Da quando è stato commercializzato la prima volta, questo bel pesce ha subito un'impennata delle vendite, che ha portato ad un eccessivo prelievo in natura, tanto che ha rischiato di sparire per sempre dai luoghi d'origine
Dawkinsia denisonii (ex Sahyadria/Puntius denisonii) - Foto © Hristo Hristov
15 cm TL
La specie Dawkinsia denisonii (ex Puntius denisonii) è stata per parecchio tempo posta nel genere Sahyadria, insieme al congenere Sahyadria chalakkudiensis (ora Dawkinsia chalakkudiens), mentre attualmente le due specie sono inserite nel genere Dawkinsia sulla base dello studio di filogenesi molecolare condotto da Mayden et al nel 2020. Sono necessari ulteriori studi morfologici per concludere definitivamente a quale genere dovrebbero appartenere.
Dawkinsia denisonii ha subito un boom di popolarità da quando è stata esportata per la prima volta nel 1996, e si può trovare in vendita sotto vari nomi alternativi tra cui Red-line Torpedo Barb, Barbus denisoni, ed altri. In India è conosciuta localmente come ‘Miss Kerala’ e ‘Chorai Kanni’ (letteralmente 'occhi sanguinanti', per la striscia rosso vivo che parte appunto dal muso).
Nel 2000 lo stato indiano del Kerala è stato l'esportatore più importante, ma attualmente la raccolta di pesci selvatici è stata proibita in alcune parti dell'anno. Sia Dawkinsia denisonii che Dawkinsia chalakkudiens sono stati infatti elencati come in pericolo di estinzione nella Lista Rossa IUCN delle specie minacciate, a causa della loro ristretta distribuzione, del declino continuo della popolazione, e del deterioramento dei loro habitat a causa dell'espandersi delle attività umane (Raghavan & Ali 2011, Raghavan et al 2013).
Uno studio del 2011 sulla sua biologia riproduttiva ha rivelato che il rapporto tra i sessi nei pesci selvatici appare distorto a favore dei maschi, e che la fecondità assoluta, vale a dire il numero totale di uova fecondate per femmina in un determinato momento, è relativamente bassa rispetto ad alcuni parenti, come Systomus sarana o Rasbora daniconius. Tali fattori, combinati con il degrado dell'habitat, possono avere un effetto negativo sulle popolazioni naturale, in quanto colpiscono la dinamica delle popolazioni e possono portare a un numero ridotto di individui in una data popolazione.
Nel 2011 la 'stagione chiusa' per la raccolta era fissata nei mesi di giugno, luglio e ottobre, in quanto si pensava che nel corso di questi mesi avvenisse la deposizione delle uova, ma Solomon et al. (2011) hanno dimostrato che la riproduzione avveniva invece da ottobre a marzo, per cui la raccolta sarebbe dovuta essere vietata in questi mesi, al fine di proteggere adeguatamente le popolazioni.
Si stanno facendo molti sforzi perchè i Dawkinsia denisonii vengano riprodotti nelle farm ittiche, per diminuirne il prelievo in natura, e gli acquariofili di tutto il mondo sono caldamente invitati a chiedere ai negozianti la provenienza dei pesci, di qualsiasi specie, e a rifiutarsi di ordinare e/o comprare esemplari catturati in natura delle specie in pericolo.
Dawkinsia denisonii è stato anche ibridato artificialmente con un membro del genere Dawkinsia, e ne è anche stata selezionata una forma 'gold'; entrambe le varianti sono disponibili in commercio.
Dawkinsia denisonii può essere distinto da Dawkinsia chalakkudiens dal possesso di una bocca subterminale (vs inferiore) e l'assenza di una macchia nera sulla pinna dorsale (vs. presenza), inoltre la striscia sul corpo anteriore rossa è più luminosa e termina sotto il centro della pinna dorsale (vs più opaca e terminante sotto o anteriormente all'origine della pinna dorsale). Attualmente la sottospecie Dawkinsia denisonii ubangii non è considerata valida.
Red Line Torpedo Barb, Dawkinsia denisonii (ex Sahyadria denisonii) e Dawkinsia chalakkudiens (ex Sahyadria chalakkudiensis) - Foto © Beta Mahatvaraj (Meenkaran)
In base alla prima descrizione scientifica, la specie Dawkinsia denisonii fu inizialmente inserita nel genere Labeo, e successivamente è stata considerata via via un membro dei generi Barbus, Crossocheilus e più recentemente Puntius. I primi esemplari esportati per il commercio acquariofilo erano stati raccolti dal fondo di una cascata nel bacino del fiume Chalakudy, in Kerala e identificati come Dawkinsia denisonii basandosi sulla livrea, ma erano più grandi e sembra più turbolenti di quelli attualmente presenti in acquariofilia. Per i primi anni a quanto pare i Dawkinsia denisonii sono stati scambiati per questi pesci più grandi, successivamente descritti come Puntius chalakkudiensis (Menon, Rema Devi e Thobias, 1999), ma ulteriore confusione è nata quando quest'ultimo nome è stato erroneamente assegnato a un pesce del genere Dawkinsia da parte degli esportatori indiani prima della pubblicazione. Come risultato gli pesci come Dawkinsia assimilis sono stati venduti come Puntius chalakkudiensis. Nel 2001 fu scoperta una seconda località, più facilmente accessibile, dove i pesci raccolti avevano un temperamento più tranquillo e raggiungevano dimensioni più piccole in acquario. Questi pesci si sono rivelati essere i veri Dawkinsia denisonii, che sono diventati una tra le specie più iconiche disponibili nel commercio acquariofilo.
Il genere Sahyadria è stato creato da Raghavan et al. (2013) per raccogliere Sahyadria chalakkudiensis (ora Dawkinsia chalakkudiens) e il suo unico congenere Sahyadria denisonii (ora Dawkinsia denisonii).
Il genere viene diagnosticato dalla seguente combinazione di caratteri: dimensioni degli adulti 85-190 mm SL; un solo paio di barbigli mascellari; pinna dorsale con 3-4 raggi non ramificati e otto raggi ramificati, raggio ramificato posteriore a volte biforcuto alla base dando l'aspetto di un 9° raggio ramificato, raggio posteriore non ramificato debole, segmentato apicalmente; pinna anale con 2-3 raggi non ramificati e cinque ramificati; linea laterale completa, con squame a 26-28 pori; uroneurico libero assente; rastrelli branchiali semplici, acuminati, disposti su due file rispettivamente con 12 e 18 rastrelli; raggio predorsale antroro assente; assenza di fontanella postepifisaria: 5 supraneurali; infraorbitale IO3 snello, non sovrapposto al preopercolo; 5+3+2 denti faringei; 16 vertebre addominali e 11 caudali; disegno della livrea comprendente una striscia superiore scarlatta che si estende dal muso a metà del corpo, un'ampia striscia laterale nerastra che si estende lungo la linea laterale dal muso alla base della pinna caudale, una striscia gialla che si estende dall'opercolo alla regione ipurale tra le strisce nera e scarlatta, lobi della pinna caudale con bande nere oblique che coprono il quarto posteriore e bande gialle oblique subterminali, pinna dorsale con o senza una macchia nera: giovani con pigmentazione scarlatta sui raggi anteriori della pinna dorsale.
- Specie che deve vivere in gruppo
- Specie che diventa grande: può arrivare ai 15 cm
- Specie che rischia l'estinzione nei luoghi d'origine, per cui vanno comprati solo ed esclusivamente se si è certi che sono d'allevamento e non catturati in natura.Chiedete SEMPRE al vostro negoziante se i pesci che state per comprare sono di cattura o di allevamento.
Dawkinsia denisonii (ex Sahyadria/Puntius denisonii) - Foto © Hristo Hristov
Asia: endemico in India.
Dawkinsia denisonii è endemico negli stati del Kerala e Karnataka nell'India meridionale. La sua distribuzione moderna è altamente frammentata con piccole popolazioni che rimangono nei sistemi fluviali Valapatanam, Chaliyar, Kallar, Karyangod, Kuttiyadi, Chandragiri, Sullya, Kuppam, Iritti, Anjarakandipuzha, Bhavani e Bharatapuzha.
I documenti storici dei sistemi fluviali Chalakudy, Periyar, Pamba e Achankovil sono ora considerati rappresentativi di Dawkinsia chalakkudiensis (ex Puntius/Sahyadria chalakkudiensis).
La località tipo è "Mundakayam, Travancore, India", che sembra corrispondere al fiume Manimala vicino alla città di Mundakayam nel distretto di Kottayam, stato del Kerala, India meridionale.
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
ENDANGERED (in pericolo)
- Red Line Torpedo Barb: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: Acqua dolce, bentopelagico. Clima subtropicale.
Dawkinsia denisonii abita in torrenti rocciosi con corrente d'acqua sostenuta e ricca di ossigeno, tipicamente in folti gruppi tra la vegetazione ripariale; sembra che sia più attivo al crepuscolo che di giorno.
Dimensioni minime dell'acquario: 120x50x50h cm per un gruppo di almeno 6-10 esemplari.
Dawkinsia denisonii non è difficile da allevare in un allestimento ben curato, anche se l'ideale sarebbe un acquario che tenti di assomigliare ad un ruscello o fiume che scorre, quindi con abbastanza corrente d'acqua, con un substrato di rocce e sassi erosi dall'acqua di dimensioni variabili, sabbia e ghiaia fine. Si possono inserire radici, legni o rami, e anche se la maggior parte delle piante acquatiche non si trova molto bene in un ambiente così strutturato, possono essere utilizzate piante robuste da legare agli arredi, come Microsorum, Bolbitis o Anubias sp.
Dal momento che in natura vive in habitat incontaminati, è intollerante all'accumulo di inquinanti organici e richiede acqua molto pulita per rimanere in salute. Anche se un allestimento da fiume-acquario non è strettamente necessario, i pesci stanno decisamente meglio con un'alta percentuale di ossigeno disciolto e con un moderato movimento dell'acqua; devono essere considerati di routine cambi di acqua settimanali del 30-50% del volume della vasca.
Comportamento e compatibilità: Dawkinsia denisonii è relativamente pacifico, e l'ideale sarebbe allevarlo con altre specie fluviali come Danio, Devario, Barilius, Garra, i balitoridi più robusti e Nemacheilus. Comunque, tenendo conto delle sue esigenze in fatto di ossigeno e temperatura, può essere allevato con pesci tranquilli e abbastanza grandi da non essere considerati cibo.
Qualcuno lamenta una certa aggressività, ma questo in genere deriva dal fatto che se ne sono acquistati solo 2 o 3 a causa del prezzo relativamente alto. E' una specie di branco, per cui 6-10 esemplari devono essere il minimo da considerare per farli vivere in circostanze ideali. L'allevamento in gruppo (ricordo che 2-3 non sono un gruppo) non solo renderà i pesci meno soggetti ad attacchi aggressivi, ma si tradurrà in un aspetto migliore e più naturale, e qualsiasi comportamento aggressivo sarà normalmente contenuto, in quanto si concentreranno sul mantenimento della posizione gerarchica all'interno del gruppo.
Data la somiglianza nell'aspetto, Dawkinsia denisonii viene talvolta confuso con il congenere Dawkinsia chalakkudiensis, che ha un comportamento molto più aggressivo, quindi è anche possibile che sia l'errata identificazione ad essere responsabile dei report di aggressività nei Dawkinsia denisonii.
Acquario con Dawkinsia denisonii (ex Sahyadria/Puntius denisonii) e Chromobotia macracanthus (che possono arrivare ai 30-40 cm di lunghezza) - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
15 – 25°C
Durezza: 90 – 447 ppm
In natura Dawkinsia denisonii si nutre con una varietà di vermi, insetti, crostacei, materiale vegetale e altri detriti organici.
In acquario è facile da alimentare, ma per condizioni e colori ottimali è necessaria una dieta varia ed equilibrata, che comprenda pasti regolari di piccolo cibo vivo e congelato, come chironomus, dafnia, artemia, insieme a mangime secco in fiocchi e granuli di buona qualità. Vanno meglio i mangimi che affondano. Si dice che la pigmentazione rossa può essere intensificata alimentandoli con una dieta ricca di carotenoidi come l'astaxantina.
Le femmine adulte tendono a diventare un po' più grandi dei maschi, ed hanno un corpo più tozzo e meno colorato.
Attualmente i Dawkinsia denisonii vengono riprodotti in gran numero nelle grandi farm ittiche, appositamente per il commercio acquariofilo, presumibilmente attraverso la stimolazione con ormoni. Si sa ormai che i giovani sono stati eccessivamente raccolti dal loro ambiente naturale e questo ha esercitato un impatto negativo sul suo' stato di conservazione.
Non ci sono molti resoconti attendibili di riproduzioni avvenute in acquario, probabilmente per i loro requisiti di spazio e movimento dell'acqua; esiste comunque una relazione di deposizione delle uova 'accidentale', citata da Seriouslyfish, in cui un paio di avannotti sono stati scoperti nascosti tra le piante durante la manutenzione dell'acquario. Una relazione più dettagliata è stata pubblicata sulla rivista tedesca Aqualog nel 2005, dove si dice che un gruppo di 15 adulti si sono riprodotti in acqua tenera e acida (GH 2-3 / pH 5,7), deponendo le uova in un cespuglio di muschio di Giava (Taxiphyllum barbieri). Apparentemente molti degli adulti hanno mostrato un cambiamento di colore, con la superficie dorsale virata al blu, e l'evento sembrava essere collegato ad un graduale abbassamento del pH. In Inghilterra anche lo Chester Zoo Aquarium ha riferito una riproduzione con successo, e la loro teoria è che sia necessario un folto gruppo di pesci, in quanto sembra che la deposizione delle uova si verifichi in massa.
E' stato ibridato con almeno un'altra specie di Puntius, si pensava forse Puntius everetti o Puntius dunckeri, ma in realtà sembra essere un membro del genere Dawkinsia, e attualmente tali ibridi sono disponibili in commercio abbastanza ampiamente.
Taxa principali
Una bella specie di Dawkinsia, ex Barbus, dalla splendida colorazione
Una specie non molto conosciuta, in quanto sembra che tutti i pesci venduti come 'Puntius arulius' siano in realtà Dawkinsia (Puntius) tambraparniei...
E' una specie di barbus dalla bella colorazione, in particolare la forma 'red', che diventa abbastanza grande, va allevata in gruppo ed ha bisogno di spazio, oltre che di acqua con corrente e ben ossigenata.
In precendenza nel genere Puntius, e confusa inizialmente con la specie congenere Dawkinsia denisonii, in realtà ha i colori meno brillanti ed è più aggressiva.
Da quando è stato commercializzato la prima volta, questo bel pesce ha subito un'impennata delle vendite, che ha portato ad un eccessivo prelievo in natura, tanto che ha rischiato di sparire per sempre dai luoghi d'origine
Barbus facile da allevare, ma che diventa abbastanza grande, va allevato in gruppo ed ha bisogno di spazio, oltre che di acqua con corrente e ben ossigenata.
Una bella specie prima compresa nel genere Puntius, non facile da trovare in commercio
Sembra che la sua diffusione in acquario sia maggiore di quanto si pensi perché sarebbero Dawkinsia tambraparniei tutti i pesci venduti come 'Arulius barb'
Riferimenti & Link
la scheda su FishBase
la scheda completa su Seriouslyish.com
articolo in due parti sul blog Percomorfo.blogspot.it
Edizione Inglese - di Randy Carey - Scritta da uno dei maggiori esperti di questi gruppi di pesci, questa guida completa presenta cinque importanti gruppi di pesci che abbracciano centinaia di specie e copre argomenti essenziali per gli acquariofili interessati ai tetra e ai barbus, come alimentazione, fabbisogni, specie, malattie e riproduzione. Foto a colori, barre laterali, grafici e riquadri dei suggerimenti illustrano i punti chiave e completano perfettamente il testo informativo.
Edizione Inglese - di Gary Elson, Oliver Lucanus, Michele Earle-Bridges. Guida sull'allevamento di questi colorati pesci tropicali eccezionalmente attivi e con un appetito altrettanto enorme. Le loro numerose varietà sono originarie dell'Asia meridionale e sud-orientale.
Collegamenti & Legenda
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Per saperne di più...
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Dei pesci molto diffusi in commercio hanno dei nuovi nomi scientifici, in seguito a uno studio recente. Ecco una guida pratica ai cambiamenti - tratto e tradotto da un articolo di Matt Ford
Red Line Torpedo Barb, Dawkinsia denisonii (ex Sahyadria denisonii) e Dawkinsia chalakkudiens (ex Sahyadria chalakkudiensis) - Foto © Beta Mahatvaraj (Meenkaran)
Viaggio alla ricerca dell'inafferrabile Dawkinsia denisonii (ex Sahyadria/Puntius denisonii), una splendida specie del cui habitat si conosce pochissimo - tratto e tradotto da un articolo di Madan Subramanian
Sahyadria denisonii (ex Puntius denisonii) è una splendida specie di barbus - Foto © Hristo Hristov
La maggior parte dei pesci comunemente chiamati squali o squaletti d'acqua dolce hanno caratteristiche per cui non sarebbero da allevare nella maggior parte dei comuni acquari di comunità domestici...
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