi e/o congelati come Daphnia, Artemia o larve di chironomus (bloodworm).
Sono adatti anche piccoli insetti come grilli appena nati o i moscerini della frutta Drosophila; è meglio riempir loro lo stomaco nutrendoli con mangime per pesci o qualche tipo di vegetale prima di offrirli ai pesci.
Bisogna fare attenzione a non alimentarli eccessivamente, in quanto i Betta sp. sembrano particolarmente inclini all'obesità.
I maschi sono più colorati e hanno le pinne più estese rispetto alle femmine, e questo può essere portato agli estremi in molti ceppi ornamentali.
Femmina di Betta splendens - Foto © Hristo Hristov
Femmina di Betta splendens - Foto © Hristo Hristov
Il maschio di questa specie di Betta costruisce un nido di bolle, dove vengono custodite le uova prima e gli avannotti poi, fino a che non sono in grado di nuotare liberamente.
E' particolarmente importante fornire molti ripari, rifugi e barriere visive per la femmina, e spesso vengono utilizzati contenitori di rullini o pezzi di tubo in plastica per offrire potenziali siti di nidificazione. Se presenti anche le piante galleggianti possono essere incorporate nel nido. La vasca dovrebbe avere un coperchio abbastanza ermetico (alcuni allevatori utilizzano la pellicola per alimenti), poiché gli avannotti hanno bisogno di accedere ad uno strato di aria calda e umida senza la quale lo sviluppo dell'organo del labirinto può essere compromessa.
Non c'è bisogno di separare la coppia prima della deposizione delle uova. Il maschio può costruire il nido in un tubo, in un cestello, sotto un'ampia foglia o tra le piccole foglie della vegetazione in superficie, e di solito non tollera la femmina nelle vicinanze finché non ha finito. Poco prima della deposizione il colore del corpo della femmina schiarisce appaiono delle barre scure sui fianchi, l'atto si verifica normalmente sotto il nido in un abbraccio tipico degli appartenenti alla famiglia degli Osphronemidae, con il maschio che avvolge il suo corpo attorno a quello della femmina. Al culmine vengono rilasciati sperma e alcune uova che la femmina procede a prendere tra le pinne pelviche e il corpo. Il maschio poi le trasferisce nel nido, mentre la femmina recupera quelle che fossero cadute. Questo ciclo viene ripetuto fino a quando la femmina ha finito le uova, processo che può richiedere diverso tempo.
Dopo la deposizione delle uova gli adulti possono normalmente essere lasciati in situ, anche se la femmina non è più coinvolta attivamente in quanto il maschio si assume la responsabilità esclusiva di custodire e curare il nido. Le uova si schiudono in 24-48 ore, rimanendo nel nido per altri 3-4 giorni fino a che il sacco vitellino è completamente assorbito, mentre il maschio continua a raccogliere e riposizionare ne nido quelli che dovessero cadere, se si sente minacciato può spostare altrove l'intero nido. Una volta che gli avannotti iniziano a nuotare liberamente il maschio perde interesse, ma gli adulti di solito non mangiano la loro prole.
Gli avannotti richiedono per i primi giorni alimenti tipo infusori, dopo di che dovrebbero essere grandi abbastanza per accettare immediatamente microworm e naupli di Artemia, ma va notato che esistono rapporti di giovani Betta problemi di salute e di sviluppo se alimentati con quantità eccessive di questi ultimi. Per un tasso di crescita ottimale è utile offrire piccole quantità di cibi diversi 2 -3 volte al giorno, e non cambiare troppa acqua in una sola volta, ma preferire piccoli cambi regolari piuttosto che rari e di grande quantità.
Le specie di Betta splendens sono state ibridate con Betta imbellis e Betta mahachaiensis in modo selettivo per il commercio acquariofilo, portando allo sviluppo di una serie di forme di colore che non esistono in natura.
Taxa principali
Non molto facile da trovare in commercio, non costruisce un nido di bolle ma è un incubatore orale paterno, cioè il papà custodisce in bocca uova e avannotti
Dalla livrea inconfondibile, non è facile da trovare in commercio.Il padre custodisce uova e avannotti in bocca, fino a che non sono indipendenti.
Grande specie di Betta incubatrice orale, difficile da trovare in commercio
Incubatore orale che prima della sua formale descrizione era indicato come Betta sp. ‘Sanggau’
Specie che costruisce un nido di bolle, è abbastanza battagliera e molte volte non tollera altri conspecifici nella sua vasca.
Splendida specie costruttrice di nido di bolle, non facile da trovare, con una caratteristica livrea rosso-magenta e una grande macchia verde sui fianchi
Splendidi ma rari Betta costruttori d nido di bolle, molti dei pesci che vengono venduti o raffigurati come tali sono invece Betta uberis o altri congeneri.
Molto difficile da trovare in commercio, ha un aspetto simile a Betta albimarginata ed è un incubatore orale
Uno dei grandi Betta incubatori orali
Splendida specie dalla livrea scarlatta, che costruisce un nido di bolle
Specie incubatrice orale non facile da trovare in commercio
Specie incubatrice orale, difficile da trovare in commercio
Una specie di Betta incubatrice orale, abbastanza distinguibile da tutte le altre
Specie di Betta poco conosciuta, incubatrice orale
Betta incubatore orale, molo simile a Betta mandor
Raramente disponibile nel commercio acquariofilo, è una splendida specie di Betta che costruisce nidi di bolle.
Grande Betta incubatore orale raro da trovare in commercio, sembra che venga addirittura pescato più frequentemente come cibo
Usato nei combattimenti a scommessa nei suoi paesi d'origine, si può trovare abbastanza facilmente in commercio, costruisce un nido di bolle
Specie poco nota, che costruisce un nido di bolle
Una splendida specie di Betta incubatrice orale, in pericolo di estinzione per la distruzione dei suoi habitat
Conosciuta per molto tempo come Betta sp. 'Mahachai' dal nome della località di ritrovamento, è una specie costruttrice di nido di bolle
Questa specie incubatrice orale è stata in passato commercializzata ed etichettata come Betta anabatoides
Una rara specie di Betta incubatrice orale difficile da trovare in commercio
Specie incubatrice orale paterna, deve il suo nome alla macchia sul mento, che assomiglia ad un pi greco
Specie di incubatori orali molto rara da trovare in commercio, è stata molto spesso identificata erroneamente come Betta pugnax o Betta taeniata.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su Fishbase
la scheda su Seriouslyfush.com
la scheda molto approfondita e soprattutto con utilissimi e attendibili consigli per l'allevamento in acquario di Acquarioacquadolce.it
su Practical FishKeeping le risposte alle domande più frequenti sui pesci combattenti
articolo di Livio Leoni su Acquaportal che descrive l'ambiente naturale di anabantidi e Badis e spiega come ricrearlo in acquario
Aquariophylia 8/2013 Speciale Betta
Numero speciale, tematico, dedicato ai Betta, non solo agli splendens ma con notizie interessanti e utili anche delle altre specie meno conosciute. Dalla genetica, all'allevamento, alla riproduzione, con un occhio di riguardo a sfatare i miti e le leggende che purtroppo seguono questi pesci, e che ancora oggi portano ad un loro cattivo allevamento.
Playfish 5/2004 "La riproduzione dei Betta"
su Playfish c'è questo articolo di Nadia Formosa (GARB), sui pesci combattenti
Edizione italiana - di Andrea Gollin - In questo libro, il neofita che si avvicina per la prima volta a questo pesce, potrà scoprire il corretto mantenimento del Betta in acquario, la sua alimentazione e la riproduzione. Ho voluto raccontare non solo le sue caratteristiche biologiche, ma anche la sua storia.
Betta Fish: The Simple Guide to Caring for Your Magical Betta
Edizione Inglese - di Walter James - Questi pesci hanno personalità brillanti che richiedono l’ambiente adatto per prosperare. Questo libro vi terrà per mano durante l'intero processo di cura di un betta. Imparerete tutto su questi pesci magici.
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Il Betta splendens, più conosciuto come Pesce Combattente, è uno dei tanti pesci penalizzati dalla sua capacità di sopravvivere in condizioni estreme...
Le specie più popolari disponibili in commercio e suggerimenti per alternative con più probabilità di essere allevate con successo negli acquari domestici - tratto e tradotto da un articolo di Injaf
Elenco di pesci considerati e comprati abitualmente per l'acquario di comunità e che invece sarebbe molto meglio per loro ma anche per noi, allevare in una vasca dedicata e pensata per loro
Quando si pensa ad un acquario per un bambino, si pensa subito alla vaschetta con il pesce rosso... In questo articolo di INJAF vi verrà spiegato non solo che questo non va affatto bene, ma anche quali sono i pesci più adatti alle vasche piccole e ai bambini - tratto e tradotto da un articolo di Kirsty Wallace - INJAF
Come avviene la riproduzione in acquario dei Betta splendens, i pesci combattenti, e come riuscire a far crescere gli avannotti
Studio che vuole rispondere ad una domanda in sospeso nella biologia animale: se i pesci siano capaci di comportamenti complessi, come il gioco - tratto e tradotto da un articolo di Eisenbeiser, Serbe-Kamp, Gage, Marzullo
Viaggio in Thailandia alla ricerca di Betta mahachaiensis nel suo ambiente naturale - tratto e tradotto da un articolo di Nonn Panitvong
Mi hanno segnalato un nuovo modo trovato da una casa acquariofila per fare soffrire i pesci combattenti, i Betta splendens: la "Self-Cleaning Fish Tank that Grows Food" la vasca che si pulisce da sola e fa crescere cibo! Che idea geniale!
Segnalo un bell'articolo del CIR, l'associazione acquariofila romana, che pone l'accento sulla purtroppo nota insensiblità di tutti verso le esigenze di esseri viventi come i pesci, considerati dall'opinione comune niente più che semplici oggetti d'arredamento.
Anche alle persone più sensibili risulta molto difficile non credere alle pubblicità accattivanti di aziende acquariofile che spacciano per acquari con tutti i comfort dei micro-contenitori che altro non si possono definire che loculi per pesci...
Consigli e suggerimenti generali per allevare i Betta splendens, i pesci combattenti, nella maniera più adatta, rispettando le loro esigenze
Introduzione all'allevamento dei Betta splendens. Come farli riprodurre e come far crescere gli avannotti - tratto e tradotto da un articolo di Bob Berdoulay
Splendidi esemplari maschi di Betta splendens 'Crowntail' - Foto © Hristo Hristov
Splendidi esemplari maschi di Betta splendens 'Halfmoon' - Foto © Hristo Hristov
Commenti8
contatto
Salve come posso contattarla per discutere , in privato di alcune cose riportate nel presente articolo? grazie. ps ""Complimenti per il sito è in assoluto il mio preferito"
In tutte le pagine, in alto…
In fondo a tutte le pagine c'è il link 'Contatti', puoi scrivermi da lì ;)
Sebbene gli intenti siano…
Grazie per le precisazioni,…
Grazie per le precisazioni, le ho aggiunte nella parte sull'allevamento.
Buonasera, una curiosità. Si…
No, se la vasca e molto…
No, se la vasca e molto grande e soprattutto se ci sono tantissime piante e arredi che spezzano le linee visuali, si possono allevare ance più maschi assieme.
Ah praticamente un po' come…
Esattamente, se hanno…
Esattamente, se hanno abbastanza spazio perché ognuno abbia il suo territorio, da cui non vedoere i vicini di "casa", tutto fila liscio :)