Come avviene la riproduzione in acquario dei Dario dario e come riuscire a far crescere gli avannotti: descrizione del loro comportamento riproduttivo mettendone in evidenza somiglianze e differenze con quello dei Badis
Coppia di Dario dario, la femmina è a destra, dalla colorazione molto più scialba - Foto © Nonn Panitvong (Siamensis.org)
Il comportamento riproduttivo dei Badis badis e dei Dario dario è molto interessante, e costituisce una fonte di studi da parte degli etologi, per la sua complessità, specie nell'ambito riproduttivo. Nei due diversi generi ci sono sia somiglianze che differenze, a volte molto accentuate, che cercherò di sottolineare.
Dimorfismo sessuale
Il dimorfismo sessuale è molto evidente, la femmina è molto meno colorata del maschio, ha un colore tendente dal grigio al marroncino-beige, come si può vedere dall'immagine qui sopra
L'abbraccio riproduttivo dei Dario dario è tipico dei Badidae e simile a quello degli anabantoidei (vedi tutto...) - Foto © Charles König (SeriouslyFish.com)
Accoppiamento
Nel periodo riproduttivo i colori del maschio di Dario dario si intensificano, diventando di un rosso veramente brillante, e inizia ad esibirsi in parate davanti alla femmina, spiegando le pinne, punzecchiandola sui fianchi, inseguendola per brevi tratti, ma con meno "violenza" rispetto ai Badis.
I Dario dario non depongono in caverne, come i loro congeneri, ma depongono sopra cespugli molto fitti, che possono essere costituiti da muschio di Giava o Riccia; in mancanza vanno benissimo anche le larghe foglie di qualche pianta, sotto le quali vengono deposte le uova.
Questo comportamento in effetti coincide con le osservazioni di mio fratello, che ha visto più volte maschio e femmina in rituali d'accoppiamento, con il maschio che dopo vari inseguimenti raggiungeva la femmina e la "abbracciava" piegando il corpo ad U intorno al corpo della compagna, sopra un bel cespuglio fitto di vegetazione, esattamente come fanno betta, trico e colisa sotto il loro nidi di bolle.
Come per i Badis, anche il maschio Dario dario staziona sopra il cespuglio dove è avvenuta la deposizione assumendosi il compito delle cure parentali, anche se sembra che i Dario siano meno attenti e le loro cure terminino prima di quelle dei Badis.
Crescita degli avannotti
In genere le uova schiudono dopo circa tre-cinque giorni, anche in relazione alla temperatura d'allevamento; il problema principale per la crescita degli avannotti è costituito dalle loro microscopiche dimensioni.
Mentre nei primi giorni di vita i piccoli Badis badis sono accuditi dal papà, i piccolissimi avannotti dei Dario dario trovano probabilmente un ottimo rifugio tra il muschio di Giava, che se l'ammasso è molto folto può anche racchiudere potenziali alimenti per i primi giorni di vita.
Gli avannotti sono molto piccoli, per cui l'alimentazione dei primi giorni deve essere costituita da infusori, parameci, e da tutte le minuscole creaturine che si sviluppano tra il muschio e tra le alghe.
Dopo 5-6 giorni si può passare ai naupli d'artemia appena schiusi e a microworm; dopo un mesetto sono in grado di mangiare piccoli tubifex e chironomus.
Crescono comunque molto lentamente.
Vi riporto un messaggio tratto dalla ML dei Labirintidi, in cui per affinità si parla anche dei Badidae, molto interessante per quanto riguarda la riproduzione e la crescita degli avannotti di Dario dario:
Appunti su Dario dario (Badis bengalensis)
di Stefano Valdesalici, traduzione dall'inglese di Gabriele Gallareto
Il miglior metodo per mantenere i Dario dario è a gruppetti di 2 o 3 coppie in una vasca di 60*30*30 centimetri (si può anche avere successo con 40*25*25cm o addirittura un trio in 40*15*20cm ).
È molto importante che la vasca sia densamente piantumata, in special modo consigliamo dei muschi (Vesicularia sp. o Fontinalis sp. ad esempio). I pesci non dovrebbero essere in contatto visivo se non per brevi istanti, se non si hanno abbastanza piante è probabile che un pesce perda la propria colorazione a causa dello stress; in tal caso il pesce va separato immediatamente, in caso contrario con ogni probabilità morirà.
I valori fisico-chimici dell'acqua dovrebbero essere 18-24C° con circa 7Ph e 7-18 DGh.
La deposizione avviene sulle piante (Vesicularia sp. ed Anubias barteri var. nana), non è necessaria l'aggiunta di alcuna "grotta" o altra cavità.
Dalla deposizione alla schiusa non sappiamo con certezza quanto tempo passi pensiamo 3 giorni ma è comunque difficilissimo rinvenire le minuscole uova fra le piante.
Le larve sono minuscole (100µm) ed possibile catturarle con maggior facilità durante i cambi dell'acqua; vanno piazzate in una vasca separata con molte piante ed uno strato di fondo. Gli avannotti andrebbero nutriti per le prime due settimane con mangimi liquidi commerciali per poi passare ai naupli d'artemia.
Dopo circa 6 mesi d'accrescimento i pesci raggiungono la maturità sessuale ed una taglia di circa 25mm.
Nei primi tentavi è stata usata una vaschetta da due litri per 5-10 larve, non vi è stato alcun cambio d'acqua fino a quando gli avannotti sono stati in grado di predare i naupli d'artemia, dopodichè si attende ancora qualche giorno per spostarli in una vasca più capiente.
Attualmente viene usato il seguente metodo: si pongono tutte le larve che si riescono a catturare nel giro di due settimane in un acquario di 60*30*30cm attrezzato con riscaldatore ed un filtro ad aria (assolutamente da evitare una pompa elettromagnetica che risucchierebbe le nostre larve), la vasca è densamente piantumata ma senza ghiaietto o sabbia sul fondo, come nel metodo precedente l'acqua non viene cambiata per le prime 2 settimane, viene aggiunto mangime liquido bigiornalmente in ragione di 1-2 gocce per ogni avannotto. Si è provato anche con infusori (paramecium sp.) ma i risultati sono stati inferiori rispetto al mangime liquido commerciale, stessa cosa dicasi per l'uso di rotiferi.
Se vi accontentate di un esiguo numero di giovani è sufficiente che la vasca sia ricca di piante come nascondigli, che sia di adeguate dimensioni (40*25*25cm per una coppia) e che venga somministrato abbastanza cibo vivo agli adulti da distoglierli dal predare larve e avannotti.
Per i primi giorni gli avannotti si nutriranno dei microrganismi presenti in vasca, quando noterete la presenza degli avannotti vanno somministrati naupli d'artemia di cui si ciberanno anche gli adulti.
Per approfondire:
Come avviene la riproduzione in acquario dei Badis badis e come riuscire a far crescere gli avannotti
Allevamento dei Badis badis in un acquario ben piantumato, dove sorprendono l'autore quando si accorge che si sono riprodotti - tratto e tradotto da un articolo di Robin Engelkin
Racconto di un'esperienza di riproduzione dei Badis badis, avvenuta "casualmente", senza averla cercata appositamente - tratto e tradotto da un articolo di Don Kinyon
Sintetico articolo sull'allevamento e la riproduzione dei Badis badis. Al contrario di Robin Engelking, l'autore raccomanda di non allevarli con pesci lenti e tranquilli - tratto e tradotto da un articolo di M. J. Parry
Articolo esauriente, con belle foto, sull'allevamento e la riproduzione dei Dario dario, ex Badis bengalensis, in un acquario a loro dedicato - tratto e tradotto da un articolo di Arthit Prasartkul
Registrazione e analisi dei comportamenti dei Badis badis durante il ciclo riproduttivo, dagli sbadigli alla ventilazione delle uova - tratto e tradotto da un articolo di George W. Barlow
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
lunghissima ed esauriente scheda sui Dario, con molte informazioni sulla riproduzione
Articolo di Maddy Hargrove su Tropical Fish Magazine. Le informazioni tassonomiche sono ormai datate ma le indicazioni sulla riproduzione sono sempre valide.
L'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris, è uno dei libri fondamentali nella biblioteca di ogni acquariofilo. Ci sono molte indicazioni in generale sull'allestimento ed il mantenimento dell'acquario, ma la parte fondamentale è costituita dalle più di 600 schede illustrative delle specie di pesci più diffuse in commercio, schede che seppure nella loro brevità riescono a dare indicazioni utilissime per il loro allevamento, mantenimento e riproduzione.
Aquarium Atlas v.1 - Aquarium Atlas v.2 - Aquarium Atlas v.3 - Aquarium Atlas v.4
Edizione inglese dell'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris. I volumi successivi al primo non mi risulta siano mai stati tradotti in italiano.
Identificazione ed elenco delle esigenze di cura principali delle varietà più popolari di pesci d'acquario d'acqua dolce
L'Aquarium Atlas Photo Index 1-5 di Baensch & Fischer è un libro, come già dice il titolo, "fotografico", che presenta le foto di più di 4000 specie d'acqua dolce e salmastra, con alcune indicazioni molto schematiche dei valori dell'acqua per l'allevamento e la riproduzione. Certamente di non grande aiuto per conoscere meglio le specie che si hanno, ma semmai per avere una panoramica delle specie appartenenti ai vari generi e famiglie e per l'identificazione delle loro caratteristiche.
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Taxa principali
E' una scelta sempre più popolare per i piccoli acquari, anche se la sua territorialità e il temperamento aggressivo non lo rendono adatto a vasche troppo piccole.
Questa specie ad oggi non è ancora presente nel commercio acquariofilo, anche se è allevato da qualche appassionato privato.
Una nuova specie di Dario, descritta scientificamente solo nel 2015, molto difficile da trovare in commercio.
Questa piccola specie si trova sporadicamente in commercio con svariati nomi comuni, e dopo Dario dario è la seconda più piccola specie del genere.
Prima della sua descrizione scientifica, era chiamato Dario sp. "Jaintia Hills" o Dario sp. "Bangladesh", ed è abbastanza raro da trovare in commercio.
Chiamato anche Dario sp. "pyjamas", è stato ufficialmente riconosciuto come una forma di colore di Dario hysginon, ma molte fonti continuano a considerarlo a sé stante.
Questa specie non è ancora entrata nel commercio acquariofilo, ma ne sono stati allevati diversi esemplari da un gruppo di acquariofili privati.
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