Questa specie non è ancora entrata nel commercio acquariofilo, ma ne sono stati allevati diversi esemplari da un gruppo di acquariofili privati.
Dario urops - Foto © Beta Mahatvaraj
2.4 cm SL
La specie Dario urops non è ancora entrata nel commercio acquariofilo, ma è allevata da un gruppo di acquariofili privati. Sebbene descritto scientificamente solo nel 2012, era stato raccolto per la prima raccolta già nella seconda metà del XIX secolo, con Day (1875-1878) che menziona la presenza di Badis dario in "Wynaad" e la sua presenza "lungo il Ghats occidentale" (la catena di montagne nel sud-ovest dell'India). Dopo la scoperta di Dario urops, ma prima della pubblicazione della sua descrizione, il principale autore Dr. Ralf Britz aveva cercato il materiale di Day presso il Museo di Storia Naturale e si era imbattuto in due lotti etichettati come Badis dario da "Wynaad", che si erano rivelati essere conspecifici con la nuova specie.
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Pro e contro del loro allevamento
Dario urops può essere distinto dai congeneri dai seguenti caratteri: presenza di una macchia nera visibile sul peduncolo caudale (vs assenza), presenza di una striscia suborbitale orizzontale (vs assenza in tutte le altre specie di Dario); lobi anteriori della pinna dorsale che nei maschi non vanno oltre le spine della pinna (vs. estensione ben al di là delle spine); possesso di 14 + 14-15 = 28-29 vertebre (vs. 11-13 + 12-14 = 24-27). Può anche essere distinto da Dario dario e Dario hysginon in quanto non presenta una striscia scura sul margine anteriore della pinna pelvica, e da Dario dario in quanto non presenta barre verticali sui fianchi.
Il genere Dario attualmente contiene 6 specie scientificamente descritte, di cui 5 sono considerate specie in miniatura poiché non superare i 26 mm di lunghezza standard (SL). La sesta specie, Dario urops, non solo cresce di più, arrivando ad almeno 28 mm SL, ma si trova nel sud-ovest dell'India, mentre gli altri sono nativi del Brahmaputra, Meghna, e dei sistemi fluviali Ayeyarwaddy nel nord dell'India, Myanmar, e Cina sud-occidentale, il che solleva questioni interessanti per quanto riguarda la loro biogeografia. Inoltre, Dario urops manca di alcuni caratteri diagnostici degli altri Dario, e quindi potrebbe rappresentare un gruppo a parte rispetto ad altri membri del genere, anche se questa ipotesi deve ancora essere verificata.
Dario urops - Foto © Hayath (IndianAquariumHobbyist.com)
Prima del 2002 la famiglia Badidae comprendeva solo cinque specie, di cui solo Badis badis e, in misura minore, Badis dario (denominato Badis bengalensis da alcune fonti) erano popolari in acquariofilia. Un ampio documento di revisione di Kullander e Britz pubblicato quell'anno ha portato invece alla descrizione di non meno di dieci nuove specie, insieme al nuovo genere Dario in cui è stato spostata e designata specie tipo Badis dario. Il genere Dario attualmente contiene 6 membri, che sono facilmente distinguibili da quelli dei Badis per le ridotte dimensioni degli adulti (di solito meno di 2.5 cm), la colorazione prevalentemente rossa, primi raggi delle pinne dorsali/pettorali estesi nei maschi, taglio dritto (vs. arrotondato) della pinna caudale, mancanza di linea laterale visibile e comportamento dei genitori meno coinvolti nella cura della prole.
I Badidae sono stati storicamente considerati membri della famiglia Nandidae o Pristolepididae e solo nel 1968 Barlow ha proposto un gruppo separato per loro. Condividono alcune caratteristiche con gli Anabantoidei, Nandidae e Channidae; in particolare per ciò che riguarda gli acquariofili, l'abbraccio tipico durante la deposizione delle uova in cui il maschio avvolge il corpo intorno a quello della femmina. Studi più recenti hanno concluso che questa procedura è un antico tratto ereditato da un antenato comune a tutte queste famiglie.
Nel documento di revisione del 2002 è stato dedotto che tutte le specie di Badis, Dario e Nandus condividono un carattere unico, una spina biforcuta sulla penultima vertebra della colonna vertebrale, e gli autori ipotizzano che questo possa rappresentare la prova della monofilia di questo gruppo. Propongono inoltre che la famiglia Nandidae venga limitata all'inclusione solo delle specie del genere Nandus, mentre gli altri generi (Polycentrus, Monocirrhus, Afronandus, Polycentropsis) vengano raggruppati nella famiglia Polycentridae. Seguendo questo sistema, le famiglie Nandidae e Badidae verrebbero separate solo da differenze nella morfologia e nella struttura delle uova, sebbene le relazioni filogenetiche tra loro sono ancora completamente da studiare.
La loro stretta correlazione con il gruppo dei labirintidi ha portato alla loro inclusione nell'ordine Anabantiformes. Tuttavia, la 5a edizione di Fishes of the World classifica la famiglia come sister-taxa degli Anabantiformes, insieme ai Nandidae e ai Pristolepididae in un clade anonimo e non classificato ma monofiletico che è un sister-taxa di Ovalentaria all'interno del più ampio clade Percomorpha.
- Specie territoriale
- Specie che rimane piccola, max 2,5 cm di lunghezza, non adatta alla maggior parte degli acquari di comunità
- Specie predatoria, può predare uova/avannotti
- Specie in genere non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se i pesci che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Asia: fiume Barapole, tributario del fiume Valapattanam nel Karnataka meridionale e da una località non meglio specificata nel Wyanad, India.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
NOT EVALUATED (non valutato)
Ambiente: bentopelagico; acqua dolce; clima: tropicale.
Dario urops è stato trovato in un piccolo ruscello d'acqua limpida, fino a 10 m di larghezza e 2 m di profondità, con un fondo costituito da una miscela di sabbia e fango e massi più grandi. Si trova principalmente nell'intrico delle radici degli alberi che sporgono in acqua dalle rive del torrente e negli spessi strati di lettiera accumulati nelle zone di bassa corrente del torrente.
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Dario urops a Coorg, nello stato del Karnataka in India - Foto © Beta Mahatvaraj
Habitat di Dario urops nel distretto Coorg/Kodagu, stato del Karnataka, India sud-occidentale - Foto © Sadashiv Nayak (IndianAquariumHobbyist.com)
Le specie di Dario sono micropredatrici, in natura si nutrono di piccoli crostacei acquatici, vermi, larve di insetto e altro zooplancton.
In cattività dovrebbero essere offerto cibo vivo o congelato di piccole dimensioni, come naupli di Artemia, Daphnia, Grindal, microworm.
Molti esemplari rifiutano completamente il mangime secco, a volte si possono abituare con molta difficoltà, ma non è detto che ci si riesca; oltretutto il mangime secco da solo non può costituire la sua dieta, va comunque integrato con aggiunte di cibo vivo o congelato perché si mantengano in salute e mostrino la splendida colorazione.
Sono timidi e lenti nel mangiare (occhio ai coinquilini) ed è anche importante ricordare che tutte le specie della famiglia Badidae possono avere problemi di obesità e diventano più suscettibili alle malattie, quando vengono alimentate con chironomus e/o tubifex, quindi devono essere omessi dalla loro dieta.
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Sono disponibili poche informazioni su questa specie, di sicuro i maschi sviluppano estensioni sulle pinne pelviche, dorsale e anale quando sono maturi.
Non ci sono molte informazioni sulla riproduzione di Dario urops, ma si suppone si comportino come le altre specie di Dario, che depongono su substrato e formano coppie temporanee.
Quando entrano nel periodo riproduttivo i maschi intensificano la colorazione della livrea e a fare parate davanti alla femmina per diversi giorni. Il maschio ha un approccio non aggressivo verso la femmina, sembra quasi "invitarla" al centro del suo territorio, e se lei è pronta a deporre lo seguirà. L'atto della deposizione dura solo pochi secondi, e le uova vengono sparse in modo casuale sulla parte inferiore di una superficie solida come la foglia di una pianta.
Dopo la deposizione delle uova la femmina viene cacciata e il maschio si assume la responsabilità esclusiva della difesa del territorio e della cura delle uova.
Se si vuole massimizzare il numero di avannotti da crescere questo è il momento di rimuovere il supporto dove sono state deposte le uova e collocarlo in un contenitore contenente acqua della vasca di deposizione delle uova, in quanto una volta schiuse le uova gli avannotti saranno predati dai genitori.
Il periodo di incubazione dovrebbe durare 2-3 giorni, dopo di che gli avannotti possono richiedere fino a una settimana per assorbire completamente il sacco vitellino. Sono molto piccoli e dovranno essere alimentati con infusori fino a che non saranno abbastanza grandi da accettare microworm, naupli di Artemia, e simili.
Taxa principali
E' una scelta sempre più popolare per i piccoli acquari, anche se la sua territorialità e il temperamento aggressivo non lo rendono adatto a vasche troppo piccole.
Questa specie ad oggi non è ancora presente nel commercio acquariofilo, anche se è allevato da qualche appassionato privato.
Una nuova specie di Dario, descritta scientificamente solo nel 2015, molto difficile da trovare in commercio.
Questa piccola specie si trova sporadicamente in commercio con svariati nomi comuni, e dopo Dario dario è la seconda più piccola specie del genere.
Prima della sua descrizione scientifica, era chiamato Dario sp. "Jaintia Hills" o Dario sp. "Bangladesh", ed è abbastanza raro da trovare in commercio.
Chiamato anche Dario sp. "pyjamas", è stato ufficialmente riconosciuto come una forma di colore di Dario hysginon, ma molte fonti continuano a considerarlo a sé stante.
Questa specie non è ancora entrata nel commercio acquariofilo, ma ne sono stati allevati diversi esemplari da un gruppo di acquariofili privati.
Riferimenti & Link
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la scheda su FishBase
Dario urops, a new species of badid fish from the Western Ghats, southern India (Teleostei: Percomorpha: Badidae) - Ralf Britz, Anvar Ali & Siby Philip 2012
(Researchgate.net)
L'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris, è uno dei libri fondamentali nella biblioteca di ogni acquariofilo. Ci sono molte indicazioni in generale sull'allestimento ed il mantenimento dell'acquario, ma la parte fondamentale è costituita dalle più di 600 schede illustrative delle specie di pesci più diffuse in commercio, schede che seppure nella loro brevità riescono a dare indicazioni utilissime per il loro allevamento, mantenimento e riproduzione.
Aquarium Atlas v.1 - Aquarium Atlas v.2 - Aquarium Atlas v.3 - Aquarium Atlas v.4
Edizione inglese dell'Atlante di Aquarium di Rudiger Riehl e Hans A. Baensch, Edizioni Primaris. I volumi successivi al primo non mi risulta siano mai stati tradotti in italiano.
Identificazione ed elenco delle esigenze di cura principali delle varietà più popolari di pesci d'acquario d'acqua dolce
L'Aquarium Atlas Photo Index 1-5 di Baensch & Fischer è un libro, come già dice il titolo, "fotografico", che presenta le foto di più di 4000 specie d'acqua dolce e salmastra, con alcune indicazioni molto schematiche dei valori dell'acqua per l'allevamento e la riproduzione. Certamente di non grande aiuto per conoscere meglio le specie che si hanno, ma semmai per avere una panoramica delle specie appartenenti ai vari generi e famiglie e per l'identificazione delle loro caratteristiche.
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