Si trova facilmente in commercio, anche se spesso è scambiata per Boraras naevus; come tutte le Boraras non è adatta ai comuni acquari domestici, a causa delle sue ridotte dimensioni.

Autore
(Duncker, 1904)
Nome comune
Dwarf rasbora, Rasbora nana
Sinonimi
Rasbora maculata
Aspettativa di vita
3 - 5 anni
Dimensioni massime in natura

2.5 cm SL

Descrizione

All'interno del genere Boraras la specie Boraras maculatus è molto simile a Boraras naevus, anche se in quest'ultima specie la colorazione rossa del corpo non si estende nella testa.

Le due specie differiscono anche nelle seguenti caratteristiche: in Boraras maculatus la macchia laterale scura anteriore di dimensioni comparabili in entrambi i sessi, vs. in Boraras naevus significativamente più grande nei maschi che nelle femmine; 9-10 + 9 raggi principali nella pinna caudale vs 9 + 8; 26-29 squame laterali vs. 24-26; raggi nella pinna pelvica i.6.i. vs. i.5.i.

Il genere Boraras fu eretto nel 1993 per separare un piccolo gruppo di specie dal grande assemblaggio del genere Rasbora sulla base delle differenze nella morfologia e strategia riproduttiva, per cui nella letteratura più vecchia i suoi membri si troveranno indicati ancora come membri del genere Rasbora. Secondo Liao et al. (2010), il genere è un membro del sottogruppo Rasborine all'interno della sottofamiglia Danioninae (l'altro sottogruppo contiene le Danionine). Questo gruppo è ulteriormente suddiviso in sei clade (gruppi di specie strettamente connesse) di cui il genere Boraras (o almeno Boraras brigittae, l'unica specie coinvolta nello studio) è incluso nel 'clade tre' al fianco di Horadandia atukorali, Rasboroides vaterifloris, Trigonostigma heteromorpha e tre specie precedentemente incluse nel genere Rasbora ma spostate in nuovi generi dagli autori: Trigonopoma gracile, Trigonopoma pauciperforatum e Rasbosoma spilocerca.
Tra queste, forma un gruppo monofiletico con il genere Rasboroides, nel senso che derivano dallo stesso antenato comune. Sotto certi aspetti I risultati degi studi su Boraras brigittae e Trigonostigma heteromorpha sono risultati inconcludenti, ed è necessario ulteriore lavoro per quanto riguarda la loro posizione filogenetica.

Tang et al. (2010) hanno pubblicato poco dopo i loro studi sistematici sulla sottofamiglia Danioninae, i cui risultati differivano da quelli di Liao et al. in quanto la loro conclusione è stata di considerare sinonimi i quattro nuovi generi insieme a Boraras e Trigonostigma con Rasbora, sulla base di una conoscenza incompleta delle relazioni all'interno del gruppo, un approccio che descrivono come 'più conservatore', e che non è stato seguito dalla maggioranza degli autori; anche Kottelat (2013) nel suo lavoro, che viene qui seguito, continua a mantenere questi generi separati.

Le specie di Boraras provenienti dalla malesia (Boraras brigittae, Boraras maculatus e Boraras merah) tendono ad avere un profilo del corpo più snello e più allungato rispetto a quelli provenienti dall'Indocina (Boraras micros, Boraras urophthalmoides, Boraras naevus), il che può aiutare quando si tenta di identificarli.

Primo piano di un Boraras maculatus - Foto © Peter Maguire (Flickr)

Boraras maculatus - Foto © Choy Heng Wah

Boraras maculatus - Foto © Choy Heng Wah

Le piccole dimensioni degli adulti sono dovute ad un processo noto come miniaturizzazione, caratterizzato da adulti sessualmente maturi con dimensioni sensibilmente ridotte, inferiori ai 20 mm SL. Tra i pesci ossei, i ciprinidi sono uno dei pochi gruppi in cui questo fenomeno si verifica ripetutamente, e tutte le specie Celestichthys, Barboides, Danionella, Microdevario, Microrasbora, Horadandia, Boraras, Paedocypris, Sawbwa rappresentano taxa miniaturizzati, insieme ad alcuni membri del genere Danio, Laubuka, Rasbora.

La struttura anatomica dei ciprinidi miniaturizzati può variare notevolmente, e ci sono due "raggruppamenti" principali con alcune specie che possiedono in una certa misura caratteristiche intermedie. Il primo gruppo contiene i pesci che anche se piccoli sono essenzialmente  versioni nanizzate proporzionalmente dei loro parenti più grandi, ad esempio Barboides, Microdevario, Microrasbora, Horadandia, Boraras, Sawbwa, Sundadanio, Danio, Laubuka, Rasbora.

L'altro gruppo comprende quelli in cui lo sviluppo anatomico si ferma in un punto dove l'adulto assomiglia ancora ad una forma larvale di loro antenato più grande, come Danionella e Paedocypris. Questi ultimi sono di solito indicati come "evolutivamente troncati" o "pedomorfici". Di norma, presentano una struttura scheletrica semplificata con specifiche peculiarità morfologiche a seconda della specie, come le sporgenze dentali dei maschi di Danionella dracula.
Britz et al. (2009) ritengono che il troncamento dello sviluppo potrebbe averli favoriti 'liberando gran parte dello scheletro da vincoli di sviluppo, dissociandosi da percorsi evolutivamente collegati e creando un maggiore potenziale per cambiamenti più drammatici'.

  • Specie che rimane molto piccola, non adatta ai comuni acquari di comunità
  • Specie che deve vivere in folti gruppi
  • Specie riprodotta in cattività, ma molto spesso gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o di allevamento.
Distribuzione

Asia: Penisola malese fino a Sumatra, in Indonesia

Boraras maculatus è descritto come originario di Bandar Maharani, ora più spesso indicato come Muar, distretto nello stato di Johor, Malesia peninsulare meridionale e distribuito in tutto il paese con distribuzione che si estende nella Thailandia meridionale (peninsulare), Sumatra orientale, Singapore e l'isola di Bintan nella provincia delle Isole Riau, Indonesia.
La località tipo completa è "Bukit Terah, Bandar Maharani [= Muar], Johore, Malaysia".

 La livrea tende a variare leggermente a seconda della popolazione, con alcune forme che mostrano una colorazione rossa più intensa di altre, ad esempio.

IUCN Red List - LEAST CONCERN

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)

  • Dwarf Rasbora: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Habitat

Ambiente: bentopelagico; acqua dolce; Clima: tropicale

Boraras maculatus abita corsi d'acqua e fiumi d'acqua nera, legati con l'antica foresta delle paludi di torba. L'acqua è del colore del té a causa del rilascio di tannini e di altre sostanze chimiche da parte della materia organica in decomposizione; il substrato è disseminato di foglie cadute, rami e legni. Tali ambienti contengono tipicamente acqua molto tenera (durezza trascurabile), acida (pH a partire da 4.0) e spesso sono scarsamente illuminati, a causa della chima della foresta sovrastante. In gran parte del sud-est asiatico questi biotopi sono seriamente minacciati dall'espandersi delle piantagioni di palma da olio/gomma, dei complessi edilizi e di altre attività umane.

Vai alle pagine sui biotopi naturali delle Boraras

Temperatura in natura
24 - 26°C
Valore pH in natura
5.0 - 6.0
Valori acqua in natura
dH: 5.0 - 12.0
Allevamento

Dimensioni minime dell'acquario: 45x30x30h cm perché anche se piccoli vanno allevati in gruppo, sono molto attivi e hanno bisogno di spazio per nuotare e i maschi dominanti formano territori temporanei durante la deposizione delle uova.
L'ideale è allevare Boraras maculatus in un acquario fittamente piantumato, ed è una scelta eccellente per gli aquascape allestiti con cura. Sembra che apprezzino anche l'aggiunta di alcune piante galleggianti per schermare la luce, e lagni e radici che aggiungono un aspetto più naturale. La filtrazione non deve essere particolarmente forte in quanto è probabile che provengono da acque lente e possono sfinirsi se c'è una corrente veloce.

Per osservarle al loro meglio può essere un progetto interessante allestire acquario in stile biotopo. La scelta migliore è probabilmente un substrato di sabbia soffice, al quale possono essere aggiunti radici e rami, disposti in modo da formare un sacco di zone ombreggiate. Se non si riesce a trovare legni della forma desiderata, si possono usare tranquillamente pezzi di rami di faggio o di quercia, completamente essiccato e privato della corteccia.

L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.

La luce non deve essere troppo forte, per simulare le condizioni di scarsa illuminazione in cui abitano in natura; si possono aggiungere delle piante acquatiche che sopravvivano in tali condizioni, come Microsorum pteropus, Taxiphyllum barbieri o Cryptocoryne spp.
Non aggiungete questa specie in un acquario biologicamente immaturo, in quanto si stressano molto se ci sono oscillazioni nella chimica dell'acqua.

Comportamento e compatibilità: Boraras maculatus è una specie molto pacifica, ma non è adatta ai comuni acquari di comunità, a causa delle sue piccole dimensioni e della natura piuttosto timida. Sta meglio se allevata da sola o con altre piccole specie come Microdevario, Sundadanio, DanionellaTrigonostigma, Corydoras pygmaeus e piccoli Loricaridi come gli Otocinclus.
E' anche un compagno ideale per anabantoidei timidi quali Sphaerichthys, Parosphromenus o le specie più piccole di Betta; possono essere alloggiati anche insieme ai gamberetti d'acqua dolce dei generi Caridina e Neocaridina. Si consiglia di non tenerli con altri Boraras in quanto potrebbero ibridarsi.

E' una specie che vive in branco in natura e dovrebbero essere allevati in gruppi di almeno 8-10 esemplari. Allevarli in numeri decenti non solo li renderà meno nervosi, ma si tradurrà in una maggiore naturalezza nell'aspetto e nel comportamento, ed i maschi mostreranno i loro migliori colori e un comportamento interessante quando si trovano a competere con gli altri per l'attenzione delle femmine.

Alimentazione

L'analisi del contenuto dello stomaco di esemplari prelevati in natura hanno rivelato che è un micropredatore, nutrendosi di piccoli insetti, vermi, crostacei e altro zooplancton. In acquario accetta mangime secco di dimensioni adeguate, ma non dovrebbe essere alimentato esclusivamente con questo, in quanto i pesci mostreranno la migliore colorazione e saranno incoraggiati alla riproduzione se verranno forniti pasti giornalieri di piccolo cibo vivo e congelato come daphnia e artemia.

Comportamento riproduttivo
Specie ovipara, fecondazione esterna. Non si cura della prole.
Dimorfismo sessuale

Le femmine mature hanno un ventre notevolmente più rotondo, e spesso sono un po' più grandi e meno intensamente colorate rispetto ai maschi. I maschi generalmente hanno una colorazione più bella, con gli individui dominanti che sfoggiano una livrea molto più intensa.

Riproduzione

Come molti piccoli ciprinidi, Boraras maculatus è una specie ovipara che depone le uva disperdendole in acqua; non presenta alcuna cura parentale e depone continuamente, vale a dire che quando i pesci sono in buone condizioni e sono presenti entrambi i sessi, ogni giorno verrà deposto un numero relativamente piccolo di uova. In un acquario maturo ben allestito è quindi possibile che un piccolo numero di avannotti possano iniziare a comparire senza intervento umano.

Se si desidera aumentare il rendimento degli avannotti. è necessario un approccio leggermente più controllato. Il gruppo degli adulti può essere condizionato insieme, ma dovrebbero essere allestiti uno o più piccoli acquari, da 10-15 litri. Dovrebbero essere molto poco illuminati e contenere un bel cespuglione di muschio di Giava (Taxiphyllum barbieri) o altra pianta a foglia fine, che li riempia anche per metà. La base dovrebbe essere coperta con una sorta di rete con le maglie abbastanza larghe da far passare le uova che non riescono a rimanere attaccata alle foglie della pianta ma abbastanza strette da non farle raggiungere dagli adulti. Va bene anche una stuoia di plastica tipo 'erba' così come  uno strato di biglie di vetro. L'acqua dovrebbe avere un pH 5.0-6.5, durezza 1-5°, con una temperatura di circa 28°C. La filtrazione non è necessaria, ma è possibile utilizzare un piccolo filtro ad aria in spugna, se si preferisce.

Si possono quindi introdurre per ogni contenitore due o tre coppie di pesci adulti ben condizionati. E' saggio fare il trasferimento molto lentamente, al fine di evitare livelli eccessivi di stress, ma se le condizioni sono di loro gradimento dovrebbero iniziare a deporre le uova la mattina seguente. Anche se gli adulti di certo mangiano le uova, non sembrano cacciarle attivamente come succede in molti piccoli ciprinidi. La deposizione delle uova, una volta avviata, dovrebbe continuare su base giornaliera.
La coppia/le coppie devono essere lasciate in situ per non più di un paio di giorni prima di essere rimosse, in quuanto le prime uova dovrebbero schiudere dal secondo giorno dopo la deposizione iniziale. I piccoli si nutriranno del loro sacco vitellino per altre 24 ore più o meno, dopo di che avranno bisogno di parameci o altro cibo microscopico. Dopo circa una settimana / dieci giorni dovrebbero essere abbastanza grandi da accettare naupli d'artemia, microworm, ecc. E' meglio aspettare una settimana o due prima di iniziare a effettuare piccoli cambi dl'acqua al fine di evitare cambiamenti troppo scioccanti per i piccoli.

Vai alle pagine sulla riproduzione delle Boraras

Taxa principali

Mosquito rasbora

E' molto colorata, anche se spesso confusa con altre specie di Boraras simili. Come loro non è adatta all'allevamento nei comuni acquari domestici, a causa delle sue ridottissime dimensioni.

Dimensioni max: 2.5 cm TL
Aspettativa di vita: 4 - 8 anni
Temperatura: 25 - 28°C
Dwarf rasbora, Rasbora nana

Si trova facilmente in commercio, anche se spesso è scambiata per Boraras naevus; come tutte le Boraras non è adatta ai comuni acquari domestici, a causa delle sue ridotte dimensioni.

Dimensioni max: 2.5 cm SL
Aspettativa di vita: 3 - 5 anni
Temperatura: 24 - 26°C
Phoenix rasbora

Ha una livrea simile ai congeneri Boraras brigittae e Boraras maculatus, e come loro non è adatta all'allevamento nei comuni acquari domestici, a causa delle ridottissime dimensioni.

Dimensioni max: 2.0 cm SL
Aspettativa di vita: 4 - 6 anni
Temperatura: 20 - 28°C

E' la specie più piccola del genere Boraras, ma è anche la più rara da trovare in commercio e quella con la documentazione più scarsa

Dimensioni max: 1.3 cm SL
Aspettativa di vita: 4 - 6 anni
Temperatura: 20 - 28°C

Viene esportata solo sporadicamente e poco si sa della sua distribuzione e della sua storia naturale

Dimensioni max: 1.3 cm SL
Aspettativa di vita: 4 - 8 anni
Temperatura: 20 - 28°C
Least rasbora

Bella e minuscola specie che non si trova molto spesso nei negozi, ma è conosciuta nel commercio acquariofilo.

Dimensioni max: 1,6 cm SL
Aspettativa di vita: 3 - 5 anni
Temperatura: 20 - 28°C
Riferimenti & Link
Rasboras

Rasboras: Keeping & Breeding Them in Captivity

Edizione Inglese - di Martin R. Brittan

Pesci di Branco

Pesci di Branco

Edizione italiana - di R. Ciardi - Neon e cardinali, hiphessobrycon, danio,brachydanio, rasbora, botia, hemigrammus, piranha

Harlequin Rasbora Keeper's Handbook

Harlequin Rasbora Keeper's Handbook

Edizione Inglese - di Kyler Nicholas - Una guida passo passo per allevare i pesci arlecchino, indipendentemente dal vostro livello di esperienza. La loro storia naturale, l'habitat, il comportamento e le cure finali

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