Nella variante albina sono tra i pesci d'acquario più diffusi, ma anche spesso identificati erroneamente, maltrattati da chi li compra solo come "spazzini", e purtroppo spesso colorati artificialmente
Splendido esemplare di Corydoras aeneus nella colorazione normale - Foto © Edwin Li (PlanetCatfish.com)
Corydoras aeneus, forma albina - Foto tratta da FishIndex.blogspot.com
7.5 cm SL
I pesci non sono attrezzi: non vanno comprati per la loro presunta funzione di pulitori, ma perché piacciono e perché sono interessanti da osservare. Dobbiamo essere noi a rispettare le loro esigenze, non loro a dover svolgere un lavoro in vece nostra.
E non possono sopravvivere solo con gli scarti degli altri... la maggior parte dei cosiddetti 'pesci pulitori' non supera l'anno di vita in acquario, perché i più tanti muoiono di stenti, letteralmente di fame, per non essere nutriti a sufficienza. Anche loro hanno diritto ad essere nutriti con cibo specifico per le loro esigenze, come qualsiasi altro pesce, non si può pretendere che sopravvivano con gli avanzi degli altri, né fare affidamento su di loro per la 'pulizia' dell'acquario.
Come acquariofili siamo responsabili della vita degli animali che alleviamo, e dobbiamo assicurarci che ognuno riceva la giusta razione del cibo appropriato.
L'idea che i "pesci pulitori" siano indispensabili per mantenere l'equilibrio dell'acquario o che siano in qualche modo "necessari" è totalmente falsa e senza alcun fondamento.
Quella di Corydoras aeneus è una tra le specie più conosciute in acquariofilia e può essere trovata in vendita nella maggior parte dei negozi, dove purtroppo vengono spesso acquistati come 'pesci spazzini' senza indagare oltre su quelle che sono le loro necessità ed esigenze. La loro diffusione ha fatto sì che ne siano state 'create' delle forme albine e dei ceppi a "pinne lunghe", esemplari con la mutazione "corpo corto" e anche colorati artificialmente... Consiglio di non comprare pesci di queste forme spinte, perché in genere a causa delle riproduzioni selettive incrociate, sono più deboli e dalla vita più corta degli esemplari normali. Con tutti i bei pesci che ci sono tra cui scegliere, perché sentiamo il bisogno di avere forme artificiali?
Possono facoltativamente respirare aria atmosferica e possiedono una versione modificata dell'intestino, altamente vascolarizzato, che si è evoluto per facilitare l'assorbimento di ossigeno atmosferico e aiutare la sopravvivenza in ambienti poveri di ossigeno. In acquario potrete occasionalmente vederli salire in superficie per prendere una "boccata d'aria".
Le spine della pinna dorsale sono rigide e sono in grado di perforare la pelle umana, dando vita ad un "pungiglione" che può essere molto doloroso, per cui deve essere usata molta cautela quando si maneggiano. Si ritiene anche che le secrezioni delle ghiandole ascellari alla base di ogni spina vertebrale possano essere leggermente tossiche o velenose.
ATTENZIONE:
Purtroppo la forma albina di Corydoras aeneus è tra quelle che più spesso vengono colorate artificialmente, tramite iniezioni di coloranti artificiali: si trovano Corydoras aeneus "coda rossa", "coda blu" ecc.. o addirittura interamente rossi, blu, verdi, giallo evidenziatore, ecc...
I Corydoras aeneus, albini o no, sono splendidi pesci già così, senza essere sottoposti a questa barbarie... Mi raccomando, non comprate pesci colorati artificialmente!
Maggiori informazioni in questa pagina.
Nonostante la sua diffusione ubiquitaria, la vera identità di Corydoras aeneus nella letteratura acquariofila è circondata da una profonda confusione. Dato che è l'unico membro del genere Corydoras che si trova sull'isola di Trinidad, in Sud America, i pesci provenienti da Trinidad presumibilmente rappresentano sicuramente Corydoras aeneus, ma la classificazione di quelli provenienti da altre località appare tutt'altro che certa. Attualmente è accettato che sia diffuso in gran parte del Sud America, e in realtà pesci dalla livrea simile sono diffusi in una vasta parte del continente. Ad alcuni di questi, come i "laser cory" verde (CW009) e oro (CW010) sono già stati assegnati i numeri C o CW e sono ben conosciuti tra gli acquariofili, mentre altri non lo sono. Le possibilità che una singola specie di Corydoras sa diffusa attraverso una vasta area geografica è improbabile per una serie di ragioni, e già esistono i seguenti taxa nominali, che sono tutti attualmente considerati sinonimi di Corydoras aeneus:
- Corydoras microps Eigenmann & Kennedy, 1903. Località tipo: una piccola laguna, metà asciutta, nei pressi del Rio Branco (Mato Grosso, Brasile).
- Corydoras venezuelanus Ihering 1911: Località tipo: Río Cabriales, Valencia, Est. Carabobo, Venezuela.
- Corydoras macrosteus Regan, 1912a: Località tipo: Rio Piracicaba, San Paolo, Brasile.
- Corydoras schultzei Agrifoglio, 1940: Località tipo: esemplare d'acquario (si dice provenga da corsi d'acqua molto piccoli del Rio delle Amazzoni).
Di questi, il termine Corydoras schultzei è stato regolarmente appioppato erroneamente ad un ceppo melanistico di Corydoras aeneus che presenta un disegno della livrea di colore nerastro, che viene spesso venduto come "Corydoras schultzei nero" e proveniente dal Venezuela. I pesci melanistici in realtà erano stati registrati per la prima volta in Germania nei primi anni 1990, con una manciata di avannotti di colore scuro apparsi in una covata allevata in cattività da una forma di Corydoras aeneus. Questi sono stati incrociati per fissare il tratto genetico insolito e successivamente sono apparsi in commercio. Gli avannotti possiedono pinne arancioni, come quelli di una forma di Corydoras aeneus esportata dai llanos di Colombia e Venezuela, che è in grado di scurire la sua colorazione quando stressato, e conosciuto come "Corydoras venezuelanus nero", quindi la confusione potrebbe essere iniziata da qui. Di conseguenza la linea di pesci melanistici tendono ad essere commercializzati sotto entrambi i nomi, nonostante non siano corretti, e l'esistenza in natura dei "Corydoras venezuelanus nero" resta un po' vaga, con più di una specie che viene forse confusa con questo nome.
Il termine Corydoras schultzei è stato applicato anche a dei pesci di solito esportati dal Perù e talvolta indicati come "gold flash cory" o "Peru gold-stripe cory" (da non confondere con il "gold laser cory", CW010, o il "gold stripe cory", CW014/C023). Questo lo fa apparire distinto da altri pesci simili a Corydoras aeneus, e potrebbe essere così in realtà, ma siccome la località tipo di Corydoras schultzei non è nota, la descrizione originale finora è risultata introvabile, e non è valida in senso ufficiale, si è scelto per il momento di mantenere il nome in sinonimia con Corydoras aeneus.
Corydoras venezuelanus è un altro nome che non è stato considerato scientificamente valido per un certo numero di anni, ma è ampiamente utilizzato nella letteratura acquariofila. Come con Corydoras schultzei, questo sembra essere avvenuto in assenza di qualsiasi diagnosi dettagliata e non è chiaro quali caratteri devono essere utilizzati per definire la specie. Il nome potrebbe essere applicabile ad una specie di Corydoras che abita gli stati di Miranda, Aragua e Carabobo in Venezuela settentrionale, anche se è più spesso utilizzato in riferimento al "Corydoras venezuelanus nero". Tuttavia, in assenza di conferme ufficiali, anche Corydoras venezuelanus è mantenuto come sinonimo di Corydoras aeneus.
Morfologia: Spine dorsali (totale): 1 - 1; Raggi dorsali molli (totale): 7 - 7; Spine anali: 1 ? 2; Raggi molli anali: 5 - 6. Muso corto e arrotondato (1.9 - 2.1 volte la TL); altezza del corpo 2.5 - 2.9 volte la SL.
Livrea: colore del corpo giallo o rosa, pancia bianca, blu-grigio sopra la testa e il dorso; pinne gialle o rosa ed immacolate. Sulla testa è solitamente presente una zona bruno-arancio, appena prima della pinna dorsale ed è la loro caratteristica più peculiare quando si osservano dall'alto nei torrenti nativi.
Vive in gruppi di 20 - 30 individui. Grazie alla sua capacità di respirare intestinalmente l'aria atmosferica, prende aria in superficie parecchie volte all'ora.
Corydoras aeneus, primo piano del muso con i barbigli - Foto © Ude (Wikimedia)
Corydoras aeneus, la testa e il corpo sono coperti da placche ossee. Sul corpo sono visibili due file di placche ossee sovrapposte. La pigmentazione è dovuta a cristalli che contengono tra altre sostanze l'ipoxantina - Foto © Ude (Wikimedia)
L'esistenza di più specie di livrea simile che coesistono e formano grandi banchi misti è relativamente comune nel genere Corydoras. In alcuni casi le livree dei Corydoras si sono evolute anche in altri taxa, come alcuni membri dei generi Otocinclus, Brachyrhamdia e Serrapinus. Si ritiene che la ragione del successo di tali livree sia la protezione dai predatori in quanto presentano dettagli criptici o altrimenti evidenti e riconoscibili, come strisce, reticolazioni o spine delle pinne fortemente colorate. Potrebbero quindi essersi evolute specie con livree simili per trarre vantaggio nel trovare il cibo in un gruppo più ampio, adattandosi allo stesso tempo per sfruttare nicchie ecologiche contrastanti. Nei Corydoras, questo si esprime tipicamente attraverso differenze nella lunghezza del muso o nella posizione della bocca, per esempio.
I Corydoras sono di solito confusi con altri generi appartenenti alle altre sottofamiglie, come Scleromystax e Aspidoras. E' possibile distinguerli per le righe gemelle di placche ossee lungo i fianchi, per la forma della pinna dorsale, e perché la pinna dorsale ha meno di 10 raggi dorsali.
Il genere Corydoras è tra i più grandi gruppi di pesci gatto ed è incluso nella famiglia Callichthyidae, i cui i membri sono spesso indicati collettivamente come gruppo di pesci gatto 'corazzati' a causa della presenza di placche ossee al posto delle squame sul corpo. Ci sono attualmente oltre 180 specie descritte scientificamente di Corydoras (comunemente abbreviato in "Cory"), il che lo rende uno dei generi più speciosi di tutto il Sudamerica. Ci sono anche tantissime specie non descritte, a molte delle quali è stato assegnato un "numero C" per l'identificazione. E' un sistema di numerazione molto semplice, simile al L-number utilizzato per identificare i loricaridi non descritti. Entrambi i sistemi sono stati implementati dalla rivista acquariofila tedesca DATZ (Die Aquarien und Terrarienzeitschrift), ma si sono rivelati strumenti preziosi e sono ora ampiamente utilizzati dagli acquariofili di tutto il mondo.
E' in parte questa enorme diversità (insieme al loro aspetto innegabilmente grazioso) che ha portato i cory ad essere tra i pesci più popolari in acquariofilia. Sono anche molto tranquilli e pacifici; anche se possono divorare uova e/o avannotti di altri pesci, l'aggressività verso altre specie è praticamente sconosciuta. E' altrettanto insolita l'ostilità intraspecifica, che si verificano in solo una manciata di specie (soprattutto nelle varietà a "muso lungo"). Questa comunque non è un problema, in quanto raramente si traduce in danni fisici. In natura maggior parte delle specie si presentano in grandi banchi e quindi stanno meglio se allevati in gruppo in cattività.
I Corydoras possono facoltativamente respirare aria atmosferica e possiedono un intestino modificato e altamente vascolarizzato, che si è evoluto per facilitare l'assorbimento di ossigeno atmosferico e aiutare la sopravvivenza in ambienti poveri di ossigeno. In acquario potrete occasionalmente vederli salire in superficie per prendere una "boccata d'aria".
Le spine delle pinne pettorali sono rigide e sono in grado di perforare la pelle umana, dando vita ad un "pungiglione" che può essere molto doloroso, per cui deve essere usata molta cautela quando si maneggiano. Si ritiene anche che le secrezioni delle ghiandole ascellari alla base di ogni spina possano essere leggermente tossiche o velenose.
La maggior parte dei cory sono principalmente bentonici (abitano sul fondo), anche se qualche specie fa eccezione e trascorrere la maggior parte del tempo in acque aperte. Purtroppo questo loro comportamento spesso comporta che vengano acquistati e venduti come "spazzini" per "pulire il fondo" delle vasche di comunità. Anche se certamente spazzolano eventuali bocconi non consumati che raggiungono il fondo, non lo terranno certamente "pulito" in quanto tale. Anzi, al contrario, se nell'acquario ci sono dei cory la manutenzione e la pulizia del substrato devono diventare una preoccupazione primaria per l'acquariofilo, in quanto i cory possono sviluppare brutte infezioni ai barbigli se allevati su un fondo sporco o non adatto.
- Specie che va allevata in gruppo: almeno 6-8 esemplari
- Specie a cui va dato da mangiare, come a tutte le altre, non è vero che si nutrono solo di residui di cibo o di escrementi!
- Specie riprodotta in cattività, tuttavia si possono trovare in commercio stock provenienti dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Sud America: Colombia e Trinidad, fino al bacino del fiume La Plata a est delle Ande
La località tipo di Corydoras aeneus è "Trinidad Island, West Indies", e la specie si trova ancora in alcuni sistemi fluviali delle parti centrali e meridionali dell'isola.
Questa distribuzione così ampia però ha fatto sorgere seri dubbi, così come la sua tassonomia. Attualmente è accettato che si trovi in gran parte del Sud America dalla Colombia e Trinidad nel nord fino all'estremo sud fino al drenaggio del Río de la Plata al confine tra Uruguay e Argentina. Esistono quindi record da Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Guyana francese, Guyana, Paraguay, Perù, Suriname, Trinidad e Tobago e Venezuela, ma questa distribuzione gigantesca sembra più simile a quella di un complesso di taxa distinti dall'aspetto simile, piuttosto che una singola specie.
I pesci commercializzati come Corydoras aeneus sono onnipresenti nell'acquariofilia da decenni, e la stragrande maggioranza viene riprodotta in strutture commerciali in tutto il mondo. Tuttavia, data la confusione tassonomica che circonda le specie, è difficile sfuggire ai sospetti che potrebbero non rappresentare Corydoras aeneus sensu stricto, o che nel corso degli anni più di una singola specie sia stata mescolata nella linea di sangue.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente demerso, acqua dolce, clima tropicale
Corydoras aeneus è ritrovato principalmente nelle acque basse e tranquille, con fondo soffice, ma abita anche acque correnti. Bentonico e notturno.
Corydoras aeneus nel loro habitat naturale a Yaracuy, Venezuela - Foto © Ivan Mikolji
Corydoras aeneus nel loro habitat naturale a Yaracuy, Venezuela - Foto © Ivan Mikolji
Dimensioni minime dell'acquario: 80x40x40h cm per un gruppo di minimo 6-8 esemplari.
Per dare sicurezza ai pesci vanno previsti ripari e zone d'ombra, formate da rocce cave, radici arcuate, piante a cespuglio e galleggianti. Il substrato ideale è la sabbia, fine e non tagliente: un substrato non arrotondato e regolare può danneggiare seriamente i barbigli dei pesci quando cercano di "arare" il fondale. Data la conformazione della testa e la posizione degli occhi, i Corydoras aeneus non riescono a vedere il cibo, ma possono trovarlo e riconoscerlo solo attraverso i barbigli; setacciare il fondo è ciò che fanno per la maggior parte del tempo in cui sono attivi.
Un altro aspetto fondamentale è l’ossigenazione dell’acqua: i Corydoras aeneus riescono ad assumere ossigeno anche attraverso la bocca, ingerendo aria atmosferica, e quindi l’osservazione del loro comportamento può essere un segnale per valutare in che condizioni si trova la vasca dove sono allevati. E' normale che ogni tanto facciano uno scatto repentino verso la superficie a prendere una “bocca d’aria”, ma se questo avviene troppo spesso, ciò vuol dire che il livello di ossigenazione in acquario non è adeguato alle loro esigenze.
Il fondo deve essere in gran parte libero, in modo che possano grufolare tranquillamente, ottima la scelta di piante epifite legate agli arredi, come Anubias, Microsorum e Bolbitis, e piante galleggianti, che lasciano libero il fondo.
L'aggiunta di un po' di lettiera di foglie secche (sono adatte foglie di faggio, quercia o mandorlo indiano Ketapang, Terminalia catappa; si può usare anche una miscela di tutte e tre) enfatizza ulteriormente la sensazione naturale e, oltre a offrire dei ripari aggiuntivi per i pesci, induce la crescita di benefiche colonie microbiche mano a mano che avviene la decomposizione. Questa microfauna può fornire una preziosa fonte di cibo secondario per gli avannotti, mentre si ritiene che i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione siano utili per le specie di pesci d'acqua nera e non.
Le foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non si decompongono completamente o rimosse e sostituite ogni qualche settimana.
Per acidificare e scurire ulteriormente l'acqua si possono usare anche le pignette di ontano, che hanno ulteriori effetti battericidi e antimicotici, non è necessario utilizzare la torba naturale, la cui raccolta è sia insostenibile che dannosa per l'ambiente.
Molto simile alla fibra di torba è la fibra di cocco, che è essenzialmente un sottoprodotto industriale e soprattutto una risorsa rinnovabile; se ne può lasciar cadere qualche manciata nella vasca. Dopo pochi giorni diventerà completamente satura d'acqua e affonderà sul fondo, dove può sembrare davvero efficace. A condizione che venga praticata una buona routine di mantenimento dell'acqua, non dovrebbero verificarsi effetti negativi utilizzando torba o foglie in acquario.
La filtrazione deve essere delicata, normalmente è adeguata anche solo un filtro a spugna ad aeratore, sebbene sembrino apprezzare un certo grado di movimento dell'acqua.
La luce deve essere abbastanza schermata, ed è essenziale un buon regime di manutenzione in quanto è sensibile al deterioramento delle condizioni dell'acqua. Come per tutti i cory, il substrato va mantenuto scrupolosamente pulito, a causa della loro abitudine di 'arare' il fondale con i barbigli alla ricerca di cibo sono infatti molto sensibili ai substrati scarsamente mantenuti o sporchi e possono perdere i loro barbigli a causa di infezioni se tenuti in cattive condizioni.
Comportamento e compatibilità: I Corydoras aeneus sono pesci tranquilli e socievoli, che devono essere allevati in gruppo. Non devono essere abbinati ad altre specie da fondo più vivaci, come i botia, perchè ne sarebbero stressati e non riuscirebbero a competere per il cibo. E' da evitare anche l'abbinamento con specie molto più grandi, che potrebbero tentare di mangiarseli: tutti i Corydoras hanno il primo raggio della pinna dorsale molto duro, che si conficca nella gola dell'incauto predatore e lo porta alla morte (perchè il cory gli rimane incastrato in gola).
Buoni compagni di vasca possono essere piccoli caracidi, ciprinidi, anabantoidi, ciclidi nani e altri pacifici pesci gatto.
Cercare sempre di allevare i Corydoras in folti gruppi: sono molto più fiduciosi e attivi in presenza dei conspecifici. Vivono in gruppi in natura quindi è meglio acquistarne almeno 6, preferibilmente 10 o più esemplari. Vedrete che formeranno un gruppo abbastanza unito e si mostreranno molto più belli se allevati in buon numero.
Gruppo di 12 Corydoras aeneus, bronze cory, in un acquario da 100 l - Video © Fisu614
18 – 27°C - per affrontare l'aumento delle temperature estive è necessario che l'acqua sia molto ben ossigenata
Gh: 5-12 - Kh: 3-10
Le specie del genere Corydoras sono onnivore, in natura si alimentano con vermi, crostacei, insetti e vegetali.
In acquario accettano di buon grado ogni tipo di cibo, da quello vivo al mangime secco, in granuli o pastiglie. Nutrirle con una dieta variata garantirà condizioni ottimali di salute e colorazione.
L'importante è che il cibo affondi in fretta e arrivi alla loro portata prima che se lo mangino gli altri abitanti dell'acquario: bisogna sempre controllare che tutti i pesci mangino la giusta razione di cibo!
Nonostante questi pesci come quasi tutti i pesci da fondo siano comprati come pesci pulitori, non si nutrono di avanzi, ma hanno bisogno di una dieta varia e abbondante per sopravvivere.
Una delle principali cause di morte dei pesci da fondo nelle vasche degli "acquariofili" è il denutrimento, gli stenti, muoiono letteralmente di fame, perché si pensa erroneamente che possano bastargli quelle poche briciole che avanzano gli altri pesci... o addirittura ci sono persone che pensano si mangino gli escrementi!
In realtà hanno bisogno di mangiare esattamente come tutti gli altri abitanti dell'acquario!
Come acquariofili siamo responsabili della vita degli animali che alleviamo, e dobbiamo assicurarci che ognuno riceva la giusta razione del cibo appropriato.
In nessun caso bisogna aspettarsi che sopravvivano solo grazie agli 'avanzi' degli altri abitanti dell'acquario, o si può fare affidamento su di loro per la 'pulizia' dell'acquario.
Un gruppo di Corydoras aeneus albini mentre mangiano una pastiglia vegetale - Foto © Gabriel Resende Veiga (Wikimedia)
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I maschi sono più piccoli (fino a 6,5 cm) e più snelli. Le femmine sono più tozze, più grandi (fino a 7,5 cm) ed hanno la pancia molto più grossa, specialmente se osservate da sotto.
Una coppia di Corydoras aeneus adulti (femmina in alto) - Foto © Unimati.dk (Seriouslyfish.com)
I Corydoras aeneus hanno il comportamento riproduttivo comune alle specie di Corydoras. E' meglio riprodurre i cory in gruppo, utilizzando un rapporto di almeno 2 maschi per ogni femmina; alcuni allevatori segnalano un maggiore successo con specie difficili, quando viene aumentato il rapporto tra maschi e femmine.
Il gruppo da riproduzione deve essere trasferito in un acquario di deposizione, è già sufficiente una vasca lunga circa 45-50 cm. Condizionare i pesci alimentandoli con molto cibo vivo o congelato, come chironomus e artemia. Quando le femmine sono visibilmente piene di uova, eseguire un grosso (50-70%) cambio con acqua più fredda di circa 5°C di quella in acquario, aumentando nel contempo l'ossigenazione e la corrente d'acqua all'interno della vasca, simulando in questo modo l'arrivo della stagione delle piogge, il loro periodo riproduttivo in natura. Questo va fatto naturalmente abbastanza lentamente, nel giro di un'ora o due, e potrebbe essere necessario ripeterlo per più giorni, fino a che i pesci non depongono.
Vale la pena a questo punto annotare un paio di note sulla riproduzione in generale dei Corydoras,. Molte specie sono riproduttori stagionali, che si riproducono durante la stagione umida nei loro paesi d'origine. Questa si verifica nello stesso periodo dell'anno in cui in Europa è inverno, quindi se i tentativi di riproduzione effettuati in estate non riescono, può valere la pena aspettare fino all'inverno prima di riprovare.
Inoltre, possono essere necessari diversi anni per talune specie prima di diventare sessualmente mature, quindi siate pazienti.
Infine, a volte possono essere necessarie diverse tattiche, come ad esempio i tempi in cui effettuare i cambi d'acqua, il livello di ossigenazione, ecc. Se continuate a non avere alcuna fortuna, non abbiate paura di provare diversi approcci.
Quando i pesci entrano in modalità di riproduzione, diventano molto più attivi. Una buona indicazione di ciò è che i pesci iniziano a nuotare su e giù lungo la parte anteriore del vetro senza sosta. I maschi cominceranno a inseguire le femmine fino all'inizio della deposizione. I Corydoras adottano una posizione di deposizione delle uova a forma di T: usando una delle sue pinne pettorali, il maschio stringe al suo fianco la femmina per i barbigli e feconda un piccolo grappolo di uova racchiuse all'interno di una sacca protettiva formata dalle pinne pelviche della femmina. Le uova adesive vengono poi deposte su piante o sulle pareti dell'acquario; questo processo viene ripetuto più volte, fino a quando sono state fissate tutte le uova.
Anche se le uova sono normalmente depositate sul vetro dell'acquario, si consiglia di fornire alternative come piante a foglia fine (muschio di Giava) o mop da deposizione. Una volta completata la deposizione, si possono lasciare i genitori con le uova se ben nutriti, ma alcuni allevatori preferiscono rimuovere le uova, o in alternativa i genitori, per evitare ogni tentazione di un facile spuntino; le uova possono solitamente essere staccate e fatte scorrere delicatamente lungo il vetro con un dito. Il nuovo contenitore dovrebbe contenere la stessa acqua dell'acquario di deposizione ed essere allo stesso modo ben ossigenata. La maggior parte degli allevatori aggiungono a questo punto alcune gocce di blu di metilene, o qualche pigna di ontano, al fine di evitare che le uova sviluppino fungosi.
L'incubazione dura normalmente 3-4 giorni e una volta che gli avannotti hanno completamente assorbito il loro sacco vitellino sono in grado di accettare piccoli alimenti vivi, dapprima microworm, e in seguito nauplii di artemia, ecc.
Non sono gli avannotti più facili da far crescere, richiedono un'eccellente qualità dell'acqua, ma sembrano meno suscettibili ai disturbi se allevati con un sottile strato di sabbia piuttosto che a fondo nudo.
Mantenere una buona qualità dell'acqua è fondamentale per far sopravvivere un buon numero di cory, per cui è necessario garantire regolari cambi d'acqua, facendo ovviamente attenzione a non sifonare via eventuali avannotti.
Deposizione 'di gruppo' di Corydoras aeneus albini - Foto © Docmarius (Wikimedia)
Schiusa delle uova di Corydoras aeneus in acquario - Video © 56Nawre
Taxa principali
Una specie di cory del Rio Negro, dalla livrea simile a molti altri cory
Nella variante albina sono tra i pesci d'acquario più diffusi, ma anche spesso identificati erroneamente, maltrattati da chi li compra solo come "spazzini", e purtroppo spesso colorati artificialmente
Specie di Cory abbastanza diffusa, ma spesso confusa con specie simili
Una delle specie di cory più comune da trovare in commercio, anch'essa confusa con altre dall'aspetto simile
Conosciuto in passato come Brochis britskii, come tutti i cory è onnivoro e in nessun caso deve essere inserito solo per 'pulire' l'acquario.
Specie che si trova difficilmente in commercio, le cui popolazioni si trovano in natura vicino a quelle di Otocinclus mimulus, che ne imitano la livrea per confondere i predatori
Specie di Corydoras piuttosto rara da trovare in commercio, e la cui riproduzione può essere una sfida difficile da vincere.
Una tra le specie più piccole di Cory, in realtà Corydoras habrosus è adatto ad acquari piccoli ma non ai nano-acquari, anche perchè va allevato in folti branchi. Più sono e meglio stanno :)
Non facilissimo da trovare in commercio, a differenza della maggior parte dei Cory tende a nuotare a mezz'acqua e trascorre gran parte del suo tempo lontano dal substrato
Una specie esportata raramente, confusa spesso con Corydoras trilineatus
Conosciuto in passato come Brochis multiradiatus, è onnivoro e in nessun caso deve essere tenuto a sopravvivere solo grazie agli 'avanzi' degli altri abitanti dell'acquario o inserito solo per 'pulire' l'acquario.
Chiamato 'cory blu', è una piccola specie di cory adatta a molti acquari di comunità
Tra le specie di Corydoras più diffuse in acquariofilia, è un pesce tranquillo e pacifico, che vive in natura a temperature non superiori a 23°C
Una tra le specie più diffuse in commercio grazie alla graziosa livrea, è un cory robusto che va allevato sempre in gruppo
Tra le specie più piccole di cory, a differenza della maggior parte dei suoi congeneri, ha l'abitudine di nuotare a mezz'acqua invece che sul fondo dell'acquario.
Una tra le specie di Corydoras più diffusa negli acquari
E' una bella specie di pesce gatto corazzato, molto difficile da trovare in commercio.
Conosciuto in passato come Brochis splendens, è una delle specie degli ex Brochis più comunemente disponibile in commercio
E' tra i corydoras più facili da trovare in commercio, ed è anche uno tra i più facili da riprodurre.
Uno tra i più diffusi cory d'acquario
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su FishBase
l'esauriente scheda su Seriouslyfish.com
in italiano, la scheda molto approfondita e soprattutto con utilissimi e attendibili consigli per l'allevamento in acquario di Acquarioacquadolce.it
descrizione e foto dell'habitat naturale dove vivono questi cory
Edizione Inglese di Hans C Evers e Ingo Seidel, a cura di Hans A Baensch - libro molto dettagliato, con molte foto utili all'identificazione degli esemplari, informazioni sull'allevamento e la riproduzione in acquario delle specie, e una grande sezione dedicata alle informazioni sui vari biotopi.
Edizione tedesca di U. Glaser - Tutti i cory conosciuti sono presentati su 144 pagine con 650 fotografie a colori brillanti e un breve testo introduttivo. Oltre ai generi Aspidoras, Brochis, Corydoras, Callichthys Dianema, Hoplosternum, sono mostrate tutte le varianti, mutanti, ibridi, forme riproduttive e forme non descritte ("numeri C").
Colored Atlas of Miniature Catfish: Every Species of Corydoras, Brochis & Aspidoras
Edizione Inglese di Warren Burgess
Edizione Inglese di Sheila Hunt. PhD - Questa è una guida alla cura unica, approfondita e autorevole, scritta per gli amanti di queste bellissime specie. Con le varietà più popolari del pesce gatto Corydoras.
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
Consigli e suggerimenti generali per allevare i Corydoras nella maniera più adatta, rispettando le loro esigenze
Secondo di una serie di articoli sulle raccolte effettuate dagli autori nel loro ambiente nativo intorno al fiume Paranà, nel nord Argentina - tratto e tradotto da un articolo di Carlos & Noemi Bishop
Corydoras aeneus nel loro habitat naturale a Yaracuy, Venezuela - Foto © Ivan Mikolji
Purtroppo la barbarie di colorare artificialmente i pesci si è estesa anche a specie già di per sé colorate e belle, ma che evidentemente vendono di più con una mano di colore fluorescente.
Resoconto di una esperienza personale di riproduzione dei Corydoras aeneus, con foto passo passo della crescita dei piccoli - articolo di Giovanna Surace
Resoconto dell'esperienza di riproduzione dei Corydoras aeneus albini di Francesco Simoncelli, corredata da belle foto e soprattutto da due filmati da non perdere :-) - articolo di Francesco Simoncelli
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sull'allevamento dei Corydoras, grazie ai messaggi più interessanti di it.hobby.acquari
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