E' una specie di Gastromyzon molto rara da trovare in commercio, anche se spesso viene confusa con altre specie di Gastromyzon e di Beaufortia.
Gastromyzon punctulatus - Foto © Aqualog.de
Gastromyzon punctulatus - Foto © Graeme Robson (Loaches.com)
6.5 cm SL
La specie di Gastromyzon punctulatus probabilmente non è stata ancora vista nel commercio acquariofilo ma è allevata da alcuni collezionisti privati.
Le specie del genere Gastromyzon sono inserite in vari gruppi di specie (assemblaggi putativi di specie che possono o meno essere monofiletici) per facilità di riferimento, e Gastromyzon punctulatus è incluso nel gruppo gruppo Gastromyzon punctulatus: che comprende le specie Gastromyzon aeroides, Gastromyzon punctulatus, Gastromyzon katibasensis.
I membri di questo gruppo sono definiti da una combinazione di vari caratteri, di cui il più utile per l'identificazione degli esemplari include una fessura angolare della branchia, presenza di un solco subopercolare poco profondo, corpo e testa con macchie color crema (tranne Gastromyzon aeroides che ha macchie marroni / nere) e pinne dai colori vivaci in esemplari vivi.
Quest'ultimo tratto è particolarmente utile per identificare i membri di questo gruppo a livello di specie poiché Gastromyzon punctulatus ha pinne dorsali, anali e caudali gialle (quest'ultima con margini rossi), Gastromyzon katibasensis ha pinne dorsali, anali e caudali rosse e Gastromyzon aeroides pinne dorsali, anali e caudali blu.
Il corpo di Gastromyzon aeroides è anche di colore uniforme, rispetto alle altre due specie che sono maculate.
Gastromyzon punctulatus , uno dei Gastromyzontidae più belli - Foto © Martin Thoene (Loaches.com)
Tutti gli appartenenti al genere Gastromyzon presentano una morfologia specializzata, adattata alla vita in acqua che scorre veloce. Le pinne pari sono orientate in senso orizzontale, testa e corpo appiattiti, e le pinne pelviche sono fuse insieme. Queste caratteristiche danno vita ad una potente ventosa, che permette ai pesci di aggrapparsi saldamente alle superfici solide. La capacità di nuotare in mare aperto è invece molto ridotta, più che altro 'planano' tra e sopra le rocce. Questi adattamenti fisiologici consentono loro investire molte energie nel vivere in acque con forte corrente, dove altri pesci sarebbero spazzati via, ma di investirne molto meno nella respirazione, perché tali acque sono ricchissime di ossigeno. Questo è il motivo per cui questi pesci vivono poco e male nei comuni acquari domestici: dove non c'è tantissimo ossigeno non riescono a respirare.
Le specie del genere Gastromyzon sono collocate in vari gruppi di specie (gruppi putativi di specie che possono o meno essere monofiletici) per facilità di riferimento.
L'attuale disposizione dei gruppi di specie è la seguente:
- Gruppo Gastromyzon borneensis: Gastromyzon borneensis, Gastromyzon monticola, Gastromyzon ornaticauda, Gastromyzon cranbrooki, Gastromyzon cornusaccus, Gastromyzon extrorsus, Gastromyzon introrsus, Gastromyzon bario.
- Gruppo Gastromyzon punctulatus: Gastromyzon aeroides, Gastromyzon punctulatus, Gastromyzon katibasensis.
- Gruppo Gastromyzon fasciatus: Gastromyzon fasciatus, Gastromyzon praestans.
- Gruppo Gastromyzon contractus: Gastromyzon contractus, Gastromyzon megalepis, Gastromyzon umbrus.
- Gruppo Gastromyzon ctenocephalus: Gastromyzon ctenocephalus, Gastromyzon scitulus.
- Gruppo Gastromyzon lepidogaster: Gastromyzon lepidogaster, Gastromyzon psiloetron.
- Gruppo Gastromyzon ridens: Gastromyzon ridens, Gastromyzon crenastus, Gastromyzon stellatus, Gastromyzon zebrinus.
- Gruppo Gastromyzon danumensis: Gastromyzon danumensis, Gastromyzon aequabilis, Gastromyzon ingeri.
- Gruppo Gastromyzon pariclavis: Gastromyzon pariclavis, Gastromyzon embalohensis, Gastromyzon venustus, Gastromyzon spectabilis, Gastromyzon russulus, Gastromyzon viriosus.
- Gruppo Gastromyzon ocellatus: Gastromyzon ocellatus, Gastromyzon farragus.
- Gruppo Gastromyzon auronigrus: Gastromyzon auronigrus.
Nel 2012 Kottelat ha istitutito la famiglia Gastromyzontidae, che attualmente è considerata valida, e che contiene una serie di generi in precedenza ascritti a diverse famiglie e sottofamiglie, più che altro dei Balitoridae, i più noti in acquariofilia sono Beaufortia, Formosania, Gastromyzon, Pseudogastromyzon, Hypergastromyzon, Liniparhomaloptera, Sewellia, Vanmanenia.
- Specie che va allevata in gruppo
- Specie che non può sopravvivere nei comuni acquari domestici, perché ha bisogno di acqua con forte corrente e ben ossigenata, un fiume-acquario
- Specie non riprodotta in cattività, gli esemplari in commercio provengono tutti dalla cattura in natura. Chiedete sempre al negoziante se le specie che state per prendere sono di cattura o d'allevamento.
Gastromyzon punctulatus - Foto © Martin Thoene (Loaches.com)
Asia: Borneo
STATO NELLA LISTA ROSSA IUCN:
LEAST CONCERN (minima preoccupazione)
- Gastromyzon punctulatus: la distribuzione e lo stato della specie in natura, sul sito della IUCN Red List, il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo.
Ambiente: acqua dolce, demerso, clima tropicale.
Le specie di Gastromyzon sono abitanti obbligati di torrenti d'acqua chiara a forte corrente, poco profonda e satura di ossigeno. Sono stati registrati dal livello del mare fino a 1350 m slm in tutte le regioni collinari del Borneo. Di norma, abitano rapide e cateratte e si trovano spesso al di sopra o al di sotto di cascate piccole e grandi. Il substrato è generalmente composto da ghiaia, rocce, massi o unicamente da un tappeto di rocce, con un ricco biofilm formato da alghe e altri microrganismi. Le piante acquatiche sono rare, mentre può essere presente una fitta vegetazione riparia; i Gastromyzon tendono ad essere più abbondanti nelle zone parzialmente o completamente in ombra.
Osservazioni sul campo hanno rivelato che gli individui in genere si posizionano di fronte al flusso della corrente, sia lungo i lati, dietro o sotto le rocce; la loro morfologia specializzata consente loro di foraggiarsi e rimanere ancorati in un punto particolare, senza essere spazzati via dalla corrente.
In natura Gastromyzon punctulatus si trova accanto a Gastromyzon extrorsus (fiume Petagas), Gastromyzon introrsus, Gastromyzon lepidogaster (fiume Padas), Gastromyzon borneensis, Gastromyzon lepidogaster (fiume Mengalong), Gastromyzon cranbrooki, Gastromyzon lepidogaster, Gastromyzon aeroides, Gastromyzon venustum e Neogastromyzon brunei (fiume Temburong).
In una località ad alta pendenza nel fiume Kiminis (bacino di Petagas), l'habitat era profondo circa 1,5 metri e largo 15 metri, ma i pesci venivano raccolti da un riffle di circa 30 cm di profondità.
Il 02 giugno 2009 alle 10:30 la temperatura dell'acqua era 26,5ºC, pH 7,6 pH, conducibilità 140 µS/cm e solidi disciolti totali 70 mg/l, mentre il 07 giugno 2009 alle 15:00 la temperatura dell'acqua era 28ºC, pH 8,1, conducibilità 60 µS/cm e solidi totali disciolti 30 mg/l.
Dimensioni minime della vasca: 75x30x30h cm per un gruppo di 5-6 esemplari.
Essendoi Gastromyzon punctulatus impossibilitati fisiologicamente ad assumere ossigeno se in acqua ce n'è poco, la cosa più importante ed indispensabile è che l'acqua sia pulita e ben ossigenata, per cui la vasca che li ospita deve garantire un forte movimento dell'acqua, in modo che sia sempre ossigenatissima, con filtro sovradimensionato e pompe di movimento supplementari; l'ideale per loro è un allestimento tipo fiume-acquario.
Il substrato di base può essere composto da ghiaia, sabbia o una miscela di entrambi, a cui dovrebbero essere aggiunti ciottoli di varie dimensioni e uno strato di rocce levigate dall'acqua, dove si possa formare il biofilm algale di cui i pesci si nutrono.
Sono adatti anche radici e rami di legno invecchiato (evitare i pezzi nuovi perché questi di solito rilasciano tannini che scurendo l'acqua riducono l'efficacia dell'illuminazione artificiale, effetto collaterale indesiderato in quanto quest'ultima deve essere forte per promuovere la crescita delle alghe e dei microrganismi associati). Sebbene le piante acquatiche siano raramente una caratteristica del loro habitat naturale, si possono utilizzare piante adattabili come Microsorum, Crinum e Anubias spp. Queste ultime sono particolarmente utili in quanto le loro foglie tendono ad attrarre la crescita delle alghe, e a fornire una copertura aggiuntiva.
Anche le spugne filtranti esposte costituiscono un apprezzato pascolo, e alcuni appassionati mantengono un filtro aperto in acquario proprio per fornire una fonte di cibo supplementare.
Dal momento che hanno bisogno di condizioni dell'acqua stabili e si nutrono di biofilm, non dovrebbero mai essere inseriti in un acquario non maturo biologicamente, ma anzi le pietre e le altre superfici devono avere già una bella patina algale, in quanto spesso non mangiano il mangime secco (non dimentichiamoci che sono tutti di cattura, prelevati in natura). E' necessario anche un coperchio ben aderente, dal momento che possono letteralmente arrampicarsi sui vetri.
Comportamento e compatibilità: i Gastromyzon punctulatus ono generalmente pacifici, anche se le loro necessità ambientali limitano la scelta dei compagni di vasca adatti, inoltre non dovrebbe essere ospitato con pesci molto più grandi, più aggressivi, territoriali o altrimenti competitivi.
Tra le possibili opzioni vi sono i piccoli ciprinidi pelagici come Tanichthys, Danio e Rasbora, i ghiozzi dei torrenti dei generi Rhinogobius, Sicyopterus e Stiphodon, oltre a pesci gatto reofili come Glyptothorax, Akysis e Hara spp.
Sono adatte anche molte specie delle famiglie Nemacheilidae, Balitoridae e Gastromyzontidae, altre meno, per cui come sempre fare ricerche approfondite sulle scelte dei compagn di vasca prima dell'acquisto.
In natura vivono in libere aggregazioni, per cui ne vanno acquistati un gruppo di 4-5 esemplari, di più è anche meglio, per poter osservare i loro comportamenti più interessanti.
Sono in qualche modo territoriali: alcuni individui appaiono più protettivi del loro spazio rispetto ad altri, questi territori sono spesso dei posti privilegiati per l'alimentazione.
Vai alle pagine sull'allevamento dei Gastromizontidi
Nonostante spesso le specie della famiglia Gastromyzontidae (un tempo Balitoridae) vengano consigliate per la convivenza come 'pulitori' nelle vasche di pesci rossi, perché come loro sono pesci di acqua temperata, in realtà NON SONO ASSOLUTAMENTE ADATTI ALLE VASCHE DEDICATE AI CARASSIUS, perché hanno bisogno di una forte corrente per sopravvivere, mentre i pesci rossi amano acque più tranquille. l'ideale per i gastromizontidi è un fiume-acquario, per i carassius un tranquillo laghetto: vedete un po' voi la differenza :)
Gran parte della dieta naturale delle specie di Gastromyzon è probabilmente composta da alghe bentoniche più i microrganismi associati (aufwuchs), che vengono raspati dalle superfici solide.
In cattività accettano in genere volentieri il mangime secco di di buona qualità (anche se possono avere difficoltà i primi tempi) e cibi più carnosi come chironomus vivi o congelati, ma possono soffrire di problemi interni se la dieta contiene troppe proteine.
Sono molto utili i pastoni fatti in casa utilizzando una miscela di ingredienti naturali legati con gelatina, poiché possono essere adattati per contenere un'alta percentuale di verdure fresche, spirulina e ingredienti simili.
L'importante è che il cibo arrivi alla loro portata prima che se lo mangino gli altri abitanti dell'acquario: bisogna sempre controllare che tutti i pesci mangino la giusta razione di cibo!
Nonostante questi pesci come tutti i mangia-alghe siano comprati come pesci pulitori, non si nutrono di avanzi, ma hanno bisogno di una dieta varia e abbondante per sopravvivere.
Una delle principali cause di morte dei cosiddetti "mangia-alghe" nelle vasche degli "acquariofili" è il denutrimento, gli stenti, muoiono letteralmente di fame, perché si pensa erroneamente che possano bastargli le poche e misere alghe di un acquario domestico o quelle poche briciole che avanzano gli altri pesci...
in realtà hanno bisogno di mangiare esattamente come tutti gli altri abitanti dell'acquario!
Come acquariofili siamo responsabili della vita degli animali che alleviamo, e dobbiamo assicurarci che ognuno riceva la giusta razione del cibo appropriato.
In nessun caso bisogna aspettarsi che sopravvivano solo grazie agli 'avanzi' degli altri abitanti dell'acquario, o si può fare affidamento su di loro per la 'pulizia' dell'acquario.
Per il successo a lungo termine nel loro allevamento è meglio fornire un acquario maturo con abbondanti rocce lisce e altre superfici coperte di alghe.
Se non riuscite a far crescere alghe sufficienti nell'acquario principale o avete numerosi pesci erbivori che consumano rapidamente ciò che è disponibile, potrebbe essere necessario allestire un acquario separato in cui far crescere le alghe sulle rocce e ciclicamente scambiarle con quelle nell'acquario principale.
Questo 'vivaio' non deve essere molto grande, richiede solo forte illuminazione e in climi soleggiati può essere tenuto all'esterno. E' importante anche il tipo di alghe, ad esempio i pesci preferiscono le diatomee e le varietà verdi e tenere, piuttosto che quelle più scure a pennello.
Spesso si vedono in vendita delle specie del genere Gastromyzon in uno stato emaciato e smagrito, che può essere difficile da correggere. Un buon commerciante avrà fatto qualcosa in proposito prima della vendita, ma se decidete di dare una possibilità ad esemplari gravemente indeboliti, inizialmente dovrete metterli in condizioni di avere una fonte costante di cibo adatto, senza alcun concorrente alimentare.
Stai pensando di comprarli?
Vai alla pagina con i pro e contro dell'allevamento dei Balitoridi, Gastromyzon & C.
Da osservazioni fatte nel tempo negli acquari, sembra che le femmine adulte siano notevolmente più tozze e spesso un po' più grandi dei maschi; le differenze sono più evidenti quando si guarda il pesce dall'alto o dal basso.
In confronto ai maschi, le femmine di Gastromyzon hanno una forma della testa più arrotondata e un corpo relativamente più ampio - Foto © Charles König
I Gastromyzon adulti possono essere sessati guardandoli da sotto con una certa accuratezza: questo è un maschio - Foto© Charles König
Gastromyzon punctulatus non è mai stata riprodotta in acquario, ma si suppone che la deposizione avvenga in maniera simile alle altre specie del genere già riprodotte, Gastromyzon scitulus e Gastromyzon monticolae. Su Seriouslyfish.com sono riportate le uniche osservazioni conosciute, fatte dall'acquariofilo tedesco Philipp Dickmann e pubblicate su una rivista acquariofila nel 2001.
Dickmann ha raccolto degli esemplari selvatici di Gastromyzon scitulus (identificato all'epoca come Gastromyzon punctulatus) e di Gastromyzon monticola, ed ha tentato di farli riprodurre usando metodi diversi.
Inizialmente è stata posta una coppia di Gastromyzon scitulus in un acquario da 30 litri senza substrato o filtrazione ma fortemente aerata e contenente alcuni vasi di fiori rotti, massi e piante galleggianti per i ripari. E' stata offerta ai pesci una dieta ricca, con molte larve di zanzare vive e congelate, per portarli in condizioni di riproduzione.
La temperatura è stata quindi aumentata a 28°C per un periodo di 8 settimane e l'alimentazione è aumentata; queste condizioni sono state mantenute per 3 settimane durante le quali la temperatura è salita involontariamente a 32°C.
Dopo che è stato osservato il comportamento di corteggiamento, sono stati effettuati dei cambi con acqua fredda per abbassare la temperatura dell'acqua a 25°C, e i pesci si sono quindi riprodotti durante un periodo di bassa pressione dell'aria; nel momento culminante i loro corpi si sono congiunti lontano dal substrato.
Sono state osservate almeno 100 piccole uova (diametro <1 mm), affondanti, non adesive, e a questo punto gli adulti sono stati rimossi.
Le uova hanno iniziato a schiudersi dopo circa 3 giorni; gli avannotti inizialmente erano fotofobici ed hanno richiesto una dieta tipo infusori a causa delle loro piccole dimensioni (~ 3 mm SL). Sembra che però le piante nella vasca hanno iniziato a marcire, con conseguente degrado della qualità dell'acqua, per cui dopo 3 settimane tutti gli avannotti erano morti.
Si ha avuto più successo con Gastromyzon monticola, questa volta usando un acquario da 160 litri con un substrato di ghiaia grossolana, alcuni pezzi di ardesia appoggiati contro il vetro posteriore, dei cespugli di Cryptocoryne e un pezzo di legno.
La temperatura dell'acqua è stata mantenuta a 24° e il GH era di 10-12°. Anche questo acquario non aveva filtro ma era fortemente aerato, ed era abitato anche da Ambastaia sidthimunki, Pangio sp. e una grande popolazione della lumaca scavatrice Melanoides tuberculata.
In questa occasione semplicemente sono iniziati ad apparire con il tempo un po' di avannotti, e per un periodo di 12 mesi è stata osservata continuamente la deposizione delle uova.
Taxa principali
E' la specie di Gastromyzon che si trova più facilmente in commercio, anche se spesso confusa con altre specie di Gastromyzon e di Beaufortia.
Una specie difficile da trovare in commercio, ma allevata da vari acquariofili privati.
Specie di Gastromyzon difficile da trovare in commercio,anch'essa ha bisogno di una forte corrente in acquario
E' tra i membri del genere Gastromyzon che si trovano più comunemente in commercio, e che spesso si trovano in spedizioni miste che possono contenere altre specie di Gastromyzon o pesci correlati
E' una specie di Gastromyzon molto rara da trovare in commercio, anche se spesso viene confusa con altre specie di Gastromyzon e di Beaufortia.
E' uno dei membri del genere Gastromyzon che si trova più comunemente in commercio, e che spesso si trova in spedizioni miste che possono contenere altre specie di Gastromyzon o pesci correlati
Non si trova spesso in commercio, capita mescolato insieme a spedizioni di altri pesci simili, Gastromyzon o Beaufortia
Riferimenti & Link
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere...
i messaggi più interessanti tratti da it.hobby.acquari
la scheda su FishBase
scheda in italiano su Aquaexperience.it, che però non mi piace, non fa alcun accenno alle loro esigenze specifiche d'allevamento.
Edizione Inglese di T.H. Hui, è un 'must have' per gli appassionati degli hillstream loach, contiene descrizioni dettagliate delle specie, foto particolareggiate, disegni dei particolari, mappe dettagliate dei luoghi d'origine. La grande quantità di materiale dettagliato in questo libro, insieme ai disegni al tratto e alle fotografie, dovrebbe aiutare ad eliminare i problemi di identificazione che hanno afflitto questi generi per anni.
The Freshwater Fishes of western Borneo (Kalimantan, Barat, Indonesia)
Edizione Inglese di Tyson R. Roberts
Edizione Inglese di Maurice Kottelat
Collegamenti & Legenda
Commenti
Per saperne di più...
Emma Turner ci offre una guida precisa e puntuale sull'allevamento in acquario di Balitoridi e Gastromizontidi, pesci che vivono in acque dalla fortissima corrente - tratto e tradotto da un articolo di Emma Turner
Spiegazione dettagliata e approfondita delle caratteristiche fisiche e biologiche degli Hillstream loach, adattate alla vita in acque dalla forte corrente - tratto e tradotto da un articolo di Martin Thoene
Piccolo compendio di quello che c'è da sapere prima di comprare gli hillstream loach, per poterli allevare al meglio, o per non comprarli affatto :-)
Indicazioni su come allestire un acquario subtropicale, un tipo di allestimento che sta a metà strada tra acquario tropicale e acquario d'acqua fredda, con indicazione delle specie più adatte e loro caratteristiche - tratto e tradotto da un articolo di Neale Monks
Descrizione, informazioni e immagini degli habitat in cui vivono in natura i "pesci a ventosa" delle famiglie dei balitoridi, gastromyzontidi e nemacheilidi
Come avviene e come favorire in acquario la riproduzione degli hillstream loach e come far crescere gli avannotti con successo
Consigli e suggerimenti generali per allevare gli Hillstream loaches (balitoridi, gastromizontidi e nemacheilidi) nella maniera più adatta, rispettandone le esigenze e riducendo lo stress per l'allevamento in cattività
Spiegazione dettagliata e precisa del perche l'ossigeno in acquario è così importante, e soprattutto perché è così importante per alcuni pesci, come botia, cobitidi, balitoridi, gastromizontidi - tratto e tradotto da un articolo di Martin Thoene
Descrizione di una cura effettuata con successo agli Hillstream loach, riuscendo in tal modo a debellare una malattia che sembrava mortale - tratto e tradotto da un articolo di Jim Powers
Tutto Quello Che Avreste Sempre Voluto Sapere Ma Non Avete Mai Osato Chiedere suill'allevamento dei Balitoridi, grazie ai messaggi più interessanti di it.hobby.acquari
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