Esperienza di allevamento e riproduzione di questi insoliti pesci ovovivipari d'acqua salmastra.

Tratto e tradotto dall'articolo:
"The Cardinal Brachy: Brachyraphis roseni"
di Birgit McKinnon
sul sito di Calgary Aquarium Society

Coppia di Brachyrhaphis roseni - Foto © Houseaqua.ru

I pesci del genere Brachyrhaphis sono originari dell'America centrale dove abitano principalmente i pendii dell'Atlantico e del Pacifico e le aree di drenaggio. Brachyrhaphis significa "ago corto", riferito al gonopodio del maschio.
Sono generalmente pesci cannibali e aggressivi, meglio allervarli in un acquario di specie.

Brachyrhaphis roseni è una specie recentemente descritta (1988) che spazia dal Costa Rica sud-orientale fino al Panama occidentale. Le femmine raggiungono i 7 cm di lunghezza mentre i maschi raggiungono i 5 cm circa.
La pinna dorsale sia nei maschi che nelle femmine è arancione nella metà esterna ed è fasciata di nero. La femmina ha l'arancione anche sulla zona frontale della pinna anale, seguita da una striscia nera che va dal corpo al bordo inferiore della pinna. Il maschio ha una striscia nera che corre dal corpo lungo la parte superiore del gonopodio. Entrambi i sessi hanno sette o otto bande deboli che corrono verticalmente lungo la parte anteriore del corpo e le squame sono bordate di nero dando un motivo a rete.
I segni arancioni e neri contrastanti su questo pesce lo rendono uno dei livebearer di tipo selvatico più colorati disponibili.

Ne ho acquistati due coppie all'asta annuale del nostro club acquariofilo nel settembre dello scorso anno. Sia i maschi che le femmine erano lunghi circa 2,5 cm e da allora i maschi non hanno superato quella taglia mentre le due giovani femmine hanno raggiunto circa 5 cm di lunghezza totale.
Sono ospitati in un acquario da 20 litri abbastanza pieno di muschio di Giava ma è disponibile un'area aperta per nuotare. La filtrazione avviene tramite filtro a spugna e l'acqua è normale acqua di rubinetto di Calgary (240 ppm e 7,8 pH) a cui è stato aggiunto 1 ml di sale per 2 L di acqua.
I pesci ricevono naupli di artemia salina e scaglie di Spirulina ad ogni pasto e occasionalmente ricevono un premio di vermi bianchi. I cambi d'acqua di circa il 50% vengono effettuati ogni due settimane.

I pesci son cresciuti e con il tempo ho iniziato a cercare segni che le femmine fossero gravide. Ho osservato i maschi avvicinarsi alle femmine da dietro e di lato quasi come se cercassero di avvicinarsi di soppiatto. Di solito le loro avances venivano respinte, a volte in modo piuttosto aggressivo, ma a volte avveniva la copulazione.
Le femmine sono diventate piuttosto corpose nella parte anteriore ma non hanno mai avuto quella forma del corpo squadrata che, in altre specie di ovovivipari, indica il parto imminente degli avannotti.

Sono stata sorpresa di vedere due avannotti uscire dal muschio di Giava una sera al momento del pasto, non tanto per la loro presenza ma per le loro dimensioni. Erano lunghi circa 1 cm e chiaramente non erano neonati.

Ho iniziato a osservare le femmine più da vicino, perché non mi ero accorta che gli avannotti fossero nella vasca, ma non mi è servito a molto. Non sono mai stata in grado di prevedere quando sarebbero apparsi gli avannotti.

Una sera, sempre al momento del pasto, ho visto alcuni piccoli avannotti appena nati appoggiati sul fondo della vasca. Li ho raccolti in un secchiello per gelato e ho controllato la vasca ogni 15 minuti per raccogliere gli avannotti appena partoriti mentre apparivano. Non ho del tutto chiaro cosa sia successo quella notte. Anche se osservavo entrambe le femmine molto attentamente, non sono riuscita a capire quale stava partorendo gli avannotti.

Ho raccolto 35 avannotti che nuotavano liberamente e due avannotti morti, quindi potrebbe esserci anche la possibilità che entrambe le femmine stessero partorendo gli avannotti (visto che il numero di avannotti in una covata è riferito essere intorno a 20) ma mi sembra improbabile.

Gli avannotti sono stati sistemati in una vasca da 20 litri con le stesse condizioni generali dei genitori ma con molto meno muschio di Giava. Dopotutto, non mi aspettavo che si mangiassero a vicenda (e non l'hanno fatto). Mangiavano naupli di artemia voracemente e crescevano rapidamente.
Quando avevano circa 1 mese di età, ho iniziato a includere il cibo in scaglie di Spirulina nella loro alimentazione, che hanno accettato prontamente.
A due mesi di età, erano circa 3 cm di lunghezza totale ma avevano tutti gli stessi segni e la stessa forma del corpo, cioè quelli di una femmina. So che con alcuni pesci la chimica dell'acqua può influenzare la distribuzione sessuale degli avannotti, ma non me l'aspettavo negli ovovivipari.
E' stato solo dopo i 2 mesi e mezzo di età che nei maschi è iniziato a svilupparsi il gonopodio e che hanno iniziato a diventare più snelli, fino alla forma maschile più caratteristica.
A 3 mesi di età, sia i maschi che le femmine sono lunghi circa 4 cm. Mangiano esclusivamente i fiocchi di Spirulina e sono ottimi mangiatori.

Le loro tendenze cannibali e aggressive rendono i Brachyrhaphis roseni dei pesci quasi da specialisti, ma sono attraenti, resistenti e divertenti da tenere... in una vasca di specie, ovviamente!

Testo originale in inglese © Birgit McKinnon

Per approfondire:

Esperienza di allevamento e di riproduzione di questi insoliti (e spesso introvabili) piccoli ovovivipari, con descrizione particolareggiata e foto - tratto e tradotto da un articolo di Felipe Aoki Gonçalves

La Riproduzione dei Guppy, i Poecilia reticulata: indicazioni, suggerimenti e consigli utili per individuare le differenze tra maschio e femmina, favorirne l'accoppiamento e far crescere gli avannotti con successo - con analogie e differenze tra le specie simili.

La Riproduzione dei Platy, gli Xiphophorus maculatus: indicazioni, suggerimenti e consigli utili per individuare le differenze tra maschio e femmina, favorirne l'accoppiamento e far crescere gli avannotti con successo - con analogie e differenze tra le specie simili.

Tra i più noti pesci d'acquario, il molly si presta bene alla vita in cattività a causa della sua elevata prolificità ed alla sua spiccata tolleranza alle più diverse condizioni ambientali. Anche se spesso si tende a considerarlo un pesce "da principianti", esso può riservare grandi soddisfazioni anche all'acquariofilo esperto - articolo di Serafino Teseo

Riferimenti & Link
  • Livbearing Fishes by John Dawes, Blandford Publishing, London, England 1991.
  • A Fishkeeper’s Guide to Livebearing Fishes by Peter W. Scott, Tetra Press 1987.
  • Livebearing Aquarium Fishes by Kurt Jacobs, 2nd Edition T.F.H. Publications, 1973.

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