Descritto scientificamente solo nel 2012, non è molto diffuso in commercio e sembra molto simile a Danio choprae. A causa delle sue ridottissime dimensioni non è adatto a tutte le vasche.
Danio flagrans, BMNH 2012.7.23.1-147, paratipo adulto, esemplare non identificato; Myanmar: Stato Kachin: Londont Chaung in Birmania. Fotografato sul campo subito dopo la cattura. Lato destro, al contrario - Foto © Ralf Britz
3,2 cm SL
Celestichthys o Danio?
Il genere Celestichthys è stato istituito da Roberts nel 2007, declassificato come sinonimo del genere Danio da Conway, Chen & Mayden nel 2008, e riconfermato come genere a sé stante e valido da Kottelat nel 2013, che lo ha utilizzato per racchiudere le specie di danio 'in miniatura'.
Successivamente però altri studiosi (Kullander 2015, Kullander & Britz 2015, Kullander et al. 2015, Zhang et al. 2016) hanno di nuovo riconvalidato il genere Danio come genere comprendente sia le specie di Brachydanio che quelle di Celestichthys, tant'è vero che nel 2016 Kullander & Norén nel descrivere una nuova specie di mini-danio, Danio htamanthinus, hanno continuato ad usare il genere Danio, ignorando Celestichthys che era invece raccomandato da Kottelat per raggruppare i mini-danio. Attualmente nel web e nella carta stampata questi ultimi sono indicati un po' Danio e un po' Celestichthys, a seconda che si prenda per buona la revisione di Kottelat o le ragioni di Kullander.
Nella loro Phylogenetic classification of extant genera of fishes of the order Cypriniformes (Teleostei: Ostariophysi), Tan & Armbruster (2018) riconoscono i membri di Danio, Celestichthys e Brachydanio come un unico genere (Danio) dopo Kullander (2015). È importante sottolineare che questo continua il riconoscimento (e quindi fornisce stabilità tassonomica) alla specie Danio rerio all'interno di Danio, che verrebbe spostata in Brachydanio se Danio fosse diviso. Ritengono che riconoscere Danio rerio in un genere diverso sarebbe problematico per quello che è diventato un importante organismo modello in biologia (McCluskey & Postlethwait 2015) e suggeriscono l'uso di sottogeneri all'interno di Danio per riconoscere questi clade.
Comunque tutto il gruppo dei Danioninae necessita di un'approfondita revisione, per cui ci saranno senz'altro ulteriori sviluppi.
La specie Danio flagrans è stata descritta solo nel 2012 e comprende piccoli pesci d'acqua dolce della famiglia dei Cyprinidae. E' raramente disponibile in acquariofilia, ed è commerciato come "Danio sp. Putao", "Danio putaoensis" o "Danio cf. choprae".
Sembra molto simile a Danio choprae e queste due specie si distinguono dagli altri danio grazie dal loro comune schema cromatico della livrea, costituito da diverse barre verticali sui fianchi, seguite da strisce postabdominali P e P+1, una distinta striscia P+2 anteriore alla pinna dorsale e strisce rosse tra le strisce mediodorsali e la striscia P+2 e tra le strisce P e P+1. Entrambe possiedono anche tubercoli ben sviluppati sugli ossicini infraorbitali.
Danio flagrans si può distinguere da Danio choprae dai seguenti caratteri: corpo più snello (22,5-26,6% SL vs 26,6-31,6% SL in Danio choprae); peduncolo caudale più lungo (20,5-24,7% SL contro 16,1-19,1% SL); base della pinna anale più corta (14,2-18,3% SL contro 19,2-23,9% SL); barbigli rostrali più lunghi (10,3-18,7% SL vs. 5,9-10,1% SL), che raggiungono oltre il margine preopercolare negli adulti (vs. non raggiungono il margine posteriore dell'orbita); barbigli mascellari più lunghi, che raggiungono la base della pinna pettorale al di sotto (rispetto al mancato raggiungimento della base della pinna pettorale); linea laterale quasi sempre presente, con fino a sette squame perforate (vs. quasi sempre assente, occasionalmente fino a tre squame perforate); più vertebre contenute nel peduncolo caudale (9-10 vs 6-8); 9½-11½ raggi della pinna anale ramificata (vs. 12½-13½, raramente 11½); base della pinna anale ialina (vs. base della pinna anale scura); nessuna striscia nera nel lobo inferiore della pinna caudale (rispetto a quella normalmente presente).
Negli ultimi anni è diventato un luogo comune fare riferimento alle strisce sul corpo e sulle pinne dei Danionidae come segue:
- Striscia P: o "striscia pigmentata" è la striscia laterale centrale, scura, sul corpo che si estende nella pinna caudale in alcune specie. Le strisce sopra di essa sono numerate P+1, P+2, ecc. mentre quelle sotto P-1, P-2, P-3.
- Striscia A: la striscia centrale sulla pinna anale; la striscia prossimale (sopra di essa) è A+1 e la striscia distale (sotto di essa) A-1.
- Striscia D: la striscia sottomarginale della pinna dorsale.
Confronto tra Danio flagrans (Celestichthys flagrans) sopra, e Danio choprae (Celestichthys choprae) sotto - Foto © Ralf Britz
Le piccole dimensioni degli adulti sono dovute ad un processo noto come miniaturizzazione, caratterizzato da adulti sessualmente maturi con dimensioni sensibilmente ridotte, inferiori ai 20 mm SL. Tra i pesci ossei, i ciprinidi sono uno dei pochi gruppi in cui questo fenomeno si verifica ripetutamente, e tutte le specie Celestichthys, Barboides, Danionella, Microdevario, Microrasbora, Horadandia, Boraras, Paedocypris, Sawbwa rappresentano taxa miniaturizzati, insieme ad alcuni membri del genere Danio, Laubuka, Rasbora.
La struttura anatomica dei ciprinidi miniaturizzati può variare notevolmente, e ci sono due "raggruppamenti" principali con alcune specie che possiedono in una certa misura caratteristiche intermedie. Il primo gruppo contiene i pesci che anche se piccoli sono essenzialmente versioni nanizzate proporzionalmente dei loro parenti più grandi, ad esempio Barboides, Microdevario, Microrasbora, Horadandia, Boraras, Sawbwa, Sundadanio, Danio, Laubuka, Rasbora.
L'altro gruppo comprende quelli in cui lo sviluppo anatomico si ferma in un punto dove l'adulto assomiglia ancora ad una forma larvale di loro antenato più grande, come Danionella e Paedocypris. Questi ultimi sono di solito indicati come "evolutivamente troncati" o "pedomorfici". Di norma, presentano una struttura scheletrica semplificata con specifiche peculiarità morfologiche a seconda della specie, come le sporgenze dentali dei maschi di Danionella dracula.
Britz et al. (2009) ritengono che il troncamento dello sviluppo potrebbe averli favoriti 'liberando gran parte dello scheletro da vincoli di sviluppo, dissociandosi da percorsi evolutivamente collegati e creando un maggiore potenziale per cambiamenti più drammatici'.
Asia: drenaggio del fiume Mali Hka nel nord del Myanmar.
Danio flagrans è conosciuto solo da una manciata di corsi d'acqua nel drenaggio del fiume Mali Hka, sistema del fiume Ayeyarwaddy, vicino alla cittadina di Putao nell'estremo nord dello stato di Kachin, nel nord del Myanmar.
La località tipo è "Nan Hto Chaung a Putao, a circa 1 miglio dal 46° reggimento, vicino alla riseria".
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: bentopelagico, acqua dolce. Clima tropicale.
A quanto pare Danio flagrans mostra una preferenza per piccoli corsi d'acqua collinari con substrati di ghiaia e rocce di dimensioni variabili. Gli habitat nella zona di Putao sono caratterizzati da stretti corsi d'acqua con margini rocciosi e fitta vegetazione circostante. Alcuni tratti sembrano presentare acque basse e con una certa corrente, altri presentano acque più profonde e lente.
Quando gli esemplari tipo sono stati raccolti nel marzo del 1998, il torrente di Nan Hto Chaung era quasi prosciugato, era solo circa 50 cm di larghezza e non conteneva altri pesci. Sfociava in un corso d'acqua più grande, il Nan Hto, ma lì non sono stati raccolti danio. Una seconda località, Londont Chaung, era di circa 2 m di larghezza e 1 m di profondità, con acqua fredda in rapido movimento, senza vegetazione acquatica, e un substrato di sabbia, ghiaia, rocce e legni. La temperatura dell'acqua era 16,7°C, pH 8,2 e conducibilità 93 mS/cm. Anche un terzo sito conteneva acqua fresca e corrente, e mancava la vegetazione acquatica, ma era fino a 4 m di larghezza e 2 m di profondità con zone in rapido movimento interrotte da pozze con corrente più lenta. I parametri qui erano temperatura 17°C, pH 7,77 e conducibilità 55 mS/cm.
Dimensioni minime dell'acquario: 80x30x40h cm di lunghezza, perché vanno allevati in branco, non meno di 8-10 esemplari, e sono molto attivi.
Sembrano particolarmente a loro agio in un allestimento fortemente piantumato, con un substrato scuro, e possono apparire più pallidi e scialbi in allestimenti scarsamente arredati.
Il consiglio migliore è di allevarli in un allestimento progettato per assomigliare ad un fiume o torrente che scorre, con un substrato di ghiaia e rocce di dimensioni variabili e alcuni grandi massi erosi dall'acqua.
L'acqua dovrebbe essere ben ossigenata, con una certa corrente, anche se dovrebbero essere evitate le condizioni di tipo torrentizio di un vero e proprio fiume-acquario, poiché i piccoli danioninae tendono ad occupare tratti più calmi e zone marginali in natura.
Si possono aggiungere radici, rami e piante acquatiche, generi resistenti come Microsorum, Bolbitis o Anubias sono l'ideale, dal momento che possono essere fatte crescere attaccate agli arredi.
L'acquario deve avere un coperchio ben aderente in quanto i membri di questo genere sono ottimi saltatori e possono passare attraverso fessure sorprendentemente piccole.
Comportamento e compatibilità: generalmente molto tranquillo, il che lo rende un abitante ideale delle vasche di comunità ben arredate. Dal momento che non pone particolari esigenze in termini di chimica dell'acqua, può essere abbinato con molti dei pesci più popolari in acquariofilia, tra cui altri piccoli ciprinidi e tetra, livebearer, pesci arcobaleno, labirintidi, pesci gatto, cobitidi e botia.
Potrebbe essere un progetto interessante anche un acquario di comunità basato su specie che abitano i torrenti del bacino dell'Irrawaddy/Ayeyarwady, tra cui troviamo tra gli altri Badis kyar, Acanthocobitis botia, Botia histrionica, Botia rostrata, Lepidocephalichthys berdmorei, Schistura vinciguerrae, Crossocheilus latius, Brachydanio albolineata, Pethia didi, Pethia erythromycter, Devario apogon, Rasbora daniconius.
E' una specie di branco per natura, e in realtà dovrebbe essere allevata in un gruppo di almeno 8-10 esemplari che svilupperanno una gerarchia tra di loro. Allevarli in numero decente quindi non solo contribuirà a rendere i pesci meno nervosi, ma permetterà ai pesci sottomessi di entrambi i sessi qualche tregua dal maschio alfa, che a volte può essere molto aggressivo. Non è raro vedere all'interno di un gruppo i soggetti sottomessi con le pinne morsicate, anche se questo comportamento non si estende di solito ai compagni di vasca.
16 - 24°C
Durezza: 36 – 179 ppm
In natura quasi certamente Danio flagrans preda principalmente insetti e le loro larve.
In acquario in genere accetta la maggior parte dei cibi/mangimi senza problemi di sorta. Come alimento di base può essere utilizzato un mangime secco di buona qualità, ma dovrebbe essere integrato con pasti regolari costituiti da piccolo cibo vivo e/o congelato, come Chironomus, Daphnia, Artemia, ecc, per una migliore colorazione e un buon condizionamento riproduttivo.
Stai pensando di comprarli?
Vai alla pagina con i pro e contro del loro allevamento
Le femmine sessualmente mature presentano generalmente una pancia più rotonda, sono meno colorate e un po' più grandi dei maschi. I maschi in livrea nuziale hanno i colori molto più intensi.
Femmina adulta di Danio flagrans - Foto © Rupert Collins (Seriouslyfish.com)
Femmina adulta di Danio flagrans - Foto © Rupert Collins (Seriouslyfish.com)
La riproduzione in acquario di Danio flagrans non è ancora stata descritta, ma si indica qui sotto quella della specie strettamente correlata Celestichthys choprae:
Come molti piccoli ciprinidi, questa specie depone le uova disperdendole in acqua, e non presenta alcuna cura parentale. Quando i pesci sono in buone condizioni si riproducono spesso, e in un acquario maturo e densamente piantumato è possibile che possano comparire senza alcun intervento umano un piccolo numero di avannotti tra le piante. Se si desidera aumentare il numero degli avannotti è necessario però un approccio leggermente più controllato.
Il gruppo degli adulti può essere condizionato insieme, ma bisognerebbe iniziare a far maturare uno o più acquari più piccoli, diciamo 10-15 litri, pieni d'acqua solo per metà. Ogni acquario dovrebbe essere illuminato molto scarsamente e la base coperta da una sorta di rete, con i buchi grandi abbastanza da consentire che le uova cadano attraverso di essa, ma abbastanza piccoli da non consentire che gli adulti le raggiungano. In alternativa anche riempire gran parte della vasca con muschio di Giava o altre piante a foglie fini può dare buoni risultati. L'acqua dovrebbe essere da leggermente acida a pH neutro, la temperatura sui 25-26°C. All'inizio può essere messo un filtro non troppo potente, posizionato in modo che il flusso sia diretto lungo la lunghezza della vasca.
Quando i pesci adulti sono in buone condizioni, e le femmine appaiono piene di uova, dovrebbero essere introdotte una o due coppie di pesci per ogni acquario predisposto come sopra. La deposizione delle uova può essere stimolata aggiungendo piccole quantità di acqua fresca ogni poche ore, in modo tale che la vasca venga gradualmente riempita, ed alimentando i pesci con piccole quantità di alimenti vivi e congelati.
La coppia dovrebbe deporre le uova la mattina seguente. Il modo più semplice e veloce per rendersene conto è semplicemente quello di guardare la pancia della femmina, in quanto se i pesci hanno deposto sarà notevolmente più snella. Gli adulti mangiano tutte le uova che trovano, e dopo un paio di giorni è meglio rimuoverli; a questo punto il filtro va sostituito con un filtro a spugna maturo, al fine di evitare che gli avannotti siano risucchiati.
L'incubazione delle uova dipendente anche dalla temperatura, ma di solito dura circa 72 ore, e i piccoli raggiungono il nuoto libero un paio di giorni più tardi. Il cibo iniziale dovrebbe essere costituito da parameci o mangime secco sufficientemente piccolo (5-50 micron di diametro), l'introduzione di naupli di artemia, microworm, ecc, andrà fatta una volta che gli avannotti saranno abbastanza grandi da accettarli.
Taxa principali
Il Pearl danio ha una colorazione perlata iridescente che dà il meglio in acquari con la luce smorzata da molte piante e fondo scuro, mentre appare pallido e sbiadito se messo in vasche spoglie.
Glowlight danio è disponibile in commercio solo dal 2003 circa, ma si è rapidamente affermato come uno dei danio più popolari in acquariofilia, per la sua straordinaria livrea e per le ridotte dimensioni.
Ha dei barbigli eccezionalmente lunghi, e nonostante la sua apparente abbondanza in natura, nel mercato acquariofilo rimane raro, e si sa poco riguardo alla sua cura in cattività.
Non facile da trovare in commercio, era considerata una specie di Microrasbora. Ha una bellissima livrea ma le ridottissime dimensioni non la rendono adatta a tutte le vasche.
Descritto scientificamente solo nel 2012, non è molto diffuso in commercio e sembra molto simile a Danio choprae. A causa delle sue ridottissime dimensioni non è adatto a tutte le vasche.
Può essere una specie difficile da trovare nei negozi, e in passato c'è stata una certa confusione sulla sua identità
E' una specie dalla livrea variabile, che si può presentare a strisce o a macchioline, on in forme intermedie tra le due.
Scoperta nell'agosto del 2006, la specie era stata assegnata prima a Microrasbora, poi a Celestichthys. Ha una splendida livrea ma se le ridottissime dimensioni non lo rendono adatto a tutte le vasche.
Una specie di 'zebrafish' dall'identità ancora non chiara.
E' uno dei pesci d'acquario più popolari, ma i continui incroci tra consanguinei hanno portato ad un peggioramento delle condizioni degli esemplari in vendita, che sviluppano spesso deformità e malattie.
E' una tra le specie di Danio di gran lunga meno conosciute ma dalla bella livrea e dal comportamento vivace tipico dei Danio
Apparso relativamente di recente in commercio, è diventato abbastanza popolare in breve tempo, per robustezza ed adattabilità.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su Fishbase
Celestichthys flagrans KULLANDER, 2012 Northern Glowlight 'Danio'
scheda completa su Seriouslyfish.com
scheda con informazioni tecniche e distribuzione in natura su GBIF-Global Biodiversity Information Facility
Description of Danio flagrans, and redescription of Danio choprae, two closely related species from the Ayeyarwaddy River drainage in northern Myanmar(Teleostei: Cyprinidae) - Sven O. Kullander 2012 (leggi tutto)
Edizione Inglese - di McClelland John D 1883
ZEBRAFISH: An Essential Owner’s Manual To The Zebra Fish Care & Management
Edizione Inglese - di REUBEN J. THOMPSON - Questo libro spiega da dove provengono i danio zebra e come prendersene cura adeguatamente, dall'allestimento dell'acquario alla cura e alle necessità alimentari, per garantire che prosperino.
Edizione Inglese - di Kyler Nicholas - In questo libro troverete tutto ciò da sapere sull'allevamento, la cura e la comprensione del comportamento e della personalità degli Zebra Danio. Dalla creazione di un habitat adatto all'alimentazione e al mantenimento della loro salute, questa guida vi fornirà le conoscenze e gli strumenti necessari per far prosperare questi bellissimi pesci.
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Conosciamo un po' meglio questi pesci da branco, belli e robusti, molto diffusi nei nostri acquari, e comunemente raggruppati sotto il termine di 'danio' o 'mini-danio'...
Description of Danio flagrans, and redescription of Danio choprae, two closely related species from the Ayeyarwaddy River drainage in northern Myanmar(Teleostei: Cyprinidae) - Sven O. Kullander 2012
Danio htamanthinus (Teleostei: Cyprinidae), a new species of miniature cyprinid fish from the Chindwin River in Myanmar - Sven O. Kullanderr & Michael Norén 2016
Commenti