I Botia dario sono tra i botia più piccoli e devono stare in gruppo, ma non sono molto facili da trovare in commercio, a volte si trovano venduti come Botia lohachata, con cui hanno una lieve somiglianza da giovani
Esemplare adulto di Botia dario - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
Giovane esemplare di Botia dario - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
15.1 cm TL
I Botia dario non sono molto facili da reperire in commercio qui da noi, a volte si trovano venduti come Botia lohachata, con cui hanno una lieve somiglianza nel disegno della livrea nella fase giovanile. E' uno dei Botia di taglia più piccola, non dovrebbe, e qui il condizionale è d'obbligo, superare i 10 cm, anche se sono stati segnalati esemplari di taglia maggiore.
Contrastanti sono anche le impressioni sul suo comportamento, che alcuni ritengono dalle loro osservazioni eccessivamente timido, altri invece attivi ed impavidi.
Le specie del complesso Botia dario - Seguendo Grant (2007) questa specie è inclusa nel complesso Botia dario di specie strettamente correlate all'interno del genere Botia, insieme a Botia striata. I membri di questo complesso sono caratterizzati da un disegno della livrea costituito da un colore di base del corpo giallo-dorato con 7-9 barre blu, verde, grigio o nero, di solito intercalate da barre più sottili e più chiare. In alcuni individui le barre si spezzano in varia misura, in un processo a volte indicato come anastomosi. Questo implica che il disegno può essere molto variabile, e in Botia dario il colore di base del corpo varia anche dalla luce all'ombra, da giallastro al verdastro. E' tra le specie più facilmente riconoscibili del genere, grazie alla sua particolare forma ricurva della testa.
C'è stato un notevole dubbio sull'identità di Botia geto, descritto come Cobitis a fianco di Botia dario nella stessa pubblicazione di Hamilton (1822). Vari autori lo hanno indicato sia come valido, sia come un sinonimo di Botia dario, ma sembra certo che il Cobitis geto descritto fosse in realtà un giovane esemplare di Botia dario. Grant (2007) ha fornito alcune osservazioni dettagliate sull'argomento, pur rilevando che il nome Botia geto sarebbe disponibile se ulteriori studi filogenetici dovessero scoprire che le popolazioni geograficamente separate di Botia dario rappresentino specie distinte.
Un'altra fonte di confusione è Botia macrolineata Teugels, De Vos & Snoeks 1986 che è ancora spesso indicata come valida. Ng (2007) e Grant (2007) confrontando questa specie sia rispetto ad esemplari di Botia dario del Gange che del Brahmaputra, hanno concluso che rappresentano la stessa specie. Sebbene Botia macrolineata stato descritto vicino a Bombay (oggi Mumbai), stato di Maharashtra, lontano dalla distribuzione naturale di Botia dario, è chiaro che è stato fatto un errore in quanto gli esemplari tipo utilizzati sono stati importati da una società di pesci d'acquario, che li aveva allevati in cattività per due anni prima di essere conservati e molti dei Botia dario in commercio sono spediti via Bombay (Grant, 2007).
Come attualmente riconosciuto, la distribuzione del genere Botia si estende verso est dal bacino del fiume Indo in Pakistan attraverso l'India settentrionale, quindi verso sud attraverso il Myanmar fino al drenaggio Salween (fiume Ataran). Questa distribuzione era in passato molto più ampia, ma studi moderni hanno portato a vari cambiamenti nella tassonomia sia della famiglia che del genere.
Quest'ultimo è attualmente definito dalla seguente combinazione di caratteri, come indicato da Kottelat (2004): lobo mentale sviluppato in un barbo; fontanella fronto-parietale stretta; camera anteriore della vescica natatoria quasi interamente coperta da capsula ossea, camera posteriore grande o piuttosto ridotta; processo anteriore di premascella intero, non circostante una cavità; processo rostrale piuttosto lungo, con una cresta più o meno distinta lungo il bordo interno; la parte superiore del sovra etmoide stretta o larga; forame ottico molto piccolo; colonna vertebrale suborbitale non fortemente curvata all'indietro e bifida; testa nuda.
Giovane Botia dario dalla colorazione particolarmente vivace - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
Botia dario nella classica posizione di riposo dei Botia - Foto © Mark Macdonald (Loaches.com)
Primo piano di Botia dario - Foto © Martin Thoene (Loaches.com)
Asia: India e Bangladesh. Rinvenuto anche in Bhutan
Botia dario è ritrovato in gran parte dei bcini medio-bassi dei fiumi Gange e Brahmaputra nell'India settentrionale, Bangladesh e Bhutan.
In India è stato registrato negli stati di Uttar Pradesh, Bihar, Bengala Occidentale, Meghalaya, Assam e Arunachal Pradesh, nel Bhutan meridionale dal fiume Gaylegphug e in Bangladesh dalle Divisioni di Dhaka (distretto di Mymensingh), Sylhet, Rajshahi e Rangpur in il nord più la Hill Tracts della divisione Chittagong nel sud del paese.
Ambiente: demerso; acqua dolce; Clima tropicale
Botia dario vive nelle acque chiare dei torrenti di montagna.
Sono disponibili poche informazioni, presumibilmente è una specie di fiume, e considerando che parte della sua distribuzione copre le aree più umide del mondo, sembra una specie migratoria. E' stata registrata la sua presenza insieme a numerose altre specie, come Barilius bakeri, Barilius barna, Devario aequipinnatus, Devario dangila, Pethia conchonius, Pethia ticto, Crossocheilus latius, Garra annandalei, Garra nasuta, Psilorhynchus balitora, Balitora brucei, Acanthocobitis botia, Schistura vinciguerrae, Botia rostrata, Pangio pangia, Canthophrys gongota, Batasio batasio, Mystus bleekeri, Gagata gagata, Erethistes pusillus, Chaca chaca, Parambassis ranga.
Dimensioni minime dell'acquario: 120x45x45h cm per un gruppo di almeno 5-6 esemplari
Tutti i botia hanno bisogno di un allestimento ben strutturato, anche se la scelta effettiva degli arredi può variare in base al gusto personale. Una disposizione dal look naturale potrebbe includere un substrato di sabbia fine, non tagliente, per non danneggiarne i delicati barbigli; con un sacco di rocce lisce, sassi e ciottoli, più radici, legni e rami a formare più nascondigli e ripari che si può.
L'illuminazione può essere relativamente bassa, per cui si possono aggiungere solo piante che stanno bene in tali condizioni come Microsorum pteropus (felce di Giava), Taxiphyllum barbieri (muschio di Giava) o Anubias. Queste piante hanno l'ulteriore vantaggio di poter essere attaccate agli arredi in modo da fornire utile ombra.
Bisogna assicurarsi di fornire un sacco di rifugi e ripari, in quanto i Botia sono curiosi e sembrano godere nell'esplorare ogni anfratto dell'ambiente circostante. Rocce, legno, vasi di fiori rovesciati, pezzi di tubo in pvc o terracotta, gusci di noci di cocco, e altri arredi possono essere utilizzati in qualsiasi combinazione per ottenere l'effetto desiderato.
Ricordate che a loro piace stiparsi in piccoli spazi e fessure, per cui è meglio evitare oggetti con bordi ruvidi o taglienti; eventuali buchi o fori troppo piccoli che rischierebbero di intrappolarli vanno riempiti con silicone per acquari.
E' necessario anche un coperchio ben aderente, in quanto a volte amano saltare.
Sebbene non richiedano particolari condizioni di turbolenza, stanno meglio quando l'acqua è ben ossigenata, con una certa corrente. Sono intolleranti all'accumulo di rifiuti organici e richiedono acqua pulitissima per vivere in salute. Per questi motivi non devono mai essere introdotti in acquari biologicamente immaturi e si adattano più facilmente ad acquari stabili e maturi. In termini di manutenzione, dovrebbero essere considerati di routine cambi d'acqua settimanali del 30-50% del volume della vasca.
Comportamento e compatibilità: Non sono particolarmente aggressivi ma non devono essere allevati con pesci molto più piccoli di loro, in quanto possono intimorirli con le loro dimensioni e con il loro comportamento molto attivo e irruento. Deve essere evitata la convivenza anche con pesci dai movimenti lenti e/o con pinne lunghe, come ad esempio Betta, Guppy o molti ciclidi, in quanto spesso ne morsicano le lunghe pinne.
In una grande vasca, possono essere compagni più adatti degli attivi e pacifici ciprinidi d'acque aperte, mentre in vasche più grandi possono essere buone opzioni Barilius, Luciosoma, Balantiocheilos, Barbonymus.
Parlando di pesci da fondo, possono essere alloggiati con la maggior parte dei Botia, e, in grandi vasche, anche con i Chromobotia macracanthus. Stanno bene anche con alcuni cobitidi e nemacheidi, e con le specie di Epalzeorhynchos, Crossocheilus, Garra e molti altri pesci gatto. Come sempre, una ricerca approfondita prima di selezionare una comunità di pesci è il modo migliore per evitare potenziali problemi.
I Botia sono gregari, formano gerarchie sociali complesse e dovrebbero essere allevati in gruppi di almeno 5 o 6 esemplari, preferibilmente 10 o più. Se allevati singolarmente possono diventare eccessivamente timidi o al contrario aggressivi verso pesci di forma simile; se ne vengono acquistati solo un paio o un trio, l'individuo dominante può sottomettere l'altro/gli altri, fino anche a farli smettere di mangiare.
Detto questo, tendono a formare aggregazioni meno affiatate rispetto ad alcuni congeneri, ma dovrebbero comunque essere allevati in gruppi numerosi, poiché richiedono un contatto regolare con i conspecifici, un fatto esemplificato da una serie di rituali comportamentali che sono stati costantemente registrati negli acquari.
Botia dario, queen loach, in acquario - Video © Mbuna Marcus
Alcuni comportamenti ricorrenti mostrati dai botia sono stati osservati tanto spesso da aver meritato un nome non scientifico per facilità di riferimento.
I botia sono soggetti ad una malattia chiamata comunemente "malattia del dimagrimento" (skinny disease) e caratterizzata da perdita di peso e aspetto "scheletrico". Ciò è particolarmente comune negli esemplari appena importati e si pensa sia causata da una specie di flagellati del genere Spironucleus. E' curabile, anche se il farmaco consigliato varia a seconda del paese: gli acquariofili nel Regno Unito tendono ad usare l'antibiotico Levamisolo mentre quelli negli Stati Uniti il Fenbendazolo (aka Panacur).
Botia dario (Queen loach) - Foto © Beta Mahatvaraj (Meenkaran)
Anche se i botia sembrano essere prevalentemente carnivori, se disponibili si nutrono volentieri anche di vegetali, spesso anche delle foglie più tenere delle piante acquatiche. La loro dieta in natura consiste in molluschi acquatici, vermi, insetti e altri invertebrati.
In acquario non hanno pretese, ma deve essere offerta una dieta varia, con mangimi secchi di buona qualità e chironomus, tubifex, artemia, ecc. vivi e/o congelati, oltre a frutta fresca e verdure come cetriolo, melone, spinaci scottati, zucchine. I lombrichi tagliuzzati costituiscono una utile fonte di proteine, ma devono essere usati con parsimonia.
La maggior parte dei botia preda le lumache acquatiche, anche se non dovrebbero mai essere considerati la risposta ad una infestazione, dato che non sono molluschivori obbligati. Una volta acclimatati in acquario si alimentano con audacia e irruenza, e spesso salgono a mezz'acqua al momento dei pasti.
Stai pensando di comprarli?
Vai alla pagina con i pro e contro dell'allevamento dei Botia
Le femmine mature normalmente hanno un corpo più pieno dei maschi.
Non ci sono report di riproduzioni di Botia dario avvenute in cattività, ma vengono riprodotti commercialmente tramite l'uso di ormoni per il mercato acquariofilo.
Purtroppo questa pratica ha preso una piega diversa negli ultimi anni, in quanto sono apparsi sul mercato un certo numero di ibridi, compreso anche un apparente incrocio tra una forma di Botia histrionica e Chromobotia macracanthus.
C'è molta confusione circa la corretta identificazione di questa specie e della molto simile Botia lohachata, sembra addirittura che Botia almorhae non sia mai entrata nel commercio acquariofilo e quindi nelle nostre vasche...
I Botia dario sono tra i botia più piccoli e devono stare in gruppo, ma non sono molto facili da trovare in commercio, a volte si trovano venduti come Botia lohachata, con cui hanno una lieve somiglianza da giovani
Relativamente pacifici, gregari e curiosi, possono essere adatti alle vasche di comunità, ma dovrebbero essere allevati in non meno di 5 esemplari.
Quando nel 2004 Kottelat ha descritto scientificamente questa nuova specie di Botia, era da tempo che gi appassionati avevano capito che questi botia dall'ineguagliabile livrea costituivano una specie non ancora descritta scientificamente
Sembra che il botia chiamato 'yo-yo' per il disegno della livrea diffuso nei nostri acquari sia proprio Botia lohachata, mentre la specie molto simile con la quale si è sempre confuso, Botia almorhae, non sarebbe neppure commercializzata...
Sembra che quelli che chiamiamo Botia rostrata siano un raggruppamento di specie diverse, mentre la vera specie Botia rostrata non è mai nemmeno apparsa in commercio....
Botia striata è abbastanza piccolo, tranquillo ed attivo, e deve essere allevato in gruppi perché possano interagire tra di loro e costruirsi una naturale struttura sociale.
Specie rara e costosa, è stata chiamata così in onore di Kamphol Udomritthiruj, ben conosciuto su Loaches Online, che ha raccolto in natura gli esemplari affinché Ng potesse farne la descrizione.
la scheda su FishBase
l'esauriente scheda su SeriouslyFish.com
la scheda completa su Loaches Online, da vedere la fotogallery.
foto dell'ambiente naturale di Badis blosyrus, Botia dario e molte altre specie di cobitidi
Realizzazione passo passo di una vasca a forte corrente adatta agli "Hillstream Loaches", i Balitoridi, ma anche a tutti i pesci che provengono da fiumi e torrenti a forte corrente - tratto e tradotto da un articolo Martin Thoene
Un'Introduzione all'allevamento dei Botia - Una guida di base per allevare con successo i Botia, una delle gioie più grandi nell'acquariofilia dolce tropicale - tratto e tradotto da un articolo di Emma Turner
Esemplari di Botia dario (Queen loach) splendidamente colorati - Foto © Beta Mahatvaraj (Meenkaran)
Articolo con belle foto, con la descrizione di alcuni Botia dario allevati dall'autore - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Descrizione di una vasca abitata solo da specie di origine indiana, con molte specie di Botia e di Barbi che convivono pacificamente - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Articolo con belle foto, con la descrizione di alcuni Botia dario con un insolito disegno della livrea - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Descrizione e consigli per l'allevamento dei Botia dario, e soprattutto particolareggiata descrizione del loro ambiente naturale d'origine - tratto e tradotto da un articolo di Mark Macdonald
Consideriamo per un secondo il vostro animale preferito non acquatico. Che si tratti di cane, gatto, canarino, criceto o furetto, tollerereste che fosse allevato in un contenitore stretto e sporco, che fosse denutrito o nutrito con una dieta inappropriata, che venisse messo in condizioni da non mostrare un comportamento naturale, che soffrisse di problemi di crescita e di conseguenza fosse destinato a stress, sofferenza e morte precoce?
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