Raccolta di articoli riguardanti la riproduzione dei Chromobotia macracanthus, che sembra ancora non avvenuta spontaneamente in acquario.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"Clown Loach Breeding - Related Items"
di Martin Thoene
sul sito Loaches Online
Giovane Chromobotia macracanthus: da adulto può arrivare ai 40 cm di lunghezza - Foto © Martin Thoene (Loaches.com)
Il seguente resoconto di Martin Thoene riguarda un articolo indubbiamente interessante, che quando è uscito ha sollevato la meraviglia e la curiosità di moltissimi appasionati dei botia, ma che purtroppo con il passare del tempo è stato considerato con sempre più scetticismo. L'articolo originale era illustrato da eccellenti disegni a colori, perché l'autore sosteneva che le fotografie scattate all'epoca erano introvabili, in quanto custodite in un garage il cui accesso era bloccato da un grande mucchio di terra e macerie.
Oltre 10 anni dopo però queste fotografie non sono mai state pubblicate.
Il resoconto di Martin Thoene iniziava con l'eclatante notizia che qualcuno nel Regno Unito aveva riprodotto davvero i Chromobotia macracanthus (ex Botia macracantha)! Sembrava realmente accaduto nel lontano 95/96, non si sa esattamente quando, ma l’informazione arrivava da un articolo del British Magazine “Pratical Fishkeeping”, Feb. ’96. L’autore era Granville Hammond del Devon Discus (allevatore di Discus).
Granville Hammond allevava i Chromobotia macracanthus con i suoi Discus, ma avendo osservato che i botia si appropriavano di tutto il cibo, e rendevano nervosi i Discus con l’agitazione che facevano di notte, aveva deciso di togliersi la maggior parte dei botia regalandoli ad amici, tenendone appena 4 di circa 28 – 33 cm. di lunghezza (che botia simpatici!).
Un caldo giorno d’estate uno dei suoi amici tornato a casa dal lavoro si accorse che i botia affidati alla sua custodia si erano mangiati tutti i suoi Danio giganti di 10 cm., a lui tanto cari!!!! I Botia si comportavano in maniera molto insolita, vagando su e giù come stremati (probabilmente avevano mangiato troppo!). Misurò tutti i parametri dell’acqua, ma non trovò niente di insolito, ad eccezione della temperatura, più alta del normale di un paio di gradi. Dopo un cambio con acqua più fredda tornò tutto nella norma.
Due settimane più tardi, i 4 Chromobotia macracanthus di Granville Hammond rifiutarono improvvisamente il cibo. Il giorno seguente incominciarono a vagare esausti, come gli aveva descritto il suo amico. L’acqua era OK, e l’unico fattore in comune con la vasca del suo amico sembrava che fosse che entrambi avevano ritardato a fare il cambio d’acqua. I pesci si calmarono sul fondo.
Hammond decise allora di provare a ripetere la stessa situazione, per vedere se il comportamento cambiasse ancora. Inizialmente, la temperatura era 29°C, pH 6.8, ammoniaca e nitriti nulli, nitrati 25 ppm o più bassi. Dopo una settimana di abbondante alimentazione la temperatura era 28°C, pH 6.5, e gli altri parametri uguali. Il dodicesimo giorno i botia rifiutarono il cibo e ricominciarono con il loro comportamento bizzarro. La temperatura era di 30°C, il pH 6.3, gli altri uguali, tranne i nitrati che si erano alzati a 50 ppm.
Ricordandosi della strana storia dell’uccisione dei Danio giganti, decise di vedere se i pesci potessero essere interessati ad un po’ di bianchetti che aveva in freezer. Quello che successe aveva dell’incredibile. I pesci erano come impazziti. Dire “alimentazione frenetica” sarebbe una definizione riduttiva! Essi rifiutarono ogni tipo di cibo tranne i pesci, e ne mangiarono fino ad essere gonfi, riprendendo la loro “caccia” poche ore più tardi.
Quattro settimane più tardi, dopo questa intensa alimentazione, i botia femmina erano di 5 cm. più grandi dei maschi. Tutti i pesci avevano raddoppiato la loro circonferenza (e davvero non era per nulla sorprendente), ed avevano intensificato i colori. I nitrati erano a fondo scala, così aggiunse al filtro una resina assorbi-nitrati. Il pH era adesso a 6.1. A causa dell’evaporazione il livello dell’acqua era sceso di 7,5 cm. A questo punto ricollegò nuovamente la vasca al suo sistema centralizzato di filtrazione, rifornendo la vasca tramite un manico da doccia di recupero.
Dopo 48 ore il comportamento dei pesci era tornato alla normalità. Dopo aver mangiato, due pesci salirono in superficie, intrecciandosi insieme, e “schioccando” l’uno con l’altro (sono sicuro che la maggior parte dei proprietari di Chromobotia macracanthus avranno sentito questi rumori). Erano maschio e femmina, ma non fu prodotto nessun uovo. Ma la mattina seguente invece le uova, piccole e lievemente dorate, erano sui vetri laterali della vasca e su alcuni tubi di plastica con fori-nascondiglio per i pesci. Hammont tolse questi tubi con le uova dalla vasca e li pose in un acquario separato, dove la temperatura era 27,5°C, il pH 6,7, ammoniaca e nitriti zero, i nitrati inferiori a 25 ppm.
I pesci, che apparivano esausti (ovviamente, una notte indaffarata!), improvvisamente si rianimarono e fecero colazione con le uova restanti.
Nacquero più o meno 450 avannotti, che furono alimentati con un cibo liquido apposito per due settimane, con un’aggiunta di cibo secco in fiocchi triturati dopo 10 giorni.
Successivamente fu lasciato solo il cibo in fiocchi sminuzzato, e i pesci crebbero rapidamente, fino a che furono in grado di mangiare i fiocchi interi. A 6 settimane, erano 2,5 cm. di lunghezza totale, poi rallentarono lo sviluppo.
Un’interessante digressione è che quando furono distribuiti in tutto il paese fu riferito da chi li aveva ottenuti che erano molto resistenti alla malattia dei puntini bianchi, ed erano sopravvissuti in vasche dove altri pesci erano invece deceduti.
Se facciamo congetture sui cambiamenti delle condizioni secondo le stagioni in natura, forse gli effetti di siccità, aumento della temperatura, condizioni di acqua meno perfette, livello dell’acqua abbassato, seguiti dalle piogge sono stati duplicati più esattamente di quanto era possibile, e questo ha stimolato i pesci nel loro naturale ciclo di riproduzione.
Ovviamente, questi erano vecchi, grandi pesci.
I Chromobotia macracanthus sono longevi e sembra che non vi sia alcun dubbio che non possano raggiungano la maturità sessuale fino a che non abbiano parecchi anni. I loro gusti possono cambiare quando maturano (molti pesci cambiano dieta quando si sviluppano).
È soltanto con lo scambio di informazioni che questa consapevolezza sarà disseminata intorno al globo.
Soltanto recentemente Martin Thoene leggeva sul Forum di Loaches Online che alcuni Chromobotia macracanthus veramente grandi sono stati nutriti con pesci rossi. Questo può farci vedere i nostri piccoli graziosi amici con una luce diversa, e i loro compagni di vasca dovrebbero preoccuparsi di poter diventare un pasto nel futuro, viste le dimensioni che raggiungono i botia!
La settimana prima Martin Thoene racconta di essere passato da un commerciante locale che aveva una vasca con 50 e più piccoli botia. Uno degli assistenti stava nutrendoli a mano con carne di pesce congelata. Abbiamo visto tutti stupidi films con attacchi di Piranha. Sapete, l’acqua schiuma e ribolle. Martin confessa di aver visto questo spettacolo nella vasca dei Chromobotia macracanthus.
Ora alimenta i suoi Chromobotia con della carne di pesce, che gli pare gradiscano molto, sperando che in questo modo non guardino con aria sospetta i suoi Tetra!
Testo originale in inglese © Martin Thoene - Loaches Online
Qui sotto altri commenti sull'articolo di Granville Hammond che descriveva la riproduzione in acquario dei Chromobotia macracanthus:
Ken Childs commenta che dopo aver letto l’articolo sulla riproduzione del Chromobotia macracanthus ha trovato quel materiale molto interessante. Ricorda che l’autore accennava al fatto che i pesci probabilmente devono avere parecchi anni d’età per essere sessualmente maturi. E lui sa di Chromobotia macracanthus che erano certamente più vecchi di 40 anni, e che vivevano in una vasca da esposizione di circa 3.800 litri in un negozio al dettaglio. I pesci erano di circa 12,5 cm. quando furono comprati per la prima volta nel 1948 (lui li ho visti nel 1988). Erano circa 30 cm. nel 1988.
Conosce anche qualche persona che vorebbe fare ai Chromobotia macracanthus delle iniezioni per stimolare la deposizione delle uova, ma non hanno mai trovato pesci maturi che siano stati sotto i 18 cm. Inoltre la taglia massima di questi pesci è spesso citata come di 30 cm. Ken Childs ha misurato personalmente un pesce che era 38 cm, in quanto in natura hanno molte più probabilità di diventare più grandi. Il motivo per cui i pesci più grandi non si sono mai visti al di fuori dell’Indonesia è l’alta spesa del trasporto aereo per portarli fuori dall’Asia. Nello stesso spazio in cui si possono imballare 300 pesci di 4 cm. si può imballare soltanto uno di questi grandi pesci.
Chromobotia macracanthus con uova! - Foto © Ola Ahlander, NRM
Ola Ahlander invece propone la foto qui sopra, che ritrae due dei suoi grandi Chromobotia macracanthus morti a causa di un incidente con i filtri. Non voleva gettarli, per cui ne ha aperto uno ed ha scoperto che era una lei piena di uova! Ha messo i corpi dei pesci in formalina e li ha dati ad un suo amico che lavora al dipartimento ittiologico del museo svedese di storia naturale, dove ora sono conservati (ecco perchè i colori sono andati). Le uova erano di un grigio verdastro prima della conservazione. Anche se è non un grande passo per la loro riproduzione, dà comunque una certa speranza, e Ahlander avendo altri 12 nuovi Chromobotia macracanthus quasi delle stesse dimensioni spera che un giorno...
Nota di Martin Thoene: Il fatto che uno dei due Chromobotia abbia le uova all'interno del corpo è intrigante se confrontate i pesci e correlate le differenze visibili nella figura al dimorfismo sessuale.
Gran parte di quanto sopra è stato scritto originariamente parecchi anni fa. Da allora, la riproduzione indotta tramite ormoni dei Chromobotia macracanthus è diventata un avvenimento abbastanza normale all'interno del commercio dei pesci ornamentali. Vengono riprodotti in regioni del Sudestasiatico e nella Repubblica Ceca.
Qui ci sono alcune immagini di Heok Hee Ng degli avannotti di Chromobotia macracanthus:
Avannotti di Chromobotia macracanthus - Foto © Heok Hee Ng (Loaches Online)
Avannotti di Chromobotia macracanthus - Foto © Heok Hee Ng (Loaches Online)
Testo originale in inglese © Martin Thoene
Per approfondire:
Resoconto di una riproduzione riuscita - tratto e tradotto da una serie di post di Mark Duffil sul forum di Loaches Online
Informazioni e problematiche legate alla riproduzione in acquario dei botia pagliaccio, i Chromobotia macracanthus
Articolo eccezionale, che documenta la prima riproduzione al mondo di Ambastaia sidthimunki (ex Botia sidthimunki) in acquario coronata da successo - tratto e tradotto da un articolo di Mark Duffill
Articolo veramente interessante, con descrizioni e foto dell'ambiente naturale dei Chromobotia macracanthus, e che sfata vari miti diffusi su questi pesci, in particolare sulla riproduzione - tratto e tradotto da un articolo di Ola Ahlander
Dimorfismo sessuale dei Botia almorhae/lohachata, problematiche e modalità della riproduzione
Riferimenti & Link
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Edizione Inglese di Mark MacDonald - Un libro purtroppo solo in inglese, co-scritto dal team di Loaches Online, il che vale già come una garanzia di informazioni veritiere, derivate dall'effettiva conoscenza ed esperienza con i cobitidi.
Edizione Inglese di Paul V. Loiselle - Guida in inglese sull'allevamento di molte specie di botia, cobitidi e pesci gatto, con molti articoli che affrontano i temi comuni da tener presenti con queste specie.
Edizione Inglese di Braz Walker
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Taxa principali
Del tutto inadatti ai comuni acquari domestici, nonostante siano praticamente onnipresenti nei negozi, che vendono i Chromobotia senza fornire quelle che dovrebbe essere considerate informazioni essenziali riguardanti la loro cura a lungo termine
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