Esperienza d'allevamento dei Crossocheilus, i SAE, con descrizione del loro comportamento e delle loro caratteristiche; ricordo però che inserire dei pesci sono in funzione della loro supposta abilità di mangia-alghe è da evitare, perché i problemi potrebbero essere maggiori dei benefici.
Tratto e tradotto dall'articolo:
"S.A.E.: A Fish Worth Its Weight In Gold"
di Wlad Franco-Valias
sul sito della Calgary Aquarium Society
Crossocheilus oblongus (ex Crossocheilus siamensis) - Foto © Anette and Klaus Grønhøj
Nei fiumi del sud-est asiatico vive un pesce dall'aspetto molto comune, che la maggior parte degli acquariofili ignorerebbe del tutto se non fosse che il Dr. Baensch ha scoperto che si nutre di alghe filamentose. Infatti è considerato il migliore mangiatore di alghe disponibile. Stiamo parlando del mangia-alghe siamese (Crossocheilus siamensis), noto agli acquariofili internettiani di lingua anglosassone semplicemente come SAE (Siamese algae eater).
Wlad Franco-Valias ha incontrato per la prima volta questo pesce in un negozio quando stava allestendo il suo grande acquario di comunità (1,5 m di lunghezza) piantumato. Era la sua prima vasca amazzonica. Le piante e i pesci dovevano provenire dalla regione amazzonica o, almeno, dal Sud America. Questo in teoria. Siccome i mangia-alghe siamesi provengono dall'altra parte del mondo, non li aveva presi in considerazione, ma in seguito è stato contento che il negozio li avesse.
Infatti pochi mesi dopo ha iniziato ad incorrere in un problema familiare con gli acquari appena allestiti: le alghe. Gli sembrava di avere praticamente tutti i tipi di alghe verdi. Le Echinodorus erano coperte da un tappeto di alghe e non crescevano. Ha provato ad aumentare il numero delle piante, con risultati alterni. Il Ceratophyllum prima divenne infestante e doveva essere rimosso settimanalmente, quindi esplose un piccolo tipo di Salvinia sulla superficie della vasca, seguito dalla lemna gigante (Spirodella polyrhiza). Queste piante a crescita rapida mantenevano le alghe sotto controllo, ma facevano anche ombra alle Echinodorus. Wlad Franco-Valias aveva bisogno di qualcosa che mangiasse le alghe, non solo competesse con loro per le sostanze nutritive.
n.d.t.: Ricordo che bisogna sempre controllare che tutti i pesci mangino a sufficienza, non aspettarsi che possano sopravvivere solo con le alghe dell'acquario...
Come parte della sua collezione di pesci amazzonici aveva un paio di Rineloricaria sp., cinque Otocinclus affinis e due Peckoltia vittata, ma si avvide che non mangiavano le alghe a sufficienza. Dapprima gli Otocinclus si erano ingrassati di alghe, poi erano morti con l'aspetto emaciato (forse sono mangia-alghe selettivi). Non ha ancora scoperto cosa mangino nella sua vasca le Rineloricaria, perché sono strettamente notturne e si immobilizzano non appena si accende una luce. I Peckoltia mantenevano puliti e lucidi due pezzi di legno. In realtà sono grandi mangiatori di legno.
Alcuni soci del suo club acquariofilo gli avevano consigliato di aggiungere un paio di Ancistrus sp. parlandogli molto bene delle loro capacità di mangia-alghe. I suoi libri di riferimento concordavano, così ha vinto la sua avversione per questi pesci (trovava le setole sulla testa semplicemente rivoltanti) e ne ha preso in prestito un maschio adulto. Andando in negozio a cercare altri Ancistrus, ha trovato una vasca piena di mangia-alghe siamesi.
I mangia-alghe del genere Crossocheilus erano piuttosto piccoli, solo 3 cm di lunghezza, così ne ha comprato dieci. Il suo problema delle alghe era diventato così grave che non gli importava più che non fossero amazzonici. Ha messo i nuovi pesci in una vasca di quarantena e ha trascorso un paio d'ore a fare pulizia nell'acquario grande, rimuovendo ogni foglia coperta di alghe, pulendo i legni e i vetri. Aveva messo le foglie più coperte di alghe in un secchio d'acqua per alimentare i pesci nuovi, ed è stato il momento in cui è stato più piacevolmente sorpreso. Al mattino aveva messo qualche foglia nella vasca di quarantena, e quando era tornato dal lavoro le foglie erano immacolate! I SAE sono stati così efficienti che durante le due settimane di quarantena Wlad Franco-Valias ha quasi finito le foglie coperte di alghe.
n.d.t.: come precisato nelle schede dei Crossocheilus, possono dare più problemi che benefici, non a tutti va così bene.
Quando ha inserito gli Ancistrus e i SAE nella vasca grande, le alghe stavano facendo un lento ritorno, che si è concluso quel giorno. Il giorno dopo l'acquario era praticamente libero dalle alghe. Gli ancistrus si scelsero un grosso pezzo di legno, con molti rami cavi, e scomparvero. I Crossocheilus avevano raddoppiato le loro dimensioni in tre mesi, e dopo 11 mesi sono diventati più di 10 cm di lunghezza. Wlad Franco-Valias era stato avvisato che diventano territoriali, e ha notato che si spingono via gli uni con gli altri in alcune occasioni, ma non ha mai visto nessun combattimento reale. I pesci si mostravano invece abbastanza socievoli e stavano nella parte anteriore della vasca come se stessero al sole. Era davvero uno spettacolo vederne sette stesi sulla sabbia nella parte davanti dell'acquario, i corpi allineati con la corrente, a godersi il sole invernale.
Per spiegare ai lettori dell'articolo che aspetto hanno i SAE, Wlad Franco-Valias indica due fonti: se avete accesso a una copia di The Optimum Aquarium di Horst & Kipper, andate a pagina 125 e saltare il resto di questo paragrafo. Se avete accesso a Internet, controllate l'home page di Liisa Sarakontu, ha un buon articolo sui ciprinidi mangia-alghe con indicazioni per l'identificazione e schizzi disegnati a mano (tradotto qui: Ciprinidi mangia alghe dalla Thailandia e zone limitrofe).
I SAE sono molto simili agli Epalzeorhynchos kalopterum e fino a poco tempo fa appartenevano allo stesso genere. Nei SAE le squame sul dorso hanno un bordo scuro, il che dà ai pesci un aspetto reticolato. I SAE non hanno il riflesso ramato sopra la linea nera longitudinale come gli Epalzeorhynchos kalopterum, e a differenza loro hanno solo un paio di barbigli. La loro forma più robusta, le pinne trasparenti e il dorso reticolato rendono i SAE facili da individuare se mescolati con gli Epalzeorhynchos kalopterum.
Secondo le fonti di Franco-Valias, nessuno è mai riuscito a riprodurre i SAE in acquario. Questo per lui sembrava essere sorprendente, perché aveva notato due dei suoi SAE che si comportavano come se si stessero corteggiando. Avevano scelto una biforcazione alla base di un grosso pezzo di legno e vi erano rimasti per un paio di giorni, scacciando gli altri pesci che si avvicinavano. Purtroppo non gli è stato possibile vedere l'interno della biforcazione, quindi non ha potuto verificare se ci fossero uova, o se stesse succedendo qualsiasi altra cosa. In quel momento anche due degli ancistrus si erano accoppiati e il maschio era di guardia ad una covata all'interno degli stessi legni, i due eventi potevano essere anche correlati.
Una cosa che trovava insolita è vedere come cambiava il colore dei pesci quando c'era qualche avvenimento in corso. La sua esperienza con tetra, ciclidi e betta è che i pesci si colorano molto e spiegano le pinne, per sembrare più impressionanti. I SAE invece diventano pallidi. La loro striscia nera svanisce diventando quasi dello stesso colore del corpo, si muovono e balzano in avanti in finti attacchi, senza che ne derivino lesioni o molestie ingiustificate. Di solito hanno questo comportamento due pesci fuori dal gruppo, che poi se ne vanno ognuno per conto proprio.
Per quanto riguarda il cibo, sembra che mangino qualsiasi cosa. Alghe, naturalmente, poi chironomus congelati, artemia salina congelata, fiocchi, pellets affondanti, tubifex liofilizzati, e zucchine lesse. Si nutrono regolarmente con il resto dei pesci nella vasca, a volte con troppo entusiasmo, ma le alghe sono per lo più assenti, anche in inverno, quando l'acquario prende fino a due ore di luce solare diretta sul vetro frontale. Io non credo che i SAE puliscano i vetri o i legni, sono gli ancistrus a farlo. I SAE sembrano specializzarsi con le piante, infatti capita spesso di vederli mettere la bocca sulle foglie in cerca di alghe. Ogni tanto sradicano le piante giovani durante la pulizia, e sono stati osservati mentre scavavano tane molto superficiali nella sabbia con il corpo quando vogliono riposare, ma questo era nulla se si ha familiarità con il comportamento simile dei ciclidi.
L'unica cosa spiacevole sui SAE rilevata da Wlad Franco-Valias è la difficoltà nel trovarli in vendita.
Quindi, che cosa può dire per concludere l'articolo su dei pesci che mantengono le sue Echinodorus e la sua Heteranthera zosterifolia pulite e intatte, mangiano di tutto, se la cavano bene con tetra e loricaridi, e sono divertenti con le loro buffonate? Questi pesci davvero valgono il loro peso in oro.
Testo originale in inglese © Wlad Franco-Valias
Calgary Aquarium Society
Stai pensando di comprare dei Crossocheilus?
Vai alle pagine con i pro e contro dell'allevamento dei Crossocheilus, i "mangia-alghe" siamesi
Per approfondire:
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare i Crossocheilus, per poterli allevare al meglio, o per non prenderli affatto :-)
Consigli e informazioni per allevarli nella maniera più adatta, rispettandone le esigenze
Descrizione dei più conosciuti ciprinidi venduti come mangia-aghe, con consigli per la loro esatta identificazione e per il loro allevamento - tratto e tradotto da un articolo di Neil Frank e Liisa Sarakontu
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere sull'allevamento dei Crossocheilus, grazie ai messaggi più interessanti di it.hobby.acquari
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
- Gussie, G. (1996). "Aquaria on the Internet: Part 4". The Calquarium Vol. 39 No. 3
- Horst, K & Kipper, H. (1986). The Optimum Aquarium. Aqua Documenta, Germany.
- Sarakontu, L. & Frank, N. http://www.kolumbus.fi/~w425013/
L'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris, è uno dei libri fondamentali nella biblioteca di ogni acquariofilo. Ci sono molte indicazioni in generale sull'allestimento ed il mantenimento dell'acquario, ma la parte fondamentale è costituita dalle più di 600 schede illustrative delle specie di pesci più diffuse in commercio, schede che seppure nella loro brevità riescono a dare indicazioni utilissime per il loro allevamento, mantenimento e riproduzione.
Aquarium Atlas v.1 - Aquarium Atlas v.2 - Aquarium Atlas v.3 - Aquarium Atlas v.4
Edizione inglese dell'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris. I volumi successivi al primo non mi risulta siano mai stati tradotti in italiano.
Identificazione ed elenco delle esigenze di cura principali delle varietà più popolari di pesci d'acquario d'acqua dolce
L'Aquarium Atlas Photo Index 1-5 di Baensch & Fischer è un libro, come già dice il titolo, "fotografico", che presenta le foto di più di 4000 specie d'acqua dolce e salmastra, con alcune indicazioni molto schematiche dei valori dell'acqua per l'allevamento e la riproduzione. Certamente di non grande aiuto per conoscere meglio le specie che si hanno, ma semmai per avere una panoramica delle specie appartenenti ai vari generi e famiglie e per l'identificazione delle loro caratteristiche.
Commenti
Taxa principali
Specie tra quelle vendute come "mangia-alghe siamese", rimane più piccola delle altre, ma mantiene lo stesso carattere vivace, turbolento e agitato.
E' forse la più diffusa tra le specie vendute come "mangia-alghe siamese", che si assomigliano talmente da essere scambiate l'una per l'altra, ma non sono adatte alle piccole vasche.
Tra i pesci molto simili venduti come 'mangia-alghe siamese', è considerato da alcune fonti il 'vero' Crossocheilus siamensis, ma sembra che in realtà venga esportato solo molto raramente.
Specie rara da trovare in commercio, confusa spesso con le altre specie di Crossocheilus
Grazie al disegno unico della livrea non è confondibile con le altre specie di Crossocheilus, ma viene anche lui comprato senza informarsi, con la speranza che mangi le alghe
Commenti4
Crossocheilus siamensis
Buongiorno, abito ad Anzio(RM) e nel giardino ho un laghetto di circa 1800 litri in cui vivono piante galleggianti, pesci rossi ed alcune carpe koi e stavo valutando la possibilità di inserire anche un pesce pulitore mangia alghe. Il Crossocheilus siamensis è compatibile con temperature invernali talvolta prossime allo zero ? Grazie Giuseppe
Ciao, le indicazioni sulle
La mia esperienza è per…
Grazie per aver condiviso la…
Grazie per aver condiviso la tua esperienza, questo conferma quanto scritto nelle schede dei Crossocheilus.