Questa specie ad oggi non è ancora presente nel commercio acquariofilo, anche se è allevato da qualche appassionato privato.
Dario dayingensis, maschio - Foto © Zhou Hang
Dario dayingensis, femmina - Foto © Zhou Hang
2.5 cm SL (femmina 2.1 cm SL)
La specie Dario dayingensis ad oggi non è ancora presente nel commercio acquariofilo, anche se è stato allevato da un po' di appassionati privati. Era già conosciuto già alcuni anni prima della descrizione scientifica e identificato come Badis dario (in quanto al momento era noto Dario dario), ma in realtà è molto più vicino a Dario hysginon. Può essere distinto da Dario hysginon dal possesso di 24-25 squame nella linea laterale (vs 23, raramente 22 o 24), di solito 9½ squame in linea trasversale (vs. 8½), solitamente 26 vertebre (vs. 25), e la mascella superiore contenente denti palatini (vs assenza di denti palatini).
Il genere Dario attualmente contiene 6 specie scientificamente descritte, di cui quattro sono considerate specie in miniatura poiché non superare i 26 mm di lunghezza standard (SL). La sesta specie, Dario urops, non solo cresce di più, arrivando ad almeno 28 mm SL, ma si trova nel sud-ovest dell'India, mentre gli altri sono nativi del Brahmaputra, Meghna, e dei sistemi fluviali Ayeyarwaddy nel nord dell'India, Myanmar, e Cina sud-occidentale, il che solleva questioni interessanti per quanto riguarda la loro biogeografia. Inoltre, Dario urops manca di alcuni caratteri diagnostici degli altri Dario, e quindi potrebbe rappresentare un gruppo a parte rispetto ad altri membri del genere, anche se questa ipotesi deve ancora essere verificata.
Prima del 2002 la famiglia Badidae comprendeva solo cinque specie, di cui solo Badis badis e, in misura minore, Badis dario (denominato Badis bengalensis da alcune fonti) erano popolari in acquariofilia. Un ampio documento di revisione di Kullander e Britz pubblicato quell'anno ha portato invece alla descrizione di non meno di dieci nuove specie, insieme al nuovo genere Dario in cui è stato spostata e designata specie tipo Badis dario. Il genere Dario attualmente contiene 6 membri, che sono facilmente distinguibili da quelli dei Badis per le ridotte dimensioni degli adulti (di solito meno di 2.5 cm), la colorazione prevalentemente rossa, primi raggi delle pinne dorsali/pettorali estesi nei maschi, taglio dritto (vs. arrotondato) della pinna caudale, mancanza di linea laterale visibile e comportamento dei genitori meno coinvolti nella cura della prole.
I Badidae sono stati storicamente considerati membri della famiglia Nandidae o Pristolepididae e solo nel 1968 Barlow ha proposto un gruppo separato per loro. Condividono alcune caratteristiche con gli Anabantoidei, Nandidae e Channidae; in particolare per ciò che riguarda gli acquariofili, l'abbraccio tipico durante la deposizione delle uova in cui il maschio avvolge il corpo intorno a quello della femmina. Studi più recenti hanno concluso che questa procedura è un antico tratto ereditato da un antenato comune a tutte queste famiglie.
Nel documento di revisione del 2002 è stato dedotto che tutte le specie di Badis, Dario e Nandus condividono un carattere unico, una spina biforcuta sulla penultima vertebra della colonna vertebrale, e gli autori ipotizzano che questo possa rappresentare la prova della monofilia di questo gruppo. Propongono inoltre che la famiglia Nandidae venga limitata all'inclusione solo delle specie del genere Nandus, mentre gli altri generi (Polycentrus, Monocirrhus, Afronandus, Polycentropsis) vengano raggruppati nella famiglia Polycentridae. Seguendo questo sistema, le famiglie Nandidae e Badidae verrebbero separate solo da differenze nella morfologia e nella struttura delle uova, sebbene le relazioni filogenetiche tra loro sono ancora completamente da studiare.
La loro stretta correlazione con il gruppo dei labirintidi ha portato alla loro inclusione nell'ordine Anabantiformes. Tuttavia, la 5a edizione di Fishes of the World classifica la famiglia come sister-taxa degli Anabantiformes, insieme ai Nandidae e ai Pristolepididae in un clade anonimo e non classificato ma monofiletico che è un sister-taxa di Ovalentaria all'interno del più ampio clade Percomorpha.
- Specie territoriale
- Specie che rimane piccola, max 2,5 cm di lunghezza, non adatta alla maggior parte degli acquari di comunità
- Specie predatoria, può predare uova/avannotti
- Specie che spesso non accetta il mangime secco
- Specie in genere non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Bacino dell’Irrawadi nello Yunnan meridionale, in Cina.
La località tipo di Dario dayingensis è 'Piccolo torrente affluente del fiume Da Ying Jiang, estremità a monte del villaggio di Bing Han Cun, città di Jiu Cheng, 24°45’50″N, 98°8’54″E, drenaggio del fiume Irrawaddy, contea di Ying Jiang, Provincia di Yunnan, Cina', ed è stato raccolto anche nella contea di Tenchong leggermente più a nord.
Il Daying è un importante affluente del sistema fluviale Irrawaddy / Ayeyarwady.

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: bentopelagico; acqua dolce; clima: subtropicale.
La località tipo di Dario dayingensis è un piccolo corso d'acqua (~ 2 m di larghezza), bassa (<30 cm), che attraversa terreni agricoli a poco più di 900 m slm. L'acqua scorre abbastanza rapidamente su un substrato di rocce, sabbia, lettiera e fango, e dalle foto sembra che la vegetazione marginale fornisca un certo grado di copertura, con Dario dayingensis tendente a riunirsi tra la vegetazione ripariale sommersa.
L'olotipo è stato raccolto nel 1995 e in quel momento si trovava a fianco di Lepidocephalichthys berdmorei, Devario apogon, Channa gachua, più i ciprinidi introdotti Rhodeus sinensis e Abbottina rivularis e il poecilide Gambusia holbrooki. Oltre a queste specie, nel 2006 sono stati raccolti nella stessa località un barbus non identificato e le specie non-native Monopterus albus e Oreochromis mossambicus (tilapia). Grazie a Zhou Hang per le foto e la descrizione.
Località tipo di Dario dayingensis, nella provincia di Yunnan, nella Cina sudoccidentale - Foto © Zhou Hang
Dimensioni minime dell'acquario: 45x30x35h cm per una coppia o un maschio con 2-3 femmine.
L'ideale è allevarlo in un allestimento ben strutturato con un sacco di copertura e ripari. E' preferibile un substrato di morbida sabbia, anche se è accettabile della ghiaia fine, mentre le piante ideali sono le Cryptocoryne sp. o quelle che possono essere coltivate attaccate agli arredi, come Microsorum, Anubias, o le specie di Taxiphyllum. Quest'ultimo è particolarmente utile in quanto è anche un ideale substrato di deposizione delle uova. Per allevare più maschi ci vuole un'area di base più grande, sono molto territoriali e molto aggressivi l'uno con l'altro. Per essere tranquilli e mostrare il loro naturale comportamento devono essere previsti molti ripari e rifugi, possono essere utilizzati legni, radici, sassi, piante galleggianti e lettiera di foglie. Preferiscono stare vicino al fondo.
L'acquario dovrebbe essere anche ben coperto, perché non è raro che nel corso delle scaramucce uno dei due contendenti cerchi la fuga saltando via dalla vasca.
Comportamento e compatibilità: Vista la loro rarità in commercio, chi ha la fortuna di ottenere degli esemplari di Dario dayingensis dovrebbero allevarli rigorosamente da soli, in un acquario monospecifico, cercando di portarli alla riproduzione. Non è una specie gregaria, e i maschi possono essere molto aggressivi tra di loro, soprattutto in acquari piccoli. In un ambiente più spazioso può convivere anche un gruppo con diversi maschi, a condizione che vi sia abbastanza spazio per cui ogni maschio possa stabilire un proprio territorio, e moltissimi arredi/piante che spezzino le linee visuali. Il posizionamento accurato di grotte e di elementi che aiutino a stabilire dei confini può aiutare moltissimo in questo senso, quindi ad esempio non siate tentati di raggruppare tutti i siti di riproduzione disponibili in una sola zona della vasca.
Se avete intenzione di inserirli in un acquario di comunità, i compagni di vasca devono essere scelti con cura. Non vanno inseriti ovviamente con pesci molto più grandi che potrebbero mangiarli, ma essendo lento nei movimenti e avendo un carattere ritroso, si farà facilmente intimidire e perderà la competizione alimentare se abbinato con compagni di vasca più grandi o più chiassosi. Potrebbero essere una buona scelta un branchetto di ciprinidi piccoli e pacifici, come Microdevario, Boraras, Trigonostigma, o le specie più piccole di Rasbora, che potrebbero fungere anche da pesci rassicuranti.
In natura è soggetto a variazioni di temperatura stagionali, e sta bene in un intervallo dai 15 ai 25°C; per brevi periodi può tollerare valori ancora più estremi. Può essere quindi allevato senza termoriscaldatore tutto l'anno, ma solo in case che d'inverno vengono normalmente riscaldate, non può sopportare le nostre temperature invernali all'esterno. Temperature verso l'estremità superiore di questo intervallo stimolano l'attività riproduttiva.
Durezza: 18 - 90 ppm
Le specie di Dario sono micropredatrici, in natura si nutrono di piccoli crostacei acquatici, vermi, larve di insetto e altro zooplancton.
In cattività dovrebbero essere offerto cibo vivo o congelato di piccole dimensioni, come naupli di Artemia, Daphnia, Grindal, microworm.
Molti esemplari rifiutano completamente il mangime secco, a volte si possono abituare con molta difficoltà, ma non è detto che ci si riesca; oltretutto il mangime secco da solo non può costituire la sua dieta, va comunque integrato con aggiunte di cibo vivo o congelato perché si mantengano in salute e mostrino la splendida colorazione.
Sono timidi e lenti nel mangiare (occhio ai coinquilini) ed è anche importante ricordare che tutte le specie della famiglia Badidae possono avere problemi di obesità e diventano più suscettibili alle malattie, quando vengono alimentate con chironomus e/o tubifex, quindi devono essere omessi dalla loro dieta.
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Le femmine sono più piccole, meno colorate (non hanno la colorazione blu o rossa sui fianchi e solo qualche barra indistinta, o niente del tutto) e sono più corte e più tozze dei maschi. Inoltre i maschi maturi sviluppano delle estensioni sulle pinne pelviche, dorsale e anali.
Le specie di Dario depongono su substrato e formano coppie temporanee.
Quando entrano nel periodo riproduttivo i maschi intensificano la colorazione della livrea e a fare parate davanti alla femmina per diversi giorni. Il maschio ha un approccio non aggressivo verso la femmina, sembra quasi "invitarla" al centro del suo territorio, e se lei è pronta a deporre lo seguirà. L'atto della deposizione dura solo pochi secondi, e le uova vengono sparse in modo casuale sulla parte inferiore di una superficie solida come la foglia di una pianta.
Dopo la deposizione delle uova la femmina viene cacciata e il maschio si assume la responsabilità esclusiva della difesa del territorio e della cura delle uova.
Se si vuole massimizzare il numero di avannotti da crescere questo è il momento di rimuovere il supporto dove sono state deposte le uova e collocarlo in un contenitore contenente acqua della vasca di deposizione delle uova, in quanto una volta schiuse le uova gli avannotti saranno predati dai genitori.
Il periodo di incubazione dovrebbe durare 2-3 giorni, dopo di che gli avannotti possono richiedere fino a una settimana per assorbire completamente il sacco vitellino. Sono davvero molto piccoli e dovranno essere alimentati con infusori fino a che non saranno abbastanza grandi da accettare microworm, naupli di Artemia, e simili.
Taxa principali
E' una scelta sempre più popolare per i piccoli acquari, anche se la sua territorialità e il temperamento aggressivo non lo rendono adatto a vasche troppo piccole.
Questa specie ad oggi non è ancora presente nel commercio acquariofilo, anche se è allevato da qualche appassionato privato.
Una nuova specie di Dario, descritta scientificamente solo nel 2015, molto difficile da trovare in commercio.
Questa piccola specie si trova sporadicamente in commercio con svariati nomi comuni, e dopo Dario dario è la seconda più piccola specie del genere.
Prima della sua descrizione scientifica, era chiamato Dario sp. "Jaintia Hills" o Dario sp. "Bangladesh", ed è abbastanza raro da trovare in commercio.
Chiamato anche Dario sp. "pyjamas", è stato ufficialmente riconosciuto come una forma di colore di Dario hysginon, ma molte fonti continuano a considerarlo a sé stante.
Questa specie non è ancora entrata nel commercio acquariofilo, ma ne sono stati allevati diversi esemplari da un gruppo di acquariofili privati.
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su FishBase
la scheda completa su Seriouslyfish.com
scheda con informazioni tecniche e distribuzione in natura su GBIF-Global Biodiversity Information Facility
Collegamenti & Legenda
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Diversi esemplari di Dario dayingensis di entrambi i sessi - Foto © Zhou Hang
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