Quando nel 2004 Kottelat ha descritto scientificamente questa nuova specie di Botia, era da tempo che gi appassionati avevano capito che questi botia dall'ineguagliabile livrea costituivano una specie non ancora descritta scientificamente
Due Botia kubotai adulti - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
Giovane esemplare di Botia kubotai - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
15.0 cm TL
Quando nel gennaio del 2004 Kottelat ha descritto scientificamente Botia kubotai come una nuova specie di Botia, tutti quelli di Loaches Online hanno esclamato "finalmente!" :-)
Era da tempo infatti che in molti avevano capito che questi botia dall'ineguagliabile livrea costituivano una specie non ancora descritta scientificamente, e gli esemplari ritrovati erano stati ribattezzati con il nome provvisorio di "Botia sp. Myanmar" prima e "Botia angelicus" poi.
In questo documento, tratto da ZooTaxa, c'è l'estratto della nuova specie descritta, insieme alla revisione della denominazione di quasi tutte le specie appartenenti alla sottofamiglia Botiinae dei Cobitidae, divenuta poi famiglia a sé stante, e chiamata famiglia dei Botiidae.
I Botia kubotai sono pesci dalle abitudini squisitamente sociali, vanno allevato in gruppi di non meno di 5-6 esemplari,10 o più è anche meglio. Hanno comportamenti vivacissimi e sempre in movimento con il gruppo, possono essere osservati molto spesso interagire fra di loro, ed amano particolarmente scegliere un nascondiglio dove poter rifugiarsi insieme, vicini vicini :-)
Sono molto attivi e nuotano spesso anche nei livelli superiori dell'acqua.
Come detto, questa specie era già disponibile (seppur difficile da trovare) in commercio prima di essere descritta scientificamente, era ed è ancora venduta sotto vari nomi commerciali tra cui 'Botia angelicus’, ‘marbled loach’, ‘Burmese border loach’, ‘cloud Botia‘, ‘leopard loach’, ‘gold-striped loach’ e ‘angelicus loach’
Seguendo Grant (2007) è incluso nel complesso Botia histrionica di specie strettamente correlate all'interno del genere, insieme a Botia histrionica e Botia udomritthiruji.
Secondo Kottelat (2004) si distingue dagli altri membri di questo raggruppamento per "la sua livrea unica del corpo, con tre strisce nere e cinque barre nere che formano quattro paia di macchie gialle allungate; con l'aumentare dell'età, le barre e le strisce si allargano, le macchie gialle diventano più sottili e sia nelle strisce che nelle barre appaiono righe di piccole strisce gialle".
Questa cosiddetta anastomosi, o disfacimento della livrea del corpo, è tipica della maggior parte delle specie di Botia, e può causare problemi con l'identificazione. I giovani esemplari di Botia kubotai in particolare sono spesso confusi con quelli che presentano una livrea giovanile simile, in particolare Botia histrionica.
Tuttavia, le barre scure orizzontali sui fianchi di Botia kubotai in genere si dividono in giovane età e/o sviluppano "picchi" orientati orizzontalmente, mentre quelli in Botia histrionica sono solidi. Sembra inoltre che ci sia più di una forma di colore della specie, poiché alcune spedizioni di adulti contengono pesci molto scuri con solo piccole macchie sul corpo, mentre altri sono più chiari con macchie più grandi, di forma ovale.
Come attualmente riconosciuto, la distribuzione del genere Botia si estende verso est dal bacino del fiume Indo in Pakistan attraverso l'India settentrionale, quindi verso sud attraverso il Myanmar fino al drenaggio Salween (fiume Ataran). Questa distribuzione era in passato molto più ampia, ma studi moderni hanno portato a vari cambiamenti nella tassonomia sia della famiglia che del genere.
Quest'ultimo è attualmente definito dalla seguente combinazione di caratteri, come indicato da Kottelat (2004): lobo mentale sviluppato in un barbo; fontanella fronto-parietale stretta; camera anteriore della vescica natatoria quasi interamente coperta da capsula ossea, camera posteriore grande o piuttosto ridotta; processo anteriore di premascella intero, non circostante una cavità; processo rostrale piuttosto lungo, con una cresta più o meno distinta lungo il bordo interno; la parte superiore del sovra etmoide stretta o larga; forame ottico molto piccolo; colonna vertebrale suborbitale non fortemente curvata all'indietro e bifida; testa nuda.
Botia kubotai - Foto © Hristo Hristov
Morfologia: pinna dorsale con 4 raggi semplici e 9 o 10 ramificati; pinna anale con 3 raggi semplici e 6 ramificati.
Tre strisce nere e cinque barre nere che lasciano quattro paia di macchie gialle allungate; mentre l'età aumenta, le strisce e le bande si allargano, le macchie gialle diventano più strette e sopra bande e strisce compaiono file di piccoli punti gialli.
- Specie che va allevata in gruppo
- Specie dal temperamento vivace e turbolento
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura o dalla riproduzione tramite stimolazione ormonale. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Primo piano di un Botia kubotai - Foto © Richard Wildeman (Loaches.com)
Asia: Myanmar.
Botia kubotai sembra essere endemica delle sorgenti del bacino idrografico del fiume Salween, al confine tra Myanmar e Thailandia.
Gli esemplari tipo sono stati raccolti nel Megathat Chaung (corso d'acqua di Megathat) nell'alto bacino del fiume Ataran (noto come Kasat in thailandese), nello Stato di Kayin/Karen, in Myanmar; in seguito è stata scoperta un'altra popolazione nel fiume Hanthayaw (Suriya in thailandese), Provincia di Tak, in Thailandia.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
DATA DEFICIENT (dati carenti)
- Kubota's Clown Loach: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: bentopelagico; acqua dolce; Clima: tropicale
Nel documento descrittivo di Botia kubotai non viene fatta alcuna menzione dell'habitat, ma alcune immagini di entrambi i fiumi raffigurano sezioni a corrente relativamente lenta di sorgenti d'acqua ombreggiate nella foresta, apparentemente ben ossigenate, con acqua limpida, un substrato di sabbia mista a rocce, oltre a tantissimi legni sommersi e lettiera di foglie. Presumibilmente questo rappresenta un tipico biotopo.
Le piante acquatiche di Hanthayaw comprendono Pogostemon helferi e una specie di Cryptocoryne mentre le specie ittiche simpatriche comprendono Acanthocobitis pictilis, Syncrossus berdmorei, Pangio fusca, Crossocheilus burmanicus, Parambassis pulcinella, Systomus orphoides, Pethia stoliczkana, Microdevario kubotai, Hampala salweenensis, Poropuntius scapanognathus, Glyptothorax dorsale, Batasio dayi, Batasio feruminatus, Akysis vespa, Amblyceps caecutiens, Tetraodon cutcutia.
Nel fiume Ataran altri pesci registrati includono Schistura vinciguerrae, Schistura robertsi, Garra sp. "redtail" e Mastacembelus armatus, oltre a membri non identificati di Devario, Scaphiodonichthys, Tor, Neolissochilus, Garra, Schistura.
Botia kubotai, il 'polkadot botia' - Foto © Nonn Panitvong (Siamensis.org)
Botia kubotai in natura, nel fiume Hanthayaw/Suriya, provincia di Tak, in Thailandia - Foto © Nonn Panitvong (Siamensis.org)
Dimensioni minime dell'acquario: 120x45x45h cm per un gruppo di almeno 5-6 esemplari
Tutti i botia hanno bisogno di un allestimento ben strutturato, anche se la scelta effettiva degli arredi può variare in base al gusto personale. Una disposizione dal look naturale potrebbe includere un substrato di sabbia fine, non tagliente, per non danneggiarne i delicati barbigli; con un sacco di rocce lisce, sassi e ciottoli, più radici, legni e rami a formare più nascondigli e ripari che si può.
L'illuminazione può essere relativamente bassa, per cui si possono aggiungere solo piante che stanno bene in tali condizioni come Microsorum pteropus (felce di Giava), Taxiphyllum barbieri (muschio di Giava) o Anubias. Queste piante hanno l'ulteriore vantaggio di poter essere attaccate agli arredi in modo da fornire utile ombra.
Bisogna assicurarsi di fornire un sacco di rifugi e ripari, in quanto i Botia sono curiosi e sembrano godere nell'esplorare ogni anfratto dell'ambiente circostante. Rocce, legno, vasi di fiori rovesciati, pezzi di tubo in pvc o terracotta, gusci di noci di cocco, e altri arredi possono essere utilizzati in qualsiasi combinazione per ottenere l'effetto desiderato.
Ricordate che a loro piace stiparsi in piccoli spazi e fessure, per cui è meglio evitare oggetti con bordi ruvidi o taglienti; eventuali buchi o fori troppo piccoli che rischierebbero di intrappolarli vanno riempiti con silicone per acquari.
E' necessario anche un coperchio ben aderente, in quanto a volte amano saltare.
Sebbene non richiedano particolari condizioni di turbolenza, stanno meglio quando l'acqua è ben ossigenata, con una certa corrente. Sono intolleranti all'accumulo di rifiuti organici e richiedono acqua pulitissima per vivere in salute. Per questi motivi non devono mai essere introdotti in acquari biologicamente immaturi e si adattano più facilmente ad acquari stabili e maturi. In termini di manutenzione, dovrebbero essere considerati di routine cambi d'acqua settimanali del 30-50% del volume della vasca.
Comportamento e compatibilità: Non sono particolarmente aggressivi ma non devono essere allevati con pesci molto più piccoli di loro, in quanto possono intimorirli con le loro dimensioni e con il loro comportamento molto attivo e irruento. Deve essere evitata la convivenza anche con pesci dai movimenti lenti e/o con pinne lunghe, come ad esempio Betta, Guppy o molti ciclidi, in quanto spesso ne morsicano le lunghe pinne.
In una grande vasca, possono essere compagni più adatti degli attivi e pacifici ciprinidi d'acque aperte, mentre in vasche più grandi possono essere buone opzioni Barilius, Luciosoma, Balantiocheilos, Barbonymus.
Parlando di pesci da fondo, possono essere alloggiati con la maggior parte dei Botia, e, in grandi vasche, anche con i Chromobotia macracanthus. Stanno bene anche con alcuni cobitidi e nemacheidi, e con le specie di Epalzeorhynchos, Crossocheilus, Garra e molti altri pesci gatto. Come sempre, una ricerca approfondita prima di selezionare una comunità di pesci è il modo migliore per evitare potenziali problemi.
I Botia sono gregari, formano gerarchie sociali complesse e dovrebbero essere allevati in gruppi di almeno 5 o 6 esemplari, preferibilmente 10 o più. Se allevati singolarmente possono diventare eccessivamente timidi o al contrario aggressivi verso pesci di forma simile; se ne vengono acquistati solo un paio o un trio, l'individuo dominante può sottomettere l'altro/gli altri, fino anche a farli smettere di mangiare.
Detto questo, tendono a formare aggregazioni meno affiatate rispetto ad alcuni congeneri, ma dovrebbero comunque essere allevati in gruppi numerosi, poiché richiedono un contatto regolare con i conspecifici, un fatto esemplificato da una serie di rituali comportamentali che sono stati costantemente registrati negli acquari.
Botia kubotai - Video © IrinaEk
Alcuni comportamenti ricorrenti mostrati dai botia sono stati osservati tanto spesso da aver meritato un nome non scientifico per facilità di riferimento.
- Per esempio, durante i combattimenti per la dominanza (che si verificano più frequentemente quando i pesci vengono inseriti in un nuovo acquario, o vengono aggiunti nuovi individui ad un gruppo esistente) i protagonisti di norma perdono molto del loro disegno e colorazione, tale fenomeno è conosciuto come "greying out", ingrigimento, e di solito non è nulla di cui preoccuparsi.
- È interessante notare che da alcune osservazioni sembra che il carattere del più alto nella gerarchia sociale, o individuo alpha, influenzi quella di tutto il gruppo, anche se va detto che studi scientifici sul comportamento dei botia sono praticamente inesistenti. Sembra certo che mostrano un certo grado di "personalità", cioè alcuni esemplari possono essere naturalmente più audaci o più aggressivi di altri, per esempio. L'individuo alfa è normalmente il più grande esemplare all'interno del gruppo e spesso è di sesso femminile.
- Anche lo "shadowing" è un comportamento interessante, in cui gli individui più giovani nuotano letteralmente fianco a fianco degli individui più anziani, imitando ogni loro movimento. Alcuni allevatori segnalano che più pesci piccoli possono seguirne contemporaneamente uno grande, che si ritrova con anche tre o quattro pesci per ogni fianco! La ragione non è conosciuta; può riguardare il rimanere in contatto tra di loro quando i fiumi si gonfiano durante i periodi di inondazioni, la riduzione della resistenza nuotando in formazione, o avere qualche altra funzione comunicativa. E' stato osservato sia in acquari con forte corrente che con poca corrente d'acqua, e sembra essere abituale, tanto che alcuni individui diventano l'"ombra" di pesci di altre specie se non sono presenti conspecifici.
- Il suono sembra essere un fattore importante nella comunicazione, in quanto sono in grado di produrre un "click" acustico, che aumenta di volume quando sono eccitati. Gli aspetti comportamentali di questo fenomeno rimangono in gran parte non studiati.
- Un altro comportamento curioso è la cosiddetta "loachy dance", la danza dei botia, che coinvolge un intero gruppo in un costante nuoto agitato intorno ai lati della vasca, di solito utilizzandone l'intera lunghezza e altezza. Le ragioni di questo comportamento sono sconosciute, ma gli inneschi più comuni sembrano essere l'aggiunta di cibo, il cambio d'acqua o l'inserimento di nuovi conspecifici, e può durare da pochi minuti a un giorno o più.
- I botia spesso amano infrattarsi in angoli particolari, incunearsi verticalmente o lateralmente tra gli elementi di arredo, o addirittura sdraiarsi sul substrato a pancia in sù. Questo non è motivo di allarme e sembra essere un comportamento di riposo naturale. I botia possiedono anche spine sub-oculari taglienti e mobili, che normalmente vengono nascoste all'interno di una piega della pelle, ma vengono erette quando stressati, ad esempio se vengono tolti dall'acqua. E' quindi necessaria molta cura perchè non si impiglino on le spine nel retino, in caso disincastrarli con molta delicatezza, facendo attenzione perché le spine degli individui più grandi possono ferire la pelle umana.
I botia sono soggetti ad una malattia chiamata comunemente "malattia del dimagrimento" (skinny disease) e caratterizzata da perdita di peso e aspetto "scheletrico". Ciò è particolarmente comune negli esemplari appena importati e si pensa sia causata da una specie di flagellati del genere Spironucleus. E' curabile, anche se il farmaco consigliato varia a seconda del paese: gli acquariofili nel Regno Unito tendono ad usare l'antibiotico Levamisolo mentre quelli negli Stati Uniti il Fenbendazolo (aka Panacur).
Botia kubotai - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
Anche se i botia sembrano essere prevalentemente carnivori, se disponibili si nutrono volentieri anche di vegetali, spesso anche delle foglie più tenere delle piante acquatiche. La loro dieta in natura consiste in molluschi acquatici, vermi, insetti e altri invertebrati.
In acquario non hanno pretese, ma deve essere offerta una dieta varia, con mangimi secchi di buona qualità e chironomus, tubifex, artemia, ecc. vivi e/o congelati, oltre a frutta fresca e verdure come cetriolo, melone, spinaci scottati, zucchine. I lombrichi tagliuzzati costituiscono una utile fonte di proteine, ma devono essere usati con parsimonia.
Sono raccomandati anche i pastoni fatti in casa che utilizzano una miscela di ingredienti naturali legati con gelatina.
La maggior parte dei botia preda le lumache acquatiche, anche se non dovrebbero mai essere considerati la risposta ad una infestazione, dato che non sono molluschivori obbligati. Una volta acclimatati in acquario si alimentano con audacia e irruenza, e spesso salgono a mezz'acqua al momento dei pasti.
Stai pensando di comprarli?
Vai alla pagina con i pro e contro dell'allevamento dei Botia
Le femmine sono generalmente più tozze e con la pancia più prominente dei maschi, ed hanno il muso più arrotondato. Invece i maschi hanno un muso più allungato con labbra evidentemente più carnose.
Nel 2008 Mark Duffill ha scoperto un singolo, giovane esemplare di circa 4 cm SL in un suo grande acquario di comunità contenente diversi adulti accanto a varie altre specie di botia e ciprinidi. I parametri dell'acqua erano mantenuti entro i limiti consigliati sopra e gli adulti erano alimentati con una dieta variata (leggi l'articolo di Mark Duffil).
La maggior parte dei Botiidae però non sono mai stati riprodotti in acquario anche se alcuni, tra cui Botia kubotai, vengono riprodotti su base commerciale tramite l'uso di ormoni.
Purtroppo questa pratica ha preso una piega diversa negli ultimi anni, in quanto sono apparsi sul mercato un certo numero di ibridi, compreso anche un apparente incrocio tra una forma di Botia histrionica e Chromobotia macracanthus.
Taxa principali
C'è molta confusione circa la corretta identificazione di questa specie e della molto simile Botia lohachata, sembra addirittura che Botia almorhae non sia mai entrata nel commercio acquariofilo e quindi nelle nostre vasche...
I Botia dario sono tra i botia più piccoli e devono stare in gruppo, ma non sono molto facili da trovare in commercio, a volte si trovano venduti come Botia lohachata, con cui hanno una lieve somiglianza da giovani
Relativamente pacifici, gregari e curiosi, possono essere adatti alle vasche di comunità, ma dovrebbero essere allevati in non meno di 5 esemplari.
Quando nel 2004 Kottelat ha descritto scientificamente questa nuova specie di Botia, era da tempo che gi appassionati avevano capito che questi botia dall'ineguagliabile livrea costituivano una specie non ancora descritta scientificamente
Sembra che il botia chiamato 'yo-yo' per il disegno della livrea diffuso nei nostri acquari sia proprio Botia lohachata, mentre la specie molto simile con la quale si è sempre confuso, Botia almorhae, non sarebbe neppure commercializzata...
Sembra che quelli che chiamiamo Botia rostrata siano un raggruppamento di specie diverse, mentre la vera specie Botia rostrata non è mai nemmeno apparsa in commercio....
Botia abbastanza piccoli, tranquilli ed attivi, devono essere allevati in gruppi perché possano interagire tra di loro e costruirsi una naturale struttura sociale.
Specie rara e costosa, è stata chiamata così in onore di Kamphol Udomritthiruj, ben conosciuto su Loaches Online, che ha raccolto in natura gli esemplari affinché Ng potesse farne la descrizione.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su Fishbase
l'esauriente scheda su SeriouslyFish.com
articolo su Practical FishKeeping in cui Heiko Bleher descrive come riprodurre in acquario l'habitat naturale dello splendido Botia kubotai
la scheda su Loaches Online
una guida sintetica ma precisa su quello che bisogna sapere per allevare i botia in acquario
Edizione Inglese di Mark MacDonald - Un libro purtroppo solo in inglese, co-scritto dal team di Loaches Online, il che vale già come una garanzia di informazioni veritiere, derivate dall'effettiva conoscenza ed esperienza con i cobitidi.
Edizione Inglese di Paul V. Loiselle - Guida in inglese sull'allevamento di molte specie di botia, cobitidi e pesci gatto, con molti articoli che affrontano i temi comuni da tener presenti con queste specie.
Edizione Inglese di Braz Walker
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Un'Introduzione all'allevamento dei Botia: guida di base per allevare con successo i Botiidae, una delle gioie più grandi nell'acquariofilia dolce tropicale - tratto e tradotto da un articolo di Emma Turner
Resoconto di una riproduzione riuscita - tratto e tradotto da una serie di post di Mark Duffil sul forum di Loaches Online
Descrizione e foto di una specie di Botia che poteva sembrare a prima vista Botia rostrata, e che si è rivelata Botia kubotai - tratto e tradotto da un articolo di Kamphol Udomritthiruj
Esemplari giovani e adulti di Botia kubotai - Foto © Emma Turner (Loaches.com)
Habitat di Botia kubotai in diversi fiumi della Thailandia - Foto © Nonn Panitvong
Commenti5
Salve, i trichopodus leerii,…
I Botia kubotai sono molto…
I Botia kubotai sono molto attivi, e tendenzialmente mordi pinne, non ce li vedo proprio con i Trichopodus leerii, più tranquilli e con pinne troppo lunghe... ne sarebbero fortemente stressati.
Grazie, allora quale specie…
Un branco di ciprinidi…
Un branco di ciprinidi tranquilli, come le specie del genere Trigonostigma, o Danio...
I trichopodus trichopterus sono in genere più "grezzi" dei leeri, più vivaci e senz'altro meno flemmatici, con loro penso possano andare bene anche Barbus e Botia...
O anche con i Trichopodus…