Consigli e suggerimenti per allevarli nella maniera più adatta
Un giovane esemplare di Botia striata - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
I Botia striata vivono in natura in in corsi d'acqua con acque calde e poco profonde. Si ritrovano principalmente nelle zone con acqua bassa e con una certa corrente, dove il fondo è composto da sabbia, pietre e rocce, e cosparso di rami e radici su cui crescono molte alghe, e dove trovano riparo piccoli insetti e larve, che costituiscono il loro nutrimento.
Vivono sul fondo della vasca, e i loro occhi sono coperti da una membrana trasparente, che, a differenza di altre specie che vivono sul fondo, non si chiude completamente. Il corpo è fusiforme, fortemente compresso lateralmente, con la schiena leggermente arcuata e il ventre piatto. La forma generale è allungata e la testa è grande, con una bocca ventrale protrattile, che si può proiettare in avanti per catturare le prede, con labbra carnose e spesse. Il labbro superiore è a forma di rostro. La bocca è dotata di 4 paia di barbigli altamente sensibili, che consentono ai pesci di trovare le prede sepolte sotto la sabbia. Questo è il principale motivo per cui il substrato di fondo di un acquario che ospita i Botia deve essere sempre composto da sabbia finissima e non tagliente, in modo da non ferire queste delicate appendici.
Come tutti i Botiidae, i Botia striata presentano una corta spina ossea sotto gli occhi, normalmente ripiegata e quasi invisibile, nascosta in una piega della pelle, ma che può essere rizzata e rimanere alzata quando i pesci si sentono di pericolo o sotto stress. A questo bisogna prestare molta attenzione quando si cerca di catturarli, perché possono ferire la pelle umana o rimanere impigliate nella tela dei retini. E' saggio anche raddoppiare i sacchetti per il trasporto, o sceglierli belli spessi, perché possono strappare quelli più fini.
La livrea dei Botia striata è costituita da strisce marroni piuttosto scure su fondo beige. I fianchi sono di colore giallo, quasi dorato quando colpito dalla luce, ma a volte vira un po' sul verde. Di solito sono presenti 11 bande doppie trasversali leggermente oblique che segnano i fianchi. Le pinne sono trasparenti, tendenti al giallo, con macchie scure che sembrano formare delle linee tratteggiate, le pinne dorsale e caudale presentano delle strisce sottili più scure. Mano a mano che i pesci invecchiano le striature diventano più scure e più ampie, rispetto a quelle degli individui più giovani.
I Botia striata sono pesci gregari e pacifici che godono della compagnia dei loro conspecifici. Se ne avete acquistato un solo individuo, lo vedrete molto poco, perché rimarrà nascosto per gran parte della giornata sotto un tronco, in una cavità di una radice o pietra, perché non troverà la sicurezza data dal gruppo e sarà sottoposto quindi a stress continuo. Un solo botia rischia di lasciarsi deperire e morire di stress, rimanendo nascosto per tutto il giorno.
Al contrario, più i Botia striata sono numerosi e più saranno visibili e attivi durante il giorno, quando si muoveranno da una parte all'altra dell'acquario, in esplorazione.
Talvolta si seppelliscono nella sabbia del fondo, ma non scompaiono completamente, lasciando fuori parte della testa. Piace loro anche nascondersi sotto le grandi foglie più basse di piante come le Echinodorus. E' importante fornire tantissimi ripari e nascondigli in acquario, come oggetti cavi, noci di cocco, vasi di fiori rovesciati, tubi mezzo sepolti nel substrato di fondo, cavità o grotte, per aiutare a dare loro quella sicurezza che vi permetterà di vederli più spesso.
Un esemplare adulto di Botia striata - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
Tenere questi pesci in un acquario spoglio, senza ripari, solo per poterli vedere tutto il tempo, è semplicemente CRUDELE.
I pesci vanno allevati rispettando le loro esigenze, non le nostre, e i pesci che girano spaventati da una parte all'altra dell'acquario in cerca di un rifugio sono sì visibili, ma sono pesci enormemente stressati, destinati ad ammalarsi e a morire molto prima del tempo a causa del malessere e dello stress. Con tanti ripari e nascondigli a disposizione invece i pesci si sentiranno tranquilli e al sicuro, e usciranno allo scoperto molto più spesso, perché avranno la sicurezza che in caso di necessità potranno ripararsi dove vogliono.
Botia striata, livrea giovanile - Foto © Mike Ophir
I Botia striata non sono strettamente territoriali, ma difendono il loro rifugio e la zona circostante, e hanno bisogno di costruirsi una loro gerarchia all'interno del gruppo, Questo è il motivo per cui si vedono spesso inseguirsi per tutto l'acquario: non sono inseguimenti aggressivi, in quanto i pesci non si fanno male, ma innocue dispute gerarchiche, con cui ogni individuo assume una determinata posizione all'interno del gruppo.
Si può assistere anche a combattimenti durante i quali i botia si afferrano per la bocca, ma anche in questo caso di solito non ci sono feriti, sono più spesso finti combattimenti che vere e proprie battaglie.
Il momento dei pasti è quello in cui in genere si scatena la 'frenesia alimentare' dei botia: tutti si affollano per essere i primi a mangiare, spintonandosi e scavalcandosi, senza alcuna considerazione per l'ordine gerarchico tanto faticosamente costruito :)
I loro comportamenti in acquario sono spesso sorprendenti e molto interessanti da rimanere ad osservare, come in genere per tutti i botia: sembrano nuotare goffamente, fanno dei salti tra una pianta e l'altra, si riposano appoggiati alle pinne pettorali, come fossero seduti su una pietra o su un arredo, o addirittura adagiati su un fianco, come morti. Questa posizione è solita allarmare i neo proprietari dei botia, prima di rendersi conto che non c'è niente di anormale, e che pesci si rimettono in movimento non appena ci si avvicina all'acquario. Spesso si possono anche vedere accatastati uno sopra l'altro, o del tutto capovolti, pancia all'aria.
Alimentazione
I Botia striata sono onnivori e molto facili da sfamare. In natura, il loro cibo principale è costituito da larve di zanzara, piccole larve, lumache, per cui in cattività spesso non consumano immediatamente il cibo artificiale (ricordo che tutti i botia in commercio provengono dalla cattura in natura, non da allevamenti). Dobbiamo dare la priorità alla distribuzione di cibo vivo e congelato, e garantire che la loro dieta sia la più varia possibile. Mostrano una netta preferenza per i chironomus e per le larve di zanzara, ma la loro bocca è relativamente piccola, per cui a volte è meglio tagliare a pezzetti le larve di zanzara rossa. Non amano i fiocchi e i pellet, anche se si possono abituare a mangiarli; i tipi di pellet che si depositano sul fondo avranno più successo. Sarà molto apprezzata anche la verdura, sotto forma di cetrioli, zucchine, foglie di lattuga o spinaci.
I Botia striata vivono in prossimità del suolo, sul fondo, e si muovono solo raramente nella parte superiore dell'acquario, cercano il loro cibo a terra e non vanno a mangiare superficie. Dobbiamo quindi garantire che siano raggiunti da una quantità sufficiente di cibo, e che pesci più veloci nella parte superiore dell'acquario non si mangino tutto. Dobbiamo distribuire cibo che va a fondo e non solo che rimanga galleggiante sulla superficie.
L'importante è che il cibo affondi in fretta e arrivi alla loro portata prima che se lo mangino gli altri abitanti dell'acquario: bisogna sempre controllare che tutti i pesci mangino la giusta razione di cibo!
Una delle principali cause di morte dei botia nelle vasche degli "acquariofili" è il denutrimento, perché si pensa erroneamente che possano bastargli quelle poche briciole che avanzano gli altri pesci... o addirittura ci sono persone che pensano si mangino gli escrementi degli altri pesci! I botia hanno bisogno di mangiare esattamente come tutti gli altri abitanti dell'acquario!
In nessun caso bisogna aspettarsi che sopravvivano solo grazie agli 'avanzi' degli altri abitanti dell'acquario, o si può fare affidamento su di loro per la 'pulizia' dell'acquario.
Ci sbarazzeranno anche di tutte le lumache d'acquario, comprese le planorbis e le melanoides, e possono attaccare anche le ampullarie più grandi. Distruggono anche eventuali larve nascoste sotto la sabbia o tra le piante, e prederanno tutti gli invertebrati dell'acquario, come Atya, Caridine o altri gamberetti.
Da notare però è che i botia non dovrebbero mai essere introdotti in acquario con il solo scopo di limitare la popolazione di lumache. Le lumache non sono un vero problema, il loro numero aumenta quando trovano abbastanza cibo in acquario. Se la distribuzione di cibo è eccessiva, la popolazione di lumache esplode rapidamente. Il sovraffollamento può essere quindi limitato diminuendo la quantità di cibo distribuito ogni giorno e sifonando più frequentemente il fondo della vasca per rimuovere i rifiuti che le alimentano. Inserire uno o due botia in una vasca non adatta a loro, al solo scopo di liberarsi delle lumache, si traduce il più delle volte in un problema più grande delle lumache stesse, perchè i botia stressati dal non essere in branco o dall'essere in un acquario non adatto possono diventare molto agitati e turbolenti, stressando e attaccando i compagni di vasca, o possono al contrario stare sempre nascosti e morire di inedia.
Ai botia piace mangiare molti piccoli pasti durante la giornata. L'ideale sarebbe quello di distribuire il cibo 3 o 4 volte al giorno e in piccole quantità, e siccome sono molto attivi al crepuscolo, possiamo anche fornire un pasto dopo lo spegnimento della luce dell'acquario.
Esplorano volentieri grotte e si nascondono tra le rocce o le piante, si infilano tra le radici e tra gli arredi della vasca, o si nascondono nei loro interstizi. Preferiscono rifugi scuri e profondi, difficili da pulire, ma dove si sentono al sicuro. Nella vasca devono esserci un numero sufficiente di nascondigli, in modo che ogni individuo possa scegliersi un rifugio dove ritirarsi per la notte. Ma attenzione a non costruire rifugi troppo piccoli, dove possano rimanere incastrati o farsi male. Noci di cocco, radici e rami intrecciati, pietre, manufatti in ceramica; apprezzano in particolare i tubi sepolti per metà, in cui vanno volentieri a nascondersi.
L'altezza dell'acqua nella vasca non conta, è meglio offrire un acquario ampio e profondo, piuttosto che alto. E' dunque da preferire la superficie del fondo.
I Botia striata apprezzano l'acqua pulita, e come tutti i pesci provenienti da acque correnti sono intolleranti all'accumulo di composti organici, ammoniaca, nitrati o nitriti. Sono quindi essenziali per il mantenimento della loro buona salute regolari cambi d'acqua: cambiare il 20% circa del volume d'acqua dell'acquario ogni settimana è un buon passo perché apprezzano l'acqua fresca e pulita.
I Botia striata sono timidi e si spaventano facilmente, non gradiscono i cambiamenti improvvisi, o l'introduzione di nuovi pesci. Cambiamenti troppo bruschi nei parametri dell'acqua o nella loro dieta li sconvolgono e li disturbano. Possono in conseguenza di ciò andare a nascondersi e rimanere invisibili per diversi giorni, emergendo soltanto per mangiare velocemente e ritornando a nascondersi subito dopo.
Sono comunque pesci estremamente robusti, che si possono adattare facilmente a molti tipi di acquari, ma preferiscono acqua leggermente acida e durezza moderata. I pesci giovani appena importati sono spesso parassitati da Ichtyophthrius multifidis, dobbiamo guarirli in fretta per non contaminare gli altri abitanti dell'acquario. Di solito è sufficiente aumentare la temperatura di 2 o 3 gradi perchè i pesci guariscano da soli.
Se vivono in un acquario i cui parametri sono adatti a loro, allora sono molto robusti, mentre tendono ad indebolirsi quando le condizioni ambientali si deteriorano, quando si trascura la manutenzione della vasca, quando se ne modificano i valori o quando l'acquario è sovraffollato.
Come tutti i Botiidae, sono molto sensibili ai farmaci. In caso sia assolutamente necessario fare un trattamento medicinale nell'acquario principale, va usata la metà della dose prescritta, perché la loro pelle assorbe facilmente tutte le sostanze chimiche. E' più saggio trattare gli eventuali pesci malati in un acquario di quarantena a parte, per evitare di avvelenare i botia nell'acquario di comunità.
Talvolta la loro livrea può apparire sbiadita o ingrigita: questo può indicare cattive condizioni di salute, ma può succedere anche semplicemente a causa dello stress, o per aver perso un conflitto con un conspecifico, per cui i pesci vanno sorvegliati per capire se lo sbiadimento è solo temporaneo o costante, e se è il caso di preoccuparsi della loro salute.
Essendo tutti gli esemplari in commercio di cattura, e quindi sottoposti ad un notevole stress prima di arrivare alle vasche del negoziante, è necessario osservarli bene prima di acquistarli, per non comprare esemplari malati che oltre a morire presto, potrebbero portare malattie e/o parassiti ai compagni di vasca. Sono importanti diversi punti:
controllare che le squame siano intatte e non ci siano danni apparenti, i colori dovrebbero essere brillanti e lucidi, le pinne devono essere intatte (le malattie batteriche iniziano sempre ad infettare le pinne), i fianchi non dovrebbero essere incavati. Anche l'atteggiamento generale dei pesci può fornire informazioni preziose.
Dopo l'acquisto i pesci sono trasportati in un sacchetto di plastica con un po' d'acqua, a volte gonfiato con l'ossigeno. All'arrivo a casa, non si deve svuotare il sacco con i pesci direttamente nel loro nuovo acquario. E' necessario un periodo di adattamento. Bisogna lasciare il sacchetto galleggiare sulla superficie dell'acqua per circa dieci minuti, per equilibrare la temperatura, quindi si può aprire e versarvi ripetutamente un po' d'acqua presa dall'acquario, e attendere che i pesci siano abituati gradatamente a questi nuovi parametri. Queste operazioni potrebbero richiedere più di un'ora e sono una garanzia di buona acclimatazione dei pesci al loro nuovo ambiente. quando l'acqua nel sacchetto è aumentata almeno il doppio di quella che c'era, si può inclinare il sacchetto per far delicatamente uscire i pesci e immetterli nell'acquario.
Non è necessario tirarli fuori con il retino, primo perché come detto sopra i pesci potrebbero rimanervi impigliati con le spine suboculari, e disincastrarli potrebbe non essere affatto semplice, secondo perché eventuali parassiti o malattie sarebbero comunque già addosso ai pesci, per cui inserire i pesci e non l'acqua sarebbe del tutto inutile, se avete il dubbio che i pesci non siano in perfetta salute molto meglio allora utilizzare per qualche settimana un piccolo acquario di quarantena.
Se un botia rimanesse impigliato nel retino con le spine suboculari, prima di armeggiare con forbici o taglierini, con il rischio concreto di ferire gli occhi del pesce, l'opzione migliore è lasciare il retino con il pesce immersi nella vasca, spegnere le luci ed allontanarsi: nella maggior parte dei casi, una volta tranquillo il pesce supererà lo stress, ripiegherà le spine suboculari e riuscirà a liberarsi da solo.
Il filtro deve essere abbastanza grande, ad una velocità da due a tre volte il volume della vasca per ora, accompagnato da un buon movimento in superficie per ossigenare l'acqua. Si può posizionare il tubo di uscita del filtro proprio sotto la superficie dell'acqua, in modo da creare un movimento che favorisce lo scambio gassoso, evitando così il rumore della caduta d'acqua a cascata. In una vasca di grande lunghezza, è possibile collocare una pompa di fronte al filtro, per evitare ristagni d'acqua.
L'acqua del rubinetto può andare bene, a condizione che ne venga rimosso il cloro, e che la durezza non superi 15-18 DH. E' necessario un pH di circa 6.5-7. Il Botia striata apprezza acqua pulita, areata e ricca di ossigeno.
La temperatura ideale è tra i 24 e i 26°C. L'acquario può essere arredato con rami, rocce non calcaree, formando cataste con molte grotte, e fitta vegetazione. Come detto l'ideale per il fondo è la sabbia fine, si deve evitare l'uso di quarzite in quanto presenta dei bordi taglienti che possono ferire i loro barbigli durante la ricerca del cibo sul terreno.
Per arredare l'acquario, è possibile utilizzare rami e radici, poggiati su un fondo di sabbia e circondati da piante alte. Si possono creare nascondigli con pietre non calcaree, e delimitare il primo piano con piante più basse. Crinum thaianum, Hygrophila difformis, Echinodorus bleheri, Cryptocoryne wendtii, Rotala rotundifolia, Echinodorus a foglia larga, Hygrophila siamensis, Vallisneria, Ceratophyllum demersum. Si può facilmente inserire i Botia striata in una vasca fittamente piantatumata, non rovinano le piante e non scavano.
Se i pesci sono inseriti in un acquario sano, ben filtrato, ossigenato e riccamente piantumato, dove i cambi d'acqua sono regolari e i pesci sono pochi e ben nutriti, questi ultimi saranno più resistenti alle malattie che se vivessero in un acquario sovraffollato e poco pulito.
La maggior parte delle malattie dei pesci si manifestano quando le condizioni di vita si deteriorano e quando la manutenzione dell'acquario è fatiscente.
Ma può anche succedere che sia un pesce appena introdotto ad essere portatore di germi o virus, un modo di evitare questi rischi è quello di inserire i nuovi arrivati in una vasca di quarantena e osservarli con attenzione per diversi giorni.
Per approfondire:
Descrizione e consigli per l'allevamento dei Botia dario, e soprattutto particolareggiata descrizione del loro ambiente naturale d'origine - tratto e tradotto da un articolo di Mark Macdonald
Articolo con belle foto, con la descrizione di alcuni Botia dario con un insolito disegno della livrea - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Una serie di esperienze personali nell'allevamento dei Botia almorhae, tratte e tradotte da Loaches Online
Una serie di esperienze personali nell'allevamento dei Botia striata, tratte e tradotte da Loaches Online
Descrizione e foto di una specie di Botia che poteva sembrare a prima vista Botia rostrata, e che si è rivelata Botia kubotai - tratto e tradotto da un articolo di Kamphol Udomritthiruj
Consigli per l'allevamento dei Botia rostrata e per distinguerli dagli altri Botia simili come livrea - tratto e tradotto da un articolo di Michael Ophir
Bell'articolo da cui traspare l'emozione che prova chi si imbatte in esemplari di pesce molto rari o addirittura che sembrano non essere ancora stati descritti dagli ittiologi - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Descrizione di una vasca abitata solo da specie di origine indiana, con molte specie di Botia e di Barbi che convivono pacificamente - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Introduzione alle caratteristiche generali dell'ex genere Botia, a cui appartenevano, prima della revisione di Kottelat, più di 40 specie originarie dell'Indocina, con caratteristiche comuni - tratto e tradotto da un articolo di Michael Ophir
Spiegazione particolareggiata del perché questi due tipi molto differenti di pesci non sono adatti ad essere alloggiati insieme - tratto e tradotto da un articolo di Emma Turner
Articolo con belle foto, con la descrizione di alcuni Botia dario allevati dall'autore - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Descrizione dettagliata dell'ambiente da ricreare in una vasca dedicata ai Botia e ai Cobitidi, il più possibile simile al loro habitat naturale - traduzione in italiano di un articolo tratto da Loaches Online
Articolo che affronta in maniera analitica, completa ed esaustiva il modo migliore di alimentare i Botia e i Cobitidi in acquario - traduzione in italiano di un articolo tratto da Loaches Online
Un'Introduzione all'allevamento dei Botia: guida di base per allevare con successo i Botiidae, una delle gioie più grandi nell'acquariofilia dolce tropicale - tratto e tradotto da un articolo di Emma Turner
Articolo con splendide foto che illustrano le variazioni nel disegno delle strisce della livrea dei Botia histrionica mano a mano che i pesci crescono - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Articolo con belle foto di esemplari giovanili di Botia rostrata, per fare un confronto con le foto degli esemplari adulti - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Le splendide foto di Bogdan esemplificano le differenze e le somiglianze tra esemplari giovanili ed adulti di Botia rostrata, e come distinguere questa specie da quelle simili - tratto e tradotto da un articolo di Bogdan Janiczak
Consigli e suggerimenti generali per allevare i i "Botia yo-yo", i Botia almorhae/lohachata, nella maniera più adatta, rispettando le loro esigenze
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sull'allevamento e sulla riproduzione dei Botia almorhae/Botia lohachata, grazie ai messaggi più interessanti di it.hobby.acquari
Articolo con splendide foto dei Botia udomritthiruji che spiega come mai questi pesci appena descritti sono introvabili e dal prezzo elevatissimo - tratto e tradotto da un articolo di Martin Thoene
Riferimenti & Link
articolo di Véronique Ivanov con indicazioni e consigli per l'allevamento dei Botia striata in acquario
l'esauriente scheda su SeriouslyFish.com
scheda su Loaches Online
Edizione Inglese di Mark MacDonald - Un libro purtroppo solo in inglese, co-scritto dal team di Loaches Online, il che vale già come una garanzia di informazioni veritiere, derivate dall'effettiva conoscenza ed esperienza con i cobitidi.
Edizione Inglese di Paul V. Loiselle - Guida in inglese sull'allevamento di molte specie di botia, cobitidi e pesci gatto, con molti articoli che affrontano i temi comuni da tener presenti con queste specie.
Edizione Inglese di Braz Walker
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Taxa principali
C'è molta confusione circa la corretta identificazione di questa specie e della molto simile Botia lohachata, sembra addirittura che Botia almorhae non sia mai entrata nel commercio acquariofilo e quindi nelle nostre vasche...
I Botia dario sono tra i botia più piccoli e devono stare in gruppo, ma non sono molto facili da trovare in commercio, a volte si trovano venduti come Botia lohachata, con cui hanno una lieve somiglianza da giovani
Relativamente pacifici, gregari e curiosi, possono essere adatti alle vasche di comunità, ma dovrebbero essere allevati in non meno di 5 esemplari.
Quando nel 2004 Kottelat ha descritto scientificamente questa nuova specie di Botia, era da tempo che gi appassionati avevano capito che questi botia dall'ineguagliabile livrea costituivano una specie non ancora descritta scientificamente
Sembra che il botia chiamato 'yo-yo' per il disegno della livrea diffuso nei nostri acquari sia proprio Botia lohachata, mentre la specie molto simile con la quale si è sempre confuso, Botia almorhae, non sarebbe neppure commercializzata...
Sembra che quelli che chiamiamo Botia rostrata siano un raggruppamento di specie diverse, mentre la vera specie Botia rostrata non è mai nemmeno apparsa in commercio....
Botia abbastanza piccoli, tranquilli ed attivi, devono essere allevati in gruppi perché possano interagire tra di loro e costruirsi una naturale struttura sociale.
Specie rara e costosa, è stata chiamata così in onore di Kamphol Udomritthiruj, ben conosciuto su Loaches Online, che ha raccolto in natura gli esemplari affinché Ng potesse farne la descrizione.
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