Sembra che i pesci venduti come Devario aequipinnatus siano in realtà Devario malabaricus.
Dati genetici e morfologici hanno rivelato che il pesce nel mercato degli acquari che viene solitamente definito "danio gigante" ed etichettato con il nome scientifico Devario aequipinnatus nella maggior parte della letteratura d'acquario più antica è in realtà Devario malabaricus.
Queste due specie nominali sono spesso confuse, ma anche le loro identità stesse non sono chiare, in particolare quella di Devario aequipinnatus, dal momento che il disegno che accompagna la descrizione originale di McClelland raffigura un pesce con una pinna caudale profondamente biforcuta ma con un disegno della livrea completamente uniforme, senza riferimenti a qualsiasi disegno nella pinna caudale o a strisce sul corpo.
Devario malabaricus possiede un corpo moderatamente profondo, 35-38 squame nella linea laterale, almeno 15 raggi nelle pinne dispari, un complesso scheletro assiale, una macchia cleitrale estesa verticalmente e una striscia P che si estende fino alla biforcazione della pinna caudale, mentre Devario aequipinnatus ha probabilmente un corpo meno profondo, 31-34 squame nella linea laterale, 13 raggi nelle pinne dispari, una macchia cleitrale ben definita e arrotondata, e una striscia P centrale sui fianchi che probabilmente non si estende nella pinna caudale, ma piuttosto termina alla sua base.
Le due specie sono separate anche geograficamente, Devario malabaricus infatti è originario della penisola indiana mentre Devario aequipinnatus abita il sistema del fiume Brahmaputra nell'India nordorientale.
Devario malabaricus fa parte di un gruppo di congeneri dall'aspetto simile e dal corpo profondo, con un disegno della livrea blu e giallo, che comprende, tra le altre specie nominali, Devario anomalus, Devario assamensis, Devario devario, Devario ostreographus, Devario regina.
Devario aequipinnatus, Giant danio - Foto © Robert Beke (Beke.co.nz)
Devario aequipinnatus - Foto © Siegfried Bäsler (Naturundfoto.de)
Negli ultimi anni si è presa l'abitudine di fare riferimento alle strisce sul corpo e sulle pinne dei Danionidae come segue:
- Striscia P: o "striscia pigmentata" è la striscia laterale centrale e scura sul corpo, che in alcune specie si estende nella pinna caudale. Le strisce sopra di essa sono numerate P+1, P+2, ecc. mentre quelle sotto P-1, P-2, P-3.
- Striscia A: la striscia centrale sulla pinna anale; la striscia prossimale (sopra di essa) è A+1 mentre la striscia distale (sotto di essa) è A-1.
- Striscia D: la striscia sottomarginale della pinna dorsale.
Seguendo Fang (2003) le specie del genere Devario sono caratterizzati da: possesso di una striscia P che si estende sul raggio mediano della pinna caudale; un corto barbiglio mascellare (assente in alcune specie); assenza della striscia A (una striscia meno distinta, relativamente ampia è presente in alcune specie, ad esempio Devario acrostomus, Devario annandalei, Devario xyrops); un breve processo premascellare (fessura nella mascella superiore) con una piccola apofisi (tubercolo osseo) che tocca l'osso cinetmoide; infraorbitale 5 non o leggermente ridotto.
L'attuale nome del genere Devario è in uso solo dal 2003, in precedenza i membri erano considerati appartenenti al genere Danio.
Le filogenesi più antiche e molecolari tendevano a convenire che quest'ultimo rappresentasse un gruppo monofiletico, costituito da due clade (gruppi) maggiori; il raggruppamento "Danio devario" che conteneva le specie più grandi e dal corpo più profondo e il clade "Danio rerio" che comprendeva i pesci più piccoli e più snelli.
Tuttavia nel 2003 Fang Fang condusse uno studio più dettagliato basato su caratteri morfologici, che includevano anche membri di altri generi correlati, e i risultati suggerirono per la prima volta che il genere Danio come precedentemente considerato rappresentasse un raggruppamento polifiletico, cioè non tutti i membri derivavano da un unico antenato comune.
Di conseguenza fu proposto il nome di genere Devario per le specie più grandi, lasciando il nome di genere Danio per le specie più piccole, anche se secondo Kottelat (2013) quest'ultimo dovrebbe essere usato solo per la specie tipo, Danio dangila, con la maggior parte degli ex membri inseriti nei generi riconfermati Brachydanio e Celestichthys.
Questi risultati sono stati supportati da successive analisi filogenetiche (per esempio Mayden et al., 2007), anche se il genere Devario ha subito ancora un piccolo rimescolamento, in particolare dopo Fang et al. (2009) e Kottelat (2013), ma non sono stati considerati da altri studi successivi, di Kullander e Noren, che hanno ribaltato le conclusioni su Brachydanio e Celestichthys, ritornati sinonimi di Danio.
Fang et al. (2009) ha messo in sinonimia con Devario due specie che in precedenza costituivano il genere Inlecypris, e tre specie precedentemente incluse in Microrasbora sono state trasferite nel nuovo genere Microdevario basato sul possesso di sinapomorfie condivise con Devario. È stata anche ipotizzata l'esistenza di un clade monofiletico costituito dai generi Devario, Chela, Laubuka, Microdevario e Microrasbora, una teoria sostenuta nello studio più recente di Tang et al. (2010), dove anche il genere Betadevario (Pramod et al., 2010) viene annidato all'interno di questo gruppo.
Kottelat (2013) ha riconvalidato il genere Inlecypris notando che l'evidenza filogenetica suggeriva l'esistenza di due linee genetiche all'interno del genere Devario. La prima contiene le specie con strisce laterali prominenti, lascia i rimanenti membri (Devario apogon e Devario chrysotaeniatus) di incerta collocazione tassonomica. Inoltre, un certo numero di specie a strisce condividono un disegno di colore comprendente una striscia di forma mediana sulla metà posteriore del corpo con alcune barre nella parte anteriore e macchie dorate tra di loro. Queste potrebbero eventualmente essere inserite in un genere separato per il quale è disponibile il nome Parabarilius.
Asia: dall'India e dal Nepal all'Indocina.

STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)
- Devario aequipinnatus: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: pelagico, acqua dolce. Clima tropicale.
22 - 24°C
6.0 - 8.0
Taxa principali
Sembra che i pesci venduti come Devario aequipinnatus siano in realtà Devario malabaricus.
E' una specie abbastanza comune in commercio, e ne esistono forme riprodotte selettivamente.
Sembra che i Devario malabaricus siano in realtà tutti i pesci venduti come Devario aequipinnatus
Riferimenti & Link
la scheda su FishBase
la scheda completa su Seriouslyfish.com

Edizione Inglese - di McClelland John D 1883

Zebra Fish: An Essential Owner’s Manual To The Zebra Fish Care & Management
Edizione Inglese - di REUBEN J. THOMPSON - Questo libro spiega da dove provengono i danio zebra e come prendersene cura adeguatamente, dall'allestimento dell'acquario alla cura e alle necessità alimentari, per garantire che prosperino.

Edizione Inglese - di Kyler Nicholas - In questo libro troverete tutto ciò da sapere sull'allevamento, la cura e la comprensione del comportamento e della personalità degli Zebra Danio. Dalla creazione di un habitat adatto all'alimentazione e al mantenimento della loro salute, questa guida vi fornirà le conoscenze e gli strumenti necessari per far prosperare questi bellissimi pesci.
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Studio che vuole rispondere ad una domanda in sospeso nella biologia animale: se i pesci siano capaci di comportamenti complessi, come il gioco - tratto e tradotto da un articolo di Eisenbeiser, Serbe-Kamp, Gage, Marzullo
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