Un'insolita specie predatrice, da allevare in un acquario di specie, dedicato solo a loro
Chaca bankanensis - Foto © Enrico Richter
20.0 cm TL
La specie Chaca bankanensis comprende pesci gatto dell'ordine dei Siluriformi, famiglia Chacidae. Iniziamo con il dire che le specie del genere Chaca non sono adatte a tutti gli acquariofil, anche se sono piuttosto popolari tra gli amanti delle specie stravaganti, perché è obbligatorio per il loro allevamento fornirsi di cibo vivo, almeno i primi tempi, e ricordando che ci sono esemplari che non accetteranno mai altro.
Chaca chaca è un vero maestro del travestimento, mimetizzandosi alla perfezione con il fondale in cui si trova, ed è anche conosciuto come il pesce gatto pescatore, per la sua capacità di usare i barbigli come una sorta di esca. Infatti possono essere spostati in modo tale da simulare i movimenti di un verme quando si avvicina un potenziale pasto. La preda inconsapevole è attratta da questa apparente festa, solo per essere afferrata con un movimento fulmineo dal pesce gatto quando si è avvicinata abbastanza.
Le specie del genere Chaca sono facilmente identificabili per la testa estremamente grande e gravemente depressa dorsoventralmente, la pinna caudale con raggi procorrenti notevolmente ingranditi e la pelle tubercolata, spesso con lembi di pelle fimbriati sulla testa e talvolta sul corpo. Il genere forma la famiglia monotipica Chacidae, le cui affinità filogenetiche con altri pesci gatto rimangono poco chiare nonostante numerosi studi.
Chaca bankanensis è molto simile nell'aspetto alla strettamente imparentata Chaca chaca. Di solito però Chaca chaca è di colore marrone cioccolato, mentre Chaca bankanensis è di un colore marrone arancio più brillante; inoltre Chaca chaca possiede piccoli uncini sul labbro inferiore e sul corpo che non sono presenti in Chaca bankanensis.
Durante le ore diurne è molto raro vedere i Chaca bankanensis muoversi nell'acquario, anche se a volte lasciano la loro posizione per cercare cibo col favore dell'oscurità. L'uso di una luce rossa sull'acquario può consentire di assistere a questi movimenti. Il loro impegno nel mimetizzarsi è tale che di solito non si muovono nemmeno quando vengono maneggiati con un retino, anche se hanno la capacità di emettere un suono tipo grugnito quando vengono fatti uscire dall'acqua.
Un fatto interessante sulle specie del genere Chaca è che sembrano abbassare il pH dell'acqua dell'acquario se tenute in vasche troppo piccole. Ci sono molte discussioni sulle ragioni di questo fenomeno; può essere che i pesci abbiano succhi digestivi particolarmente potenti per digerire in modo efficiente prede di grandi dimensioni, o che utilizzino qualche tipo di sostanza chimica per aiutare ad attirare la preda. Un'altra teoria è che, a causa della loro incapacità di nuotare via rapidamente, rilascino una secrezione contenente acido che li rende sgradevoli ai potenziali predatori. Qualunque di queste teorie sia corretta, ciò che rimane vero è che negli acquari contenenti dei Chaca deve essere prestata un'attenzione rigorosa alla qualità dell'acqua. Ciò è particolarmente vero in piccoli volumi d'acqua, in cui la chimica può cambiare più rapidamente.
Etimologia: Chaca deriva dal nome comune locale dei pesci, dovuto probabilmente al suono che emettono i pesci stessi quando vengono portati fuori dall'acqua.
Chaca bankanensis, un pesce predatore notturno che può raggiungere i 20 cm di lunghezza da adulto
Chaca bankanensis - Foto © Kamphol Udomritthiruj
- Specie che diventa grande, fino a 20 cm di lunghezza
- Specie che all'inizio ha bisogno di cibo vivo, non mangia nulla di morto, nè congelato nè tanto meno mangime secco.
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono quasi totalmente dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o di allevamento.
Asia: Malesia, Indonesia e Borneo.

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NEAR THREATENED (quasi in pericolo)
- Angler Catfish: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: demerso, acqua dolce. Clima tropicale.
La specie Chaca bankanensis abita sia grandi che piccoli corpi d'acqua ferma o lenta, dove giace nascosto tra lettiera di foglie e melma, mimetizzandosi con il fondale. Dipende talmente dal suo nascondiglio per sentirsi protetto, che non si muove nemmeno se viene toccato lievemente.
24 - 28°C
6.0 - 7.2
Dimensioni minime dell'acquario: 90x40x30h cm è una specie che nonostante le dimensioni che raggiunge non richiede molto spazio.
Quella di Chaca bankanensis è una specie sedentaria, a cui si adatta un acquario poco illuminato. Si raccomanda anche l'uso di un substrato soffice e sabbioso poiché i pesci spesso si seppelliscono. La maggior parte delle piante non vivrà bene in tali condizioni, ma possono essere utilizzate specie poco esigenti che crescono attaccate agli arredi, come la felce di Giava Microsorum pteropus e il muschio di Giava Taxiphyllum barbieri. L'aggiunta di alcuni rami di faggio e di un po' di foglie secche aiuterà a simulare l'habitat naturale dei pesci (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang; si può usare anche una miscela di tutte e tre). Oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, inducono la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questi microrganismi possono fornire una preziosa fonte di cibo secondario per eventuali avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana. Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
Dato che l'acquario deve essere poco illuminato, non sono necessari nascondigli, bastano fondo sabbioso e foglie secche.
Curiosamente le specie del genere Chaca sembrano abbassare il pH dei loro acquari, molto più velocemente del normale calo del pH di un acquario trascurato (spesso si può abbassare fino a 6,0 senza effetti negativi evidenti per i pesci). Pertanto, sono necessari cambi d'acqua regolari e test del pH in particolare negli acquari più piccoli. In alcuni casi può essere necessario alzare il pH con prodotti appositi. Alcuni autori riportano la morte prematura di pesci che non hanno tollerato il pH più basso o il suo rapido abbassamneto. C'è chi dice che le specie di Chaca influenzano chimicamente le loro prede, ma questo sembra abbastanza improbabile, perchè causerebbe un effetto più evidente nei confini di un acquario. Ciò che è interessante notare è che le specie del genere Chaca sono considerate velenose dalla gente del posto, soprattutto se calpestate. Forse quello che si osserva è un meccanismo chimico sviluppato da un pesce molto inattivo per avere un sapore il più cattivo possibile per i predatori. Un'altra teoria è che questa acidità in eccesso sia un effetto collaterale dei forti succhi digestivi richiesti da un pesce che mangia la sua preda intera, spesso grande quasi quanto lui.
Comportamento e compatibilità: specie estremamente predatrice, è meglio allevare i Chaca bankanensis da soli. Divoreranno quasi tutti i pesci che si avvicinano abbastanza alla loro bocca capiente, e sono in grado di ingoiare prede grandi quasi quanto loro. In acquari grandi e profondi potrebbe essere possibile allevarli con specie a nuoto veloce che vivono in alto nella colonna d'acqua, ma anche questo comporta dei rischi, perchè quando sono affamati pochi pesci sono in grado di sfuggire alla loro caccia notturna.
Possono comunque essere allevati insieme ad altri della loro stessa specie senza problemi.
Chaca bankanensis - Foto © Frank Schafer
22-26°C
Durezza: 3-10°H
I pesci del genere Chaca sono predatori piscivori, che in natura si nutrono di piccoli pesci, crostacei, insetti. Il problema principale di cui deve tener conto chi intende allevarli, è che la maggior parte degli esemplari di Chaca chaca rifiutano qualsiasi alimento, tranne il cibo vivo, anche perché provengono dalla cattura in natura. A volte è possibile svezzare esemplari giovani abituandoli a mangiare cibi congelati prima e mangime secco poi, ma sono rari i casi in cui ci si è riusciti, è molto difficile, e comunque appena comprati il cibo vivo è un obbligo, se non si vuole vederli morire di fame in poco tempo. Possono essere offerti piccoli pesci, gamberi di fiume e lombrichi.
I maschi sono più lunghi e più magri delle femmine.
Non ci sono report di riproduzione di Chaca bankanensis in acquario, ma si suppone avvenga con le stesse modalità della specie Chaca chaca.
Taxa principali
Un'insolita specie predatrice, da allevare in un acquario di specie, dedicato solo a loro
Insolita specie di siluriforme, predatrice ma abbastanza statica, ha bisogno almeno i primi tempi di cibo vivo
Riferimenti & Link
la scheda su Fishbase
scheda completa su Seriouslyfish.com
scheda su Planetcatfish.com
informazioni e splendide foto su Aquarium Glaser GmbH

L'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris, è uno dei libri fondamentali nella biblioteca di ogni acquariofilo. Ci sono molte indicazioni in generale sull'allestimento ed il mantenimento dell'acquario, ma la parte fondamentale è costituita dalle più di 600 schede illustrative delle specie di pesci più diffuse in commercio, schede che seppure nella loro brevità riescono a dare indicazioni utilissime per il loro allevamento, mantenimento e riproduzione.
Aquarium Atlas v.1 - Aquarium Atlas v.2 - Aquarium Atlas v.3 - Aquarium Atlas v.4
Edizione inglese dell'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris. I volumi successivi al primo non mi risulta siano mai stati tradotti in italiano.

Identificazione ed elenco delle esigenze di cura principali delle varietà più popolari di pesci d'acquario d'acqua dolce

L'Aquarium Atlas Photo Index 1-5 di Baensch & Fischer è un libro, come già dice il titolo, "fotografico", che presenta le foto di più di 4000 specie d'acqua dolce e salmastra, con alcune indicazioni molto schematiche dei valori dell'acqua per l'allevamento e la riproduzione. Certamente di non grande aiuto per conoscere meglio le specie che si hanno, ma semmai per avere una panoramica delle specie appartenenti ai vari generi e famiglie e per l'identificazione delle loro caratteristiche.
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