Articolo sull'allevamento e la riproduzione riuscita dei Brachygobius nunus, con belle foto degli esemplari adulti e dei piccoli."
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Bee Keeping - Breeding the Bumblebee Goby - Brachygobius nunus"
di Tom & Pat Bridges
su Aquarticles.com (non più online)
Esemplare selvatico di Brachygobius nunus catturato in India - Foto © Beta Mahatvaraj (Meenkaran)
In questo articolo Tom & Pat Bridges parlano dei pesci ape, in inglese bumblebee goby, le specie che appartengono al genere Brachygobius. E’ un nome di derivazione greca che, in breve, significa “ghiozzo corto”, ed è una descrizione appropriata per questi pesci, che raggiungono i 4 cm. circa. La parte del nome gobius o ghiozzo ha qualcosa a che fare con l’avere due pinne dorsali (o una interrotta), e con le loro pinne ventrali, che sono fuse per formare una sorta di ventosa naturale che permette loro di attaccarsi a quasi tutte le superfici a qualsiasi angolazione.
Dopo molti sforzi oculari sia dei due autori che del loro amico Paul McFarlane, nel tentativo di riuscire a contare esattamente i raggi nelle pinne anali degli esemplari in loro possesso, hanno ipotizzato che potesse essere la specie “Brachygobius nunus”, (sembra che abbiano 1 spina e 7 raggi). Nella mitologia un “Nunus” è una piccola creatura amichevole che abita in piccoli anfratti e, ancora una volta, questo si adatta molto bene a questi pesci.
Maschio di Brachygobius nunus - Foto © Tom & Pat Bridges
Femmina di Brachygobius nunus - Foto © Tom & Pat Bridges
La parte “bumblebee” del loro nome comune, che in italiano suonerebbe come ape o bombo (maschio dell’ape), riguarda ovviamente le loro teste grandi (confrontate ai corpi), le quattro strisce verticali nere/marroni su un colore di fondo giallo/dorato e la loro abitudine di “ronzare” da una superficie all’altra quando si muovono per la vasca.
Le varie specie di Brachygobius provengono dall'Asia, in cui vivono nelle paludi d'acqua salata e negli estuari dei fiumi e torrenti in India, Thailandia, Indonesia, Borneo e Malesia. Anche se la maggior parte di loro possono tollerare l'acqua completamente dolce, stanno meglio in un ambiente salmastro; Tom e Pat Bridges d’abitudine nella loro vasca aggiungono almeno 1 cucchiaino da tè di sale marino sintetico ogni 2 litri d’acqua.
I pesci ape del genere Brachygobius possono abituarsi con mota fatica a mangiare un po' di mangime secco in fiocchi, ma non ne vanno matti. I loro favoriti sono il cibo vivo e il cibo congelato. Gli enchitrei vengono inghiottiti rapidamente. Neanche le artemie saline e le dafnie durano a lungo. Quando questi alimenti non sono disponibili, chironomus e artemia surgelati sembrano essere accettati abbastanza bene.
Tom e Pat Bridges iniziano quindi a raccontare la loro esperienza d'allevamento dei pesci ape, iniziata alcuni anni fa, quando comprarono la prima dozzina di queste splendide piccole creature. La letteratura suggeriva che probabilmente erano i gobidi più facili da allevare e riprodurre, e sembravano davvero attraenti.
Inizialmente i pesci ape, identificati poi come Brachygobius nunus, furono inseriti in un grande acquario (380 litri), dove saltellavano in giro felicemente, ma senza dare cenno di volersi riprodurre. Alcune descrizioni di deposizioni riuscite suggerivano un acquario piccolo, così sono stati spostati in una vasca da 20 litri allestita con un po’ di gusci di lumaca e mattoni, per fornire caverne e nascondigli.
Gruppo di Brachygobius nunus che stanno ripulendo degli enchitrei
Per un paio d’anni non è successo nulla, salvo che di tanto in tanto ne moriva uno. E' così venuto il dubbio ai due allevatori se, per caso, non avessero entrambi i sessi. In pratica rinunciarono al progetto di riproduzione e lasciarono l’ultimo rimasto solo nella vasca. Aveva quattro o cinque anni ed era in piena salute.
Dopo un po’ di tempo videro una vasca piena di minuscoli pesci ape in un negozio di animali, ad un prezzo ragionevole, e decisero di ricominciare. Ne comprarono una dozzina che furono inseriti in una vasca da 40 litri con un filtro sottosabbia e una serie di conchiglie per caverne.
Questo gruppo è stato alimentato con cibo vivo e congelato e, finalmente, dopo che erano cresciuti un po’, anche il superstite del primo tentativo fu spostato nell’acquario con loro. Alcuni Brachygobius erano diventati più tozzi e grassottelli degli altri, ma ancora nessuna deposizione.
Tom e Pat Bridges decisero di concentrarsi negli sforzi. Sono stati effettuati cambi d'acqua più consistenti e più frequenti (due volte a settimana) ed è stato aggiunto più sale, fino a portarlo circa ad un cucchiaio da tavola ogni 4 litri. I pesci sono stati alimentati il più possibile con cibo vivo.
Più tardi, nel mese di settembre 2000, una mattina Tom notò che stava succedendo qualche cosa di strano. Per qualche minuto pensò che fosse saltata in quella vasca qualche altra specie di pesce. Due o tre Brachygobius nunus stavano nuotando velocemente come pesci normali (non salterellando) ed erano di un colore giallo/dorato pallido quasi uniforme. Soltanto osservandoli molto attentamente si riuscivano a vedere le tracce delle bande verticali scure. Si chiese se i cambiamenti nel trattamento li avessero fatti ammalare.
Maschio di Brachygobius nunus con la livrea nuziale - Foto © Tom & Pat Bridges
Si stavano comportando un po’ pazzamente. Dopo essersi sistemato per osservarli bene, poiché dardeggiavano dentro e fuori dalle caverne, Tom pensò che forse non erano impazziti, ma stavano finalmente deponendo le uova.
Erano effettivamente i maschi ad avere questo comportamento. Le femmine erano molto evidenti. Non avevano per niente cambiato colore. L’unica cosa era che le loro strisce sembravano ancora più scure ed erano molto arrotondate. Il comportamento schizzato dei maschi sembrava funzionare perché alcune femmine stavano certamente fermandosi vicino alle entrate delle caverne. Una volta entrate rimanevano all'interno solo per un momento.
Due femmine grassottelle di Brachygobius nunus - Foto © Tom & Pat Bridges
Apparentemente, almeno una femmina acconsentiva a rimanere un po’ più a lungo ed a deporre alcune uova nelle caverne, perché, alcuni giorni più tardi, si potevano scorgere le uova sospese come piccoli sacchi dal soffitto e dai lati di una delle caverne ed il maschio, (ora di nuovo di colore normale), era là dentro a protezione. Usciva e sembrava minaccioso quando gli altri pesci venivano troppo vicini.
Forse le uova erano lì da prima di quando sembrasse, perché, 4 giorni dopo, molte piccole schegge trasparenti in cui era visibile, ad eccezione degli occhi, soltanto un piccolo spot nel mezzo del corpo, stavano nuotando in giro per la vasca.
Avannotto (ingrandito) di Brachygobius nunus - Foto © Tom & Pat Bridges
Tome e Pat prepararono rapidamente una vasca da 20 litri, con un filtro a spugna, parzialmente riempito con acqua travasata dalla vasca dei genitori, dove spostarono tutti i nuovi nati che riuscirono a risucchiare nel tubo flessibile del sifone. Il resto è stato lasciato al loro destino.
La vasca per l’accrescimento è stata riempita gradualmente con acqua dolce con circa la stessa salinità, per evitare shock ai piccoli. Un conteggio approssimativo indicava che erano stati catturati almeno 80 avannotti e questo era più che sufficiente.
Quelli che sono rimasti nella vasca dei genitori sono durati 2 o 3 giorni dopo di che sono spariti gradualmente.
Avannotti con le strisce di Brachygobius nunus - Foto © Tom & Pat Bridges
Gli avannotti di Brachygobius nunus sono stati alimentati per alcuni giorni con parameci, anguillule dell'aceto e, con parsimonia, con mangime liquido per avannotti; quindi sono stati aggiunti gradatamente un po’ di naupli d’artemia salina appena schiusi. Quando sono comparse le inevitabili pance rosa sono continuate le forniture solo di anguille dell'aceto e naupli d’artemia. La vasca è stata mantenuta molto pulita, con cambi parziali d'acqua giornalieri. Lo sviluppo dei piccoli pesci ape era abbastanza veloce.
Avannotti di Brachygobius nunus, assomigliano sempre di più ai loro genitori - Foto © Tom & Pat Bridges
In un paio di settimane gli avannotti di Brachygobius nunus hanno cominciato a mostrare le strisce scure e hanno mostrato abbastanza presto che le loro pinne ventrali si erano fuse, perché cominciavano più ad attaccarsi alle superfici e meno a nuotare liberamente.
Tom segnala di aver scoperto che per i piccoli pesci ape la pianta galleggiante Lemna minor può essere mortale: perse parecchi avannotti perché sembravano rimanere incastrati alle radici della lemna e non potevano in alcun modo lasciarle e andarsene. Suppose che morissero di fame e d’inedia, per cui tutte le piante restanti di lemma furono rimosse accuratamente.
Gli avannotti di Brachygobius nunus crescono sempre di più - Foto © Tom & Pat Bridges
Entro novembre gli avannotti di Brachygobius nunus erano piccole repliche perfette dei loro genitori, e ne sono stati portati un sacchetto all'asta del loro club acquariofilo. L'idea di un acquario d’acqua salmastra però sembra che abbia spaventato i loro colleghi acquariofili, perché il banditore dovette faticare e non ebbe nessuna offerta.
Questo significa che i pesci ape del genere Brachygobius sono senza valore? Assolutamente no. Significa che, comunque, non diventerete ricchi allevandoli, ma la soddisfazione della deposizione delle uova e della vasca d’accrescimento piena di questi affascinanti piccoli è una ricompensa fine a se stessa.
Testo originale in inglese e foto © Tom & Pat Bridges
Per approfondire:
Come avviene la riproduzione dei pesci ape del genere Brachygobius e come far crescere gli avannotti con successo
Brachygobius doriae è un piccolo pesce che è allo stesso tempo pieno di carattere e bello da guardare. Richiede cure specialistiche e non è un pesce adatto ai principianti. Per chi è disposto a mantenere colture di cibo vivo saranno un progetto di riproduzione interessante e gratificante - tratto e tradotto da un articolo di Graham Ramsay
Articolo sulla riproduzione dei Brachygobius doriae, con tantissime foto degli avannotti e dei genitori - tratto e tradotto da un articolo di Ren
Allevamento e riproduzione riuscita, presumibilmente della specie Brachygobius xanthozona, per le quali l'autore ha profuso tutte le sue conoscenze ed energie - tratto e tradotto da un articolo di John A. Lednicky
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
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scheda abbastanza esauriente, corredata dalle esperienze dei visitatori del sito
AQUALOG Special, Brackish-Water Fishes: All About Species, Care and Breeding
Edizione inglese di Frank Schäfer, l'Aqualog Special - Brackish-Water Fishes è tutto dedicato alle specie d'acqua salmastra, con foto, allevamento e riproduzione
Edizione Inglese di Neale Monks - Da New York City all'entroterra australiano, l'acqua dolce incontra il mare e crea uno degli ambienti più dinamici della terra: l'acqua salmastra. Anche se la popolarità dei pesci che vivono in queste acque è cresciuta, si sa molto poco di loro. Finora. Questo libro è una guida preziosa in un mondo spesso esotico e in gran parte poco esplorato di pesci unici.
Edizione Inglese di Brian Takeshi - In questa guida completa, si svelano i segreti dei pesci d'acqua salmastra, facendo luce sui loro straordinari adattamenti, sul significato ecologico e sugli ostacoli che incontrano nei loro regni sottomarini. Inoltre, si approfondisce l'incantevole fascino di mantenere i pesci d'acqua salmastra negli acquari domestici.
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Taxa principali
Vengono etichettate con questo nome specie diverse di Brachygobius, in attesa di una necessaria revisione.
E' tra le specie del genere Brachygobius più frequentemente presente nei negozi, anche se c'è moltissima confusione per quanto riguarda la sua identificazione
Vengono etichettate con questo nome specie diverse di Brachygobius, in attesa di una necessaria revisione.
E' una specie poco conosciuta, che si trova a volte in commercio, spesso etichettata in modo errato.
Brachygobius nunus non è particolarmente comune nel commercio acquariofilo internazionale, ma il suo nome è applicato erroneamente ad altre specie.
Insieme a Brachygobius doriae è tra le specie del genere più frequentemente presente nei negozi, anche se c'è moltissima confusione sulla sua identificazione
Questa specie è a volte disponibile nel commercio acquariofilo tra i "pesci ape", anche se spesso erroneamente identificata
Questa specie può essere considerata un enigma, non sembrano esistere immagini di esemplari vivi, e forse non è nemmeno mai stata esportata.
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